Datasets:

License:
Dataset Preview
Full Screen
The full dataset viewer is not available (click to read why). Only showing a preview of the rows.
The dataset generation failed because of a cast error
Error code:   DatasetGenerationCastError
Exception:    DatasetGenerationCastError
Message:      An error occurred while generating the dataset

All the data files must have the same columns, but at some point there are 3 new columns ({'source', 'url', 'timestamp'})

This happened while the json dataset builder was generating data using

hf://datasets/swap-uniba/normattiva-dump/test.json (at revision 0bbbc74a1fb456d73bf71a3959ac7947e4e723c0)

Please either edit the data files to have matching columns, or separate them into different configurations (see docs at https://hf.co/docs/hub/datasets-manual-configuration#multiple-configurations)
Traceback:    Traceback (most recent call last):
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1869, in _prepare_split_single
                  writer.write_table(table)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/arrow_writer.py", line 580, in write_table
                  pa_table = table_cast(pa_table, self._schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2292, in table_cast
                  return cast_table_to_schema(table, schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2240, in cast_table_to_schema
                  raise CastError(
              datasets.table.CastError: Couldn't cast
              text: string
              url: string
              source: string
              timestamp: string
              to
              {'text': Value(dtype='string', id=None)}
              because column names don't match
              
              During handling of the above exception, another exception occurred:
              
              Traceback (most recent call last):
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 1392, in compute_config_parquet_and_info_response
                  parquet_operations = convert_to_parquet(builder)
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 1041, in convert_to_parquet
                  builder.download_and_prepare(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 924, in download_and_prepare
                  self._download_and_prepare(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 999, in _download_and_prepare
                  self._prepare_split(split_generator, **prepare_split_kwargs)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1740, in _prepare_split
                  for job_id, done, content in self._prepare_split_single(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1871, in _prepare_split_single
                  raise DatasetGenerationCastError.from_cast_error(
              datasets.exceptions.DatasetGenerationCastError: An error occurred while generating the dataset
              
              All the data files must have the same columns, but at some point there are 3 new columns ({'source', 'url', 'timestamp'})
              
              This happened while the json dataset builder was generating data using
              
              hf://datasets/swap-uniba/normattiva-dump/test.json (at revision 0bbbc74a1fb456d73bf71a3959ac7947e4e723c0)
              
              Please either edit the data files to have matching columns, or separate them into different configurations (see docs at https://hf.co/docs/hub/datasets-manual-configuration#multiple-configurations)

Need help to make the dataset viewer work? Make sure to review how to configure the dataset viewer, and open a discussion for direct support.

text
string
Art. 768-octies. (( (Controversie). )) ((Le controversie derivanti dalle disposizioni di cui al presente capo sono devolute preliminarmente a uno degli organismi di conciliazione previsti dall'articolo 38 del decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5)).
Art. 62 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.L. 9 FEBBRAIO 2012, N. 5, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA L. 4 APRILE 2012, N. 35))
TABELLE da I a XIII Parte di provvedimento in formato grafico
Art. 8 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DALLA L. 25 AGOSTO 1991, N. 282))
Art. 66 Per le perforazioni a scopo di indagini geosismiche nelle quali sono impiegate cariche di esplosivo superiori a 100 kg, si applicano le disposizioni di cui all'art. 60. Fuori dell'area di un permesso o di una concessione non possono essere eseguite perforazioni senza autorizzazione del prefetto. IL prefetto provvede, in via definitiva, sentito l'Ufficio minerario competente, e, se del caso, altri organi dello Stato, nonché la Provincia ed i Comuni interessati, dando le opportune prescrizioni ai fini della sicurezza.
Art. 68 Scuola nazionale professionale di massofisioterapia Ammissione - Titoli 1. Nell'istituto d'istruzione professionale per i ciechi di Firenze è istituita una Scuola nazionale professionale di massofisioterapia riservata soltanto ai ciechi per il conseguimento del diploma di massofisioterapia. 2. Il titolo di studio minimo per l'ammissione è la licenza di scuola media. 3. L'ammissione è subordinata al superamento da parte degli aspiranti di un esame preliminare che si effettua con le modalità stabilite dal regolamento di cui all'articolo 69. 4. La durata dell'insegnamento nella scuola nazionale professionale per massofisioterapia è di tre anni, distinti in un biennio culturale e professionale teorico-pratico e di un terzo anno riservato al perfezionamento con tirocinio di pratica giornaliera effettiva per non meno di 6 mesi presso ospedali o ambulatori o enti similari, indicati dal Ministero della sanità. 5. Al termine del primo corso si sostiene, previo giudizio favorevole di scrutinio finale, in unica sessione, l'esame di idoneità per l'ammissione al secondo corso; al termine del secondo corso si sostengono, ancora previo giudizio favorevole di scrutinio finale, in unica sessione: 1) gli esami di licenza con i quali si consegue titolo equipollente a tutti gli effetti a diploma di qualifica professionale; 2) gli esami di idoneità per l'ammissione al terzo corso. 6. Al termine del terzo corso si sostiene l'esame di Stato per il conseguimento del diploma per l'esercizio professionale di massofisioterapia.
Art. 18 ((ARTICOLO ABROGATO DAL D.P.R. 1 FEBBRAIO 1973, N. 49))
Art. 219 (Misure amministrative in caso di abusi) In caso di abusi il Ministro per le finanze può ordinare che non sia concessa l'importazione o la esportazione temporanea a determinate persone, e ciò senza pregiudizio delle pene comminate dal presente testo unico.
Art. 11 Il bilancio di previsione dei comuni e delle province per l'anno 1979 deve essere deliberato in pareggio entro il 28 febbraio 1979, anche in deroga a quanto previsto dall'ultimo comma dell'articolo 2 del decreto-legge 29 dicembre 1977, n. 946, convertito, con modificazioni, in legge 27 febbraio 1978, n. 43.
Art. 166 (Consulente tecnico) 1. Se la natura della controversia lo richiede, il giudice, in qualsiasi momento, nomina uno o più consulenti tecnici ai sensi dell'articolo 97. 2. Il consulente può essere autorizzato a riferire verbalmente e in tal caso le sue dichiarazioni sono integralmente raccolte a verbale.
Art. 3 ((IL D.LGS. 30 MARZO 2001, N. 165 HA CONFERMATO L'ABROGAZIONE DELL'INTERO PROVVEDIMENTO))
Art. 1 N. 482. Decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1963, col quale, sulla proposta del Ministro per la pubblica istruzione, la Cassa scolastica della Scuola media statale di San Quirico d'Orcia (Siena), viene eretta in ente morale e ne viene approvato lo statuto. Visto, il Guardasigilli: BOSCO Registrato alla Corte dei conti, addì 27 marzo 1963 Atti del Governo, registro n. 166, foglio n. 66. - VILLA
Art. 18 (Principi e criteri direttivi in materia di salvaguardia della salute umana e di protezione dell'ambiente) 1. I decreti delegati in materia di salvaguardia della salute umana e di protezione dell'ambiente, di cui all'elenco "C" allegato alla presente legge, saranno informati ai seguenti principi e criteri direttivi, aggiuntivi a quelli contenuti nelle singole direttive: a) disciplinare l'immissione nel mercato e l'uso di sostanze e preparati pericolosi, secondo criteri atti a salvaguardare la salute umana anche con idonee prescrizioni per la necessaria informazione dei consumatori; b) recuperare e conservare le condizioni ambientali, in difesa degli interessi fondamentali della collettività e della qualità della vita; difendere, conservare e valorizzare le risorse e il patrimonio naturali prescrivendo: 1) norme volte alla prevenzione ed alla riparazione del danno ambientale; 2) misure restrittive rivolte alla protezione e alla tutela dell'ambiente; 3) adeguate misure di vigilanza e controllo.
Art. 3 Il contributo annuo dello Stato a pareggio del bilancio dell'Istituto agronomico per l'Africa, italiana, per l'esercizio finanziario 1949-50, è stabilito in lire 19 milioni.
Protocollo aggiunto In occasione della firma della Convenzione fra l'Italia e l'Austria sulle assicurazioni sociali, i Plenipotenziari dei due Stati hanno convenuto sulle disposizioni seguenti: I. I due Governi convengono sulla necessità di iniziare quanto prima conversazioni comuni col Governo della Repubblica di Germania per risolvere di comune accordo, le questioni connesse con gli accordi in data 26 febbraio 1941 fra il Reich germanico e l'Italia, concernenti il regolamento delle assicurazioni sociali per le persone soggette agli accordi fra gli stessi Stati del 21 ottobre 1939 sull'attuazione, agli effetti economici, del trasferimento delle persone di razza germanica e dei cittadini del Reich dall'Italia nel Reich. In tali trattative saranno esaminate anche, ai fini della necessaria definizione, le questioni riguardanti l'applicazione della Convenzione italo-germanica del 20 giugno 1939 in materia di assicurazioni sociali e dei relativi accordi amministrativi. Frattanto i due Governi convengono di equiparare, ai fini dell'applicazione della Convenzione, le persone dell'Alto Adige e della Valcanale, soggette agli accordi del 21 ottobre 1939 residenti in Italia o in Austria, ai cittadini dello Stato in cui esse attualmente risiedono, in quanto non siano cittadini d'un terzo Stato, e, pur avendone già fatto richiesta, non abbiano ancora conseguito né la cittadinanza austriaca, né quella italiana. Convengono, altresì, in attesa di detti accordi tripartiti e fermo restando quanto verrà stabilito con gli accordi stessi: a) di ammettere al godimento della pensione italiana di invalidità, vecchiaia e superstiti gli allogeni alto-atesini e della Valcanale, attualmente residenti in Austria o in Italia, per i quali non è stato possibile definire la situazione agli effetti del trasferimento dei valori capitali delle pensioni agli istituti assicuratori germanici, in esecuzione degli accordi italo-germanici del 21 ottobre 1939 e 26 febbraio 1941; b) di considerare i pagamenti anzidetti a titolo provvisorio, restando inteso che, nel caso di mancata adesione a quanto sopra da parte delle competenti autorità germaniche, il Governo austriaco provvederà all'immediato rimborso all'Istituto nazionale della previdenza sociale italiano delle somme pagate. II. Il Governo austriaco fa riserva di esaminare, se i sussidi straordinari di disoccupazione previsti dalla legislazione italiana sono parificabili al soccorso di emergenza (Notstandshilfe), della legislazione austriaca, nel qual caso l'esclusione prevista all'articolo 2, paragrafo 1, punto 1, lettera e) e paragrafo 2, punto 1, lettera g) della Convenzione si intenderà abolita con decorrenza dalla data che sarà stabilita di comune accordo dalle supreme Autorità amministrative dei due Stati. III. I due Governi convengono: a) che gli Enti italiani ed austriaci per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro si rimborseranno reciprocamente le somme da essi pagate per gli infortuni verificatisi nell'altro Stato, limitatamente ai casi di morte ed ai casi dai quali sia derivata una inabilità permanente al lavoro non inferiore al 50 per cento; b) che tale rimborso sarà effettuato limitatamente alle somme pagate a partire dal 1 giugno 1946 fino alla data di entrata in vigore della Convenzione e in quanto esse si riferiscono a casi per i quali il diritto alle prestazioni sussisteva durante tale periodo. IV. I due Governi, presa in esame la situazione giuridica di alcuni notai che hanno esercitato la professione nei due Stati, nonché degli aventi diritto, e constatato il differente regime previdenziale di questa categoria professionale nei due Stati, in quanto l'assicurazione notai in Austria rientra nel campo delle assicurazioni sociali mentre ciò non si verifica in Italia, riconoscono che la Convenzione non può trovare applicazione nei riguardi dei suddetti notai. I due Governi convengono, pertanto, di raccomandare all'Ente assicuratore del Notariato austriaco e alla Cassa nazionale del Notariato in Italia di regolare di comune accordo e con l'approvazione delle rispettive autorità amministrative competenti le situazioni anzidette nello spirito della Convenzione. V. I Governi dei due Stati esamineranno, qualora necessario, insieme con un terzo Stato, se e quali ripercussioni derivino, nella applicazione della Convenzione ai propri cittadini, per effetto della applicazione del trattato di pace (trattato di Stato con l'Austria). Le disposizioni che precedono formano parte integrale della Convenzione e, in quanto modifichino la legislazione nazionale dei due Stati, prenderanno effetto dalla data di entrata in vigore della Convenzione stessa: le rimanenti disposizioni prenderanno, invece, effetto dalla data della firma del presente Protocollo. Fatto a Vienna il 30 dicembre 1950 Per la Repubblica d'Austria VICTOR GEHRMAN Per la Repubblica italiana G. COSMELLI Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica Il Ministro per gli affari esteri MARTINO
Art. 15 Riassorbimento dei posti in soprannumero Nella prima applicazione della presente legge, dopo il passaggio nei ruoli organici del personale del soppresso Ministero dell'Africa italiana previsto dal precedente articolo 2, gli impiegati in soprannumero in ogni ruolo alla data di entrata in vigore della presente legge per effetto delle disposizioni contenute nella legge 4 giugno 1951, n. 367, del decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio 1956, n. 4, e nelle leggi 19 aprile 1957, n. 270, 19 ottobre 1958, n. 928, 22 ottobre 1961, n. 1143, 3 novembre 1961, n. 1170, e 4 febbraio 1966, n. 32, sono collocati in organico per un numero di posti pari all'aumento apportato ad ogni organico detratti i posti necessari al passaggio di cui sopra. Il personale proveniente dai soppressi ruoli aggiunti, che non sia collocato in organico ai sensi del precedente comma resta in soprannumero; per il riassorbimento di tale soprannumero si applicano le disposizioni della legge 4 febbraio 1966, n. 32.
