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basilicata
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Regione Basilicata
2006-10-19
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PREMESSA
Per rendere applicabile il modello di accreditamento vigente è necessario provvedere alla individuazione del relativo procedimento amministrativo, comprensivo dei termini e delle modalità della domanda da parte dei soggetti interessati nonché della individuazione delle procedure da seguire, sciogliendo la riserva contenuta nel secondo comma del dispositivo della D.G.R. n. 2753/2005. Preliminarmente si ravvisa l'opportunità di delineare il contesto regionale successivamente al D.Lgs. n. 229/1999, in materia di accreditamento e di autorizzazione collegando i due istituti atteso che, pur afferendo essi a procedimenti distinti, non può disconoscersi la loro stretta correlazione, non solo in termini di propedeuticità, dell'uno rispetto all'altro. In attuazione delle disposizioni di cui alla D.G.R. n. 3345/1999 la Regione ha proceduto a rilasciare, in favore delle strutture sanitarie autorizzate: - il certificato di accreditamento definito "temporaneo", nell'ipotesi di strutture già convenzionate alla data del 31.12.1992 (e ricomprese nella D.G.R. 1345 del 01.04.1996) valido fino all'accreditamento istituzionale; - il certificato di accreditamento "provvisorio", per l'ipotesi di strutture non titolari di convenzione con il servizio sanitario regionale valido per anni 1. Nella fase transitoria i requisiti dell'accreditamento hanno coinciso con quelli autorizzativi già posseduti in pieno ovvero in fase di adeguamento sulla base delle previsioni dell'art. 15 L.R. n. 28/2000 e s.m.i. concernenti il procedimento di rinnovo dell'autorizzazione che si concluderà entro l'8 gennaio 2007. La materia ha subito nel tempo taluni interventi modificativi e, in tale ottica, la L.R. 28/2000 e s.m.i., concernente "Norme in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private", nel definire la disciplina delle autorizzazioni, ha dettato talune disposizioni in materia di accreditamento, specificatamente all'art. 16 alla cui lettura si rinvia, dalle quali si rileva: - la proroga, a decorrere dal 31 luglio 2002 e fino al 31 dicembre 2006, degli accreditamenti "provvisori" di cui all'art. 8 quater - comma 7 del D.Lgs. 229/1999; - il perdurare di una situazione di blocco dell'accreditamento delle nuove strutture sanitarie "fino alla definizione degli ulteriori requisiti per l'accreditamento istituzionale e alla definizione di fabbisogni delle prestazioni sanitarie". Per le strutture pubbliche non soggette ad autorizzazione nella previgente disciplina la L.R. 28/2000 e s.m.i. stabilisce l'obbligo del rispetto dei requisiti autorizzativi in vista dell'assoggettamento obbligatorio alle procedure di accreditamento che comprendono sia i requisiti di autorizzazione sia gli ulteriori requisiti previsti dalla specifica normativa. Solo le strutture pubbliche nuove, ossia realizzate e attivate durante la vigenza della L.R. 28/2000, sono in possesso di autorizzazione e accreditamento provvisori, giusta art. 16 – comma 14 della succitata legge regionale.
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Regione Basilicata
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PROCEDIMENTO
Il nuovo "Manuale dell'accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie" di cui alla D.G.R. n. 2753/2005, caratterizzato da un approccio sistemico, identifica il processo come itinerario da percorrere nel sistema di erogazione delle prestazioni, pone attenzione agli aspetti di integrazione sia professionale sia di sistema ed adotta la modalità del miglioramento continuo. Il Manuale si rivolge a strutture pubbliche e private, per tipologia ambulatoriale e di ricovero e cura, prevede che ogni struttura rappresenti sé stessa aggregando le tre macroaree previste: - diritti del paziente; - servizi di supporto; - percorso assistenziale; Il Manuale stabilisce che il sistema di accreditamento si articola su 2 livelli, così come riportato nel capitolo "La valutazione" che si ritiene utile ritrascrivere integralmente per chiarezza espositiva. Il sistema di accreditamento prevede 2 livelli: - Accreditamento di 1° livello (necessario per poter accedere agli accordi contrattuali) - Accreditamento di 2° livello. Il passaggio da un livello al successivo avviene attraverso l'estensione della numerosità dei requisiti posseduti così come descritto nello "Schema possesso requisiti", di seguito presentato. In sede di prima implementazione del modello è previsto un livello di base definito accreditamento "transitorio", valido per le strutture accreditate temporaneamente e provvisoriamente nonché per le nuove strutture. Tale livello deve essere raggiunto entro il 31 dicembre 2006. Per raggiungere il 1° livello di accreditamento sono stati identificati i requisiti che focalizzano l'attenzione sul sistema di garanzie per il paziente (carta dei servizi, consenso, privacy, sicurezza, ecc.) e sulla qualità della performance clinico-terapeutica erogata al paziente. Il processo di accreditamento è diretto dal Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità, che riceve le domande e propone alla Giunta lo schema del provvedimento dell'accreditamento, a conclusione dei relativi percorsi di verifica per le cui procedure si rinvia ad atti successivi con i quali si individuerà e costituirà un apposito organismo denominato Osservatorio Permanente per l'Accreditamento (OPA), con funzione di gestione e di coordinamento. Nella fase di prima implementazione si stabilisce quanto segue. Nella fase di prima implementazione si stabilisce quanto segue. ## STRUTTURE SANITARIE PRIVATE ### Disciplina transitoria Le strutture accreditate temporaneamente e provvisoriamente nonché le nuove strutture (intendendosi per nuove quelle autorizzate e non accreditate ai sensi della disciplina di cui alla D.G.R. 3345/1996 e L.R. 28/2000 e s.m.i. e ferma restante la determinazione dei fabbisogni così come individuati dalla Regione Basilicata) devono presentare entro il termine del 31 dicembre 2006 istanza di accreditamento istituzionale "transitorio", utilizzando il modello allegato alla presente, alla Regione Basilicata - Dipartimento Salute Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità - Viale della Regione Basilicata, 9 – 85100 Potenza, corredata dalla dichiarazione (autovalutazione) del possesso dei requisiti, così come indicato nello "Schema possesso requisiti" allegato al manuale e riportati nelle apposite schede accluse alla presente. L'istanza può essere consegnata direttamente all'Ufficio Protocollo Dipartimentale, che provvederà alla registrazione in tempo reale, nei giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Nel caso in cui le istanze sono spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, fa fede il timbro a data dell'Ufficio Postale accettante, ai fini del rispetto del termine su indicato. Qualora detto termine cada in giorno festivo, lo stesso è prorogato al primo giorno successivo non festivo. Con la medesima istanza il legale rappresentante della struttura si obbliga a produrre entro il 30 settembre 2007 la documentazione relativa al possesso dei requisiti richiesti per l'accreditamento di 1° (o 2°) livello (vedi Schema manuale), secondo le modalità su esposte di presentazione della istanza di accreditamento. Ricevute le istanze di accreditamento istituzionale "transitorio" il Dipartimento effettua, attraverso la struttura competente, la ricognizione della regolarità formale delle istanze nonché della acclusa documentazione e propone entro il 15 febbraio 2007 alla Giunta Regionale la deliberazione di presa d'atto del raggiungimento del livello di "accreditamento transitorio" necessario ai fini degli accordi contrattuali. La presentazione nei termini della istanza, completa di tutta la documentazione richiesta, evita la soluzione di continuità nello status precedentemente riconosciuto di soggetto "accreditato" Per le strutture che non producono istanza entro il 31 dicembre 2006, se temporaneamente o provvisoriamente accreditate, decade l'accreditamento in corso e cessa l'efficacia degli accordi contrattuali in essere; se trattasi di nuove strutture, si applica la disciplina a regime. Le strutture decadute dall'accreditamento possono, in ogni caso, produrre istanza per l'accreditamento di 1° (o 2°) livello così come definito nel paragrafo "disciplina a regime". Analoghi effetti si producono qualora le strutture entro il termine del 30 settembre 2007 non presentino la documentazione relativa al possesso dei requisiti per l'accreditamento di 1° (o 2°) livello, come indicato nell'istanza di accreditamento. La decadenza viene disposta con deliberazione della Giunta Regionale. La data del 30 settembre 2007 segna la chiusura del periodo "transitorio" e l'avvio (della fase) dell'accreditamento istituzionale di 1° livello e di 2° livello riconosciuto sulla base del numero dei requisiti posseduti e del completamento del "ciclo di Deming". L'accreditamento di 1° (o di 2°) livello viene rilasciato a seguito di verifiche effettuate entro la data del 31 dicembre 2009 da esperti qualificati di cui ad apposito elenco regionale, nel rispetto delle procedure di audit che saranno successivamente disciplinate e secondo criteri di priorità in correlazione alla programmazione regionale. ### Disciplina a regime A partire dal 01 gennaio 2008 le istanze di accreditamento devono essere presentate dalle strutture interessate perentoriamente dal 1° gennaio al 28 febbraio di ogni anno. Entro il 31 dicembre dell'anno di riferimento viene rilasciato l'accreditamento previa verifica effettuata da esperti qualificati, di cui ad apposito elenco regionale. L'accreditamento di 1° livello è valido per anni 3 e non è rinnovabile, atteso che allo stesso fa seguito il passaggio al 2° livello, così come previsto dal Manuale di Accreditamento. Per il passaggio al 2° livello la struttura accreditata produce apposita istanza corredata dalla dichiarazione (autovalutazione) del possesso dei requisiti, così come indicato nello "Schema possesso requisiti" allegato al manuale e riportati nelle apposite schede accluse alla presente, perentoriamente 6 (sei) mesi prima della scadenza, al fine di consentire le verifiche e la definizione della istruttoria con l'adozione della decisione finale entro i termini di validità del precedente accreditamento. L'accreditamento di 2° livello è valido per anni 7 e non è rinnovabile automaticamente. Per il rinnovo dell'accreditamento di 2° livello la struttura accreditata produce istanza di rinnovo dell'accreditamento perentoriamente 6 (sei) mesi prima della scadenza, al fine di consentire le verifiche e la definizione della istruttoria con l'adozione della decisione finale entro i termini di validità del precedente accreditamento. In caso di mancata presentazione della domanda nei termini previsti, l'accreditamento si considera automaticamente decaduto alla scadenza. Le strutture il cui accreditamento è stato dichiarato decaduto possono presentare istanza dall'1 gennaio al 28 febbraio dell'anno successivo. ## STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE La Regione Basilicata con L.R. 28/2000 e s.m.i. ha disciplinato, in attuazione di quanto disposto dall'art. 8 del D.Lgs. 502/1992 e dal D.P.R. 14 gennaio 1997, la materia dell'autorizzazione all'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private, prevedendo nel regime transitorio l'immediata applicazione dei requisiti obbligatori solo in caso di attivazione di nuove strutture, di ampliamento o trasformazione di strutture già autorizzate e la temporizzazione degli adeguamenti ai requisiti generali e specifici per le strutture private già autorizzate. La predetta legge ha specificato che la immediata applicazione dei requisiti non trovava attuazione per le strutture sanitarie pubbliche, qualora progetti di ampliamento e trasformazione fossero inseriti in piani sanitari o aziendali già approvati; si prevedeva comunque per le nuove strutture pubbliche una autorizzazione ed un accreditamento provvisori su certificazione del legale rappresentante in merito alla sussistenza dei requisiti di sicurezza e dei requisiti minimi di cui al D.P.R. 14 gennaio 1997. A tale proposito, anche alla luce del primo comma dell'art. 8 ter del D.Lgs. 229/1999, deve precisarsi che, per le strutture pubbliche già in esercizio alla data di entrata in vigore del predetto decreto, l'autorizzazione va correlata al loro adattamento, alla loro diversa utilizzazione, al loro ampliamento, alla loro trasformazione o al loro trasferimento in altra sede. Da ciò consegue che, fatti salvi gli adempimenti di legge di carattere generale, esse possono nel frattempo continuare ad operare, come in regime di prorogatio del pregresso quadro normativo. Le strutture sanitarie pubbliche in esercizio hanno continuato ad operare sulla base del pregresso quadro normativo, essendo tenute al rispetto dei requisiti di cui alla L.R. 28/2000 e s.m.i solo in previsione dell'assoggettamento obbligatorio alle procedure di accreditamento (art. 15 – comma 10 L.R. n. 28/2000 e s.m.i.). Dovendo procedere all'accreditamento istituzionale di tali strutture, si rende necessario individuare, contestualmente alla disciplina per l'accreditamento, anche apposita procedura per l'autorizzazione. A tal fine si stabilisce quanto segue: le strutture pubbliche devono presentare istanza di accreditamento "transitorio" che deve pervenire al Dipartimento Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità entro il 31 dicembre 2006 con raccomandata AR corredata dalla dichiarazione (autovalutazione) del possesso dei requisiti di accreditamento così come indicato nello "Schema possesso requisiti" allegato al Manuale e riportati nelle apposite schede accluse alla presente. Alla medesima istanza va allegata apposita certificazione da parte del legale rappresentante (Direttore Generale) sul possesso o meno dei requisiti prescritti per l'autorizzazione. Nel caso in cui il legale rappresentante certifica che la struttura è in possesso dei requisiti di sicurezza e dei requisiti minimi di cui al D.P.R. 14 gennaio 1997, ai fini dell'autorizzazione provvisoria ovvero definitiva ex L.R. 28/2000 e s.m.i., si obbliga, con la predetta istanza di accreditamento, a produrre entro il 30 settembre 2007 la documentazione relativa al possesso dei requisiti per l'accreditamento di 1° (o 2°) livello (vedi Schema Manuale). Ricevute le istanze di accreditamento istituzionale "transitorio" il dipartimento effettua, attraverso l'organismo competente, la ricognizione della regolarità formale delle stesse nonché dell'acclusa documentazione e propone alla Giunta Regionale i provvedimenti autorizzativi e la deliberazione di presa d'atto del raggiungimento del livello di "accreditamento transitorio" necessario ai fini degli accordi contrattuali. La data del 30 settembre 2007 segna la chiusura del periodo "transitorio" e l'avvio (della fase) dell'accreditamento istituzionale di 1° livello e di 2° livello riconosciuto sulla base del numero dei requisiti posseduti e del completamento del "ciclo di Deming". Nel caso in cui la certificazione allegata alla istanza di accreditamento attiene alla non conformità dei requisiti di autorizzazione alla normativa vigente, il legale rappresentante deve dichiarare che entro mesi 6 (sei) a decorrere dal 31 dicembre 2006 si impegna a produrre un piano di adeguamento comprendente: - progetto preliminare per l'adeguamento ai requisiti; - cronoprogramma con indicazione dei tempi di adeguamento; - piano dei costi da sostenere per le diverse categorie di interventi; - eventuali fonti di finanziamento degli interventi. Ad intervenuta approvazione regionale del Piano di adeguamento, si procederà al rilascio di autorizzazione provvisoria e di accreditamento "transitorio". La concessione del finanziamento per l'adeguamento ai requisiti fa sorgere in capo alla struttura l'obbligo del possesso dei requisiti carenti e del relativo adeguamento nei termini previsti nel cronoprogramma approvato: solo a seguito dei prescritti adempimenti la struttura potrà essere autorizzata in via definitiva secondo quanto disposto dalla L.R. 28/2000 e s.m.i.. Nei successivi 60 giorni la struttura può presentare istanza di accreditamento istituzionale di 1° (o 2°) livello corredata dalla documentazione relativa al possesso dei requisiti richiesti secondo le modalità già esposte nella presente. Appare evidente che nella fattispecie i termini per la procedura di accreditamento di 1° (o 2°) livello sono scanditi dai tempi di adeguamento ai requisiti autorizzativi così come riportati nei relativi provvedimenti approvati e finanziati dalla Regione Basilicata. L'accreditamento di 1° (o 2°) livello viene rilasciato a seguito di verifiche effettuate da esperti qualificati di cui ad apposito elenco regionale, nel rispetto delle procedure di audit da disciplinare con successivo provvedimento e secondo criteri di priorità in correlazione alla programmazione regionale.
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PREMESSA
Le presenti Linee programmatiche definiscono gli indirizzi per la programmazione regionale, stabilendo le linee di azione e organizzative prioritarie per il Sistema sanitario regionale attuazione della riforma territoriale ai sensi del DM 23 maggio 2022, n. 77. Tali linee programmatiche, che devono essere declinate nella programmazione attuativa aziendale non si intendono esaustive delle attività e dei servizi che devono essere garantiti in adempimento della normativa statale e regionale, ma indicano le priorità individuate dalla Regione. Il presente documento indirizza le funzionalità, i modelli organizzativi e di servizio, i mix di professionalità necessari per il concreto avvio delle Case di Comunità (CdC), Ospedali di Comunità (OdC), Centrali Operative Territoriali (COT), Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e tutte le altre componenti rilevanti per lo sviluppo dei servizi territoriali per promuovere la prevenzione primaria, migliorare l'accessibilità, in modo particolare quelli affetti da patologie croniche e dell'area della fragilità, in coerenza anche con le previsioni del PNRR, dell'evoluzione dell'ecosistema digitale e del modello di governance dell'area della fragilità e della cronicità realizzando un quadro organico ed armonico di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Regionale SSSR. La situazione demografica, sanitaria, socio-economica e tecnologica della Regione Basilicata e, in una scala maggiore dell'intero Paese, è profondamente cambiata. La pandemia e le crisi socio-economiche hanno ovunque acuito le diseguaglianze e hanno evidenziato che la resilienza dei sistemi organizzati di welfare deve essere irrobustita dal punto di vista del finanziamento, dell'organizzazione a rete, del rispetto delle esigenze dei territori, del ruolo e del protagonismo degli operatori e dei cittadini in un'ottica di comunità, specialmente in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e di aumentata prevalenza di malattie croniche. Le tecnologie mediche ed informatiche offrono nuove opportunità di cura e assistenza che richiedono competenze, lavoro di equipe, semplificazione organizzativa, anche in ottica di revisione continua dei processi.
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CONTESTO REGIONALE
L'analisi di contesto della popolazione residente in Basilicata evidenzia come la popolazione anziana (over 65) rappresenti il 23% della popolazione totale nella Regione, percentuale in linea con la media nazionale La Basilicata ha una superficie di 10.073 kmq con 553.254 abitanti (2019) distribuiti su 131 Comuni, per una densità pari a 54,92 abitanti per kmq. di gran lunga inferiore alla densità media nazionale che è 200 abitanti per kmq. L'età media è 45,7 anni contro i 45, dell'Italia. Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. L'indice di vecchiaia è 200,8; la percentuale della popolazione ultrasessantacinquenne è 23,9%. La rete dei servizi territoriali è governata tramite due Aziende Sanitarie, ASP e ASM. Il territorio dell'Azienda Sanitaria di Potenza (ASP) coincide con quello dell'intera provincia e ha una superficie di 6.546 Kmq suddivisa in 100 comuni nei quali è distribuita una popolazione complessiva di circa 358.000 abitanti (di questi 66.393 concentrati nel comune di Potenza); l'indice di vecchiaia è 207,4, significativamente più alto rispetto al dato regionale e alla provincia di Matera (che si attesta a 189,4). Il territorio della Azienda Sanitaria di Matera (ASM) ha una superficie di 3.527 kmq suddivisa in 31 Comuni con una popolazione complessiva di circa 195.000 abitanti (rif. prospetto 1). Molto interessante è l'aspetto della tendenza demografica degli ultimi 70 anni in particolare in termini di spopolamento di alcune aree territoriali che deve far riflettere sulla modalità di configurazione della Case della Comunità e sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per tenere in rete cittadini che vivono sparsi sul territorio. Se guardiamo alla tendenza demografica dei comuni e alla piramide d'età del nostro territorio ne desumiamo sicuramente un'esigenza fondamentale sul fronte dei servizi: o la Regione Basilicata investe sui servizi di territorio con innovazione, incremento delle numerosità e varietà di servizi e capacità di governo o uscirà sconfitta dalla evoluzione naturale delle cose. La tendenza ad un aumento delle condizioni di fragilità psico-fisica della popolazione lucana si conferma anche dall'andamento della percentuale delle persone con Indice di Comorbidità di Charlson (ICC) maggiore o uguale a uno sul totale dei pazienti ricoverati in strutture ospedaliere regionali. Nel periodo 2015-2020 la percentuale di pazienti con ICC >=1 registra, per le province di Potenza e Matera, un aumento rispettivamente di +4,3% e +5,4%. La distribuzione per comune dell'ICC mette in luce la presenza di aree geografiche caratterizzate da una quota elevata di popolazione affetta da patologie croniche.
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OBIETTIVI
Si rende necessario adeguare il livello dell'Assistenza Distrettuale, come definito dal Capo III, art. 3-20, del DPCM LEA 12 gennaio 2017e dal Decreto 23 maggio 2022, n. 77 art. 1 allegato 1 e allegato 2 prescrittivo. Il presente Piano Operativo Territoriale è finalizzato a promuovere, attraverso gli strumenti del governo clinico, la qualità dell'assistenza, vale a dire un'assistenza che sia: - Efficace, fornendo servizi sanitari basati sull'evidenza a coloro che ne hanno bisogno; - Sicura, evitando danni alle persone cui è destinata la cura; - Centrata sulle persone, fornendo cure che rispondano alle preferenze, ai bisogni e ai valori delle singole persone, così come alle culture delle loro comunità; - Tempestiva, riducendo i tempi di attesa e ritardi talvolta dannosi sia per chi riceve che per chi presta assistenza; - Equa, fornendo la stessa qualità di assistenza indipendentemente da età, sesso, razza, etnia, posizione geografica, religione, stato socioeconomico, affiliazione linguistica o politica; - Integrata, fornendo cure coordinate tra livelli ed erogatori e rendendo disponibile l'intera gamma di servizi sanitari durante tutto il corso della vita; - Efficiente, massimizzando il beneficio delle risorse disponibili ed evitando sprechi. ## Gli Obiettivi Strategici Per il raggiungimento delle finalità sopra richiamate sono stati individuati i quattro obiettivi strategici di seguito elencati: - Garantire e stimolare il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza - Favorire la prossimità e l'appropriatezza - Valorizzare il governo del rischio clinico - Assicurare l'equità e promuovere la partecipazione dei pazienti, familiari, cittadini e delle loro organizzazioni rappresentative ## L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona La componente sanitaria deve operare in stretto raccordo con la componente sociale, al fine di garantire in maniera integrata e coordinata le prestazioni sociosanitarie, siano queste a rilevanza sanitaria o sociale, come ribadito anche dal Piano Sociale Nazionale 2021-2023 predisposto in attuazione dell'art. 21 del D.Lgs. 147/2017 che rimarca l'importanza che l'integrazione avvenga già dalla fase programmatoria, in quanto è necessario dare risposte "opportune al cittadino senza che esso venga rinviato a competenze di altri enti e livelli istituzionali". La programmazione locale non può prescindere dalla preliminare identificazione formale delle responsabilità specifiche nella conduzione integrata degli interventi, dei soggetti istituzionali presenti sul territorio (in particolare Azienda sanitaria locale e Comune), nel rispetto delle disposizioni normative che regolamentano la materia. Tale identificazione, inoltre, dovrà precisare gli impegni che fanno capo a ciascun soggetto e le procedure da adottare per realizzare un efficace coordinamento. In particolare, gli atti programmatori dovranno individuare a livello territoriale-distrettuale le specifiche modalità operative che consentano ai servizi sanitari e sociali di integrare le risorse professionali, organizzative e finanziarie in una rete che moltiplichi i benefici di ciascun intervento anziché vanificarne gli effetti. L'integrazione sociosanitaria va attuata e verificata, salvaguardando la specificità di ciascuna professionalità coinvolta, a tre livelli: - istituzionale: Si realizza attraverso la collaborazione tra istituzioni sociali e sanitarie per la definizione di scelte programmatorie volte a realizzare comuni obiettivi di salute; - gestionale: È relativa alle modalità di gestione che possono promuovere e facilitare percorsi di continuità assistenziale, rispondendo in modo esaustivo e in senso multidimensionale al bisogno complesso di salute; - professionale: Si realizza nella collaborazione tra diverse culture professionali nella gestione del sistema dell'offerta, attraverso l'unitarietà di protocolli degli interventi. Gli strumenti per la programmazione integrata e negoziata dei servizi, a livello locale, sono il Piano delle Attività Territoriali previsto dall'art. 3-quater del D.Lgs. 502/92 e smi di cui è titolare il Distretto ed il Piano di Zona, la cui titolarità spetta all'Ente di ambito sociale, con l'apporto sinergico delle molteplici realtà locali. Il Piano delle Attività Territoriali (PAT) ed il Piano di Zona (PdZ) dovranno, necessariamente coincidere nei contenuti della programmazione dell'area dell'integrazione sociosanitaria, anche se approvati con modalità temporali diverse. A tal fine, sarà utilizzato lo strumento dell'accordo di programma, tra ASL ed ambito sociale, che dovrà recepire quanto previsto dal PdZ o dal PAT in materia di servizi e risorse da attivare nell'area dell'integrazione sociosanitaria. Il Distretto, pertanto, costituisce l'ambito territoriali ottimale dove assicurare l'assistenza territoriale integrata. Al fine di garantire la coincidenza tra gli AST e i nuovi ambiti distrettuali, il presente documento programmatico prevede il mantenimento degli ambiti sociali territoriali come ad oggi disegnati conservando quindi la loro costituzione primaria ma risulteranno accorpati solo nella declinazione di alcuni nuovi ambiti distrettuali rendendoli pertanto comunque omogenei in questi ultimi. Il Servizio Sanitario Regionale (SSR) e gli AST in via prioritaria, garantiscono in modo integrato le attività riguardanti l'accesso ai servizi sanitari e sociali e la presa in carico delle persone non autosufficienti e disabili. La Regione Basilicata intende, pertanto, attivare un modello organizzativo che consenta un utilizzo funzionale e coordinato delle risorse, anche professionali, capace di mettere in rete le prestazioni di maggior impatto sulle situazioni di disagio personale e sociale, erogate in tutti gli ambiti previsti dai LEA anche al fine di "garantire il benessere psicologico individuale e collettivo" della popolazione, così come previsto anche dal comma 2 dell'art. 29 ter della Legge del 13/10/2020, n. 126. In questo ambito le farmacie convenzionate con il SSN ubicate uniformemente sull'intero territorio nazionale, costituiscono presidi sanitari di prossimità e rappresentano un elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale. In particolare, la rete capillare delle farmacie convenzionate con il SSN assicura quotidianamente prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza: in tale ambito vanno inquadrate la dispensazione del farmaco, per i pazienti cronici la possibilità di usufruire di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, la farmacovigilanza, le attività riservate alle farmacie dalla normativa sulla c.d. "Farmacia dei Servizi" (D. Lgs. 153/2009) e l'assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, la somministrazione di test diagnostici nell'ambito di piani di tutela della salute pubblica individuati dalla regione. La Regione individuerà un piano per lo sviluppo delle attività svolte dalle farmacie perché siano, ad invarianza dei costi, parte integrante della rete territoriale dell'assistenza di prossimità, e della digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. Il presente documento definisce modelli organizzativi, standard e le principali tematiche connesse agli interventi previsti nell'ambito della Missione 6 Component 1 "Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale" del PNRR, che sono considerate in una ottica più ampia ed integrata anche attraverso l'analisi di strumenti e ruoli trasversali propedeutici al potenziamento dell'assistenza territoriale.
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2022-12-30
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LO SCENARIO DEL PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inviato il 30 aprile alla Commissione europea e approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin), è la risposta strategica ai problemi strutturali, organizzativi e sociali presenti in Italia ed evidenziati a seguito dalla pandemia da Covid 19. Il Piano si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; Inclusione e coesione e salute. Le Missioni si articolano in Componenti, ovvero aree di intervento che affrontano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme. Nello specifico, la Missione 6 Salute mira a potenziare e riorientare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per migliorarne l'efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone, per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca, ed è articolata in due Componenti: - Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza territoriale; - Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. La Componente 1, in particolare, ha l'obiettivo di rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie all'attivazione e al potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), migliorare l'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi sociosanitari. Tali strutture vengono puntualmente definite nel PNRR: - la Casa della Comunità come "lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici", una struttura dove "opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute" e che "potrà ospitare anche assistenti sociali", "ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento"; - le Centrali Operative Territoriali (COT) "una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza"; - l'Ospedale di Comunità quale "struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata", dotata di moduli da indicativamente 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica. ## Il Rafforzamento dell'Assistenza Territoriale attraverso l'attuazione del PNRR e i vincoli per la definizione dei fabbisogni di personale L'esigenza di potenziamento dell'assistenza territoriale richiede che, parallelamente all'estensione innovativa delle strutture e dei servizi dedicati a tale finalità, si proceda anche ad un maggior utilizzo di risorse umane impiegate sul territorio, operando certamente la ridestinazione di quota del personale già impiegato nell'assistenza ospedaliera ma anche inserendo e applicando personale aggiuntivo. In merito la recente legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) all'art. 1, comma 269, è intervenuta operando modifiche al testo vigente del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (c.d. decreto "Calabria") che fissa attualmente i limiti della spesa per il personale. L'intervento operato con la legge n. 234/2021 ha operato la stabilizzazione per ogni anno, dal 2019 in poi, della quota ordinaria di possibile aumento della spesa del personale fissata nel 10 per cento dell'incremento annuale del Fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente (fermo rimanendo il limite iniziale fissato nel maggior importo di spesa del personale tra quello registrato nell'anno 2018 e quello determinato dall'applicazione della legge n. 191/2009). La condizione per l'applicazione dall'anno 2022 di tale incremento - a cui aggiungersi, se necessario per oggettivi ulteriori fabbisogni, un ulteriore incremento massimo del 5 per cento sempre sull'incremento annuale del Fondo sanitario regionale – "è subordinato all'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale. Le regioni, sulla base della predetta metodologia, predispongono il piano dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale, che sono valutati e approvati dal tavolo di verifica degli adempimenti di cui all'articolo 12, comma 1, dell'intesa 23 marzo 2005, congiuntamente al Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 9, comma 1, della medesima intesa, anche al fine di salvaguardare l'invarianza della spesa complessiva". Il percorso del possibile incremento ordinario (non collegato alla sola emergenza pandemica da Covid-19) delle risorse del personale degli Enti sanitari è, pertanto, vincolato alla preventiva definizione degli standard organizzativi, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza territoriale e della conseguente metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale, a cui dovrà seguire la successiva predisposizione e adozione del piano regionale dei fabbisogni triennali del personale per il Servizio sanitario regionale, da correlare ai nuovi processi lavorativi riorganizzati primariamente secondo le logiche delle Case della Comunità e della presa in carico assistenziale governata dalla Centrali Operative Territoriali. ## Ecosistema digitale La Regione Basilicata ha avviato la progettazione e progressiva implementazione di un nuovo Ecosistema Digitale Regionale per supportare l'erogazione dei servizi sociosanitari sul territorio e rendere disponibili strumenti informatici e tecnologie digitali al fine di rendere operativo il funzionamento delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali e per favorire lo sviluppo dell'assistenza domiciliare, anche grazie alla ampia diffusione di servizi di telemedicina. L'ecosistema digitale è composto dai seguenti elementi principali: - Sistema per la Gestione Digitale del Territorio: funzionalità applicative per la gestione e la governance clinico assistenziale informatizzata dei processi sociosanitari del territorio e per la completa digitalizzazione di dati e documenti: - la gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale del paziente cronico e/o fragile e la stesura del Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) sulla base della Suite InterRAI© e gli strumenti di individuazione precoce del bisogno InterRAI Contact Assessment e NecPal©. Il RAI o Resident Assessment Instrument (VAOR in Italia) è lo strumento di valutazione multidimensionale elaborato da più di 80 esperti degli Stati Uniti d'America (U.S.A.). Più recentemente il gruppo Inter-RAI, che oggi conta tra le sue fila ricercatori provenienti da oltre 30 Nazioni, ha pubblicato l'ulteriore evoluzione degli strumenti InterRAI ossia la cosiddetta Suite. Gli strumenti di VMD di terza generazione contenuti nella Suite sono: l'InterRAI HC (Home Care); l'InterRAI CHA (Communy Health Assessment); l'InterRAI CA (Contact Assessment); l'InterRAI LTCF (Long Term Care Facility); l'InterRAI AL (Assisted Living); l'InterRAI AC (Acute Care); l'InterRAI MH (Mental Health); l'InterRAI CMH (Comunity Mental Health); l'InterRAI ESP (Emergency Screener for Pschyatry); l'InterRAI PC (Palliative Care); l'InterRAI ID (Intellectual Disability). Attualmente, a seguito di un completo ed approfondito lavoro di revisione, ogni strumento contiene un core comune di item (circa il 70%) ed una restante quota di item setting-specifica. Tutti gli item possiedono definizioni identiche, prevedono gli stessi tempi di osservazione ed uno stesso punteggio. Un approccio di questo tipo consente allo strumento di ottenere vantaggi in termini di: trasferibilità dei dati da un setting assistenziale ad un altro; formazione di operatori in grado di lavorare nei diversi setting assistenziali; utilizzo di un linguaggio comune nel continuum assistenziale. Gli strumenti della Suite InterRAI, anche se sviluppati per la valutazione di una particolare popolazione, sono progettati per lavorare insieme e formare, pertanto, un sistema integrato di informazioni sanitarie e sociali. Il Sistema informativo territoriale adottato prevede di gestire una serie di servizi della Rete: - Centrale Operativa Dimissioni - Cure Domiciliari e CD Palliative - Hospice - Residenzialità/semires. Anziani - Salute Mentale - ICF per area Disabilità - Consultoriale - Sistema InterRAI CA e Necpal per MMG/PLS - Alimentazione FSE - Sviluppo WEB APP per assistito per rapporto smart con Azienda Sanitaria e o Videoconsulto per gestione paziente critico nelle attività di Cure Domiciliari - Piattaforma Regionale di Telemedicina: architettura informatica per supportare e sostenere in modo strutturato e organizzato l'attuazione delle diverse tipologie di processi e servizi di Telemedicina (Televisita, Teleassistenza, Teleconsulto e Telemonitoraggio). - Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati: nuovo modello architetturale per la raccolta, condivisione e utilizzo in tempo reale dei dati prodotti presso i diversi servizi sociosanitari di ambito ospedaliero e territoriale. Tale sistema si è evoluto in relazione ai diversi provvedimenti quali: - D.G.R. n. 227 del 17/03/2017 con cui è stato indirizzato Il primo intervento per la realizzazione dell'Ecosistema Digitale Regionale approvando il "Patto per lo Sviluppo della Regione Basilicata" che, per l'Agenda digitale Settore Prioritario "Infrastrutture" — Linea di intervento 8 — Progetto di e-health per le aree interne e territorio regionale, individua le schede di finanziamento per "Il progetto "Attivazione di un sistema di Telemedicina per le attività di ADI e di presa in carico del paziente cronico in Regione Basilicata, consentendo alle Aziende del SSR, attraverso tecnologie informatiche, di effettuare il tele-monitoraggio dei parametri, la teleassistenza domiciliare e CRM sanitario, dei pazienti cronici e non e promuovendo processi di deospedalizzazione precoce e sicuri. - DGR 434 del 2 luglio 2020, successivamente modificata, con la DGR 612 del 10 settembre 2020, di approvazione del programma operativo regionale in materia di assistenza territoriale dal titolo "convivere con il VIRUS e contenerlo - indirizzi strategici per la fase 2" con cui è stata istituita la Centrale Operativa Territoriale una per ogni Azienda Sanitaria Locale per la Telemedicina delle cronicità e delle reti cliniche, fornendo indirizzi operativi per la promozione e diffusione della Telemedicina nel servizio sanitario; - DGR 219 del 29/04/2022 "... Direttiva per l'erogazione delle prestazioni in telemedicina" con cui la Regione per garantire adeguate azioni di prevenzione e fornire indicazioni omogenee in merito alle modalità attuative e gestionali per la effettuazione delle attività di Tele-visita e di Teleconsulto, riportate nell'Allegato C "Linee di Indirizzo per la Gestione delle Prestazioni Ambulatoriali di Telemedicina", ha approvato il progetto per l'implementazione del nuovo Sistema per la Gestione Digitale del Territorio. È in avanzata fase di realizzazione la Piattaforma Regionale di Telemedicina POHEMA, piattaforma di "virtual care", che metterà a disposizione le tecnologie e architetture informatiche necessarie a sviluppare e sostenere i servizi minimi di telemedicina (televisita, teleassistenza, teleconsulto) e i verticali di telemonitoraggio. Tale piattaforma regionale rappresenta lo strumento digitale abilitante mediante il quale poter erogare servizi di telemedicina in modalità controllata e trasversale ai diversi percorsi di diagnosi, cura e assistenza che si sviluppano nell'ambito ospedaliero e territoriale, oltre che lo strumento per avvicinare i cittadini ai servizi sociosanitari del territorio, semplificare l'accesso alle prestazioni e rafforzare la comunicazione con i professionisti, anche in ottica di collaborazione medico-paziente. La nuova struttura di progetto ha permesso di avviare già ad oggi la prima fase di sperimentazione per alcune attività in ambiente digitali come sintetizzate nella figura successiva Sono In corso le attività di: - Integrazione Piattaforma Telemedicina e Anagrafiche Regionali: già conclusa quella con Aura (Anagrafe Regionale Unica degli Assistiti) – in corso quella con Aumo (Anagrafe Regionale Medici e Operatori). - Integrazione Piattaforma Telemedicina e altri applicativi SISIR (Es. Cup, FSE, Cartella Ambulatoriale ARCA, Cartella Diabetologica, etc.) - Integrazione Piattaforma Telemedicina e Atlante (Gestione pazienti in Cure domiciliari e Palliative). - Formazione di 30 operatori all'utilizzo del sensore T1 (siamo in attesa di partire con una sperimentazione sui pazienti fragili) - realizzazione di un'App per la televisita, che inglobi anche altri servizi per il Cittadino (es. prenotazione Cup, Telemonitoraggio, etc)
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L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale
Il Distretto costituisce l'articolazione organizzativo-funzionale dell'Azienda Sanitaria Locale deputata al perseguimento dell'integrazione tra i diversi servizi e le diverse strutture sanitarie e sociosanitarie presenti sul territorio, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione. Il Distretto costituisce il centro di riferimento per l'accesso a tutti i servizi dell'ASL. È inoltre deputato, anche attraverso la Casa di Comunità, al perseguimento dell'integrazione tra le diverse strutture sanitarie, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione, l'uniformità dei livelli di assistenza e la pluralità dell'offerta. Il Distretto garantisce inoltre una risposta assistenziale integrata sotto il profilo delle risorse, degli strumenti e delle competenze professionali per determinare una efficace presa in carico della popolazione di riferimento. Al Distretto, pertanto, possono essere ricondotte le seguenti funzioni: - committenza, ossia la capacità di programmare i servizi da erogare a seguito della valutazione dei bisogni dell'utenza di riferimento anche in relazione alle risorse disponibili. Il Distretto, infatti, su mandato della Direzione Generale della ASL, provvede alla programmazione dei servizi da garantire, alla pianificazione delle innovazioni organizzativo/produttive locali, alle decisioni in materia di logistica, accesso, offerta di servizi, assicurando la fruizione delle prestazioni all'utenza; - produzione, ossia la funzione di erogazione dei servizi sanitari territoriali, caratterizzata da erogazione in forma diretta o indiretta dei servizi sanitari e sociosanitari di cui all'articolo 3 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; - garanzia, ossia il compito di assicurare l'accesso ai servizi, l'equità all'utenza attraverso il monitoraggio continuo della qualità dei servizi medesimi, la verifica delle criticità emergenti nella relazione tra i servizi e tra questi e l'utenza finale. Con l'obiettivo di consentire una programmazione condivisa, unitaria e coerente in relazione ai bisogni sociosanitari del territorio, il Distretto, inoltre, assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e sociosanitarie di cui all'articolo 3- quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nonché il coordinamento delle proprie attività con quella dei dipartimenti e dei servizi aziendali, inclusi i presidi ospedalieri, inserendole organicamente nel Programma delle attività territoriali, determinando le risorse per l'integrazione socio-sanitaria e le quote, rispettivamente, a carico delle aziende sanitarie e dei comuni e al fine di valorizzare e integrare le risorse delle comunità di riferimento su cui insiste. L'integrazione è il principio cui devono rispondere anche i Programmi delle Attività Territoriali (PAT) e i Piani di Zona (PdZ), individuando nei Piani di Attività Locali (PAL) gli strumenti per la programmazione delle attività sanitarie e sociosanitarie, essendo il Distretto titolare anche dei rapporti con i Comuni o i Municipi. Il distretto deve considerarsi non più sede di governo e coordinamento "amministrativo" delle reti di servizi territoriali e dei terzi convenzionati, ma "agenzia di salute" in grado di affermare e implementare un modello di "Medicina d'Iniziativa" in quanto "modello assistenziale di prevenzione e di gestione delle malattie croniche" orientato alla promozione della salute, che non aspetta il cittadino in ospedale o in altra struttura sanitaria, ma lo assiste "in modo proattivo" già nelle fasi precoci dell'insorgenza o dell'evoluzione della condizione morbosa. Il Progetto di Salute è uno strumento di programmazione, gestione e verifica; associa la stratificazione della popolazione alla classificazione del "bisogno di salute" indentificando gli standard essenziali delle risposte cliniche socioassistenziali, diagnostiche, riabilitative e di prevenzione. Si attiva all'accesso della persona al SSN, tracciando, orientando e supportando la persona e i professionisti nelle fasi di transizione tra i diversi setting di cura, rende accessibili i diversi Progetti di assistenza individuale integrata (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale (COT) ed i sistemi di e-health. Organizza le informazioni per il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) e permette la riprogrammazione delle attività su base periodica in seguito alle valutazioni di processo ed esito in relazione al progetto individuale di salute erogato. I PAI ed eventuali PRI così come tutta la documentazione sanitaria acquisita nell'ambito dell'assistenza territoriale del paziente contribuiscono alla composizione del Progetto di Salute di ciascun individuo. Tali modalità in Basilicata sono perseguite attraverso il Sistema Atlante che utilizza la gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale del paziente cronico e/o fragile mediante l'utilizzo degli strumenti della Suite InterRAI, del NECPAL e di ICF/ICF-CY (quest'ultimo per la classificazione), per la stesura del PAI, integrato tra le diverse componenti sanitarie e sociosanitarie avente come caratteristica principale quella di utilizzare la Suite InterRAI TM e lo strumento NecPal®. La proposta di riorganizzazione, è quella di un Distretto che abbia una "governance" forte, tesa a coordinare ed erogare prestazioni sanitarie territoriali rispondenti ai bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana e portatrice di pluripatologie. Il Distretto deve realizzare una Committenza condivisa, nella quale, con l'assunzione di responsabilità del Direttore di Distretto, si declina la programmazione dei servizi, l'obiettivo di salute di popolazione, l'integrazione con gli Ambiti sociali, la relazione con il privato accreditato, l'onere di cura con l'area Ospedaliera e le AOR di riferimento, la definizione dei rapporti e delle modalità di partecipazione del volontariato. Per tale obiettivo il Distretto sanitario ai sensi del Decreto 23 maggio 2022, n. 77 deve essere geograficamente riposizionato in una nuova dimensione demografica, secondo un range di popolazione compreso tra i 100.000 e 180.000 abitanti (nella compatibilità della programmazione territoriale). Ovviamente nella nostra regione sono possibili deroghe che però non devono stravolgere il principio di fondo.
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L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE
Organizzazione dei Distretti in base alla popolazione e nel rispetto degli ambiti per garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali aree programma e Distretto sociosanitario. Tale suddivisione riduce il numero dei Distretti, oggi esistenti, ma conserva l'omogeneità nella suddivisione per comuni perché somma ma non cambia i confini amministrativi delle aree degli ambiti sociali e delle aree programma, favorendo le politiche di concertazione con la conferenza dei sindaci. Gli ambiti sociali conservano pertanto la configurazione attuale nel numero di nove: due cittadini e 7 territoriali coincidenti anche con le aree programma per gli investimenti europei. Considerato l'aumento della popolazione di riferimento a cui offrire risposte assistenziali eque ed omogenee, considerate le strutture private accreditate esistenti e le strutture ospedaliere da cui acquistare prestazioni, la Direzione Distrettuale si configura con una capacità operativa rilevante, a cui necessita individuare la rete dell'offerta assistenziale ma anche di renderla "navigabile", costruendo relazioni stabili tra i nodi della rete stessa, definendo nuove competenze che sappiano prendersi carico della transizione dell'assistenza nei vari setting, fino alla personalizzazione di una risposta assistenziale basata su Piani Assistenziali Individuali, costruendo relazioni e interdisciplinarietà, superando finanche il concetto di standardizzazione delle cure a favore di una personalizzazione delle stesse. In particolare, rientrano nel livello di assistenza distrettuale, le seguenti attività assistenziali: - cure primarie; - farmaceutica; - domiciliare nelle sue varie forme e intensità in risposta al fabbisogno delle persone; - specialistica ambulatoriale e protesica; - riabilitativa; - consultoriale, familiare, pediatrica e psicologica; - sociosanitaria; - dipendenze patologiche; - residenziale e semiresidenziale socio sanitaria territoriale. ## Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti Fermo restando la possibilità che il Direttore Responsabile del Distretto sia una delle professionalità sanitarie o tecniche previste dalla normativa vigente, si ritiene che un Distretto Sanitario debba essere guidato da un Medico con comprovata e documentate esperienza manageriale, in possesso di background di studi e di esperienza e pertanto l'equivalente per titoli e competenze a un direttore sanitario. Il Direttore di Distretto è da considerarsi incarico fiduciario selezionato con le stesse modalità della Direzione sanitaria e non si configura come struttura complessa aziendale. È individuato dal Direttore Generale, a seguito di regolare avviso pubblico tra soggetti in possesso dei requisiti previsti per la Direzione Sanitaria ed è nominato con atto deliberativo motivato per un periodo non superiore a cinque anni, con posizione giuridica equiparata e trattamento economico comparato e comunque non superiore ma inferiore a quello dei Direttori Sanitari aziendali. È oltremodo necessario che il Direttore del Distretto, nella nuova dimensione demografica, sia coadiuvato da un Dirigente Amministrativo e un Dirigente Sanitario con i quali declinare la funzione di Committenza e con i quali costituisce la Direzione Distrettuale che opera secondo un programma, condiviso dal management strategico nelle linee generali. Inoltre Il Direttore di Distretto si avvale di una Struttura di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD), composta da: - direttori delle strutture complesse distrettuali; - responsabili delle strutture semplici poste alla diretta dipendenza del direttore di distretto; - responsabile delle Case della Comunità - responsabile delle COT - rappresentanti dei MMG, dei PLS e degli specialisti ambulatoriali convenzionati operanti nel distretto. L'Ufficio di coordinamento delle attività distrettuali UCAD è in staff al Direttore di distretto, con funzioni consultive e propositive in tema di: - distribuzione delle risorse umane tra le diverse articolazioni organizzative distrettuali coerente ai fabbisogni e compatibile con la dotazione organica complessiva del distretto; - rapporti interprofessionali, comprese le modalità di integrazione/interrelazione di MMG, PLS, MCA e specialisti ambulatoriali convenzionati; - bisogni e percorsi formativi delle diverse professionalità su tematiche di carattere generale; - predisposizione del PASD- PAD; - qualsiasi altra materia il Direttore di Distretto ritenga opportuno sottoporre. Sempre in staff al Direttore di distretto deve essere previsto il Comitato per le Medicine di Gruppo Integrate composto dai Referenti delle Medicine di Gruppo Integrate attivate nel territorio distrettuale. Tale Comitato svolge funzioni consultive e propositive al fine di assicurare un collegamento costante tra gli obiettivi e le attività assegnate alle Medicine di Gruppo Integrate e gli obiettivi ed attività aziendali, oltre che fungere da luogo di confronto nella organizzazione delle attività proprie previste nei contratti di esercizio. Le modalità di funzionamento di detto Comitato verranno disciplinate da apposito regolamento aziendale. Secondo le linee di indirizzo della Direzione Aziendale, costruisce reti e relazioni operative con altre articolazioni di altre Aziende, nonché con l'Ambito territoriale di riferimento con il quale definisce per extenso i percorsi di welfare socio-sanitario, in un'ottica di sostenibilità dei servizi, sovrintende ai bisogni sanitari ma anche ai bisogni interni dei propri dipendenti e collaboratori, rendendo congruo il sistema tra domanda e offerta, ricollocando geograficamente i punti di erogazione o centralizzandoli se del caso per migliorarne volumi e qualità, o rendendoli in teleconsulto ove ciò sia praticabile o necessario. In sostanza esprime una "Visione" del percorso di assistenza, traccia le coordinate di riferimento sociale, impone il senso di direzione delle azioni e definisce gli obiettivi di salute della sua popolazione, nel tempo, privilegiando principi di equità, prossimità, tempestività, appropriatezza, innovazione, modulando la complessità degli interventi secondo una nuova flessibilità organizzativa che la crisi Covid ci ha imposto di praticare. Il Direttore di Distretto è dunque in grado di: - analizzare i bisogni (lettura ed interpretazione); - conoscere l'offerta (geografia dei servizi socio-sanitari, potenzialità di risposta, conoscenza dei ruoli professionali in un'ottica di community care management team); - pianificare e programmare i servizi (integrazione dei diversi attori del territorio, istituzionali e non, analisi dei rischi); - negoziare (obiettivi, budget, contratti di esercizio con la medicina convenzionata); - gestire le risorse (analisi e razionalizzazione dei processi organizzativi, ottimizzazione dell'impiego delle tecnologie, dei beni e dei servizi a disposizione, gestione dei rischi); - valutare i risultati (monitoraggio e valutazione delle performance, comunicazione dei risultati raggiunti nella logica del "rendere conto" sull'utilizzo delle risorse e sugli obiettivi conseguiti). Per lo svolgimento delle funzioni sopra indicate sono previsti in staff al Direttore del Distretto i seguenti Servizi: - Servizio per i bisogni integrati Socio-sanitari e relazioni con l'Ambito - Servizio per la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Qualità delle Cure e Rischio Clinico - Servizio Epidemiologia territoriale, Statistica di popolazione e Reportistica di produzione - Servizio Formazione, Tirocini, Stages - Servizio Flussi Informativi Territoriali e Gestione Liste di Attesa - Servizio delle Professioni Sanitarie del Territorio La Direzione Distrettuale valuta percorsi di appropriatezza prescrittiva, di setting di cura, di appropriatezza di utilizzo di farmaci e dispositivi, effettua studi epidemiologici di popolazione, individua svolge valutazione comparata per l'allocazione delle risorse, sviluppa report periodici sullo stato di salute della popolazione distrettuale, propone l'analisi del rischi della popolazione di riferimento per l'individuazione delle attività per i target di popolazione a rischio e la definizione delle rispettive allocazioni delle risorse, elabora indicatori di performance pertinenti alla realtà distrettuale e aziendale, individua gli obiettivi distrettuali e delle