Art. 6 Le prove di esame hanno luogo nelle sedi indicate nel bando di concorso. La durata massima di ciascuna prova scritta è fissata in otto ore. Per le prove di lingua straniera la durata massima è fissata in sei ore. Qualora le circostanze di tempo e di luogo lo richiedano, la diramazione dei temi può essere fatta anche per telegramma.
Art. 15 (Classificazione di comprensori di bonifica e di bacini montani in comprensori di bonifica montana) Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro per l'agricoltura e per le foreste, di concerto con quelli per i lavori pubblici e per il tesoro, determina, quali dei comprensori di bonifica, classificati ai termini del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215, e quali bacini montani delimitati ai sensi del titolo II del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, abbiano le caratteristiche dei comprensori di bonifica montana e debbano essere regolati dalle norme per essi stabilite dalla presente legge. Nelle zone che restino a far parte dei comprensori di bonifica regolati dal regio decreto 13 febbraio 1933, numero 215, riclassificati ai sensi del precedente comma, sono applicabili, in quanto più favorevoli, le disposizioni per i territori montani previste dalla presente legge, nei limiti territoriali da stabilirsi con decreto del Ministro per l'agricoltura e per le foreste di concerto con quello per i lavori pubblici.
Articolo 15 Le Parti Contraenti istituiranno una Commissione Mista al fine di assicurare l'attuazione del presente Accordo, nonché allo scopo di consultarsi su problemi di mutuo interesse concernenti il traffico marittimo, in conformità dei principi stabiliti dal presente Accordo. Tale Commissione si riunirà, di norma, una volta all'anno alternativamente in Italia e nella Repubblica Araba d'Egitto o a richiesta di una delle due Parti. Le due Delegazioni saranno capeggiate da alti funzionari competenti nei trasporti marittimi di entrambi i paesi.
Art. 14 Disposizioni finali 1. Ai fini della stipula delle convenzioni di cui agli articoli 11 e 12, della citata legge n. 68 del 1999, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale promuove la definizione di linee programmatiche, previa consultazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, da adottare nell'ambito della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. 2. Per gli adempimenti di cui all'articolo 21 della legge n. 68 del 1999, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale effettua verifiche periodiche sullo stato di attuazione della citata legge e della normativa di attuazione. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 10 ottobre 2000 CIAMPI Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri Salvi, Ministro del lavoro e della previdenza sociale Bassanini, Ministro per la funzione pubblica Visco, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Visto, il Guardasigilli: Fassino Registrato alla Corte dei conti l'8 novembre 2000 Atti di Governo, registro n. 123, foglio n. 1 Note all'art. 14: - Per il testo degli articoli 11 e 12 della legge n. 68 del 1999 si veda nelle note all'art. 7. - Si riporta il testo dell'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, (Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali [1/circ.]): "Art. 8 (Conferenza Stato-città ed autonomie locali e Conferenza, unificata). - 1. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali è unificata per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane, con la Conferenza Stato-regioni. 2. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali è presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, dal Ministro dell'interno o dal Ministro per gli affari regionali; ne fanno parte altresì il Ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica, il Ministro delle finanze, il Ministro dei lavori pubblici, il Ministro della sanità, il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni d'Italia - ANCI, il presidente dell'Unione province d'Italia - UPI ed il presidente dell'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani - UNCEM. Ne fanno parte inoltre quattordici sindaci designati dall'ANCI e sei presidenti di provincia designati dall'UPI. Dei quattordici sindaci designati dall'ANCI cinque rappresentano le città individuate dall'art. 17 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere invitati altri membri del Governo, nonché rappresentanti di amministrazioni statali, locali o di enti pubblici. 3. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali è convocata almeno ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi il presidente ne ravvisi la necessità o qualora ne faccia richiesta il presidente dell''ANCI, dell'UPI o dell'UNCEM. 4. La Conferenza unificata di cui al commna 1 è convocata dal Presidente dei Consiglio dei Ministri. Le sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei Ministri o su sua delega, dal Ministro per gli affari regionali o, se tale incarico non è conferito, dal Ministro dell'interno". - Si riporta il testo dell'art. 21 della citata legge n. 68 del 1999: "Art. 21 (Relazione al parlamento). - 1. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale ogni due anni, entro il 30 giugno, presenta al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione della presente legge, sulla base dei dati che le regioni annualmente, entro il mese di marzo, sono tenute ad inviare al Ministro stesso".
Articolo 5 Le Alte Parti contraenti si obbligano espressamente a non ostacolare il regolamento pattuito in questo Accordo, né con divieti di importazione e di esportazione, né con provvedimenti o restrizioni similari che potrebbero essere stabiliti od applicati dalle competenti Autorità dei due Paesi per la durata del presente Accordo. Le norme relative alla tutela sanitaria o veterinaria o alla protezione delle piante non verranno modificate da quanto sopra. Eccezioni a questo regolamento potranno essere disposte unilateralmente solo in caso di intervento di circostanze straordinarie. L'adozione di simili provvedimenti dover essere portata, ad immediata conoscenza dell'altra Parte contraente. Fra il momento della notifica e quello dell'esecuzione dovrebbe, ove possibile, essere stabilito un conveniente periodo di tempo al fine di dare all'altra Parte contraente la possibilità di adattarsi alla variazione della situazione di fatto.
Art. 1 n. 725. Decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1986, col quale, sulla proposta del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, vengono approvate le modificazioni all'art. 3 dello statuto della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, in Roma, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 13 gennaio 1978, n. 3237. Visto, il Guardasigilli: ROGNONI Registrato alla Corte dei conti, addì 26 settembre 1986 Registro n. 13 Industria, foglio n. 79
Art. 20. Attribuzioni del Consiglio Spetta in particolare al Consiglio regionale: 1) determinare l'indirizzo politico programmatico della Regione e controllarne l'attuazione; 2) formulare proposte di legge alle Camere in materie non rientranti nella competenza normativa regionale; 3) indirizzare al Parlamento ed al Governo voti e richieste su ogni questione riguardante la Regione; 4) avanzare richieste di sospensione o di revoca di provvedimenti contrari agli interessi della Regione; 5) eleggere i delegati della Regione per l'elezione del Presidente della Repubblica in modo da assicurare la rappresentanza della minoranza; 6) deliberare sulle richieste di referendum; 7) formulare i pareri sulle materie previste dagli articoli 132 e 133 della Costituzione; 8) approvare con legge l'istituzione di nuovi comuni, la modificazione e la soppressione di circoscrizioni e di denominazione di quelli esistenti; 9) formulare proposte e pareri sugli indirizzi generali e settoriali della programmazione economica; 10) deliberare le proposte della Regione ed esprimere ogni parere richiesto alla Regione in materia di programmazione economica nazionale; di piani e programmi di interventi straordinari; di interventi e piani settoriali; 11) determinare gli indirizzi generali della pianificazione regionale e approvare il piano regionale di sviluppo, il piano regionale di assetto urbanistico territoriale, i piani comprensoriali, i piani operativi generali di sviluppo sociale ed economico relativi agli interventi di competenza della Regione e a quelli ad essa demandati dallo Stato, nonché i piani regionali di esecuzione di opere pubbliche e di organizzazione dei servizi pubblici di interesse regionale; 12) deliberare con legge l'istituzione di enti ed aziende regionali e la fusione e la soppressione di essi e approvare i relativi bilanci; 13) deliberare sulla partecipazione a consorzi e società finanziarie; 14) esercitare la vigilanza sugli enti, aziende ed altre forme di organizzazione regionali, sui consorzi e sulle società a partecipazione regionale; 15) approvare con legge l'istituzione e la disciplina di tributi propri; 16) approvare con legge il bilancio preventivo, il conto consuntivo, lo storno di fondi da un capitolo ad altro del bilancio, i bilanci degli Enti, aziende ed agenzie regionali, l'esercizio provvisorio, l'assunzione di mutui, l'emissione di prestiti e le procedure della programmazione regionale; 17) stabilire, con legge regionale, le direttive fondamentali ed i conseguenti rapporti finanziari in merito alla delega di funzioni amministrative della Regione alle Province, ai Comuni ed agli altri Enti locali; 18) approvare l'ordinamento degli uffici e dei servizi regionali; 19) approvare il proprio regolamento interno; 20) decidere sulle condizioni di ineleggibilità, di incompatibilità e decadenza dei Consiglieri eletti; 21) determinare, le indennità spettanti, in relazione alle funzioni esercitate, ai Consiglieri, ai componenti della Giunta e degli altri organi della Regione; 22) provvedere alle nomine di competenza della Regione, salvo quelle attribuite al Presidente ed alla Giunta da leggi e provvedimenti; 23) esercitare ogni altra funzione derivante dalla Costituzione, dal presente Statuto, dalle leggi e dai regolamenti.
Art. 5 L'indennizzo è determinato corrisposto dall'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica secondo le disposizioni della legge 6 dicembre 1962, n. 1643, e del decreto del Presidente della Repubblica 25 febbraio 1963, n. 138.
Art. 3 Nei casi in cui i cinque anni previsti dall'articolo precedente, siano già trascorisi, gli interessati possono presentare la domanda, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ma i benefici non possono avere decorrenza anteriore alla data medesima. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addì 10 maggio 1955 EINAUDI SCELBA - GAVA Visto, il Guardasigilli: DE PIETRO
Art. 7 Programma nazionale 1. Entro il 31 dicembre 2014, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministro della salute, la Conferenza unificata e l'autorità di regolamentazione competente, è definito il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi («Programma nazionale»), comprendente tutti i tipi di combustibile esaurito e di rifiuti radioattivi soggetti alla giurisdizione nazionale e tutte le fasi della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, dalla generazione allo smaltimento. I contenuti del Programma nazionale sono stabiliti nell'articolo 8 del presente decreto. 2. Il Programma nazionale è sottoposto alla valutazione per l'eventuale aggiornamento dello stesso da parte del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita l'autorità di regolamentazione competente, ogni 3 anni, tenendo conto dei progressi scientifici e tecnici, nonché delle raccomandazioni, buone prassi e insegnamenti tratti dalle verifiche inter pares internazionali. A seguito di tale valutazione, ove ne ricorrano le condizioni, il Programma nazionale è aggiornato con nuovo decreto secondo la procedura di cui al comma 1. 3. Il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita l'autorità di regolamentazione competente, trasmettono alla Commissione europea il Programma nazionale entro 30 giorni dalla sua approvazione e comunque entro il termine del 23 agosto 2015 e informano la Commissione stessa di ogni successiva modifica. 4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero dello sviluppo economico assicurano le necessarie occasioni di effettiva partecipazione da parte del pubblico ai processi decisionali concernenti la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi mediante la pubblicazione sui propri siti web istituzionali dello schema del Programma nazionale. Assicurano, inoltre, che il pubblico possa esprimere le proprie osservazioni al riguardo e che delle stesse si tenga debitamente conto nella redazione del testo finale del Programma nazionale. 