singole Aree, funzionali agli obiettivi generali dell'Azienda. Propone la progressione delle carriere dei dirigenti e del comparto. Si attiene a principi di trasparenza, rotazione degli incarichi, favorisce la partecipazione degli utenti, delle Associazioni dei pazienti, del Volontariato e del Terzo Settore. Il Dirigente Sanitario costruisce con il Direttore di Distretto la mappa delle risorse, monitora l'applicazione del PDTA aziendali per le cronicità e le complessità, segue con l'ufficio di coordinamento delle attività distrettuali l'applicazione della Medicina del Territorio anche in ambito contrattuale, attiva percorsi innovativi di Telemedicina, favorisce le Cure domiciliari, intercetta attraverso le UVM i bisogni complessi e integrati, individua percorsi formativi specifici distrettuali, collabora con i Dipartimenti sanitari per le interconnessioni operative, garantisce risorse e raccordo Numero Unico Armonizzato (NUA) o Centrale Operativa Cure Primarie 116-117 per le cure mediche non urgenti, è responsabile dell'applicazione del sistema InterRAI, scelto dalla regione per tutti i setting assistenziali territoriali al fine di garantire l'uniforme valutazione dei fabbisogni assistenziali, lo sviluppo dei piani di assistenza individuali, e la governance delle attività di offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale. Inoltre in raccordo con il Direttore di ambito sociale deve: - Supportare il coordinamento dei servizi sociali sul territorio; - Supportare il coordinamento della COT che insiste sul proprio territorio; - Coordinare le attività delle UCA (ex USCA) una per Distretto (un medico e un infermiere) garantendone il funzionamento come unità di pronto intervento territoriale e utilizzando le stesse in forma integrata per le necessità delle altre unità di offerta integrata territoriale. Le UCA operano sul territorio di riferimento CdC HUB anche attraverso l'utilizzo di strumenti di telemedicina (es. televisita e teleassistenza) e in collaborazione con MMG e PLS delle AFT/UCCP. Al fine di svolgere la propria attività l'UCA può usufruire del supporto a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri. - Assicurare le attività per l'elaborazione, la realizzazione e il monitoraggio del Piano di Zona; - Supportare l'utilizzo dell'Epidemiologia di prossimità: come approccio di indagine della realtà territoriale più prossima, di raccolta e analisi dei dati micro, di relazione, al fine di comprendere il territorio, la sua complessità e l'interazione delle tante reti coinvolte nella malattia e nella salute delle persone e delle comunità che lo abitano e attraversano, sviluppare il Chronic Care Model per il corretto approccio della gestione della cronicità come declinato dal Sistema Atlante InterRAI. - Assicurare il supporto alla Direzione Servizi Socio Sanitari per tutte le attività delegate dalla Conferenza dei Sindaci o dai singoli Comitati dei sindaci di Distretto, qualora delegate; - Supportare la gestione economico-finanziaria di tutti gli interventi rientranti nei livelli di assistenza socio-sanitari e sociali, collaborando alla redazione del bilancio economico preventivo e al suo monitoraggio in collaborazione con l'UOC Contabilità e Bilancio e in raccordo alla UOC Disabilità e Non autosufficienza; - Assicurare la direzione sanitaria per l'ospedale di comunità insistente nel territorio Distrettuale; - Supportare la predisposizione degli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali a carattere socio sanitario afferenti alle aree anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; - Supportare il coinvolgimento delle Amministrazioni locali nello sviluppo delle Cure Primarie ed in particolare nella implementazione delle Medicine di Gruppo Integrate, anche attraverso la messa a disposizione di strutture, l'attivazione congiunta di programmi, la messa in sinergia di professionalità; - Supportare il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le altre organizzazioni con lo scopo di: favorire la reciproca conoscenza, sostenere percorsi formativi integrati, diffondere le buone pratiche, implementare l'audit civico finalizzato al miglioramento dell'assistenza; - Collaborare con il Controllo di Gestione alla rilevazione periodica dei flussi informativi ministeriali, regionali o aziendali relativi all'area socio sanitaria e sociale - disabili, anziani, minori e alla elaborazione di report nelle aree di competenza; Il Dirigente Amministrativo deve almeno: - Assicurare la gestione economico-finanziaria di tutti gli interventi rientranti nei livelli di assistenza socio-sanitari e sociali, collaborando alla redazione del bilancio economico preventivo e al suo monitoraggio in collaborazione con l'UO Contabilità e Bilancio e in raccordo alla UO Disabilità e Non autosufficienza; - Supportare la predisposizione degli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali a carattere socio sanitario afferenti alle aree anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; - Assicurare il supporto amministrativo, in raccordo con le UOC interessate, per la gestione di progetti su fondi vincolati regionali, nazionali, comunali nelle aree di competenza della Direzione dei Servizi Socio Sanitari; - Assicurare le funzioni di monitoraggio e controllo in area Amministrativa (verifica fatture e tempi di pagamento analisi e monitoraggio della spesa del personale, gestione del personale, garanzia di approvvigionamenti per l'area della Sicurezza negli Ambienti di Lavoro - es. DPI, arredi, interventi di manutenzione, ecc.-, acquisti urgenti per bisogni sanitari particolari, gare sotto soglia per interventi specifici). - Assicurare il supporto amministrativo per tutte le attività non di competenza delle altre Unità Operative aziendali; - Monitorare il funzionamento delle reti informatiche, assicurare gli strumenti di lavoro per lo smart working e la telemedicina, collaborare con i Dipartimenti Amministrativi per le interconnessioni operative. ## Il Direttore della Funzione territoriale Il Direttore della funzione territoriale (Coordinatore) è nominato dal Direttore Generale fra i Direttori di Distretto delle Aziende ULSS. Al Direttore della funzione territoriale viene riconosciuta la maggiorazione della retribuzione di posizione ai sensi delle disposizioni di cui al CCNL dell'area della dirigenza medica e veterinaria tempo per tempo vigente. Il Direttore della Funzione Territoriale è: - responsabile della funzione direzionale di tutte le attività dei Distretti; - responsabile per gli obiettivi di risultato e di attività, negoziati in sede di contrattazione di budget con la Direzione aziendale, mediante le risorse assegnate ai Distretti. - Incaricato di definire, con la medesima metodologia attività, risultati e risorse con le strutture afferenti ai Distretti. - Incaricato di Individuare e regolamentare le modalità per inserire nello staff del direttore di distretto un coordinatore del sociale ai fini del coordinamento delle politiche sociali a prevalenza sanitaria e per i rapporti con i responsabili dei Piani di Zona. ## Comitato per le Medicine di Gruppo L'organizzazione delle attività dei MMG in forme di gruppo attualmente molto ridotta va promossa ed aiutata al fine di raggiungere la copertura di almeno il 60% della popolazione coperta da Medicine di Gruppo ex ACN. Laddove non possibile per motivi orografici va comunque stimolata l'attivazione delle Medicine di Rete. Sicuramente nelle future Case della Comunità saranno previste delle medicine di Gruppo stante comunque la possibilità, se ritenuto necessario di mantenere ambulatori periferici al fine di garantire la capillare copertura del territorio. In ogni Distretto è previsto un Comitato per le Medicine di Gruppo con funzioni consultive e propositive al fine di assicurare un collegamento costante tra gli obiettivi e le attività assegnate alle Medicine di Gruppo Integrate e gli obiettivi ed attività aziendali., composto dai Referenti delle Medicine di Gruppo Integrate attivate nel territorio distrettuale.
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IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DISTRETTO
Il modello a cui ispirarsi è quello definito Organizzazione Strong Matrix. Distretti, in pratica, rappresentano sottoinsiemi della ASL per tradurre in una specifica area territoriale gli obiettivi generali previsti dalla Regione e declinati dalle Azienda Sanitarie. Tali obiettivi sono realizzati per il tramite della organizzazione nelle Case della Comunità con omogeneità territoriale trasversale (Risultati di Servizio) garantita dai Dipartimenti con le loro declinazioni di gestione diretta e convenzionata, con il governo centrale e trasversale per garantire una costante misurazione dei risultati di salute complessiva di un territorio. ## Case Della Comunità L'organizzazione assistenziale secondo modelli di HUB e Spoke (o di I e II livello) è determinante per la presa in carico delle diverse intensità di bisogno sanitario. La Casa della Comunità (CdC) è il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. La CdC promuove un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali. Costituisce la sede privilegiata per la progettazione e l'erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale. Sia nell'accezione HUB sia in quella SPOKE, le CdC propongono un'offerta di servizi costituita da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, presenza di tecnologie diagnostiche di base. ## CdC HUB La CdC HUB garantisce l'erogazione, di minima, dei seguenti servizi anche mediante modalità di telemedicina: - Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie); - Presenza Medica h24 - 7 giorni su 7 anche attraverso l'integrazione della Continuità Assistenziale; - Presenza Infermieristica h12 – 7 giorni su 7; - Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e sociale adiacente alla segreteria dei servizi sociali e sanitari per l'espletamento delle pratiche burocratiche e amministrative, nonché per indirizzare ai servizi specifici presenti sul territorio di competenza; - Punto Prelievi; - Programmi di Screening; - Servizi Diagnostici con sala diagnostica dotata di strumentazione di base (es. ecografo, RX, spirometro, ECG, microscopio, biochimica di base); finalizzati anche al monitoraggio della cronicità (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct, spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione); - Servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, Centro diabetologico, Centro per le patologie dismetaboliche, Centro per le Patologie Osteo-artrosiche e Reumatologiche ecc.); - Servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l'attività dell'Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche; - Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale; - Servizio di assistenza domiciliare di base; - Partecipazione della Comunità e valorizzazione della co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini e volontariato. - Sviluppa con il funzionamento delle strutture per le Cure Intermedie e per la definizione del Fabbisogno Assistenziale delle persone accolte o inviate alle suddette strutture attraverso piattaforme informatiche (Sistema Alante per l'applicazione di IntRai per la governance amministrativa, clinica e per il piano personalizzato terapeutico assistenziale). - L'équipe UCA (Unità di Continuità Assistenziale - ex USCA) di cui si parlera in seguito ## CdC Spoke La CdC Spoke garantisce l'erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina: - Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie); - Presenza medica e infermieristica almeno h12 - 6 giorni su 7 (lunedì-sabato); - Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e sociale; - Servizi consultoriali - Alcuni servizi ambulatoriali per patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.); - Servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l'attività dell'Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche; - un ambulatorio infermieristico di I livello; - centro prelievi - Programmi di screening; - Collegamento con la Casa della Comunità HUB di riferimento; - Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale; - Partecipazione della Comunità e valorizzazione del volontariato. ## Unità Di Continuità Assistenziale L'Unità di Continuità Assistenziale (UCA) è un'équipe mobile distrettuale (una per distretto) per la gestione e il supporto della presa in carico di individui, o di comunità, che versano in condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità e che comportano una comprovata difficoltà operativa. L'UCA (Standard: Medico e 1 Infermiere ogni 100.000 abitanti) afferisce al Distretto ed opera sul territorio di riferimento anche attraverso l'utilizzo di strumenti di telemedicina (es. televisita e teleassistenza) e in collaborazione con MMG e PLS delle AFT/UCCP. Al fine di svolgere la propria attività l'UCA può usufruire del supporto a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri. L'équipe UCA può essere integrata con altre figure professionali sanitarie, nell'ambito delle professionalità disponibili a legislazione vigente anche attraverso interventi di riorganizzazione aziendale. L'UCA non sostituisce ma supporta per un tempo definito i professionisti responsabili della presa in carico del paziente e della comunità. Essa può essere attivata in presenza di condizioni clinico assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico: - Dimissione difficile del paziente non altrimenti ricoverabile in Ospedale di Comunità o dimissibile al domicilio in Assistenza Domiciliare; - Supporto all'Assistenza Domiciliare in particolari situazioni di instabilità clinica o emergenti necessità diagnostiche/terapeutiche; - Presa in carico e follow-up dei pazienti domiciliari durante focolai epidemici, garantendo una risposta rapida e flessibile effettuando accertamenti diagnostici specifici e relativi interventi terapeutici; - Programmi di prevenzione territoriale, in modo coordinato con il Dipartimento di prevenzione e sanità pubblica, quali ad esempio, ondate di calore, vaccinazioni domiciliari e presso le RSA/Case di Riposo per pazienti "fragili" (COVID, influenza, pneumococco, meningococco, epatiti virali, herpes zoster ecc.); - Programmi di prevenzione ed interventi mirati nelle scuole, in modo coordinato con il Dipartimento di prevenzione e sanità pubblica, nelle aree svantaggiate soprattutto difficili da raggiungere, ecc. L'UCA deve essere dotata di un sistema integrato comprendente una moderna infrastruttura di telemedicina collegata alle COT ed accessibile via internet al fine di garantire anche in teleconsulto l'interoperabilità della rete di consulenti collegati; deve essere dotata inoltre di strumentazione avanzata di primo livello e di una gamma completa di dispositivi medici portatili (anche diagnostici) in grado di acquisire informazioni e parametri necessari al monitoraggio delle condizioni cliniche del paziente. La sede operativa dell'UCA è la Casa della Comunità hub alla quale afferisce anche dal punto di vista organizzativo. ## Centrali Operative Territoriali Per potenziare il Distretto, è necessario istituire la Centrale Operativa Territoriale o Centrale di Continuità, intesa come strumento di raccolta e classificazione del problema/bisogno, di attivazione delle risorse più appropriate, di pianificazione e coordinamento degli interventi, con il fine di tutelare le transizioni da un luogo di cura all'altro o da un livello clinico/assistenziale all'altro. Rappresenta, infatti, lo strumento di raccolta e classificazione del problema/bisogno espresso, di attivazione delle risorse più appropriate, di programmazione e pianificazione degli interventi attivando i soggetti della rete assistenziale. La Centrale Operativa Territoriali può essere gestita in forma diretta o indiretta dalle aziende Sanitarie per le sue specifiche funzioni di servizio e di raccordo. Le sue specifiche funzioni sono: - ricevere le richieste di presa in carico dalle porte d'accesso dei servizi distrettuali di Cure Domiciliari, dai medici di famiglia, dai medici ospedalieri o di chiunque altro sanitario faccia istanza di presa in carico in cure domiciliari - facilitare l'accesso del dimesso in condizioni di fragilità ai vari percorsi della rete dei servizi territoriali; - tutelare la presa in carico della complessità per l'assistenza territoriale (ADI, RSA, RSP, Ospedale di Comunità) - coordinare e monitorare la transizione tra un luogo di cura all'altro o da un livello clinico-assistenziale all'altro utilizzando il Sistema informativo Atl@nte, che attraverso il modello di analisi InterRAI garantisce l'individuazione del fabbisogno/sociosanitario e assistenziale, la cartella clinica del paziente, la disponibilità di posti letto a livello di ospedali aziendali, residenze sociosanitarie, mappe dei servizi, tutelando le transizioni da un luogo di cura all'altro o da un livello clinico/assistenziale all'altro (Hospice, Ospedale di Comunità, Unità Riabilitativa Territoriale) e le strutture residenziali, con i medici/pediatri di famiglia, con i medici di continuità assistenziale, con le cure domiciliari, con la Centrale EMU 118 e con la centrale unica regionale116/117; - operare in stretta integrazione e sinergia con la centrale operativa ADI o meglio con l'équipe delle cure domiciliari e delle cure palliative. - garantire il monitoraggio dei pazienti in assistenza domiciliare, anche attraverso strumenti di telemedicina, e gestione della piattaforma tecnologica di supporto per la presa in carico della persona, (telemedicina, teleassistenza, strumenti di ehealth, ecc.), utilizzata operativamente dalle Case della Comunità e dagli altri servizi afferenti al distretto, al fine di raccogliere, decodificare e classificare il bisogno. - ospitare il Centro Operativo per gli Interventi Domiciliari struttura nevralgica di questo modello (con la presenza di un medico che sovraintende a tutte le attività e fornisce indicazioni in casi particolarmente complessi). - garantire le dimissioni protette, offrendo in ogni momento collaborazione nell'affrontare eventuali modifiche dei quadri clinici e delle terapie da migliorare. - garantire la tracciabilità dei percorsi attivati sui pazienti segnalati, offrendo trasparenza e supporto nella gestione delle criticità; - facilitare la definizione/revisione di PDTA/procedure/modalità operative aziendali, anche alla luce delle criticità riscontrate nel corso del monitoraggio dei percorsi attivi. - effettuare il monitoraggio tra domanda e offerta, sviluppando i report per le statistiche distrettuali, - Utilizzare la piattaforma unica regionale per avvalersi dei diversi setting in telemedicina.
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Centro Servizi
Alla COT è associato anche il Centro Servizi che deve garantire il monitoraggio e la gestione dei sistemi ICT oltre ad effettuare l'installazione e la manutenzione degli strumenti e dispositivi medici nei siti remoti (casa del paziente o siti appositamente predisposti), la fornitura, la gestione e l'addestramento di pazienti e familiari all'uso degli strumenti (quest'ultima attività dovrà essere coordinata anche con il personale sanitario) e coordinare il ritiro e la sanificazione delle apparecchiature fornite. il Centro Servizi, gestito prevalentemente da personale tecnico, può essere svolto dall'organizzazione che fornisce la piattaforma e si fa carico di tutti gli aspetti tecnologici quali la manutenzione della piattaforma, la gestione degli account, l'Help Desk di tipo tecnologico per personale sanitario e/o per i pazienti, il controllo e la gestione dei singoli MD, la formazione sull'uso dei MD ai pazienti/caregiver, ecc. Di seguito si riportano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alcune delle attività che devono essere garantite nell'organizzazione del telemonitoraggio: - Assemblare i device medicali richiesti al momento dell'arruolamento all'App gestionale e verificarne il funzionamento - Consegnare le apparecchiature ai pazienti e/o care giver, spiegarne il funzionamento e la manutenzione quotidiana di ogni device consegnato - Impostare la scheda clinica del paziente sulla piattaforma: diagnosi principale, motivo del telemonitoraggio, terapia in atto, documentazione utile al telemonitoraggio, impostare eventuali Alert, ecc. - Far firmare i consensi informati, e documentazione comprovante la consegna dei MD - Visionare e validare ogni parametro (anche eventuali questionari) che il paziente invia intervenendo in prima battuta in caso di Alert o parametri anormali, valutandoli per l'eventuale coinvolgimento dei medici; - Intervenire attivamente e se la tempistica delle trasmissioni non viene rispettata intervenire in fase preclinica segnalando ai medici di riferimento eventuali variazioni dei parametri inviati - Controllare l'assunzione della terapia se previsto dall'organizzazione del servizio,. - Fare da Help Desk sanitario di primo livello ed Help Desk tecnologico di primo livello per tutti gli attori che interagiscono con la piattaforma (pazienti, care giver, sanitari, ecc) - Alla riconsegna delle apparecchiature controllare il corretto funzionamento e procedere alla sanificazione delle stesse. Il centro servizi supporta anche le attività connesse alla gestione dell'Ospedale di Comunità. Laddove il paziente fosse in difficoltà a reperire presso il proprio domicilio gli strumenti informatici per la televisita, dovrà essere garantita la possibilità di accedere alle strutture territoriali delle AA.SS.LL, CdC e valutare eventuali accordi che permettano di usufruire di postazioni appropriate, come per esempio farmacie, studi medici di MMG/PLS etc. Le Centrali Operative Territoriali si interfacciano anche con la Centrale Operativa Unica Regionale Dimissioni Ospedaliere Web Service. La Regione Basilicata ha avviato dal 2018 un Progetto di Sistema Informativo Territoriale che coinvolge tutti i servizi territoriali dotandoli non solo di adeguati strumenti di digitalizzazione del processo, ma anche, dove previsto, di specifici strumenti di assessment validati e riconosciuti. Nella nostra declinazione le attività di gestione dei percorsi di Dimissione Protetta da Ospedale, per le persone con problemi di difficile dimissibilità e che necessitano di attivazione di servizi territoriali, rientrano in percorsi governanti dalla Centrale Unica per le Dimissioni Protette che è organismo Territoriale "costola" organizzativa delle COT. Nel contesto operativo, poi, per la gestione di tutti quei percorsi che prevedono un accesso a servizi contingentati (necessariamente quelli a Posto Letto) è prevista una ulteriore struttura logica interna alla COT che è Unica regionale e che sovrintende ai percorsi di accesso alle strutture di vario genere, dove secondo percorsi di disponibilità o prenotazione si accompagna il cittadino verso la struttura che può erogare il servizio appropriato rispettando la sua specifica scelta. Con il modulo COT/Centrale Territoriale Unica per le Dimissioni Protette la Regione intende dare seguito alle previsioni della DGR 434 del 2/7/2020 ove descrive il ruolo delle Centrali Operative Regionali Aziendali e della Centrale Unica Regionale. Il processo è da intendere quindi come indicato nel grafico che segue, che, vista l'analisi sviluppata a suo tempo, distingue il ruolo della Centrale Ospedaliera delle Dimissioni Programmate, che con proprio sistema informativo (agganciato alla cartella clinica ospedaliera) governa le "segnalazioni" dei soggetti di difficile dimissibilità attraverso la scheda di dimissione programmata, "chiedendo" al territorio adeguato supporto per garantire la dimissione nei tempi previsti dal DRG. Per contro la Centrale Unica Territoriale per le Dimissioni Protette garantisce una risposta territoriale capace di fornire la migliore risposta possibile alle esigenze rilevate in fase di dimissione e di ridurre così anche il rischio di ri-ospedalizzazione. La segnalazione raccolta dalla COT, nella sua declinazione organizzativa della Centrale Unica Territoriale delle Dimissioni Protette, fa scattare un approfondimento da parte della Centrale Unica Territoriale, che con propri strumenti, valuta in contesto di pre-dimissione i reali bisogni della persona tramite valutazione a posto letto e, a partire dal suggerimento/informazioni proposto/rilevate dall'ospedale, individua il percorso idoneo alla dimissione attivando, ove necessario, anche servizi alternativi "temporanei" per garantire una tempestiva risposta (e dimissione). La Centrale Unica Territoriale delle Dimissioni Protette non esaurisce il suo lavoro una volta deciso cosa fare, ma governa le transizioni mantenendo in capo alla COT le informazioni di processo per ciascun singolo soggetto gestito. Lascia invece in capo dalla Centrale Unica di Gestione delle Liste di Attesa il governo dei percorsi con le strutture erogatrici accreditate. Molto importante è considerare che la gestione della COT non interferisce con i percorsi che richiedono una gestione tramite UVMD/UVBR. Ossia quando sia necessario un percorso di tipo non emergenziale, o di attivazione di servizi diretti, la VMD di secondo livello diventa sempre indispensabile per la presa in carico dell'assistito in capo al servizio. Nei percorsi poi di accesso alla residenzialità dal territorio (e non da dimissione) la UVMD/UVBR potrà utilizzare gli stessi strumenti per iscrivere le persone assistite alle liste di attesa. Tutta la componente di Valutazione acquisisce quindi anche una valenza di costruzione dei diritti di priorità per l'accesso all'assistenza, ancora prima che per l'assolvimento del debito informativo. Fondamentale quindi è la Conoscenza dei bisogni fondamentali, la costruzione di un piano di cura coerente, personalizzato e concordato con l'assistito/caregiver familiare. Per quanto concerne il funzionamento, la Centrale Operativa Territoriale: - è attiva 24h e 7gg/7; - è supportata da un call center aziendale (Centrale dei servizi) attivo h24, in grado di ricevere chiamate e sulla base di precisi criteri di triage telefonico, coordina le azioni per fornire una soluzione/risposta alle richieste; I soggetti che la attivano sono: - il personale distrettuale ed ospedaliero per le dimissioni protette; - medici/pediatri di famiglia e medici di continuità assistenziale; - personale delle strutture di ricovero intermedie, nonché delle strutture residenziali e semiresidenziali; - personale del Comune (Servizi sociali)/Familiari di pazienti protetti e critici. Per quanto riguarda le risorse umane, la Centrale Operativa Territoriale si avvale di personale infermieristico, assistente sanitario - socio-assistenziale ed amministrativo specificamente formato al fine di saper gestire le chiamate, attivare e coordinare gli interventi h24. La Centrale Operativa Territoriale è diretta da un professionista che abbia conseguito la laurea magistrale in una delle Professioni Sanitarie di cui alla L. n. 251/2000. Lo standard minimo di personale per singola COT è di 5 infermieri/IFeC, 1 coordinatore. Le attività del Centro Servizi sono invece gestite da operatori laici opportunamente formati. Alla Centrale Operativa Territoriale viene garantita la seguente dotazione informatica: - dotazione di software di registrazione vocale delle chiamate e tracciabilità informatiche dell'apertura/chiusura delle stesse e delle eventuali transizioni effettuate; - accesso ed alimentazione nel Fascicolo Socio-Sanitario Elettronico degli interventi effettuati; - utilizzo del database Atlante per visualizzare in tempo reale la disponibilità dei posti letto in strutture di ricovero intermedie e residenziali accreditate con il SSR, la gestione delle liste di attesa nonché l'anagrafica dei pazienti in assistenza domiciliare protetta; - accesso alla piattaforma unica regionale per l'utilizzo dei diversi setting in telemedicina con possibilità di valutazione strumentale telematica dei pazienti e video consultazione del paziente da remoto dotazione di video consultazione per paziente da remoto. La COT opera sempre garantendo la presa in carico di pazienti a cui erogare attività mediche, sanitarie, anche attraverso valutazioni e attivazione dei percorsi assistenziali. La COT è una funzione organizzativa, e non struttura organizzativa, facilitatrice dei processi clinico-assistenziali e della integrazione socio-sanitaria attraverso il potenziamento del coordinamento e della continuità della cura all'interno e tra le diverse istituzioni variamente coinvolte nell'assistenza dei pazienti (in particolare sistema sanitario e sociale aziendale e sistema socioassistenziale degli Enti). La COT non deve essere: - una duplicazione di servizi e attività già esistenti - un rallentamento di processi assistenziali già consolidati - un centralino/call center e smistamento delle problematiche - un ulteriore passaggio burocratico di carte La Centrale di servizio gestita in forma diretta o indiretta eroga servizi tecnici di supporto attivo per la tecnologia, il monitoraggio, la sorveglianza, le chiamate attive di controllo, e l'instradamento del problema rilevato all'expertise previsto dal protocollo. Utilizza personale laico opportunamente formato. La COT si rivolge essenzialmente ai professionisti dei diversi servizi coinvolti nei processi di cure dei cittadini: - Medici di Assistenza Primaria (MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali, MCA) - Ospedale (reparti, MECAU) - Dipartimenti (DSM, DPD, DP, DMI) - Strutture sanitarie intermedie (Hospice, Ospedali di Comunità, RSA) - Servizi Sociali (aziendali ed Enti del territorio) - CO 116-117 Il governo operativo della COT è ricondotto alla responsabilità della struttura distrettuale in diretta integrazione con le Strutture Sanitarie (Territoriali ed Ospedaliere) e i soggetti responsabili della gestione dei servizi socio assistenziali. Al fine di assicurare l'esercizio integrato ed uniforme delle funzioni sul territorio aziendale, le COT rispondono al Tavolo di coordinamento interdistrettuale composto dai Direttori dei Distretto e funzionalmente presieduto dal Coordinatore Funzionale dei Distretti: tale tavolo fa capo alla Direzione Aziendale. La COT utilizzerà: - il SISTEMA INFORMATIVO ATLANTE InterRAI completamente interfacciabile con quelli dei singoli nodi della rete in grado di offrire una vera e propria gestione del percorso del paziente nelle fasi di transizione tra setting diversi assistenziali, in grado di integrare le informazioni presenti nei diversi database, facilmente consultabile dal quale poter estrarre i soli dati necessari per avviare il percorso di cura più appropriato come esito delle valutazioni sulle condizioni cliniche, sociali e assistenziali che il sistema InterRAI effettua costruendo la cartella clinico assistenziale del paziente utilizzata da tutti i setting assistenziali. - una MAPPATURA DELLE RISORSE DISPONIBILI in tempo reale tramite accesso al sistema informativo aziendale che consentono di monitorare costantemente i posti letto (cure intermedie, residenziali), l'attivazione o meglio la presa in carico dell'ADI, i tempi di prenotazione e consegna degli ausili, ecc. ovvero le informazioni sui servizi e le dotazioni che consentono di gestire la presa in carico e la continuità assistenziale - - un CRUSCOTTO per il monitoraggio dei percorsi di cura attivati, alimentato dal sistema informativo, che deve garantire estrazione, elaborazione, analisi e valutazione dei dati. - una PIATTAFORMA DI TELEMEDICINA La COT dovrà svolgere anche il ruolo di centrale operativa dei sistemi di monitoraggio di telemedicina. Questa tipologia di assistenza che permette il monitoraggio e la televisita in remoto può essere suddivisa in due grandi categorie: - prestazioni di telemedicina: televisita, teleconsulto e teleassistenza: - TELEVISITA è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza in tempo reale con il paziente, anche con il supporto di un caregiver, per questa tipologia il ruolo della COT potrebbe essere non primario. La Televisita si avvale dei sistemi di prenotazione CUP e può essere effettuata indipendentemente dalla COT. La televisita è da intendersi limitata alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di visita in presenza. Il referto così come quello della visita in presenza deve essere disponibile nel sistema in caso di presa in carico del paziente. La COT interviene per supportare, attivare, coordinare, la presenza presso il domicilio del paziente la figura dell'InfdC eventualmente nei casi richiesti. - TELECONSULTO è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più medici per dialogare, anche tramite videochiamata, riguardo la situazione clinica di un paziente, basandosi primariamente sulla condivisione di tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio-video riguardanti il caso specifico. Quando il paziente è presente al teleconsulto, allora esso si svolge in tempo reale utilizzando le modalità operative analoghe a quelle di una televisita e si configura come una visita multidisciplinare. - TELECONSULENZA è un'attività sanitaria, non necessariamente medica ma comunque specifica delle professioni sanitarie, che si svolge a distanza ed è eseguita da due o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso specifico. Essa consiste nella richiesta di supporto durante lo svolgimento di attività sanitarie, a cui segue una videochiamata in cui il professionista sanitario interpellato fornisce all'altro, o agli altri, indicazioni per la presa di decisione e/o per la corretta esecuzione di azioni assistenziali rivolte al paziente. La teleconsulenza può essere svolta in presenza del paziente, oppure in maniera differita. - - TELEASSISTENZA è un atto professionale di pertinenza della relativa professione sanitaria e si basa sull'interazione a distanza tra il professionista e paziente/ caregiver per mezzo di una videochiamata, alla quale si può, all'occorrenza aggiungere la condivisione di dati, referti o immagini. Il professionista che svolge l'attività di Teleassistenza può anche utilizzare idonee app per somministrare questionari, condividere immagini o video tutorial su attività specifiche. Lo scopo è quello di agevolare il corretto svolgimento di attività assistenziali, eseguibili prevalentemente a domicilio. La teleassistenza è prevalentemente programmata e ripetibile in base a specifici programmi di accompagnamento del paziente. - modalità operative della telemedicina: telemonitoraggio e telecontrollo. - TELEMONITORAGGIO: Modalità operativa della telemedicina che "permette il rilevamento e la trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici in modo continuo, per mezzo di sensori che interagiscono con il paziente (tecnologie biomediche con o senza parti da applicare). Il set di tecnologie a domicilio, personalizzato in base alle indicazioni fornite dal medico, deve essere connesso costantemente al sistema software che raccoglie i dati dei sensori, attraverso device in grado di monitorare il paziente a domicilio per gli aspetti di vita quotidiana e li mette a disposizione degli operatori del servizio di Telemedicina in base ai protocolli e alle modalità organizzative stabilite. L'utilizzo dei device da parte dei i pazienti deve garantire, in tempo reale i parametri rilevati dalla Centrale Operativa che ne analizza i risultati e mette in contatto secondo protocolli predefiniti i professionisti con il TELECONSULTO per la valutazione rispetto al percorso di cura. - TELECONTROLLO medico: modalità operativa della telemedicina che consente il controllo a distanza del paziente. Tale attività è caratterizzata da una serie cadenzata di contatti con il medico, che pone sotto controllo l'andamento del quadro clinico, per mezzo della videochiamata in associazione con la condivisione di dati clinici raccolti presso il paziente, sia prima che durante la stessa videochiamata. Questo per patologie già diagnosticate, in situazioni che consentano, comunque, la conversione verso la visita di controllo tradizionale in tempi consoni. Il telecontrollo si affianca idealmente al telemonitoraggio e vanno personalizzati sulle esigenze del singolo malato in funzione del quadro clinico complessivo; entrambi devono consentire l'integrazione dei dati, sia derivati da sensori, sia rilevati dal personale sanitario o segnalati dal paziente o dai caregiver, al fine di renderli disponibili al momento della esecuzione di tutti gli atti medici, in presenza o da remoto. ## Ospedale di Comunità È previsto un Ospedale di Comunità per Distretto con 20 posti letto L'OdC è una struttura sanitaria territoriale, rivolta a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio o in mancanza di idoneità del domicilio stesso (strutturale e/o familiare). Tali necessità possono concretizzarsi sia in occasione di dimissione da struttura ospedaliera, sia per pazienti che si trovano al loro domicilio, in questo secondo caso possono rientrare anche ricoveri brevi. L'OdC è una struttura sanitaria in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi che garantiscano la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti, nonché la misurazione dei processi e degli esiti. Possono accedere all'OdC pazienti con patologia acuta minore che non necessitano di ricovero in ospedale o con patologie croniche riacutizzate che devono completare il processo di stabilizzazione clinica, con una valutazione prognostica di risoluzione a breve termine (entro 30 giorni), provenienti dal domicilio o da altre strutture residenziali, dal Pronto soccorso o dimessi da presidi ospedalieri per acuti. In sintesi, le categorie principali di pazienti eleggibili sono le seguenti: - pazienti fragili e/o cronici, provenienti dal domicilio, per la presenza di riacutizzazione di condizione clinica preesistente, insorgenza di un quadro imprevisto, in cui il ricovero in ospedale risulti inappropriato; - pazienti, prevalentemente affetti da multimorbidità, provenienti da struttura ospedaliera, per acuti o riabilitativa, clinicamente dimissibili per conclusione del percorso diagnostico terapeutico ospedaliero, ma con condizioni richiedenti assistenza infermieristica continuativa; - pazienti che necessitano di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi, che necessitano di interventi di affiancamento, educazione ed addestramento del paziente e del caregiver prima del ritorno al domicilio; - pazienti che necessitano di supporto riabilitativo-rieducativo, il quale può sostanziarsi in: valutazioni finalizzate a proporre strategie utili al mantenimento delle funzioni e delle capacità residue (es. proposte di fornitura di ausili); supporto ed educazione terapeutica al paziente con disabilità motoria, cognitiva e funzionale; interventi fisioterapici nell'ambito di Percorsi/PDTA/Protocolli già attivati nel reparto di provenienza e finalizzati al rientro a domicilio. L'accesso presso l'OdC avviene su proposta di: - medico di medicina generale; - medico di continuità assistenziale; - medico specialista ambulatoriale interno ed ospedaliero; - medico del pronto soccorso; - pediatra di libera scelta. Il ricovero presso l'OdC deve avere una durata non superiore a 30 giorni. Solo in casi eccezionali e comunque motivati dalla presenza di situazioni cliniche non risolte la degenza potrà prolungarsi ulteriormente, mai indefinitamente. La gestione e l'attività nell'OdC sono basate su un approccio multidisciplinare, multiprofessionale ed interprofessionale, in cui sono assicurate collaborazione ed integrazione delle diverse competenze. La responsabilità igienico sanitaria e clinica dell'OdC è in capo al medico ed è attribuita al dirigente sanitario medico del Distretto di appartenenza dell'OdC o in alternativa su indicazione del Direttore di Distretto anche a MMG/PLS. La responsabilità organizzativa è affidata ad un responsabile di coordinamento infermieristico (cfr. DM n. 