Articolo 9 L'autorità giudiziaria che procede all'esecuzione di una rogatoria, applica le leggi del proprio paese per quanto riguarda le procedure da seguire. Tuttavia, si potrà accondiscendere alla richiesta dell'autorità richiedente di seguire: un metodo particolare di procedura ove questo non sia incompatibile con la legge dello Stato richiesto, o che la sua applicazione non sia possibile, sia a motivo degli usi giudiziari interni dello Stato richiesto, sia per difficoltà d'ordine pratico. La rogatoria dovrà essere eseguita d'urgenza.
Art. 1 N. 70. Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1968, col quale, sulla proposta del Ministro per la pubblica istruzione, l'Università degli studi di Padova viene autorizzata ad acquistare dalla società "Anselmi e Casale" un compendio immobiliare di mq. 17.000 sito in Padova, fra via Venezia, il canale Piovego e via Lungargine del Piovego, al prezzo di L. 460.000.000. Visto, il Guardasigilli: REALE Registrato alla Corte dei conti, addì 12 febbraio 1968 Atti del Governo, registro n. 217, foglio n. 66. - GRECO
TABELLA ORGANICA DELL'ISTITUTO D'ARTE DI TORRE ANNUNZIATA E DELL'ANNESSA SCUOLA MEDIA Parte di provvedimento in formato grafico
Art. 6 Le aziende esercenti ferrovie devono essere provviste dei mezzi necessari per assicurare l'espletamento del servizio e per eseguire l'ordinaria manutenzione dei veicoli, della propria sede, degli impianti e delle apparecchiature.
Art. 84 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.P.R. 30 MAGGIO 2002, N. 150))
Art. 20 Modifiche all'articolo 150 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 1. All'articolo 150 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1 le parole: «comma 4» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3»; b) alla lettera a) del comma 1, le parole: «pregiudicare il bene» sono sostituite dalle seguenti: «recare pregiudizio al paesaggio»; c) al comma 2, dopo le parole: «della proposta» le parole: «della Commissione» sono soppresse e dopo le parole: «di cui all'articolo 138 o» le parole: «della proposta dell'organo ministeriale prevista» sono soppresse; in fine, le parole: «comma 4» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3»; d) al comma 3 le parole: «pianificazione paesaggistica» sono sostituite dalle seguenti: «il piano paesaggistico», e dopo le parole: «preveda misure» sono inserite le seguenti: «o interventi»; in fine, le parole: «, per non compromettere l'attuazione della pianificazione» sono soppresse. Nota all'art. 20: - Si riporta il testo dell'art. 150 del citato decreto legislativo n. 42 del 2004, come modificato dal presente decreto: «Art. 150 (Inibizione o sospensione dei lavori). - 1. Indipendentemente dall'avvenuta pubblicazione all'albo pretorio prevista dagli articoli 139 e 141, ovvero dall'avvenuta comunicazione prescritta dall'art. 139, comma 3, la regione o il Ministero ha facoltà di: a) inibire che si eseguano lavori senza autorizzazione o comunque capaci di recare pregiudizio al paesaggio; b) ordinare, anche quando non sia intervenuta la diffida prevista alla lettera a), la sospensione di lavori iniziati. 2. Il provvedimento di inibizione o sospensione dei lavori incidenti su immobili od aree non ancora dichiarati di notevole interesse pubblico cessa di avere efficacia se entro il termine di novanta giorni non sia stata effettuata la pubblicazione all'albo pretorio della proposta di cui all'art. 138 o all'art. 141, ovvero non sia stata ricevuta dagli interessati la comunicazione prevista dall'art. 139, comma 3. 3. Il provvedimento di inibizione o sospensione dei lavori incidenti su di un bene paesaggistico per il quale il piano paesaggistico preveda misure o interventi di recupero o di riqualificazione cessa di avere efficacia se entro il termine di novanta giorni la regione non abbia comunicato agli interessati le prescrizioni alle quali attenersi, nella esecuzione dei lavori. 4. I provvedimenti indicati ai commi precedenti sono comunicati anche al comune interessato.».
ARTICOLO 2 - Promozione e Protezione degli investimenti 1. Le due Parti Contraenti incoraggeranno gli investitori dell'altra Parte Contraente ad effettuare investimenti nel proprio territorio in conformità alle loro leggi ed ai loro regolamenti. 2. Ciascuna Parte Contraente dovrà garantire in ogni momento un trattamento giusto ed equo agli investimenti effettuati dagli investitori dell'altra Parte Contraente. Ciascuna Parte Contraente assicurerà che la gestione, il mantenimento, l'uso, la trasformazione, il godimento o la cessione degli investimenti effettuati sul proprio territorio da investitori dell'altra Parte Contraente, nonché le persone giuridiche, in particolare ma non esclusivamente, le società e le imprese in cui detti investimenti sono stati effettuati, non vengano in alcun modo assoggettate a provvedimenti ingiustificati o discriminatori. 3. Ciascuna Parte contraente si adopererà al fine di creare e mantenere nel proprio territorio quelle condizioni economiche e giuridiche favorevoli atte a permettere investimenti da parte degli investitori dell'altra Parte Contraente in conformità con la propria legislazione, ivi compreso il rispetto, in buona fede, di tutti gli impegni assunti in relazione a ciascun specifico investitore.
Art. 18 Il posto di preside è conferito mediante pubblico concorso per titoli e per esami tra gli insegnanti di ruolo di materie tecniche degli istituti professionali per l'agricoltura e degli istituti tecnici agrari, nonché tra i direttori delle scuole tecniche agrarie, che abbiano la necessaria competenza specifica in materia e che siano in possesso degli altri requisiti previsti dal decreto del Capo provvisorio dello Stato n. 629 del 21 aprile 1947. Gli altri posti di ruolo del personale insegnante e tecnico pratico sono conferiti mediante pubblico concorso per titoli e per esami e, qualora se ne ravvisi l'opportunità, secondo le norme dell'art. 36 della legge 15 giugno 1931, n. 889, sul riordinamento dell'istruzione media tecnica.
Articolo 13 Dopo il 1 marzo 1974, l'originale del presente Protocollo sarà depositato presso il Segretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che ne trasmetterà copie certificate conformi a tutti gli Stati di cui allo articolo 2 del presente Protocollo. IN FEDE DI CHE, i sottoscritti, a tal fine debitamente autorizzati, hanno firmato il presente Protocollo. FATTO a Ginevra, il 1 marzo 1973, in un solo esemplare, in lingua francese, inglese e russa, i tre testi facenti ugualmente fede.
Art. 43-bis ((ARTICOLO ABROGATO DAL D.LGS. 31 LUGLIO 2005, N. 177))
Art. 1 N. 1200. Decreto del Presidente della Repubblica 6 ottobre 1971, col quale, sulla proposta del Ministro per l'interno, l'opera pia "Melzi-Maestri", con sede in Milano, viene dichiarata estinta ed il residuo patrimonio devoluto alla locale opera pia "Casa ecclesiastica e Birago". Visto, il Guardasigilli: COLOMBO Registrato alla Corte dei conti, addì 7 gennaio 1972 Atti del Governo, registro n. 245, foglio n. 229. - VALENTINI
Art. 3 Obblighi generali 1. L'autorità competente ai fini dell'applicazione delle disposizioni del presente decreto è il Ministero della salute. 2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alla raccolta, all'analisi e all'invio al Ministero della salute dei dati relativi all'incidenza di zoonosi, di agenti zoonotici e di resistenza agli antimicrobici ad essi correlata, entro il 31 marzo di ogni anno, conformemente ai requisiti fissati dal presente decreto ed alle disposizioni adottate in applicazione dello stesso. 3. Qualora le regioni e le province autonome non ottemperino a quanto previsto dal comma 2 entro la data fissata, il Ministero della salute provvede a richiedere i dati di cui al medesimo comma 2 agli istituti zooprofilattici sperimentali competenti per territorio. 4. Il personale dell'autorità competente di cui al comma 1 riceve una formazione iniziale e continua in materia di scienze veterinarie, microbiologia o epidemiologia. All'attuazione del presente comma si provvede nei limiti delle risorse stanziate ai sensi dell'articolo 2, del decreto-legge 8 agosto 1996, n. 429, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 ottobre 1996, n. 532. Nota all'art. 3: - Si riporta il testo dell'art. 2 del decreto-legge 8 agosto 1996, n. 429, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 ottobre 1996, n. 532, recante: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 1996, n. 429, recante potenziamento dei controlli per prevenire l'encefalopatia spongiforme bovina.». «Art. 2. - 1. All'onere derivante dall'attuazione dell'art. 1, pari a complessive lire 1.500 milioni annue, a decorrere dal 1996, di cui lire 1.000 milioni per l'attuazione delle disposizioni di cui all'art. 1, comma 1, lettera a), e lire 500 milioni per l'attuazione delle disposizioni di cui all'art. 1, comma 1, lettere b) e c), si fa fronte mediante utilizzo delle maggiori entrate conseguenti all'applicazione delle tariffe di cui all'art. 5, comma 12, della legge 29 dicembre 1990, n. 407. 2. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.».
Art. 2 I terreni indicati nei precedente articolo sono trasferiti in proprietà all'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania - Sezione speciale per la riforma fondiaria.
Art. 110 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.LGS. 7 SETTEMBRE 2005, N. 209 ))
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Veduto lo statuto dell'Università degli studi di Sassari, approvato con regio decreto 20 aprile 1939, n. 1084, e successive modificazioni; Veduto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592; Veduto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73; Veduto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni; Veduta la legge 11 aprile 1953, n. 312; Veduto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; Veduta la legge 30 ottobre 1981, n. 615; Vedute le proposte di modifica dello statuto formulate dalle autorità accademiche dell'Università anzidetta ai sensi della citata legge n. 615; Veduto il parere del Consiglio universitario nazionale; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione; Decreta: Lo statuto dell'Università degli studi di Sassari, approvato e modificato con i decreti sopraindicati, è ulteriormente modificato come appresso: Art. 1 Articolo unico Art. 40 - nell'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in medicina e chirurgia è inserito l'insegnamento di "angiologia". Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 2 settembre 1985 COSSIGA FALCUCCI, Ministro della pubblica istruzione Visto, il Guardasigilli: MARTINAZZOLI Registrato alla Corte dei conti, addì 17 ottobre 1985 Registro n. 69 Istruzione, foglio n. 257
Art. 3. I comuni, i consorzi di comuni o le amministrazioni provinciali, nell'ambito della rispettiva competenza in materia di edilizia scolastica, sono tenuti a provvedere i locali idonei per il servizio di medicina scolastica. Nei casi nei quali risulti impossibile disporre di idonei locali, può provvedersi mediante unità ambulatoriali mobili. Spetta ai comuni di provvedere alle relative attrezzature nei modi che saranno stabiliti nel regolamento comunale di cui all'art. 10. Gli enti pubblici ed i privati gestori di scuole hanno analogo obbligo nei rispettivi istituti
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1 Il personale di cui all'articolo 8, secondo e quinto comma, della legge 1 febbraio 1960, n. 26, che, alla data di entrata in vigore della presente legge, risulti inquadrato in carriere inferiori a quelle corrispondenti al titolo di studio posseduto, può ottenere il collocamento nella qualifica iniziale dei ruoli aggiunti della carriera corrispondente al titolo di studio posseduto purché ne faccia domanda entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Articolo 20 Svolgimento dei lavori delle commissioni di studio 242 1. L'assemblea delle radiocomunicazioni, la conferenza mondiale di normalizzazione delle telecomunicazioni e la conferenza mondiale di sviluppo delle telecomunicazioni nominano un presidente per ciascuna commissione di studio ed in linea di massima un solo vice-presidente. All'atto della nomina dei presidenti e dei vice-presidenti, si terrà conto in particolare di criteri di competenza e dell'esigenza di un'equa ripartizione geografica nonché della necessità di favorire una partecipazione più efficace dei paesi in via di sviluppo. 243 2. Qualora la mole di lavoro delle commissioni di studio lo esiga, l'assemblea o la conferenza nominano i vice presidenti nella misura che ritengono necessaria, in linea di massima non più di due in tutto. 244 3. Se, nell'intervallo tra due assemblee o conferenze del Settore interessato, il presidente di una commissione di studio non è in grado di esercitare le sue funzioni e è stato nominato un solo vice-presidente, quest'ultimo sostituisce il presidente. Nel caso di una commissione di studio nella quale più vice-presidenti sono stati nominati, la commissione di studio, nella sua riunione successiva, elegge tra essi il suo nuovo presidente, e se, del caso, un nuovo vice-presidente tra i suoi membri. Allo stesso modo, elegge anche un nuovo vice-presidente qualora uno dei suoi vice-presidenti fosse impedito dall'esercitare le sue funzioni durante il periodo interessato. 245 4. I lavori affidati alle commissioni di studio sono nella misura del possibile, trattati per corrispondenza, grazie ai moderni mezzi di comunicazione. 246 5. Dopo aver consultato il Segretario generale e previo coordinamento come stabilito nella Costituzione e nella Convenzione, il direttore dell'Ufficio di ciascun Settore, in considerazione delle decisioni della conferenza o dell'assemblea competente, stabilisce il piano generale delle riunioni delle commissioni di studio. 247 6. Le commissioni di studio possono adottare provvedimenti in vista di ottenere, da parte dei Membri, l'approvazione delle raccomandazioni elaborate tra due assemblee o conferenze. Le procedure da applicare per ottenere tale approvazione saranno quelle approvate dall'assemblea o dalla conferenza competente. Le raccomandazioni in tal modo approvate avranno lo stesso statuto di quelle approvate dalla conferenza vera e propria. 248 7. Se necessario, gruppi di lavoro misti possono essere costituiti per l'esame delle questioni che richiedono la partecipazione di esperti di più commissioni di studio. 249 8. Il direttore dell'Ufficio interessato invia i rapporti finali delle commissioni di studio compreso un elenco delle raccomandazioni approvate in conformità con il numero 247 di cui sopra alle amministrazioni, organizzazioni ed enti che partecipano ai lavori del Settore. Questi rapporti sono inviati il prima possibile ed in ogni caso abbastanza rapidamente da poter pervenire ai loro destinatari almeno un mese prima della data della successiva conferenza competente.