70/2015), secondo quanto previsto dall'Accordo Stato-Regioni del 20 febbraio 2020. L'assistenza infermieristica è garantita nelle 24 ore 7 giorni su 7 con il supporto degli Operatori Sociosanitari, in coerenza con gli obiettivi del Progetto di assistenza individuale integrato (PAI) e in stretta sinergia con il responsabile clinico e gli altri professionisti sanitari e sociali coinvolti. All'interno dell'equipe di cura è presente l'Infermiere IFc che si occupa, in particolare, delle transizioni di cura dei pazienti assicurandone la presa in carico e la continuità assistenziale: tale infermiere si interfaccia con le Centrali Operative Territoriali e in modo da facilitare l'organizzazione dell'assistenza, e gli ausili eventualmente necessari, una volta che il paziente tornerà al domicilio. L'assistenza medica è assicurata dai medici incaricati (MMG), nel turno diurno (8-20) deve essere garantita per 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7 mentre nel turno notturno (20-8) e diurno festivo e prefestivo in forma di pronta disponibilità, anche organizzata per più strutture dello stesso territorio, con tempi di intervento conformi a quanto previsto dalle norme vigenti in materia. L'assistenza notturna è garantita anche da Medici della Continuità Assistenziale, oppure da medici operanti nella struttura. L'organizzazione dell'OdC deve garantire l'interfaccia con le diverse componenti che partecipano e realizzano la continuità dell'assistenza nell'ambito del PDTA e del PAI per ogni singolo paziente, compresi i professionisti che prescrivono e forniscono i necessari ausili ed eventualmente con i servizi sociali dei comuni. In caso di emergenza, dovranno essere attivate le procedure previste, a livello regionale, tramite il Sistema di Emergenza Urgenza territoriale. All'interno degli OdC dovranno, inoltre, essere garantite alcune attività di monitoraggio dei pazienti, in loco o in collegamento funzionale, anche attraverso servizi di telemedicina. Al fine di realizzare anche attività di riabilitazione motoria in ogni OdC deve essere garantito l'accesso a idonei locali attrezzati, destinati alle principali attività motorie e riabilitative. L'ospedale di comunità come nodo della rete territoriale. L'OdC, pur avendo un'autonomia funzionale, opera in forte integrazione con gli altri servizi sanitari quali: la rete delle cure intermedie, i servizi di assistenza specialistica ambulatoriale, le cure domiciliari e i servizi di emergenza urgenza territoriali. A tal fine devono essere predisposte specifiche procedure operative volte a garantire la continuità assistenziale e la tempestività degli interventi necessari, valorizzando la funzione di coordinamento e raccordo garantito dalle COT. Devono essere definiti appositi collegamenti funzionali con i servizi di supporto diagnostico specialistico. ### Flussi informativi Nell'ambito del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) del Ministero della Salute sarà implementato, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente il flusso informativo che consentirà di rilevare le prestazioni erogate dagli OdC. L'OdC dovrà dotarsi del sistema informativo per la raccolta, il periodico aggiornamento e la gestione dei contenuti informativi integrati necessari al monitoraggio dell'attività clinica ed assistenziale erogata, assicurando la tempestiva trasmissione dei dati a livello regionale per l'alimentazione del debito informativo nazionale. Gli Indicatori di Monitoraggio degli Ospedali di Comunità - Tasso di ricovero della popolazione > 75 anni - Tasso di ricovero in Ospedale per acuti durante la degenza in OdC - Tasso di riospedalizzazione a 30 giorni - Degenza media in OdC - Degenza oltre le 6 settimane - N° di outlier/ totale degenze - N. pazienti provenienti dal domicilio/tot. ricoveri - N. pazienti provenienti da ospedali/tot.ricoveri ## Continuità Assistenziale 116-117 Secondo dati dell'Annuario Statistico 2017-18 in Regione si registrano ore di continuità assistenziale per 1000 abitanti pari circa a 1.400 h con 140 punti di guardia con bacino di utenza, per ognuno, di quasi 4.000 ab. Questi numeri sono notevolmente alti rispetto alla media nazionale, tuttavia possono aiutare nell'implementazione di una nuova rete territoriale, attraverso una semplice ri-destinazione delle risorse professionali, con vantaggi da non sottovalutare, potendo ridefinire le postazioni in CdC con popolazione servita maggiore e nelle altre strutture di nuova istituzione: OdC, COT, etc, le Aziende sulla base della propria orografia e fabbisogni, e tenendo conto anche della distribuzione delle postazioni del 118 dovranno presentare la proposta di riordino della continuità assistenziale entro 90 giorni dal presente documento. La Regione, a seguito di recepimento da parte della Giunta regionale dell'Accordo Stato- Regioni del 24 novembre 2016 (Rep. Atti 2211CSR), con il quale è stato approvato il documento tecnico contenente "Linee di indirizzo sui criteri e le modalità di attivazione del numero europeo armonizzato a valenza sociale 116117", con la DGR 806 del 8 ottobre 2021 ha approvato il Progetto di attivazione Numerazione Europea Armonizzata 16117, predisposto dal Dipartimento Politiche della Persona, ottenendo dal Ministero della Salute (dicembre 2021) l'autorizzazione alla sperimentazione del servizio su base regionale, della durata di un anno. La regione, che dispone già della numerazione 800-116117, ha programmato l'allocazione di tale centrale presso i locali della CO regionale 118 con la quale poter condividere la piattaforma informatica ed il sistema di registrazione già in uso presso essa. Il personale per la gestione della Centrale Operativa NEA 116117 è reso disponibile dall'Azienda Sanitaria di Potenza. In una prima fase di sperimentazione, nonostante il numero avrà da subito valenza regionale, i servizi attivi nella Centrale Operativa NEA 116117 si limiteranno: - al consulto telefonico; - al reindirizzamento delle chiamate alla Continuità Assistenziale competente sul territorio; - in subordine al coinvolgimento della CO 118 regionale allorquando necessario; - il coordinamento con le COT. Successivamente, si implementeranno servizi e prestazioni proposte dalle Direzioni Strategiche delle Aziende Sanitarie Territoriali della Basilicata (ASM e ASP), sulla base di protocolli definiti di: - indirizzare l'utente al proprio MMG: - indirizzare a un IFeC; - indirizzare ad un percorso di visita ambulatoriale presso gli ambulatori di CA presenti nella CdC di riferimento; - di chiedere attraverso la COT a seconda dell'urgenza del caso l'attivazione di un intervento domiciliare IFeC/ADI/UCA; - di individuare le modalità per prenotare servizi specialistici, ecc.; - di indirizzare il cittadino, che ne necessita, con il supporto di strumenti dedicati, anche verso un percorso di gestione delle problematiche sociali e sociosanitarie attivando il PUA della CdC di riferimento tramite la COT.
basilicata
healthcare
planning_acts
Regione Basilicata
2022-12-30
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5
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L'ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA DISTRETTUALE
Dirigente sanitario - L'Unità Operativa Semplice delle Professioni Sanitarie Territoriali Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Assistenza Protesica a valenza distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Salute Mentale e dipendenze che è inserita nel Dipartimento Aziendale - L'Unità Operativa Semplice gestione diretta e indiretta delle strutture residenziali e Semiresidenziali Sociosanitarie, Distrettuale Dirigente Amministrativo - Semplice Convenzioni e Privati Accreditati Distrettuale - Semplice Economico-finanziaria - Semplice Provveditorato Distrettuale - Semplice Area digitalizzazione Distrettuale - Semplice Gestione Patrimonio e Manutenzione Distrettuale - Semplice Legale e gestione del personale Distrettuale Unità Operativa Complessa di Cure Primarie Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Medicina e prevenzione Territoriale Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice a valenza Dipartimentale, Aziendale, Sanità Penitenziaria, in tutte le Aziende sede di istituto penitenziario - L'Unità Operativa Semplice Attività Specialistica, Governance Strutture Accreditate (Specialistica ambulatoriale e diagnostica) Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Dipartimentale Pneumo-tisiologia Territoriale Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Dipartimentale Diabetologia ed Endocrinologia Territoriale Distrettuale Unità Operativa Complessa di Infanzia Adolescenza e Famiglia Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Età Evolutiva Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Neuropsichiatria Infantile Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Consultori Familiari e Tutela Minori Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Servizio di Integrazione Lavorativa unico (SIL) Aziendale Unità Operativa Complessa Riabilitazione, Disabilità e Non Autosufficienza Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice ricoveri residenziali e riabilitativi (degenza e diurni), Disabilità Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Coordinamento Servizi della Non autosufficienza Distrettuale Unità Operativa Complessa Assistenza Farmaceutica Territoriale. Unica Aziendale - L'Unità Operativa Semplice Rapporti Convenzionali con le Farmacie aperte al pubblico distrettuale Unità Operativa Complessa ADI, Cure Palliative Territoriali e Terapia del dolore. Unica Aziendale - L'Unità Operativa Semplice ADI Distrettuale - L'Unità Operativa Semplice Cure Palliative e terapia del dolore Distrettuale - L'Unità Operativa Dipartimentale. Cronicità e continuità assistenziale ## Dirigente sanitario ### L'Unità Operativa Semplice delle Professioni Sanitarie Territoriali Distrettuale L'Unità Operativa Semplice delle Professioni Sanitarie Territoriali Distrettuale con funzioni di: - coordinamento operativo dell'assistenza infermieristica, riabilitativa e tecnico-sanitaria distrettuale e di collegamento funzionale con le attività svolte presso le Medicine di Gruppo Integrate, al fine di favorire una efficace e razionale organizzazione, gestione ed integrazione degli infermieri nel team multiprofessionale; - partecipazione alla programmazione delle attività distrettuali; - supporto per l'implementazione di modelli assistenziali innovativi coerenti con la metodologia del nursing case management, supportando la definizione di adeguati percorsi di formazione integrata; - supporto per le sperimentazioni di nuovi modelli organizzativi assistenziali. ### L'Unità Operativa Semplice Assistenza Protesica a valenza distrettuale. Questa unità operativa semplice garantisce: - la gestione dell'intero procedimento relativo all'assistenza protesica ex DM 332/99 e ss.mm.ii. (istruttoria, autorizzazione, erogazione attraverso l'attivazione delle ditte assegnatarie del servizio di fornitura a domicilio degli ausili), in raccordo con il magazzino, con i servizi della rete assistenziale territoriale, con i servizi Ospedalieri e con i servizi per gli approvvigionamenti (Appalti, acquisti in economia, inventario ecc); - l'elaborazione e gestione dei flussi regionali per il monitoraggio della spesa; - la gestione dell'attività amministrativa dell'assistenza protesica; - l'appropriatezza prescrittiva delle protesi e ausili mediante integrazione con i soggetti prescrittori (specialisti, SAI, Medicina Specialistica Ambulatoriale Interna, ecc.). ### L'Unità Operativa Semplice salute Mentale e dipendenze Distrettuale Incardinata nel Dipartimento salute mentale e dipendenze. Segue e si raccorda con: - Strutture socio-sanitarie di ricovero e cura - Gestione doppia diagnosi - Centri Diurni - SERD e nuove dipendenze - Processi di reinserimento e riabilitazione, eventuali strutture mobili di assistenza territoriale - SPDC - Centri specialistici per i Disturbi del Comportamento Alimentare Cura nei specifici setting assistenziali: - accoglienza dei pazienti; - valutazione diagnostica multidisciplinare; - valutazione dello stato di dipendenza; - certificazione dello stato di dipendenza patologica; - definizione, attuazione e verifica del programma terapeutico e riabilitativo personalizzato, in accordo con la persona e, per i minori, in collaborazione con la famiglia; - somministrazione di terapie farmacologiche specifiche, sostitutive, sintomatiche e antagoniste, compreso il: - monitoraggio clinico e laboratoristico; - gestione delle problematiche mediche specialistiche; - interventi relativi alla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle patologie correlate all'uso di sostanze; ### L'Unità Operativa Semplice L'Unità Operativa Semplice gestione diretta e indiretta delle strutture residenziali e Semiresidenziali Sociosanitarie, Distrettuale, verifica assistenza strutture sanitarie intermedie, Ospedale di Comunità... ### L'Unità Operativa Semplice Servizio di Integrazione Lavorativa unico (SIL) Aziendale Il SIL è un servizio unico per l'intero territorio Aziendale ed opera nell'ambito di un sistema di servizi territoriali rivolti a quella parte della cittadinanza in situazione di disabilità e/o in situazione di svantaggio sociale, che aspira all'integrazione sociale e lavorativa quale strumento di sussistenza per sé stessi e per la propria famiglia nonché di ruolo sociale attivo. Esso assicura le funzioni e i compiti relativi all'inclusione sociale e lavorativa di cittadini in condizione di particolare svantaggio sociale così come definiti dall'art. 1 della legge n. 68/1999, dalla legge n. 381/1991 e s.m.i. Il S.I.L. assicura il raccordo territoriale nella definizione di strategie, protocolli e nella gestione dei sistemi informativi estendendo la sua attività nelle seguenti aree: disabilità, salute mentale, dipendenze. Con queste aree si rapporta per definire con appositi protocolli modalità operative integrate ed univoche. Il Servizio Integrazione Lavorativa (SIL) attiva progetti di inserimento, di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale presso aziende profit e no profit a favore di persone con disabilità e/o in situazione di svantaggio sociale in qualità di unico soggetto promotore di tirocini all'interno dell'Azienda Sanitaria Locale. Collabora con i Servizi per il Lavoro e le Aziende pubbliche e private al fine dell'individuazione di posti di lavoro per la successiva occupazione degli utenti in carico, mediante azioni di supporto e di mediazione al collocamento. Il Servizio partecipa alle attività del Comitato Tecnico ai fini della valutazione della compatibilità tra le competenze professionali e lavorative delle persone con disabilità e le mansioni individuate dalle aziende ai fini dell'inclusione lavorativa delle persone medesime. Il Servizio svolge l'attività inter-istituzionale per creare le condizioni operative affinché i territori partecipino attivamente ad una co-progettazione degli interventi, anche partecipando congiuntamente ai bandi regionali dei fondi sociali europei o dei singoli Ministeri, in modo da acquisire risorse aggiuntive utili all'inclusione sociale dei soggetti deboli. ## Direzione Amministrativa Semplice Convenzioni e Privati Accreditati Distrettuale: - Si occupa della gestione integrale, sotto il profilo normativo ed economico, dei rapporti convenzionali con i medici di medicina generale, i medici della continuità assistenziale i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni e professionisti. Si occupa della gestione amministrativa e del budget delle strutture private accreditate Semplice Economico-finanziaria - Monitoraggio, Gestione e liquidazione fatture Distrettuale - Controllo di gestione e monitoraggio del budget, individuazione strategie correttive - Supporto amministrativo alla Governance delle strutture accreditate Semplice Provveditorato Distrettuale - Gestione ordini e acquisti su piattaforme regionali e nazionali - Gestione e monitoraggio attività e compensi ditte esternalizzate - Gestione economato Semplice Area digitalizzazione Distrettuale - Costruzione informatica reti assistenziali per PDTA e monitoraggio esiti salute su piattaforme dedicate - Relazione con gli Utenti e le Associazioni Pazienti attivazione e supporto Telemedicina, Teleconsulto, Televisita Semplice Gestione Patrimonio e Manutenzione Distrettuale - Programmazione interventi ordinari - Gestione emergenze - Adeguamenti straordinari o per nuove attività Semplice Legale e gestione del personale Distrettuale - Consulenza Legale e Gestione del personale - Intramoenia e Rapporti sindacali - Applicazione Piano della Performance. ### Unità Operativa Complessa di Cure Primarie Distrettuale Ha funzioni di: - sviluppo, coordinamento e gestione delle Cure Primarie, attraverso l'implementazione delle Medicine di Gruppo Integrate previste dagli specifici atti di indirizzo regionale, supportando le fasi progettuali e attuative delle stesse, coinvolgendo tutte le componenti della convenzionata e organizzando le necessarie risorse commisurate agli obiettivi; - garanzia della continuità dell'assistenza e delle cure h24, 7gg/7 assicurando l'integrazione funzionale tra la Medicina di famiglia, la Continuità Assistenziale e la Specialistica, operando mediante un approccio trasversale che consenta di armonizzare tutte le iniziative volte alla presa in carico in una logica di rete e favorendo la sinergia intersettoriale tra tutti i professionisti coinvolti; - progettazione e implementazione sinergie tra la figura del medico di cure primarie e l'infermiere di famiglia, l'Assistenza Domiciliare Intergrata (ADI) e l'Assistenza Domiciliare Programmata (ADP); - individuazione ed attuazione delle strategie per mantenere o migliorare le coperture in ambito di vaccinazioni e di screening per una diagnosi precoce delle malattie oncologiche, perseguendo un coinvolgimento attivo dei medici di famiglia anche nell'azione di sensibilizzazione ed informazione della popolazione; - definizione ed implementazione dei percorsi assistenziali, provvedendo a garantire il coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture anche sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita dell'assistito (ambulatoriale, domiciliare o residenziale); - coordinamento e verifica dell'appropriatezza prescrittiva ed erogativa, partecipando al buon governo delle risorse; - coordinamento sanitario delle strutture di ricovero intermedie (Ospedali di Comunità e Unità Riabilitative Territoriali), per garantire uniformità di percorsi e di implementazione di procedure condivise e basate sull'evidenza. Programmazione e gestione dei progetti innovativi, previsti dagli obiettivi regionali ed aziendali, assegnati dalla Direzione Generale al Dipartimento; - Gestione degli Accordi Collettivi Nazionali, degli Accordi Integrativi Regionali e degli Accordi Integrativi Aziendali per MMG e PdL e degli Accordi Integrativi Aziendali ed applicazione specifiche DGR per la Continuità Assistenziale e la Continuità Assistenziale Stagionale; - Rilevazione dei bisogni formativi dei MMG, programmazione/gestione della formazione obbligatoria e facoltativa, controlli sugli obblighi previsti dall'art. 20 degli AA.CC.NN. della medicina generale e pediatria di libera scelta e MCA; - programmazione e gestione dei progetti innovativi e migliorativi della Continuità Assistenziale e della Continuità Assistenziale Stagionale; - Rilevazione fabbisogni formativi dei MCA, programmazione/gestione della formazione obbligatoria e facoltativa, controlli sugli obblighi previsti dall'art. 20 degli AA.CC.NN. della medicina generale; - Gestione dei Comitati Aziendali della Medicina Generale e della Pediatria; - Relazioni con le OO.SS. Mediche per la progettazione ed il monitoraggio delle azioni e proposte dei Comitati Distrettuali; - Gestione degli esposti nell'Area delle Cure Primarie e degli eventuali provvedimenti disciplinari; - Controlli e relative procedure di recupero economico sulle indennità dei MMG/PdL; - Monitoraggio e controllo della prescrittività informatica dei MMG/ PdL e procedimenti conseguenti; - Elaborazione dei dati per la trasmissione dei flussi informativi al Ministero ed alla Regione per l'ambito di competenza; - Predisposizione di atti di indirizzo relativi alle esenzioni per patologia e malattie rare. #### L'Unità Operativa Semplice a valenza Dipartimentale, Aziendale, Sanità Penitenziaria In tutte le Aziende sede di istituto penitenziario è preposta all'Assistenza in area Penitenziaria ed alla gestione unitaria di tutte le attività socio-sanitarie, di base e specialistiche, a favore dei detenuti. Ha funzione di: - garanzia dell'assistenza sanitaria nei confronti dei detenuti in termini di prestazioni di medicina generale individuate dai LEA, di assistenza specialistica, di gestione delle emergenze-urgenze, assistenza infermieristica, fornitura di farmaci e presidi; - raccordo delle attività con quelle assicurate dal Dipartimento per le Dipendenze e dal Dipartimento di Salute Mentale a favore dei detenuti. #### L'Unità Operativa Semplice Attività Specialistica, Governance Strutture Accreditate (Specialistica ambulatoriale e diagnostica) Distrettuale - MMG, PLS, AFT, C.A., relazione con il Servizio 118 - Poliambulatori della Casa della salute HUB - Poliambulatori della Casa della salute SPOKE - gestione dei Poliambulatori Specialistici extraospedalieri; - riorientamento della funzione specialistica a supporto del medico MMG/pediatra di libera scelta; - garanzia delle prestazioni specialistiche presso le sedi distrettuali, a domicilio, presso le strutture di ricovero intermedie, presso le strutture semiresidenziali e residenziali attraverso il coordinamento degli specialisti (convenzionati e dipendenti); - coordinamento funzionale dell'attività ambulatoriale erogata presso le sedi distrettuali, ospedaliere e le strutture private accreditate nell'ambito del territorio dell'Azienda ULSS, concorrendo anche alla definizione del rapporto con le strutture private accreditate e del relativo budget, secondo criteri di accessibilità per l'assistito e qualità delle prestazioni; - programmazione e coordinamento dell'attività del Centro Unico di Prenotazione (CUP) aziendale, quale strumento gestionale e punto di sincronizzazione dell'attività delle strutture aziendali e del privato accreditato; - supervisione dell'attività del CUP Manager, coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali, al fine di verificare e di controllare le modalità operative di esecuzione delle prestazioni ambulatoriali, svolgendo un monitoraggio continuo sugli effettivi tempi di attesa; - supporto alla definizione e partecipazione responsabile alla implementazione dei percorsi assistenziali, provvedendo a garantire il coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture anche sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita dell'assistito (ambulatoriale, domiciliare o residenziale); - monitoraggio dell'appropriatezza prescrittiva e governo delle liste d'attesa, coinvolgendo i medici/pediatri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali interni e gli specialisti ospedalieri nella condivisione ed applicazione estesa delle classi di priorità, implementando un monitoraggio sistematico dell'aderenza dei profili prescrittivi ai criteri concordati; - monitoraggio delle attività svolte dalle strutture e dai soggetti convenzionati in termini di quantità e qualità delle prestazioni erogate rispetto a quanto programmato; #### L'Unità Operativa Semplice Dipartimentale Pneumo-tisiologia Territoriale Distrettuale Si occupa, per tutto il territorio aziendale, di prevenzione, diagnosi, cura delle malattie respiratorie, della Tubercolosi, dei disturbi respiratori del sonno e delle patologie correlate al fumo di tabacco, utilizzando le metodologie e le strumentazioni più adeguate e moderne, garantendo che il loro impiego avvenga nel rispetto dei principi, della qualità, scientificità, ed equilibrio etico-economico-finanziario e nell'osservanza delle Linee Guida nazionali ed internazionali. Svolge l'attività di assistenza domiciliare respiratoria, garantendo la continuità Ospedale-Territorio per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica che necessitano di ossigenoterapia e/o ventilazione meccanica domiciliare a lungo termine, secondo quanto previsto dalla normativa regionale vigente. Tale attività è svolta in collegamento col Medico Curante e il personale del Distretto. La Pneumo-tisiologia Territoriale favorisce e supporta le attività di volontariato singole e associate, le iniziative di educazione sanitaria, l'autogestione consapevole delle malattie croniche e l'affiancamento nelle problematiche di tipo relazionale e sociale correlate con le malattie respiratorie croniche. #### L'Unità Operativa Semplice Dipartimentale Diabetologia ed Endocrinologia Territoriale Distrettuale L'attività dell'Unità Operativa è orientata a: - Assicura, su tutto il territorio aziendale, la diagnosi e la cura della malattia diabetica e delle sue complicanze, delle altre malattie metaboliche e delle malattie endocrine. - collaborazione con il Medico di Medicina Generale, fornendo agli MMG un supporto specialistico e tecnico nella gestione della cronicità al fine di evitare i ricoveri impropri; - collaborazione e coordinamento delle Unità Ospedaliere per quanto concerne le malattie endocrino-metaboliche, costituendo un ponte fra territorio e ospedale. È impegnata a garantire le attività di informazione, educazione e prevenzione inerenti le malattie metaboliche ed endocrine. ### Unità Operativa Complessa di Infanzia Adolescenza Famiglia Distrettuale Fornisce e garantisce in maniera integrata e globale interventi di prevenzione, cura e riabilitazione del disagio psico-sociale e della patologia dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia, promuovendone la salute. Dispone di una rete di strutture residenziali semiresidenziali nel territorio per l'accoglimento e la cura di minori in situazione di disagio psico-sociale e/o con gravi disturbi comportamentali e diverse strutture tutelari per minori, per mamma-bambino e donne vittime di violenza. La U.O.C. opera assicurando interventi multiprofessionali, per la presa in carico globale e specialistica, tramite interventi diagnostico-terapeutici, riabilitativi, di supporto psico-sociale. La dotazione della stessa contempla la presenza di diversi profili: dirigenti medici e psicologi, assistenti sociali, logopediste, terapiste della riabilitazione. Ha il compito di: - Definire ed implementare i percorsi assistenziali e riabilitativi riferiti alla disabilità in età evolutiva, ai disturbi specifici dell'apprendimento, ai disturbi del comportamento, all'autismo, all'iperattività infantile, ai disturbi psichiatrici ed altre problematiche psicopatologiche dell'età evolutiva. - Accompagnare il minore e la sua famiglia nel percorso diagnostico, terapeutico, riabilitativo, con il coinvolgimento di tutte le professionalità necessarie monitorandone gli esiti in ogni contesto di vita dell'assistito (ambulatoriale, domiciliare o residenziale); - Assicurare assistenza sanitaria e socio-sanitaria alle donne, ai minori, alle coppie e alle famiglie, a tutela della maternità, per la procreazione responsabile, per la protezione e cura del minore in stato di abbandono o di maltrattamento anche in collaborazione con altre U.O. Aziendali e la rete dei servizi del territorio; - Promuovere la salute ed il benessere dei minori e degli adolescenti, al fine di garantire il corretto sviluppo e sostenere il ruolo affettivo, educativo e socializzante della famiglia tramite il coordinamento delle proprie attività preventive, diagnostiche curative e riabilitative con le altre Unità Operative territoriali ed ospedaliere. #### L'Unità Operativa Semplice Neuropsichiatria Infantile e Età Evolutiva Distrettuale Svolge attività di prevenzione, diagnosi e cura delle problematiche relative per i minori in età evolutiva (0-17 anni) con bisogni di aiuto in diversi ambiti dello sviluppo e alle loro famiglie, in particolare per problematiche legate al linguaggio, al movimento e motricità, all'apprendimento scolastico, alla relazione e socializzazione È struttura interdisciplinare deputata all'attuazione di percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie dello sviluppo: neurologiche, psichiatriche, cognitive, relazionali e neuropsicologiche dell'infanzia e dell'adolescenza. Si raccorda funzionalmente tra le attività di questa Unità Operativa e le funzioni del Dipartimento di Salute Mentale e del Dipartimento per le Dipendenze e la UOC di Pediatria. Garantisce: - la presa in carico globale del bambino e della sua famiglia, secondo quanto previsto dalla normativa specifica - l'impostazione del progetto terapeutico e/o riabilitativo secondo una valutazione globale multiprofessionale specifica, al fine di garantire appropriatezza e completezza nella diagnosi, precisione e adeguatezza del progetto terapeutico, coerenza e continuità degli interventi di cura possibili e verifica degli esiti nel corso del tempo; - lo sviluppo di percorsi assistenziali, provvedendo a garantire l'integrazione di tutte le competenze necessarie, perseguendo un coinvolgimento attivo dei pediatri di famiglia, e delle strutture, ivi comprese quelle ospedaliere, e sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita; - cura con il nucleo per l'Età Evolutiva il raccordo con i Pediatri di Libera Scelta per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti neuropsichiatrici infantili con diagnosi di secondo livello; - collabora con il Dipartimento di Salute Mentale e la UOC di Pediatria per la ottimale collocazione ospedaliera dei pazienti NPI ricoverati; - effettua la diagnosi per la successiva presa in carico riabilitativa da parte delle strutture private accreditate insistenti sul territorio aziendale e ne controlla e verifica il budget assegnato. L'Unità Operativa Semplice di Neuropsichiatria Infantile si raccorda funzionalmente tra le attività di questa Unità Operativa e le funzioni del Dipartimento di Salute Mentale e del Dipartimento per le Dipendenze e la UOC di Pediatria. #### L'Unità Operativa Semplice Consultori Familiari e Tutela Minori Distrettuale Svolge funzioni di prevenzione, consulenza e cura dei problemi inerenti la gravidanza, la maternità e paternità responsabili, il periodo di puerperio, le richieste di interruzione volontaria della gravidanza, le problematiche relazionali affettive, sessuali e intrafamiliari del singolo, della coppia o dell'intero nucleo famiglia. A questa predetta unità afferiscono le funzioni di Protezione e Tutela dei Minori applicando la normativa in essere e i regolamenti / accordi definiti con gli Enti Locali. Interviene, attraverso percorsi integrati, in diverse aree: - Area ostetrico-ginecologica - contraccezione, con la scelta del metodo contraccettivo più adeguato - consulenza preconcezionale, per accertare lo stato di salute della coppia - assistenza durante la gravidanza, anche per le donne straniere senza permesso di soggiorno - infertilità e la sterilità di coppia - interruzione volontaria di gravidanza, per l'assistenza medico-psicologica necessaria - menopausa. - Area psicologica e sociale - consulenza psicologica e sociale, con percorsi di sostegno, anche psicoterapeutici, per difficoltà relazionali del singolo, della coppia, della famiglia - consulenza, collaborazione, valutazione e sostegno alle coppie che intendono intraprendere un percorso di adozione o di affido - consulenza psicologica, sociale e legale nei casi di separazione e divorzio - mediazione familiare, per sostenere i genitori separati o in via di separazione negli accordi relativi ai figli e per mantenere relazioni che ne sostengono la crescita - interventi di protezione e cura dei minori in collaborazione con il Servizio per l'Età Evolutiva. - Area di prevenzione e informazione - incontri di gruppo per la donna e la coppia, dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino (percorso nascita) - percorsi di educazione all'affettività e sessualità consapevole tramite incontri nelle scuole - spazio giovani ### L'Unità Operativa Complessa Riabilitazione, Disabilità e Non Autosufficienza Distrettuale Svolge attività di programmazione, gestione e coordinamento degli interventi relativamente all'area della disabilità ed alla non auto sufficienza in ogni ambiente di vita e con riferimento ai servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari. - promuove risposte globali e unitarie finalizzate al benessere della persona non autosufficiente, della persona con disabilità e delle rispettive famiglie; - sviluppa progetti individualizzati per potenziare e mantenere abilità e competenze per una migliore inclusione della persona con disabilità nel proprio contesto di vita, nonché l'integrazione in ambito scolastico e lavorativo; - supporta la famiglia nella gestione del carico assistenziale attraverso interventi di tipo sociale e/o economico, nonché interventi di sollievo; - promuove nella comunità la partecipazione e la sensibilizzazione ai temi della non autosufficienza e della disabilità - gestisce le modalità di accesso alla rete dei Centri di Servizi per l'erogazione di prestazioni residenziali e semiresidenziali attraverso il Registro Unico della Residenzialità; coordina e verifica l'attuazione degli accordi contrattuali con i soggetti accreditati. - gestione diretta e indiretta delle strutture residenziali e Semiresidenziali Sociosanitarie, verifica assistenza strutture sanitarie intermedie, Ospedale di Comunità #### L'Unità Operativa Semplice ricoveri residenziali e riabilitativi (degenza e diurni), Disabilità Distrettuale che cura: - la predisposizione dei regolamenti per l'accesso ai servizi attraverso il Piano Locale della Disabilità secondo gli indirizzi regionali in materia; - la definizione e la realizzazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, attraverso l'UVDM e l'utilizzo di strumenti valutativi regionali (SVAMDI), così come previsto dai provvedimenti regionali in considerazione delle fasi della crescita e della vita della persona con disabilità, attraverso l'utilizzo del sistema InterRAI di Atlante per la valutazione dei fabbisogni di assistenza; - la gestione delle graduatorie specifiche per l'attribuzione delle impegnative di cura domiciliare attraverso il supporto informatico unico definito a livello regionale in modalità web; - l'individuazione di percorsi riabilitativi per tutte le fasce d'età e di patologia, che abbiano come obiettivo finale l'autonomia, l'inclusione sociale e la partecipazione attiva della persona con disabilità nel suo contesto di vita; - lo sviluppo di progettualità nella prospettiva di "vita indipendente" e del "dopo di noi"; - la verifica dei progetti attivati, colloqui di sostegno individuale e familiare, collaborazioni con altri servizi distrettuali, servizi sociali comunali, soggetti gestori di strutture semiresidenziali e residenziali per persone con disabilità, cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore; - il rafforzamento del servizio di integrazione in ambito scolastico; - il consolidamento del rapporto con i Centri diurni, quali punti fondamentali della rete dei servizi, e sviluppo di iniziative innovative per la riqualificazione e razionalizzazione della risposta semiresidenziale; - l'espletamento delle verifiche sulle unità di offerta residenziali e semiresidenziali inerenti al buon funzionamento delle stesse in relazione alla presa in carico degli ospiti e all'attuazione degli accordi contrattuali; #### L'Unità Operativa Semplice Coordinamento Servizi della Non autosufficienza Distrettuale che cura: - la predisposizione dei regolamenti per l'accesso ai servizi attraverso il Piano Locale della Disabilità secondo gli indirizzi regionali in materia; - la definizione e la realizzazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, attraverso l'UVDM e l'utilizzo di strumenti valutativi regionali Atlante (InterRAI-SVAMDI), così come previsto dai provvedimenti regionali in considerazione delle fasi della crescita e della vita della persona con disabilità; - la gestione delle graduatorie specifiche per l'attribuzione delle impegnative di cura domiciliare attraverso il supporto informatico unico definito a livello regionale in modalità web; - l'individuazione di percorsi riabilitativi per tutte le fasce d'età e di patologia, che abbiano come obiettivo finale l'autonomia, l'inclusione sociale e la partecipazione attiva della persona con disabilità nel suo contesto di vita; - lo sviluppo di progettualità nella prospettiva di "vita indipendente" e del "dopo di noi"; - a verifica dei progetti attivati, colloqui di sostegno individuale e familiare, collaborazioni con altri servizi distrettuali, servizi sociali comunali, soggetti gestori di strutture semiresidenziali e residenziali per persone con disabilità, cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore; - il rafforzamento del servizio di integrazione in ambito scolastico; - il consolidamento del rapporto con i Centri diurni, quali punti fondamentali della rete dei servizi, e sviluppo di iniziative innovative per la riqualificazione e razionalizzazione della risposta semiresidenziale; -l'espletamento delle verifiche sulle unità di offerta residenziali e semiresidenziali inerenti al buon funzionamento delle stesse in relazione alla presa in carico degli ospiti e all'attuazione degli accordi contrattuali; ### L'Unità Operativa Complessa Assistenza Farmaceutica Territoriale Unica Aziendale Competenza in materia di: - verifica dell'appropriatezza prescrittiva ed erogativa nell'ambito della farmaceutica, dell'integrativa, della protesica e dei dispositivi medici; - approvvigionamento dei farmaci e di dispositivi medici sterili da impiegarsi nei distretti, nelle strutture residenziali per anziani e disabili, Hospice, e in assistenza domiciliare; - gestione della distribuzione per conto di farmaci del PHT attraverso le farmacie pubbliche e private convenzionate; - gestione della distribuzione diretta di farmaci nel territorio, in ottemperanza alla Legge n.405/2001; - partecipazione ai programmi di definizione dei budget dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (Patti aziendali, contratti di esercizio delle Medicine di Gruppo Integrate); - consulenza e informazione per i medici di medicina generale, farmacisti al pubblico, nonché predisposizione di programmi educativi per studenti e cittadini; - attività di sorveglianza delle farmacie pubbliche e private convenzionate e dei grossisti; - attività di vigilanza nelle strutture sanitarie private, convenzionate e non, nelle strutture residenziali per anziani e disabili, sulle case protette, per quanto attiene alla corretta gestione del farmaco e delle sostanze stupefacenti; - farmacovigilanza, dispositivo vigilanza e gestione degli errori farmacologici; - dispensazione ai pazienti di particolari farmaci su indicazione della Regione e della Azienda Sanitaria Locale - contributo alla definizione e monitoraggio dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, con particolare riferimento alla terapia farmacologica; - monitoraggio e verifica del file F; - coordinamento delle attività necessarie a garantire la continuità terapeutica ospedale-territorio. #### L'Unità Operativa Semplice Rapporti Convenzionali con le Farmacie aperte al pubblico distrettuale o sovra distrettuale Applicazione da parte dell'azienda e vigilanza sull'operato delle farmacie relativamente alla Convenzione farmaceutica nazionale (attuale D.P.R.371/98 e successive) con particolare riguardo a: - gestione delle ricette del SSN, controllo contabile, liquidazione delle competenze mensili e istruttoria delle pratiche per la Commissione Farmaceutica Aziendale ed esecuzione delle decisioni della stessa; - istruzione dei provvedimenti relativi a turni, ferie, chiusure temporanee delle farmacie convenzionate, rilascio certificazioni. ### L'Unità Operativa Complessa ADI, Cure Palliative Territoriali e Terapia del dolore Ha funzioni, per l'intero ambito Aziendale, di Assistenza domiciliare complessa e integrata – NAD, RSA, Hospice Lungodegenza Medica, Dialisi domiciliari, in stretta correlazione con le COT distrettuali #### L'Unità Operativa Semplice ADI Distrettuale - Assistenza riabilitativa e protesica - Telemedicina – Teleconsulti – Gestione Piattaforme integrate e Telecomunicazioni telemonitoraggio. Relazioni con gli ospedali di riferimento. Dimissioni protette #### L'Unità Operativa Semplice Cure Palliative Distrettuale - gestione e programmazione del percorso assistenziale dei malati candidati a palliazione, garantendo la continuità clinico-assistenziale tra l'Ospedale, le cure domiciliari e le strutture residenziali idonee, in sinergia con l'U.O.C. Cure Primarie, assicurando peraltro il coordinamento sanitario degli Hospice per quanto riguarda l'ADI oncologica, - definizione ed implementazione dei percorsi assistenziali nello specifico ambito, provvedendo a garantire il coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture anche sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita dell'assistito (ambulatoriale, domiciliare o residenziale); - attivazione e coordinamento del Nucleo di Cure Palliative, specificatamente dedicato, che rappresenta una organizzazione funzionale composta da: medici di famiglia, medici palliativisti, infermieri, psicologi, medici di continuità assistenziale, ai quali si aggiungono altre professionalità socio sanitarie (es. assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, dietisti, ecc.); - garanzia di una coerenza prescrittiva verso i farmaci a maggiore efficacia antalgica con particolare attenzione all'uso di oppioidi in ogni condizione di dolore. #### La U.O.S.D., Cronicità continuità assistenziale – Centrale Dimissioni protette - COT In stretta sinergia con il Dipartimento cure Primarie, ha il compito di: - fornire indirizzi, linee guida e obiettivi ai servizi territoriali per la fragilità - coordinare le attività erogate dagli stessi, - definire le regole di attivazione dei servizi per la presa in carico dei pazienti sia nella fase di dimissione che nelle modalità di reclutamento extra ospedaliero e residenziale. - Valutare i protocolli della COT e garantire l'operatività delle UVBR/UVM.