Art. 125 (( ARTICOLO ABROGATO DAL D.P.R. 14 MARZO 2001, N. 144 ))
Art. 37 (L) Interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività e accertamento di conformità
Art. 1 N. 550. Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1982, col quale, sulla proposta del Ministro dell'interno, viene riconosciuta la personalità giuridica della chiesa parrocchiale di "S. Rita", in Siracusa. La chiesa parrocchiale anzidetta viene, altresì, autorizzata ad accettare le donazioni disposte: A) da Caruso Giuseppa con atto pubblico 28 novembre 1979, n. 194211 di repertorio, a rogito avv. Carmelo Salibra, notaio in Siracusa, consistente in un appartamento, gravato di usufrutto a favore della donante, sito in Siracusa, via Bacchilide n. 90, interni 2 e 2-bis, descritto nella perizia giurata 21-30 gennaio 1980 del geom. Roberto Tarantello e valutato complessivamente in lire 36.000.000 dall'ufficio tecnico erariale di Siracusa; B) dal sac. Inserra Alfio con atto pubblico 8 gennaio 1980, n. 194495 di repertorio, a rogito medesimo notaio, consistente in un appartamento sito in Siracusa, via Po, 10, descritto nella perizia giurata 17 marzo 1980 dell'arch. Mauro Terranova e valutato in lire 60.000.000 dall'ufficio tecnico erariale di Siracusa; C) da Corvi Maria ved. Santoro con atto pubblico 14 marzo 1980, n. 195059 di repertorio, a rogito medesimo notaio, consistente in un vano terraneo sito in Siracusa, viale Rizzo, descritto nella perizia giurata dell'arch. Mauro Terranova e valutato in lire 20.000.000 dall'ufficio tecnico erariale di Siracusa; quest'ultimo immobile dovrà essere destinato a cappella nella quale si dovrà provvedere all'adempimento di determinati oneri di culto. Visto, il Guardasigilli: DARIDA Registrato alla Corte dei conti, addì 3 agosto 1982 Registro n. 17 Interno, foglio n. 217
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1 Nella legge 9 febbraio 1963, n. 248, all'articolo 2, dopo il secondo comma, è inserito, con effetto dalla data di entrata in vigore della legge predetta, il seguente comma: "Il periodo di insegnamento per incarico, reso presso le Università e gli Istituti di istruzione superiore nonché presso l'Accademia navale, l'Accademia aeronautica e l'Istituto idrografico della Marina, anteriormente alla nomina a straordinario, da professori inclusi in terna o dichiarati maturi in concorsi a cattedre universitarie o col possesso dell'abilitazione alla libera docenza, è valutato per metà e comunque per non oltre quattro anni ai fini dell'anzianità occorrente per il conseguimento del terzo coefficiente di stipendio".
Art. 3 Alla spesa derivante dalla presente legge, prevista in lire 370.000.000 per l'esercizio 1950-51 ed in lire 1.215.000.000 per l'esercizio 1951-52, si provvede, rispettivamente, con i fondi stanziati sul capitolo n. 105 dello stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e della previdenza, sociale per l'esercizio 1950-51, e con apposito stanziamento nello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio 1951-52.
Art. 43 Promozione e agevolazione di produzioni agricole Sono trasferite alla regione le funzioni di promozione della bachicoltura, di tutela igienico-sanitaria della produzione serica, di controllo amministrativo sull'allevamento dei bachi da seta, di miglioramento della produzione sericola, le funzioni di promozione per il miglioramento della produzione del riso e della canapa. Sono altresì trasferite le funzioni di promozione e di agevolazione delle produzioni agricole per la cellulosa. Restano ferme le competenze dell'Ente cellulosa e carta per interventi sul mercato della carta e per il relativo approvvigionamento anche all'estero nonché per l'attività necessaria di ricerca e sperimentazione.
ARTICOLO 55 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.P.R. 21 FEBBRAIO 2006, N. 167))
Articolo 16 Agenti, consulenti legali e avvocati 1. Gli agenti, i consulenti legali e gli avvocati presso il Tribunale godono, durante la durata della loro missione, ivi compreso in occasione di viaggi effettuati nell'ambito di missioni, dei privilegi, immunità ed agevolazioni richieste dell'esercizio indipendente delle loro funzioni, in particolare; a) dell'immunità da arresto o detenzione e dal sequestro dei loro effetti personali; b) dell'esenzione da qualsiasi ispezione dei loro afferri personali, a meno che esistano motivi validi di ritenere che gli effetti contengono articoli non destinati al loro uso personale o articoli la cui importazione o esportazione è vietata dalla legge o dipende dalla regolamentazione dello Stato Parte interessato in materia di quarantena. In questo caso, si procede all'ispezione in presenza dell'agente, del consulente legale o dell'avvocato interessato; c) dell'immunità da qualsiasi forma di azione legale per le loro parole, i loro scritti e per tutti gli atti da essi compiuti nell'esercizio delle loro funzioni di rappresentanti delle parti dinanzi al Tribunale; tale immunità sussiste anche dopo che hanno cessato di esercitare le loro funzioni; d) dell'inviolabilità di tutta la documentazione e documenti personali; e) del diritto di ricevere documenti o corrispondenza tramite corriere o valigie sigillate; f) dell'esenzione da qualsiasi misura restrittiva relativa all'immigrazione e da qualsiasi formalità di registrazione degli stranieri; g) delle stesse agevolazioni, per quanto concerne i loro effetti personali e le loro transazioni monetarie o di cambio, di quelle concesse ai rappresentanti di governi stranieri in missione ufficiale temporanea; h) delle stesse agevolazioni di rimpatrio in periodo di crisi internazionale di quelle concesse agli agenti diplomatici ai sensi della Convenzione di Vienna. 2. Dopo che le parti alla procedura dinanzi al Tribunale gli hanno notificato la designazione di un agente, di un consulente legale o di un avvocato, il Cancelliere firma un certificato che attesta Io status del rappresentante e che è valido per un ragionevole periodo di tempo richiesto dalla procedura. 3. Le autorità competenti dello Stato interessato concedono privilegi, immunità, agevolazioni e prerogative agli agenti, consulenti legali ed avvocati di cui al presente articolo, dietro presentazione del certificato di cui al paragrafo 2. 4. Nel caso in cui l'incidenza di una qualunque imposta sia subordinata alla residenza del contribuente, i peritili durante i quali gli agenti, i consulenti Iegali o gli avvocati si trovano sul territorio di uno Stato per l'esercizio dello loro funzioni non sono considerati come periodi di residenza,
Articolo V. All'articolo 18 della Convenzione, i commi 1 e 2 sono soppressi e sostituiti dalle seguenti disposizioni: "1. - Il trasportatore è responsabile del danno verificatosi in caso di distruzione, perdita o deterioramento delle merci allorché il fatto che ha causato il danno si è prodotto durante il trasporto aereo. 2. - Il trasporto aereo, ai sensi del comma precedente, comprende il periodo durante il quale le merci si trovano sotto la custodia del trasportatore, sia in aerodromo che a bordo di un aeromobile, in caso di atterraggio fuori da un aerodromo, o in un luogo qualsiasi".
Art. 112 1. All'articolo 213, comma 1 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, è apportata la seguente modificazione: a) la parola: "processo" è soppressa.
Art. 895. (Formazione dell'equipaggio). L'equipaggio è costituito dal comandante e dalle altre persone addette al servizio in volo dell'aeromobile.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la necessità e l'urgenza di adottare immediate misure per fronteggiare la difficile situazione dei porti; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 31 marzo 1983; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della marina mercantile, di concerto con i Ministri del lavoro e della previdenza sociale, del tesoro e del bilancio e della programmazione economica; EMANA il seguente decreto: Art. 1 (1) Allo scopo di conseguire una maggiore produttività nei porti, nei quali è stata realizzata dai lavoratori delle compagnie e dei gruppi portuali, nell'anno 1982, una media di impiego mensile non superiore a 14 giornate lavorative, i dipendenti degli enti portuali e delle aziende dei mezzi meccanici in numero di 1.500 e i lavoratori e gli impiegati delle compagnie e dei gruppi di cui all'articolo 110 del codice della navigazione in numero di ((4.600)) sono collocati in quiescenza, anticipatamente al raggiungimento dell'età prescritta dalle vigenti disposizioni, secondo le modalità previste dal presente decreto. (2) Il pensionamento anticipato dei suddetti lavoratori si attua, fino al 31 dicembre 1986, al maturarsi dei requisiti di cui al successivo sesto comma, in conformità ai programmi di cui al comma seguente. (3) Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro della marina mercantile, di concerto con il Ministro del tesoro, sentite le organizzazioni a carattere nazionale maggiormente rappresentative dei lavoratori e le rappresentanze degli utenti portuali, degli enti portuali e delle aziende dei mezzi meccanici, stabilisce con proprio decreto, per ciascun porto, i programmi di cancellazione dai ruoli e di pensionamento anticipato dei lavoratori di cui al precedente primo comma, che siano in possesso dei requisiti indicati al successivo sesto comma. (4) In tali programmi sono altresì determinati la nuova dotazione organica del personale, degli enti portuali, delle aziende dei mezzi meccanici, delle compagnie e dei gruppi portuali nonché il numero massimo dei lavoratori da mantenere iscritti nei registri delle compagnie e dei gruppi portuali.(3) (5) I programmi, inoltre, indicano i criteri relativi alla ristrutturazione del salario garantito e alla formazione delle squadre in relazione alle particolari situazioni strutturali di ciascun porto nonché alle esigenze dei servizi richiesti, ai fini di una più funzionale e produttiva organizzazione del lavoro intesa anche a realizzare l'equilibrio finanziario delle gestioni portuali. (6) Al fine della formazione dell'elenco dei soggetti da porre in pensionamento anticipato, possono presentare domanda irrevocabile di pensionamento anticipato, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di cui al precedente terzo comma, i lavoratori, compresi nei predetti programmi, che siano in possesso dei seguenti requisiti o che li matureranno entro il 31 dicembre 1986: a) età superiore a 55 anni per gli uomini o a 50 anni per le donne, con versamento di contributi assicurativi effettivi per almeno 15 anni; b) età inferiore a 55 anni, con versamento di contributi assicurativi effettivi per almeno 30 anni se iscritti all'INPS e/o presso altre forme previdenziali ed assicurative sostitutive, o di contributi assicurativi effettivi per almeno 20 anni se iscritti alla Cassa previdenza dipendenti enti locali - CPDEL o alla Cassa previdenza marinara; c) età inferiore a 55 anni, con versamento di contributi assicurativi effettivi per almeno 20 anni se iscritti presso le previdenze locali previste nei regolamenti degli enti portuali. (6.1) Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano anche ai dipendenti delle aziende industriali magazzini generali che esercitano un servizio di pubblico interesse direttamente collegato al traffico portuale. Gli oneri contributivi e contrattuali derivanti dall'applicazione del presente decreto per il pensionamento anticipato dei dipendenti medesimi sono a carico delle predette aziende. -------------- AGGIORNAMENTO (3) La L. 13 agsoto 1984, n. 469 ha disposto (con l'art. 4,comma 1) che "Dal 1 gennaio 1985, i lavoratori e gli impiegati delle compagnie e dei gruppi portuali in eccedenza rispetto alle dotazioni organiche dei singoli porti, di cui al comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge 6 aprile 1983, numero 103, convertito, con modificazioni, nella legge 23 maggio 1983, n. 230, possono essere collocati fuori produzione".
Art. 4 Adeguamento delle tolleranze 1. Con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il comitato centrale metrico, possono essere definiti o modificati gli errori massimi tollerati delle varie categorie di strumenti di misura, al fine di adeguarli alle norme europee ed internazionali, nonché all'evoluzione delle tecniche di fabbricazione.
Art. 1 N. 1023. Decreto del Presidente della Repubblica 22 novembre 1977, col quale, sulla proposta del Ministro per l'interno, viene riconosciuto, agli effetti civili, il decreto dell'ordinario diocesano di Pesaro 30 aprile 1975, relativo all'unione temporanea aeque principaliter delle parrocchie della Beata Vergine del Rosario, in frazione Cairo del comune di Mombaroccio (Pesaro-Urbino), e dei SS. Vito e Modesto, nello stesso comune. Visto, il Guardasigilli: BONIFACIO Registrato alla Corte dei conti, addì 24 gennaio 1978 Registro n. 2 Interno, foglio n. 269
Art. 3. Possono aderire all'A.C.I. gli enti e le associazioni a carattere nazionale, non aventi scopo di lucro, che svolgono attività comunque convergenti verso gli interessi generali dell'automobilismo italiano. L'adesione deve essere richiesta mediante domanda all'A.C.I. corredata di una copia dell'atto costitutivo, dello statuto e dell'elenco delle cariche sociali. L'adesione impegna gli enti e le associazioni aderenti alla osservanza delle disposizioni del presente statuto. L'adesione ha la durata di un triennio ed è irrevocabile. Essa si rinnova di diritto di triennio in triennio, salvo disdetta da notificarsi dall'ente o dall'associazione almeno tra mesi prima della scadenza del triennio.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011, che approva il testo unico delle leggi sui Consigli e sugli Uffici provinciali dell'economia, modificato con il regio decreto-legge 3 settembre 1936, n. 1900, convertito nella legge 3 giugno 1937, n. 1000, e con regio decreto-legge 28 aprile 1937, n. 524, convertito nella legge 7 giugno 1937, n. 1387; Visto il decreto legislativo luogotenenziale 21 settembre 1944, n. 315, sulla soppressione dei Consigli e degli Uffici provinciali dell'economia e la ricostituzione delle Camere di commercio, industria e agricoltura, nonché degli Uffici provinciali del commercio e dell'industria; Vista la legge 5 giugno 1850, n. 1037, ed il regio decreto 26 giugno 1864, n. 1817; Vista la deliberazione n. 355 in data 12 ottobre 1954, con la quale la Camera di commercio, industria e agricoltura di Ascoli Piceno ha stabilito di acquistare un immobile per una più adeguata sistemazione dei propri uffici, nonché per eventuali ulteriori costruzioni; Udito il parere del Consiglio di Stato; Sulla proposta del Ministro per l'industria e per il commercio; Decreta: Art. 1 Articolo unico. La Camera di commercio, industria e agricoltura di Ascoli Piceno è autorizzata ad acquistare dai fratelli Alessandro e Giovanni Ercolani la porzione di loro proprietà dell'immobile sito in Ascoli Piceno, corso della Repubblica, alle condizioni specificate nella deliberazione n. 355 del 12 ottobre 1954. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo, a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 22 gennaio 1955 EINAUDI VILLABRUNA Visto, il Guardasigilli: DE PIETRO Registrato alla Corte dei conti, addì 30 marzo 1955 Atti del Governo, registro n. 39, foglio n. 213. - CARLOMAGNO
Art. 6 La direzione generale per gli affari generali e per l'organizzazione amministrativa provvede: a) a trattare le questioni di carattere generale interessanti il Ministero in materie diverse da quelle affidate alle altre direzioni generali; b) a studiare e a proporre le modifiche degli statuti degli enti vigilati e delle società a partecipazione diretta; c) a predisporre gli atti relativi alla nomina e revoca degli amministratori e dei sindaci negli enti vigilati e nelle società ove tale potere sia conferito alla amministrazione e quelli riguardanti la loro eventuale responsabilità; d) a tenere lo schedario degli enti e delle società a partecipazione statale, dei consigli di amministrazione, dei collegi sindacali e dei dirigenti degli enti e delle società suddette; e) a curare i rapporti con gli organi regionali che non rientrino nella competenza delle altre direzioni generali; f) a promuovere ed esaminare le iniziative in materia di rapporti con i lavoratori, di formazione professionale, d'infortunistica e di difesa sanitaria nell'ambito del settore a partecipazione statale; g) a curare l'organizzazione e il funzionamento dei servizi generali del Ministero; h) a stipulare e dare esecuzione ai contratti interessanti l'amministrazione delle partecipazioni statali; i) a curare l'organizzazione della documentazione e il funzionamento della biblioteca; l) alla trattazione degli affari relativi all'amministrazione del personale; m) alla formulazione dello schema del preventivo di spesa del Ministero, all'amministrazione dei capitoli di bilancio e agli adempimenti relativi al conto consuntivo; n) a vigilare sulle gestioni affidate al consegnatario cassiere.
Art. 36. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale nei modi previsti dalle vigenti disposizioni di legge, alle quali il presente CCNL fa esplicito riferimento.
Art. 10 Deposito delle liste dei candidati Le liste dei candidati devono essere presentate, per ciascuna circoscrizione, alla Cancelleria della Corte di appello o del Tribunale indicati nella tabella A, allegata al testo unico 5 febbraio 1948, n. 26, modificata dal punto V della legge 31 marzo 1953, n. 148, e dall'art. 4 della presente legge, dalle ore 8 del cinquantacinquesimo giorno alle ore 20 del quarantacinquesimo giorno antecedenti quello della votazione; a tale scopo, per il periodo suddetto, la Cancelleria della Corte di appello o del Tribunale rimane aperta quotidianamente, compresi i giorni festivi, dalle ore 8 alle ore 20. Insieme con gli atti di accettazione delle candidature, devono essere presentati i certificati di nascita, o documento equipollente, i certificati di iscrizione nelle liste elettorali dei candidati e la dichiarazione di presentazione della lista di candidati firmata, anche in atti separati, dal prescritto numero di elettori. La cancelleria accerta l'identità personale del depositante e, nel caso in cui si tratti di persona diversa da quelle designate ai sensi dell'articolo precedente, ne fa esplicita, menzione nel verbale di ricevuta degli atti, di cui una copia è consegnata al presentatore.
Art. 24 Nomina 1. Nelle ipotesi previste dagli articoli 19 e 20 ed in ogni caso di vacanza della concessione, in attesa del nuovo conferimento della gestione del servizio, il Ministro delle finanze nomina il commissario governativo delegato provvisoriamente alla riscossione, scegliendolo tra i soggetti aventi i requisiti di cui all'articolo 31 che ne facciano domanda, con preferenza per i concessionari iscritti nel registro dei concessionari. 2. Se nessuno dei soggetti di cui al comma 1 presenta domanda, il Ministro delle finanze nomina commissario governativo il concessionario di uno degli ambiti territoriali contigui che abbia l'organizzazione più idone a garantire temporaneamente lo svolgimento del servizio di riscossione. 3. Al commissario governativo si applicano le norme stabilite per il concessionario, salvo quanto disposto negli articoli seguenti. ((19)) ------------- AGGIORNAMENTO (19) Il D.Lgs. 13 aprile 1999, n. 112 ha disposto (con l'art. 68, comma 1) che "Salvo quanto previsto dagli articoli 58 e 59, è abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43. Tale abrogazione non opera limitatamente al rinvio contenuto nell'articolo 4, comma 1, ultimo periodo, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 237".
Art. 30 Norme di attuazione 1. Le Autorità competenti, nell'adottare le norme di attuazione della presente legge, terranno conto delle esigenze fatte loro presenti dalla Chiesa apostolica in Italia e avvieranno, se richieste, opportune consultazioni.
Statuto dell'Istituto d'arte di Guidonia Art. 1. L'Istituto d'arte di Guidonia è composto dalla sezione "Decorazione plastica".
Art. 100 Appellabilità delle sentenze dei tribunali amministrativi regionali 1. Avverso le sentenze dei tribunali amministrativi regionali è ammesso appello al Consiglio di Stato, ferma restando la competenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana per gli appelli proposti contro le sentenze del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia.
Art. 149. (( (Controversie in materia di invalidità pensionabile). )) ((Nelle controversie in materia di invalidità pensionabile deve essere valutato dal giudice anche l'aggravamento della malattia, nonché tutte le infermità comunque incidenti sul complesso invalidante che si siano verificate nel corso tanto del procedimento amministrativo che di quello giudiziario)).
Art. 27. SERVIZIO MILITARE Sia la chiamata che il richiamo alle armi non risolvono il rapporto di impiego. Però se il chiamato alle armi risolve il rapporto stesso ha diritto a tutte le indennità, competentigli a norma delle vigenti disposizioni, ma non ricorre l'obbligo del preavviso così non ricorre il diritto alla relativa indennità sostitutiva. Per l'impiegato non in prova il servizio militare A computato quale anzianità utile agli effetti della presente regolamentazione. Terminato il servizio militare, l'impiegato deve presentarsi all'azienda nel termine di giorni trenta per riprendere servizio; in difetto salvo il caso di impedimento per comprovati motivi di forza maggiore, sarà considerato dimissionario. In caso di richiamo alle armi a favore dell'impiegato sarà continuato, nella misura dovuta a norma di legge e sino alla fine del richiamo, il versamento dei contributi relativi alla assicurazione obbligatoria, per invalidità e vecchiaia o alle altre forme di previdenza sostitutive od integrative di essa. Al momento del richiamo alle armi, ove non si tratti di richiamo per esigenze militari di carattere eccezionale o di arruolamento volontario, l'azienda è tenuta, a corrispondere all'impiegato e per un periodo non inferiore a tre mesi, una indennità mensile ragguagliata, alla sua retribuzione di fatto. Le norme stabilite con il presente articolo si intendono completate con quelle previste dalle leggi che vigono per i casi di chiamata o di richiamo alle armi.
Art. 2 1. Le amministrazioni pubbliche procedono alla rilevazione della consistenza numerica del personale in servizio, ivi compreso il personale dirigenziale - distinto in personale di ruolo, non di ruolo, comandato e fuori ruolo, nonché per qualifica funzionale o categoria e profilo professionale - alla data di entrata in vigore del presente decreto presso la sede centrale e, per le pubbliche amministrazioni con articolazioni periferiche, presso ciascun ufficio di ogni sede periferica e con dati aggregati a livello provinciale.
Art. 11 Limitazioni delle spese di esercizio e tariffe Le tariffe dei pubblici servizi di trasporto ferroviari in regime di concessione debbono essere variate in funzione delle variazioni subite dai costi di esercizio. Per il biennio 1978-79 l'aumento della spesa corrente delle aziende esercenti ferrovie in regime di concessione - esclusi gli oneri di cui agli articoli 6 e 7 e tenuto conto delle eventuali variazioni previste all'articolo 4 della presente legge - non potrà essere complessivamente superiore al 20 per cento di quella di competenza accertata per il 1977. L'eventuale maggiore spesa delle aziende stesse per i predetti periodi dovrà essere fronteggiata esclusivamente mediante aumento delle tariffe. Le tariffe stesse sono approvate dal Ministero dei trasporti di concerto con il Ministero del tesoro e, a partire dal 1 gennaio 1979, non potranno, comunque, risultare inferiori a quelle praticate dall'Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato. Le agevolazioni tariffarie e le concessioni di viaggio a carattere gratuito debbono essere preventivamente autorizzate dal Ministero dei trasporti.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Veduto lo statuto dell'Università degli studi di Parma, approvato con regio decreto 13 ottobre 1927, n. 2797, e modificato con regio decreto 30 ottobre 1930, n. 1772, e successive modificazioni; Veduto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592; Veduto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73; Veduto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni; Veduta la legge 11 aprile 1953, n. 312; Vedute le proposte di modifiche dello statuto formulate dalle autorità accademiche dell'Università anzidetta; Riconosciuta la particolare necessità di approvare le nuove modifiche proposte in deroga al termine triennale di cui all'ultimo comma dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592, per i motivi esposti nelle deliberazioni degli organi accademici dell'Università di Parma e convalidati dal Consiglio superiore della pubblica istruzione nei suoi pareri; Sentito il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione; Sulla proposta del Ministro per la pubblica istruzione; Decreta: Lo statuto dell'Università degli studi di Parma, approvato e modificato con i decreti sopraindicati, è ulteriormente modificato come appresso: Art. 22 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in giurisprudenza è aggiunto quello di: diritto penale e processuale penale e comparato. Art. 75 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in materie letterarie sono aggiunti i seguenti: letteratura italiana moderna e contemporanea; storia delle dottrine estetiche. Art. 76 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in pedagogia sono aggiunti i seguenti: storia delle dottrine estetiche; psicologia dell'età evolutiva; didattica delle scienze. Art. 77 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in lingue e letterature straniere è aggiunto quello di: storia della lingua francese. Art. 84 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in medicina e chirurgia è aggiunto quello di: fisiopatologia respiratoria. Nello stesso elenco l'insegnamento complementare di terapia fisica muta la denominazione in quella di terapia fisica e riabilitazione. Art. 1 Art. 117 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in scienze naturali sono aggiunti i seguenti: pedobiologia; ecologia umana. Art. 125 - all'elenco degli insegnamenti complementari del corso di laurea in scienze biologiche sono aggiunti i seguenti: pedobiologia; ecologia umana. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 13 ottobre 1975 LEONE MALFATTI Visto, il Guardasigilli: REALE Registrato alla Corte dei conti, addì 29 gennaio 1976 Atti di Governo, registro n. 2, foglio n. 12
Art. 297 (Non applicabilità di norme)
Art. 37 (Cessazione dall'incarico per soppressione di posto) Il medico incaricato cessa dall'incarico in caso di soppressione dell'istituto o servizio cui è addetto ovvero di soppressione di posti presso l'istituto o servizio stessi. In tale ultima ipotesi la cessazione riguarda i medici aventi minore anzianità di incarico. Al medico cessato dall'incarico ai sensi del precedente comma spetta l'indennità prevista dal successivo articolo 40.
Art. 41 Ai sensi dell'articolo 64 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, lo stanziamento del capitolo n. 1831 dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri, per l'anno finanziario 1970, concernente il fondo di anticipazione per le spese urgenti del Ministero e degli uffici diplomatici e consolari, è fissato in lire 4.000.000.000.
Art. 3 Ferme restando le funzioni attualmente esercitate dai comuni e dalle comunità montane, sono attribuite ai comuni e alle comunità montane compresi nel territorio della regione Valle d'Aosta tutte le funzioni amministrative che il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, ha attribuito ai comuni e alle comunità montane compresi nel territorio delle regioni a statuto ordinario, secondo le modalità e i tempi stabiliti nel suddetto decreto. Le funzioni attribuite alle province dal decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, sono trasferite alla regione Valle d'Aosta, secondo le modalità ed i tempi stabiliti nel suddetto decreto.
Art. 2 Il predetto Istituto professionale ha lo scopo di preparare personale idoneo all'esercizio delle attività di ordine esecutivo nei vari settori dell'industria e dell'artigianato. Esso è costituito da una scuola professionale di oreficeria con sezioni per: orefice; incisore incassatore; cesellatore; modellista.
Art. 20 Invalidità della società 1. La nullità della società per vizi di costituzione può essere pronunciata solo nei casi previsti dalle disposizioni che disciplinano la nullità dei contratti. 2. La dichiarazione di nullità o la pronuncia di annullamento non pregiudicano l'efficacia degli atti compiuti in nome della società. 3. La sentenza che dichiara la nullità o che pronuncia l'annullamento nomina uno o più liquidatori, in persona dei soci o di terzi, purché professionisti esercenti con il titolo di avvocato. 4. La invalidità non può essere pronunciata quando la causa di essa è stata eliminata per effetto di una modificazione dell'atto costitutivo iscritta nella sezione speciale del registro delle imprese. 5. La responsabilità dei soci non è esclusa dalla dichiarazione di nullità o dall'annullamento dell'atto costitutivo.
Art. 39 Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ed ha effetto dal 1 luglio 1970, salvo le altre diverse decorrenze espressamente stabilite. Con effetto dalla stessa data sono abrogate le norme incompatibili con quelle contenute nel presente decreto. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 28 dicembre 1970 SARAGAT COLOMBO - FERRARI-AGGRADI - GIOLITTI Visto, il Guardasigilli: REALE Registrato alla Corte dei conti, addì 5 gennaio 1971 Atti del Governo, registro n. 239, foglio n. 87. - GRECO
Art. 1 N. 402. Decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1984, col quale, sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione, un posto disponibile nel ruolo dei tecnici laureati viene assegnato all'istituto di anatomia chirurgica e corso di operazioni (per le esigenze della cattedra) della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Firenze. Visto, il Guardasigilli: MARTINAZZOLI Registrato alla Corte dei conti, addì 20 luglio 1984 Registro n. 45 Istruzione, foglio n. 327
Art. 12 Il Ministro della sanità, per quanto non disciplinato da norme sanitarie comunitarie e sulla base di intese tecniche con i servizi sanitari centrali degli Stati membri, a condizione di reciprocità, con propri decreti: a) riconosce la validità dei controlli aggiuntivi effettuati dagli organi competenti nei luoghi di origine e di spedizione degli animali e dei prodotti di origine animale, al fine di garantire più efficacemente le misure sanitarie previste dalle legislazioni nazionali; b) riconosce la validità di controlli supplementari eseguiti da operatori economici, singoli od associati, negli allevamenti e negli impianti di produzione, trasformazione e confezionamento di prodotti alimentari e non alimentari nel quadro di iniziative e programmi aziendali concordati con gli organi competenti ed attuati sotto la loro vigilanza; c) fissa le modalità degli interventi ritenuti necessari al fine di combattere le frodi sanitarie; d) emana direttive da comunicare alla commissione delle Comunità europee per favorire e sviluppare lo scambio di informazioni con gli organi degli altri Stati membri, al fine di armonizzare i controlli e la compilazione dei documenti sanitari richiesti e di stabilire la collaborazione tra gli uffici veterinari di confine italiani e quelli analoghi degli Stati confinanti con l'Italia; e) dispone, se necessario in relazione ai controlli aggiuntivi indicati nei punti a), b) e c) ed alla relativa documentazione sanitaria, le modalità di ulteriore semplificazione di controlli sanitari alle frontiere, nelle dogane interne e nelle località di destinazione. Le disposizioni emanate ai sensi del precedente comma trovano applicazione anche per i prodotti alimentari di origine non animale nonché per i prodotti non destinati all'alimentazione.
Art. 2 Piena ed intera esecuzione è data all'accordo di cui all'articolo precedente a decorrere dalla sua entrata in vigore in conformità all'articolo 3 dell'accordo stesso. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addì 21 marzo 1983 PERTINI FANFANI - COLOMBO - FALCUCCI Visto, il Guardasigilli: DARIDA
Art. 71 Modifiche all'articolo 29-sexies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, relativo all'autorizzazione integrata ambientale 1. All'articolo 29-sexies del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, dopo il comma 8 è inserito il seguente: «8-bis. Per le pratiche assoggettate al decreto legislativo del 31 luglio 2020, n. 101, il Prefetto trasmette i provvedimenti adottati all'autorità competente per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale. Le relative prescrizioni sono espressamente riportate nell'autorizzazione e ad esse sono armonizzate le condizioni ivi previste.». Note all'art. 71: - Si riporta l'articolo 29-sexies del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 aprile 2006, n. 88, S.O. n. 96, come modificato dal presente decreto: «Art. 29-sexies (Autorizzazione integrata ambientale) - 1. L'autorizzazione integrata ambientale rilasciata ai sensi del presente decreto, deve includere tutte le misure necessarie a soddisfare i requisiti di cui ai seguenti commi del presente articolo nonché di cui agli articoli 6, comma 16, e 29-septies, al fine di conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso. L'autorizzazione integrata ambientale di attività regolamentate dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 216, contiene valori limite per le emissioni dirette di gas serra, di cui all'allegato B del medesimo decreto, solo quando ciò risulti indispensabile per evitare un rilevante inquinamento locale. [2. In caso di nuovo impianto o di modifica sostanziale, se sottoposti alla normativa in materia di valutazione d'impatto ambientale, si applicano le disposizioni di cui all'art. 10 del presente decreto. ] 3. L'autorizzazione integrata ambientale deve includere valori limite di emissione fissati per le sostanze inquinanti, in particolare quelle dell'allegato X alla Parte Seconda, che possono essere emesse dall'installazione interessata in quantità significativa, in considerazione della loro natura e delle loro potenzialità di trasferimento dell'inquinamento da un elemento ambientale all'altro, acqua, aria e suolo, nonché i valori limite ai sensi della vigente normativa in materia di inquinamento acustico. I valori limite di emissione fissati nelle autorizzazioni integrate ambientali non possono comunque essere meno rigorosi di quelli fissati dalla normativa vigente nel territorio in cui è ubicata l'installazione. Se del caso i valori limite di emissione possono essere integrati o sostituiti con parametri o misure tecniche equivalenti. 3-bis. L'autorizzazione integrata ambientale contiene le ulteriori disposizioni che garantiscono la protezione del suolo e delle acque sotterranee, le opportune disposizioni per la gestione dei rifiuti prodotti dall'impianto e per la riduzione dell'impatto acustico, nonché disposizioni adeguate per la manutenzione e la verifica periodiche delle misure adottate per prevenire le emissioni nel suolo e nelle acque sotterranee e disposizioni adeguate relative al controllo periodico del suolo e delle acque sotterranee in relazione alle sostanze pericolose che possono essere presenti nel sito e tenuto conto della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee presso il sito dell'installazione. 4. Fatto salvo l'articolo 29-septies, i valori limite di emissione, i parametri e le misure tecniche equivalenti di cui ai commi precedenti fanno riferimento all'applicazione delle migliori tecniche disponibili, senza l'obbligo di utilizzare una tecnica o una tecnologia specifica, tenendo conto delle caratteristiche tecniche dell'impianto in questione, della sua ubicazione geografica e delle condizioni locali dell'ambiente. In tutti i casi, le condizioni di autorizzazione prevedono disposizioni per ridurre al minimo l'inquinamento a grande distanza o attraverso le frontiere e garantiscono un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso. 4-bis. L'autorità competente fissa valori limite di emissione che garantiscono che, in condizioni di esercizio normali, le emissioni non superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) di cui all'articolo 5, comma 1, lettera l-ter.4), attraverso una delle due opzioni seguenti: a) fissando valori limite di emissione, in condizioni di esercizio normali, che non superano i BAT-AEL, adottino le stesse condizioni di riferimento dei BAT-AEL e tempi di riferimento non maggiori di quelli dei BAT-AEL; b) fissando valori limite di emissione diversi da quelli di cui alla lettera a) in termini di valori, tempi di riferimento e condizioni, a patto che l'autorità competente stessa valuti almeno annualmente i risultati del controllo delle emissioni al fine di verificare che le emissioni, in condizioni di esercizio normali, non superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili. 4-ter. L'autorità competente può fissare valori limite di emissione più rigorosi di quelli di cui al comma 4-bis, se pertinenti, nei seguenti casi: a) quando previsto dall'articolo 29-septies; b) quando lo richiede il rispetto della normativa vigente nel territorio in cui è ubicata l'installazione o il rispetto dei provvedimenti relativi all'installazione non sostituiti dall'autorizzazione integrata ambientale. 4-quater. I valori limite di emissione delle sostanze inquinanti si applicano nel punto di fuoriuscita delle emissioni dall'installazione e la determinazione di tali valori è effettuata al netto di ogni eventuale diluizione che avvenga prima di quel punto, tenendo se del caso esplicitamente conto dell'eventuale presenza di fondo della sostanza nell'ambiente per motivi non antropici. Per quanto concerne gli scarichi indiretti di sostanze inquinanti nell'acqua, l'effetto di una stazione di depurazione può essere preso in considerazione nella determinazione dei valori limite di emissione dell'installazione interessata, a condizione di garantire un livello equivalente di protezione dell'ambiente nel suo insieme e di non portare a carichi inquinanti maggiori nell'ambiente. 5. L'autorità competente rilascia l'autorizzazione integrata ambientale osservando quanto specificato nell'articolo 29-bis, commi 1, 2 e 3. In mancanza delle conclusioni sulle BAT l'autorità competente rilascia comunque l'autorizzazione integrata ambientale secondo quanto indicato al comma 5-ter, tenendo conto di quanto previsto nell'Allegato XI alla Parte Seconda. 5-bis. Se l'autorità competente stabilisce condizioni di autorizzazione sulla base di una migliore tecnica disponibile non descritta in alcuna delle pertinenti conclusioni sulle BAT, essa verifica che tale tecnica sia determinata prestando particolare attenzione ai criteri di cui all'Allegato XI alla Parte Seconda, e: a) qualora le conclusioni sulle BAT applicabili contengano BAT-AEL verifica il rispetto degli obblighi di cui ai commi 4-bis e 9-bis, ovvero b) qualora le conclusioni sulle BAT applicabili non contengano BAT-AEL verifica che la tecnica garantisca un livello di protezione dell'ambiente non inferiore a quello garantito dalle migliori tecniche disponibili descritte nelle conclusioni sulle BAT. 5-ter. Se un'attività, o un tipo di processo di produzione svolto all'interno di un'installazione non è previsto, né da alcuna delle conclusioni sulle BAT, né dalle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili, tratte dai documenti pubblicati dalla Commissione europea in attuazione dell'articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 96/61/CE o dell'articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 2008/01/CE o, se queste conclusioni non prendono in considerazione tutti gli effetti potenziali dell'attività o del processo sull'ambiente, l'autorità competente, consultato il gestore, stabilisce le condizioni dell'autorizzazione tenendo conto dei criteri di cui all'Allegato XI. 6. L'autorizzazione integrata ambientale contiene gli opportuni requisiti di controllo delle emissioni, che specificano, in conformità a quanto disposto dalla vigente normativa in materia ambientale e basandosi sulle conclusioni sulle BAT applicabili, la metodologia e la frequenza di misurazione, le condizioni per valutare la conformità, la relativa procedura di valutazione, nonché l'obbligo di comunicare all'autorità competente periodicamente, ed almeno una volta all'anno, i dati necessari per verificarne la conformità alle condizioni di autorizzazione ambientale integrata nonché, quando si applica il comma 4-bis, lettera b), una sintesi di detti risultati espressi in un formato che consenta un confronto con i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili, rendendo disponibili, a tal fine, anche i risultati del controllo delle emissioni per gli stessi periodi e alle stesse condizioni di riferimento dei livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili. L'autorizzazione contiene altresì l'obbligo di comunicare all'autorità competente e ai comuni interessati, nonché all'ente responsabile degli accertamenti di cui all'articolo 29-decies, comma 3, i dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti dall'autorizzazione integrata ambientale. Tra i requisiti di controllo, l'autorizzazione stabilisce in particolare, nel rispetto del decreto di cui all'articolo 33, comma 3-bis, le modalità e la frequenza dei controlli programmati di cui all'articolo 29-decies, comma 3. Per gli impianti di competenza statale le comunicazioni di cui al presente comma sono trasmesse per il tramite dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L'autorità competente in sede di aggiornamento dell'autorizzazione, per fissare i nuovi requisiti di controllo delle emissioni, su richiesta del gestore, tiene conto dei dati di controllo sull'installazione trasmessi per verificarne la conformità all'autorizzazione e dei dati relativi ai controlli delle emissioni, nonché dei dati reperiti durante le attività di cui all'articolo 29-octies, commi 3 e 4. 6-bis. Fatto salvo quanto specificato nelle conclusioni sulle BAT applicabili, l'autorizzazione integrata ambientale programma specifici controlli almeno una volta ogni cinque anni per le acque sotterranee e almeno una volta ogni dieci anni per il suolo, a meno che sulla base di una valutazione sistematica del rischio di contaminazione non siano state fissate diverse modalità o più ampie frequenze per tali controlli. 6-ter. Nell'ambito dei controlli di cui al comma 6 è espressamente prevista un'attività ispettiva presso le installazioni svolta con oneri a carico del gestore dall'autorità di controllo di cui all'articolo 29-decies, comma 3, e che preveda l'esame di tutta la gamma degli effetti ambientali indotti dalle installazioni interessate. Le Regioni possono prevedere il coordinamento delle attività ispettive in materia di autorizzazione integrata ambientale con quelle previste in materia di valutazione di impatto ambientale e in materia di incidenti rilevanti, nel rispetto delle relative normative. 7. L'autorizzazione integrata ambientale contiene le misure relative alle condizioni diverse da quelle di esercizio normali, in particolare per le fasi di avvio e di arresto dell'installazione, per le emissioni fuggitive, per i malfunzionamenti, e per l'arresto definitivo dell'installazione. L'autorizzazione può, tra l'altro, ferme restando le diverse competenze in materia di autorizzazione alla demolizione e alla bonifica dei suoli, disciplinare la pulizia, la protezione passiva e la messa in sicurezza di parti dell'installazione per le quali il gestore dichiari non essere previsto il funzionamento o l'utilizzo durante la durata dell'autorizzazione stessa. Gli spazi liberabili con la rimozione di tali parti di impianto sono considerati disponibili alla realizzazione delle migliori tecniche disponibili negli stretti tempi tecnici e amministrativi necessari alla demolizione e, se del caso, alla bonifica. 7-bis. Fermo restando quanto prescritto agli articoli 237-sexies, comma 1, lettera e), e 237-octiedecies per gli impianti di incenerimento o coincenerimento, è facoltà dell'autorità competente, considerata la stabilità d'esercizio delle tecniche adottate, l'affidabilità dei controlli e la mancata contestazione al gestore, nel periodo di validità della precedente autorizzazione, di violazioni relative agli obblighi di comunicazione, indicare preventivamente nell'autorizzazione il numero massimo, la massima durata e la massima intensità (comunque non eccedente il 20 per cento) di superamenti dei valori limite di emissione di cui al comma 4-bis, dovuti ad una medesima causa, che possono essere considerati, nel corso di validità dell'autorizzazione stessa, situazioni diverse dal normale esercizio e nel contempo non rientrare tra le situazioni di incidente o imprevisti, disciplinate dall'articolo 29-undecies. 8. Per le installazioni assoggettate al decreto legislativo del 17 agosto 1999, n. 334, l'autorità competente ai sensi di tale decreto trasmette all'autorità competente per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale le più recenti valutazioni assunte e i provvedimenti adottati, alle cui prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti, citate nella autorizzazione, sono armonizzate le condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale. 8-bis. Per le pratiche assoggettate al decreto legislativo del 31 luglio 2020, n. 101, il Prefetto trasmette i provvedimenti adottati all'autorità competente per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale. Le relative prescrizioni sono espressamente riportate nell'autorizzazione e ad esse sono armonizzate le condizioni ivi previste. 9. L'autorizzazione integrata ambientale può contenere ulteriori condizioni specifiche ai fini del presente decreto, giudicate opportune dell'autorità competente. Ad esempio, fermo restando l'obbligo di immediato rispetto dei precedenti commi e in particolare del comma 4-bis, l'autorizzazione può disporre la redazione di progetti migliorativi, da presentare ai sensi del successivo articolo 29-nonies, ovvero il raggiungimento di determinate ulteriori prestazioni ambientali in tempi fissati, impegnando il gestore ad individuare le tecniche da implementare a tal fine. In tale ultimo caso, fermo restando l'obbligo di comunicare i miglioramenti progettati, le disposizioni di cui all'articolo 29-nonies non si applicano alle modifiche strettamente necessarie ad adeguare la funzionalità degli impianti alle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale. 9-bis. In casi specifici l'autorità competente può fissare valori limite di emissione meno severi di quelli discendenti dall'applicazione del comma 4-bis, a condizione che una valutazione dimostri che porre limiti di emissione corrispondenti ai 'livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibilì comporterebbe una maggiorazione sproporzionata dei costi rispetto ai benefici ambientali, in ragione dell'ubicazione geografica e delle condizioni ambientali locali dell'istallazione interessata e delle caratteristiche tecniche dell'istallazione interessata. In tali casi l'autorità competente documenta, in uno specifico allegato all'autorizzazione, le ragioni di tali scelta, illustrando il risultato della valutazione e la giustificazione delle condizioni imposte. I valori limite di emissione così fissati non superano, in ogni caso, i valori limite di emissione di cui agli allegati del presente decreto, laddove applicabili. Ai fini della predisposizione di tale allegato si fa riferimento alle linee guida di cui all'Allegato XII-bis alla Parte Seconda. Tale Allegato è aggiornato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare entro sei mesi dall'emanazione, da parte della Commissione europea, di eventuali linee guida comunitarie in materia, per garantire la coerenza con tali linee guida comunitarie. L'autorità competente verifica comunque l'applicazione dei principi di cui all'articolo 6, comma 16, e in particolare che non si verifichino eventi inquinanti di rilievo e che si realizzi nel complesso un elevato grado di tutela ambientale. L'applicazione del presente comma deve essere espressamente riverificata e riconfermata in occasione di ciascun pertinente riesame dell'autorizzazione. 9-ter. L'autorità competente può accordare deroghe temporanee alle disposizioni del comma 4-bis e 5-bis e dell'articolo 6, comma 16, lettera a), in caso di sperimentazione e di utilizzo di tecniche emergenti per un periodo complessivo non superiore a nove mesi, a condizione che dopo il periodo specificato tale tecnica sia sospesa o che le emissioni dell'attività raggiungano almeno i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili. 9-quater. Nel caso delle installazioni di cui al punto 6.6 dell'Allegato VIII alla Parte Seconda, il presente articolo si applica fatta salva la normativa in materia di benessere degli animali. 9-quinquies. Fatto salvo quanto disposto alla Parte Terza ed al Titolo V della Parte Quarta del presente decreto, l'autorità competente stabilisce condizioni di autorizzazione volte a garantire che il gestore: a) quando l'attività comporta l'utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose, tenuto conto della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell'installazione, elabori e trasmetta per validazione all'autorità competente la relazione di riferimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera v-bis), prima della messa in servizio della nuova installazione o prima dell'aggiornamento dell'autorizzazione rilasciata per l'installazione esistente; b) al momento della cessazione definitiva delle attività, valuti lo stato di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee da parte di sostanze pericolose pertinenti usate, prodotte o rilasciate dall'installazione; c) qualora dalla valutazione di cui alla lettera b) risulti che l'installazione ha provocato un inquinamento significativo del suolo o delle acque sotterranee con sostanze pericolose pertinenti, rispetto allo stato constatato nella relazione di riferimento di cui alla lettera a), adotti le misure necessarie per rimediare a tale inquinamento in modo da riportare il sito a tale stato, tenendo conto della fattibilità tecnica di dette misure; d) fatta salva la lettera c), se, tenendo conto dello stato del sito indicato nell'istanza, al momento della cessazione definitiva delle attività la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito comporta un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente in conseguenza delle attività autorizzate svolte dal gestore anteriormente al primo aggiornamento dell'autorizzazione per l'installazione esistente, esegua gli interventi necessari ad eliminare, controllare, contenere o ridurre le sostanze pericolose pertinenti in modo che il sito, tenuto conto dell'uso attuale o dell'uso futuro approvato, cessi di comportare detto rischio; e) se non è tenuto ad elaborare la relazione di riferimento di cui alla lettera a), al momento della cessazione definitiva delle attività esegua gli interventi necessari ad eliminare, controllare, contenere o ridurre le sostanze pericolose pertinenti in modo che il sito, tenuto conto dell'uso attuale o dell'uso futuro approvato del medesimo non comporti un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente a causa della contaminazione del suolo o delle acque sotterranee in conseguenza delle attività autorizzate, tenendo conto dello stato del sito di ubicazione dell'installazione indicato nell'istanza. 9-sexies. Con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono stabilite le modalità per la redazione della relazione di riferimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera v-bis), con particolare riguardo alle metodiche di indagine ed alle sostanze pericolose da ricercare con riferimento alle attività di cui all'Allegato VIII alla Parte Seconda. 9-septies. A garanzia degli obblighi di cui alla lettera c del comma 9-quinquies, l'autorizzazione integrata ambientale prevede adeguate garanzie finanziarie, da prestare entro 12 mesi dal rilascio in favore della regione o della provincia autonoma territorialmente competente. Con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono stabiliti criteri che l'autorità competente dovrà tenere in conto nel determinare l'importo di tali garanzie finanziarie."
Art. 3 Il prontuario terapeutico compilato e tenuto aggiornato dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le malattie è valido per tutti gli istituti ed enti tenuti ad erogare in forma diretta le prestazioni farmaceutiche ai propri assistiti.
Art. 5 L'art. 2 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 10 gennaio 1947, n. 58, è sostituito dal seguente: "L'indennità di cui all'art. 1 compete, inoltre, agli ufficiali che siano dal servizio permanente effettivo direttamente collocati a riposo, in riforma e in congedo assoluto, per età e per ferite, lesioni o infermità dipendenti da cause di servizio. Detta indennità va corrisposta anche agli ufficiali che abbiano diritto al trattamento di pensione di guerra e al trattamento ordinario di quiescenza (od assegno integratore). Qualora si tratti di ufficiali cessati dal servizio permanente effettivo con diritto all'assegno integratore di cui all'art. 19 del regio decreto 12 luglio 1923, n. 1491, e successive modificazioni, l'indennità è ragguagliata a tanti ventesimi della somma annua prevista per ciascun grado dal primo comma dell'art. 1 del presente decreto quanti sono gli anni di servizio utili a pensione aumentati di quattro anni; essa, però, non può in alcun caso superare tale somma".
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1 I ruoli aggiunti istituiti dall'articolo 71 del decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio 1956, n. 16, sono soppressi. Gli impiegati dei ruoli aggiunti in servizio alla data dell'entrata in vigore della presente legge sono collocati nei corrispondenti ruoli organici dell'Amministrazione di appartenenza, in qualifica pari a quella rivestita, dopo l'ultimo degli impiegati ivi iscritti alla data suddetta, conservando l'anzianità di carriera e di qualifica maturata nel ruolo di provenienza. Gli impiegati già appartenenti ai ruoli speciali transitori ed ai ruoli aggiunti, che in attuazione di disposizioni legislative o per concorso siano stati nominati in ruolo organico, conseguono a domanda, da presentarsi entro sessanta giorni dalla data dell'entrata in vigore della presente legge, l'inquadramento più favorevole al quale avrebbero avuto diritto ai sensi del presente articolo, se fossero rimasti nei predetti ruoli speciali transitori o nei ruoli aggiunti, conservando a tutti gli effetti l'anzianità complessiva maturata nel ruolo speciale transitorio, nel ruolo aggiunto e nel ruolo organico.
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1 1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'accordo tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana ed il Ministero della difesa della Repubblica ceca sulla reciproca cooperazione, fatto a Praga il 7 dicembre 1996.
Art. 7 ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.L. 25 GIUGNO 2008, N.112, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 6 AGOSTO 2008 N.133))
Art. 6 1. Al personale trasferito è riconosciuta a tutti gli effetti la continuità del rapporto di lavoro e l'anzianità di servizio maturata presso l'Ente nazionale per le strade (ANAS). Il personale trasferito può permanere, a domanda, nel regime previdenziale in godimento.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'art. 87 della Costituzione; Sentito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del Ministro per gli affari esteri, di concerto con i Ministri per le finanze, per il commercio con l'estero e per la marina mercantile; Decreta: Art. 1 Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo commerciale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo d'irlanda, concluso a Dublino il 27 luglio 1953.
Art. 1 N. 737. Decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1966, col quale, sulla proposta del Ministro per il turismo e lo spettacolo, l'Automobile Club d'Italia, con sede in Roma, e l'Automobile Club di Trieste vengono autorizzati ad acquistare in comproprietà dalla "Impresa costruzioni D'Angelo e Puhali Società in nome collettivo", con sede in Trieste, per i prezzi di lire 18.870.000 e 11.130.000, gli enti indipendenti costituiti da locali posti al primo piano ed al piano terreno della casa sita in Trieste alla via del Coroneo numeri 31 e 31/2, costituenti le partite tavolari n. 19942 e numero 19939, da destinare a sede dei propri uffici. Visto, il Guardasigilli: REALE Registrato alla Corte dei conti, addì 15 settembre 1966 Atti del Governo, registro n. 205, foglio n. 113. - DI PRETORO
Art. 3 L'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica provvede alla restituzione alla "Società Elettrica di Nota", società a responsabilità limitata con sede in Nova Milanese (Milano), via Roma n. 10, dei beni eventualmente non ritenuti, secondo le disposizioni contenute nell'art. 4 della legge 6 dicembre 1962, n. 1643, e nell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 1963, n. 36.
Art. 29 Modifica all'articolo 43 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 1. All'articolo 43 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: «la riproduzione sia effettuata» sono sostituite dalle seguenti: «la riproduzione e la conservazione nel tempo sono effettuate» e le parole: «e la loro conservazione nel tempo» sono soppresse; b) al comma 3 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 71.». Note all'art. 29: - Si riporta il testo dell'art. 43 del citato decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, come modificato dal presente decreto: «Art. 43 (Riproduzione e conservazione dei documenti). - 1. I documenti degli archivi, le scritture contabili, la corrispondenza ed ogni atto, dato o documento di cui è prescritta la conservazione per legge o regolamento, ove riprodotti su supporti informatici sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge, se la riproduzione e la conservazione nel tempo sono effettuate in modo da garantire la conformità dei documenti agli originali, nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell'art. 71. 2. Restano validi i documenti degli archivi, le scritture contabili, la corrispondenza ed ogni atto, dato o documento già conservati mediante riproduzione su supporto fotografico, su supporto ottico o con altro processo idoneo a garantire la conformità dei documenti agli originali. 3. I documenti informatici, di cui è prescritta la conservazione per legge o regolamento, possono essere archiviati per le esigenze correnti anche con modalità cartacee e sono conservati in modo permanente con modalità digitali, nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell'art. 71. 4. Sono fatti salvi i poteri di controllo del Ministero per i beni e le attività culturali sugli archivi delle pubbliche amministrazioni e sugli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico ai sensi delle disposizioni del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.».
ALLEGATO N. 1 Elenco dei terreni intestati alla ditta Nota Rosalba fu Nicola, in comune di Oliveto Lucano (provincia di Matera), trasferiti in proprietà dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania - Sezione speciale per la riforma fondiaria - a norma delle leggi 12 maggio 1950, n. 230, 21 ottobre 1950, n. 841, decreto Presidenziale 7 febbraio 1951, n. 67. Parte di provvedimento in formato grafico
Articolo 4 Obblighi, pagamenti e bilancio riveduto 1. Il bilancio approvato costituirà per il Cancelliere, sotto la responsabilità del Bureau della Corte, autorizzazione a contrarre impegni e a procedere ai pagamenti fino agli importi e per i fini approvati. 2. Il Cancelliere, sotto la responsabilità del Bureau della Corte, è autorizzato a effettuare storni tra voci e sotto-voci sino al 15 per cento delle voci/sotto-voci. Tutti questi storni devono essere resi noti dal Cancelliere in coincidenza con il rapporto finanziario di cui all'Articolo 9 del presente Protocollo. 3. Gli impegni cui non si sia fatto fronte entro la fine di un anno finanziario saranno riportati al successivo anno finanziario. 4. Se lo richiedono le circostanze e a seguito di attento esame delle risorse disponibili al fine di individuare possibili economie, il Cancelliere è autorizzato a presentare un bilancio riveduto, che potrà comportare richieste di stanziamenti supplementari, da sottoporre all'approvazione dei rappresentanti degli Stati parte della Convenzione. 5. Eventuali residui di bilancio per un determinato anno finanziario saranno dedotti dai contributi fissati per l'anno finanziario successivo a quello in cui i conti sono stati approvati dai rappresentanti degli Stati parte della Convenzione. Eventuali disavanzi saranno imputati all'anno finanziario successivo, a meno che i rappresentanti degli Stati parte della Convenzione non decidano il versamento di contributi supplementari.
Art. 41-bis (( 1. Le attrezzature delle preture circondariali e delle relative sezioni distaccate possono essere assegnate dal presidente del tribunale, nel cui circondario sono ubicati gli uffici soppressi, alla sede principale del tribunale ovvero ad una o più sezioni distaccate del medesimo. 2. Le attrezzature delle procure della Repubblica presso le preture circondariali possono essere assegnate dal procuratore della Repubblica presso il tribunale, ubicato nel medesimo comune dell'ufficio soppresso, all'ufficio di procura da lui diretto. 3. La destinazione delle attrezzature delle quali non è stata disposta l'assegnazione a norma dei commi 1 e 2 è stabilita dal Ministero di grazia e giustizia. 4. I provvedimenti previsti dal presente articolo sono adottati anche in deroga alle norme sulla contabilità generale dello Stato e con il consenso degli enti locali interessati, quanto alle attrezzature ad essi appartenenti. ))
Scheda personale dosimetrica-Modello A ((PROVVEDIMENTO ABROGATO DAL D.LGS. 17 MARZO 1995, N. 230, COME MODIFICATO DAL D.LGS. 26 MAGGIO 2000, N. 241))
Art. 25. CONGEDO MATRIMONIALE Il permesso di giorni quindici, da concedere a norma di legge all'impiegato che contrae matrimonio, e computato escludendo i giorni festivi. Per il rimanente si fa rimando al trattamento stabilito come detto, a norma di legge.
Art. 6 All'onere complessivo di lire ((23.200 milioni)), derivante dall'applicazione del presente decreto, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto al cap. 9001 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno finanziario 1979, all'uopo parzialmente utilizzando la voce "difesa del suolo". Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 34 La definizione dei procedimenti amministrativi che abbiano comportato assunzioni di impegni ai sensi dell'art. 49 della legge di contabilità di Stato, prima della data di trasferimento alla provincia di Bolzano delle funzioni amministrative contemplate dal presente decreto, rimane di competenza degli organi statali. Rimane, parimenti, di competenza degli organi dello Stato con oneri a carico del bilancio statale, la liquidazione delle ulteriori annualità di spese pluriennali a carico di esercizi successivi a quello di trasferimento delle funzioni alle suddette province qualora l'impegno relativo alla prima annualità abbia fatto carico ad esercizi anteriori al detto trasferimento. Resta, altresì, sino alla data del 31 dicembre 1973, di competenza degli organi statali la definizione dei provvedimenti che trovino il loro finanziamento in somme mantenute nel conto dei residui ai sensi dell'articolo 36 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, o di altre disposizioni che ad esso facciano riferimento, ovvero in forza di particolari norme.
End of preview.
README.md exists but content is empty. Use the Edit dataset card button to edit it.
Downloads last month
43