basilicata
healthcare
planning_acts
Regione Basilicata
2022-12-30
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I DIPARTIMENTI AZIENDALI
## Dipartimento Cure Primarie Il Dipartimento Cure Primarie garantisce l'assistenza primaria, cioè il sistema di cure e assistenza erogate vicino ai luoghi di vita delle persone, attraverso una rete territoriale di strutture e professionalità integrate, in grado di assicurare le funzioni di orientamento, valutazione multidimensionale dei bisogni, presa in carico e continuità delle cure e dell'assistenza. Tali funzioni sono finalizzate alla valorizzazione del sistema salute grazie all'azione integrata dei professionisti che vedono i cittadini e le risorse della comunità non solo come destinatari dei servizi, ma anche come soggetti da informare, formare ed attivare in modo proattivo. Gli ambiti di responsabilità sono: - garantire l'assistenza primaria e il convenzionamento dei Medici di Assistenza Primaria (MMG - MAP), dei Pediatri di Famiglia (PdL - PdF), dei Medici di Continuità Assistenziale (MCA). L'obiettivo è la presa in carico della persona cronica e fragile e della continuità della cura, facilitare l'accesso alle cure e all'assistenza per favorire la riduzione delle disuguaglianze; - garantire l'attività clinico assistenziale di assistenza primaria ed il consolidamento delle relazioni tra i professionisti che operano nei diversi setting assistenziali; - promuovere la salute della popolazione di riferimento attraverso il superamento della medicina di attesa verso la medicina di iniziativa tramite il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei caregiver nei diversi ambiti di azione (autocura, self care, educazione agli stili di vita); - assicurare l'assistenza primaria alle persone nell'arco di tutta la vita, sia come risposta alle patologie in fase acuta, che durante le fasi della cronicità; - definire la presa in carico territoriale della cronicità assicurando la continuità delle cure e dell'assistenza definendo e garantendo percorsi assistenziali integrati e condivisi con il paziente e/o caregiver; - promuovere l'attività dell'l'infermiere di famiglia, per una presa in carico proattiva del cittadino fragile, che non necessità di ricovero ospedaliero, in stretta sinergia con il MAP competente per territorio con le UCA, e con la COT; - la predisposizione e l'implementazione di percorsi di medicina predittiva, finalizzati a determinare il profilo di rischio dei soggetti fragili/cronici allo scopo di approntare azioni che prevengano e/o rallentino il rischio di perdita di autonomia. Promuovere lo sviluppo dei Nuclei di cure primarie, delle Case della Salute e della rete delle Cure intermedie, in modo da garantire al cittadino una risposta esauriente alle diverse esigenze cliniche, assistenziali, sanitarie e sociali; - garantire la presa in carico individualizzata dei bisogni da parte dei servizi di: - assistenza primaria; - assistenza specialistica ambulatoriale; - assistenza consultoriale rivolta alla donna, all'infanzia e all'età evolutiva; - assistenza agli anziani e ai fragili; - assistenza a popolazioni vulnerabili e detenute; - promuovere e verifica la qualità delle cure e dell'assistenza attraverso l'utilizzo degli strumenti del governo clinico; - assicurare relazioni operative con i Dipartimenti ospedalieri e con gli altri Dipartimenti territoriali e le strutture sanitarie accreditate, i Servizi Sociali dei Comuni, il Terzo settore e le altre risorse attive nelle comunità finalizzate a promuovere la salute e a garantire la continuità assistenziale dei percorsi di cura Il Dipartimento si occupa dell'assistenza primaria e del convenzionamento dei Medici di Assistenza Primaria (MAP), dei Pediatri di Famiglia (PdF), dei Medici di Continuità Assistenziale (MCA). L'obiettivo è la presa in carico della persona cronica e fragile e della continuità della cura. Le aree di collaborazione riguardano: - la definizione e l'adozione di protocolli e procedure per il governo della presa in carico dei soggetti fragili/cronici, per assicurare la continuità assistenziale in tutta la filiera dei servizi, in particolare con l'attivazione di forme di cooperazione tra le ASST e gli Enti Erogatori del territorio; - la promozione e l'attuazione di percorsi formativi finalizzati alla diffusione, tra i professionisti, di un atteggiamento proattivo nei confronti del paziente, unitamente alla corresponsabilizzazione dei cittadini nei confronti della propria salute; - l'infermiere di famiglia, per una presa in carico proattiva del cittadino fragile, che non necessità di ricovero ospedaliero, in stretta sinergia con il MAP competente per territorio; - la predisposizione e l'implementazione di percorsi di medicina predittiva, finalizzati a determinare il profilo di rischio dei soggetti fragili/cronici allo scopo di approntare azioni che prevengano e/o rallentino il rischio di perdita di autonomia. Il Dipartimento afferisce alla Direzione Sanitaria Aziendale Viene assegnato al DCP il compito di assicurare un sistema per garantire livelli uniformi di offerta di cure, equità nell'assegnazione delle risorse ed il miglioramento complessivo della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni. Presidia un'area di rilevanza strategica in termini di programmazione e progettazione dell'assistenza primaria ed in termini di impostazione e verifica della corretta applicazione delle norme contrattuali dei medici di cure primarie. Il Dipartimento ha il compito di individuare gli obiettivi specifici da perseguire nell'area di competenza, in termini di attività complesse su base annuale e pluriennale, tramite il coordinamento e l'organizzazione delle attività di assistenza primaria sul territorio. Conseguentemente, elabora procedure e linee di indirizzo per l'area delle cure primarie e supporta la Direzione Strategica nell'applicazione aziendale delle convenzioni nazionali e degli accordi regionali relativi ai MAP, ai PdF, ai MCA; cura i rapporti con gli stessi. Esercita attività di controllo sul rispetto delle norme convenzionali ed il corretto uso delle risorse assegnate. La Direzione del Dipartimento mantiene, quindi, a livello centrale gli aspetti di direzione tecnica ed amministrativa di carattere generale, compresa la gestione delle graduatorie per incarichi a tempo determinato ed indeterminato dei Medici Convenzionati, al fine di garantire la più corretta ed omogenea applicazione delle norme e delle indicazioni derivate dalla lettura degli Accordi di Lavoro di ciascuna categoria medica convenzionata e degli accordi decentrati in sede locale. Le Unità Operative Complesse e semplici Dipartimentali che lo compongono mantengono la dipendenza Gerarchica dal Direttore di Distretto. ## Il Dipartimento di Salute Mentale, neuropsichiatria infantile e delle Dipendenze Patologiche (DSM-DP) Il modello organizzativo ordinario per la gestione delle attività connesse all'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per l'area salute mentale è rappresentato dal Dipartimento. Questo si configura come un Dipartimento strutturale transmurale (ospedale-territorio), in coerenza con quanto disposto dal D.Lgs 502/92, D.Lgs 517/93 e D.Lgs 229/99 e, per quanto riguarda nello specifico l'area in oggetto, rappresenta il garante clinico-organizzativo per tutti gli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito salute mentale per il bacino d'utenza di riferimento e coordina le U.O.C e U.O.S.D e U.O.S di pertinenza sviluppando sinergie anche con altre U.O.C. Aziendali e stakeholder esterni onde garantire i LEA e raggiungere gli obiettivi di salute ed economici fissati dall'Azienda Ulss nel rispetto delle risorse assegnate. Il Direttore del Dipartimento è responsabile dal punto di vista tecnico professionale e gestionale dell'intera attività del Dipartimento e supporta la Direzione Sanitaria nella funzione di governo clinico. È responsabile della gestione del budget dipartimentale e delle risorse ad esso assegnate, assicura il coordinamento tra le articolazioni organizzative, garantisce gli interventi di emergenza/urgenza H24, promuove gli interventi preventivi, assicura la presa in carico dei pazienti gravi, la continuità dell'assistenza, la promozione delle attività di MCQ, la realizzazione del sistema informativo nei limiti delle risorse destinate dall'azienda Il Dipartimento unico aziendale di Salute Mentale, Neuropsichiatria infantile e delle Dipendenze Patologiche (DSM-DP) è struttura operativa deputata all'organizzazione ed alla produzione di attività finalizzate alla promozione ed alla tutela della salute mentale della popolazione di riferimento, alla prevenzione, diagnosi cura e riabilitazione del disagio psichico e del disturbo mentale per l'intero arco della vita, garantisce tutte le attività di assistenza psichiatrica, neuropsichiatrica e psicologica per l'età evolutiva e adulta. Assicura altresì ai Distretti la necessaria integrazione tra le proprie prestazioni e quelle svolte da altre articolazioni organizzative. Tale modello organizzativo, trae fondamento dalla definizione di una rete di trattamento, ospedaliera e territoriale integrata, secondo una logica di psichiatria di comunità. Ai fini dell'erogazione delle proprie prestazioni, il Dipartimento si articola in Unità operative complesse, Unità operative semplici a valenza dipartimentale e Unità operative semplici. ### Centro di Salute Mentale (CSM) e il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC). Il CSM, in collaborazione con i servizi del territorio, assicura servizi di prevenzione, diagnosi e cura a livello territoriale e domiciliare e collabora con i servizi ospedalieri, i servizi sociali dei Comuni, il volontariato e le associazioni, secondo un approccio multidisciplinare. Il CSM, è il principale garante della continuità assistenziale, riveste un ruolo centrale nella organizzazione del DSM. Nei presidi ospedalieri senza SPDC, il CSM fornisce la consulenza psichiatrica e psicologica ai reparti ed al Pronto Soccorso sulla base di protocolli d'intesa condivisi fra Azienda Territoriale e Azienda Ospedaliera. Si prevede un adeguamento dei posti letto con successivi atti regionali nel rispetto di quanto previsto dal contesto nazionale in termini di fabbisogno di posti letto. A tal riguardo la programmazione regionale, considerata la popolazione maggiorenne residente ma anche l'incremento dell'incidenza delle patologie psichiatriche in fasce a rischio (es. giovani adulti) dimensiona la dotazione di posti letto ospedalieri per la Basilicata a 50 p.l. di SPDC (1 p.l. ogni 10.000 ab. ≥ 18 anni). La capacità ricettiva massima di ogni SPDC non può comunque superare i 16 p.l. I principi che devono orientare l'assetto e l'operatività dei servizi di salute mentale sono i seguenti: - Centralità del paziente intesa come coinvolgimento dello stesso nel processo di cura; - Valorizzazione dell'esperienze di coinvolgimento delle famiglie, partecipazione delle associazioni degli utenti, dei loro familiari, del volontariato; - Integrazione nell'Azienda sanitaria dei servizi di salute mentale con gli altri servizi sanitari e con i servizi sociali; - Multidisciplinarietà e Multiprofessionalità dell'équipe; - Garanzia della tutela e la cura della salute mentale anche all'interno degli istituti penitenziari del territorio; - Promozione dell'integrazione con le risorse della comunità locale; - Adozione di strumenti del Governo Clinico nell'attica di erogare prestazioni dotate di efficacia, efficienza ed economicità; - Rendicontazione sociale, attraverso conferenze dei servizi (Accountability). obiettivi prioritari: - Riduzione dei ricoveri inappropriati in regime ospedaliero (SPDC) anche attraverso il potenziamento degli interventi di promozione, prevenzione e presa in carico precoce e attività di formazione per MMG/PLS; - Contenimento e riduzione della degenza media in SPDC attraverso un rafforzamento dell'integrazione ospedale-territorio e attivazione dei servizi sanitari e socio-sanitari onde ridurre il rischio di prolungamento improprio della degenza ospedaliera. - Sviluppo delle attività di Neuropsichiatria Infantile territoriale ed ospedaliera anche attraverso collaborazioni già in essere con la Fondazione Stella Maris IRCSS (DGR n.691/2014 e ss.mm.ii); - Potenziamento e sviluppo della rete di trattamento semiresidenziale e residenziale extraospedaliera in coerenza con la vigente normativa in merito ai Livelli Essenziali di Assistenza e alla normativa sull'accreditamento istituzionale delle unità di offerta, in funzione dei livelli di intensità riabilitativa e assistenziale; - Sviluppo di una rete di trattamento semi/residenziale per soggetti giovani, all'esordio di malattia onde poter massimizzare efficienza e efficacia terapeutica e ridurre il rischio di cronicizzazione del disturbo; - Perseguimento di adeguati standard di qualità ed appropriatezza della semi residenzialità e residenzialità extraospedaliera area salute mentale sia mediante standard amministrativi (Accreditamento) sia attraverso l'utilizzo di interventi EBM e valutazione degli esiti di trattamento; - Definizione e sviluppo della rete multidisciplinare di trattamento per i disturbi dell'Alimentazione e della Nutrizione mediante l'attivazione di ambulatori dedicati in stretta collaborazione con il Centro Regionale per i Disturbi dell'Alimentazione e della Nutrizione di Chiaramonte, dedicato al trattamento dei casi complessi e/o che necessitano di interventi in regime semiresidenziale o residenziale. La definizione della rete, demandato a successivo provvedimento programmatorio, dovrà tener conto del fabbisogno, della necessità di interventi multidisciplinari e di specifici protocolli per la definizione del percorso dell'utente all'interno della rete di trattamento. La definizione e l'attuazione della suddetta rete di trattamento consentirà, tra l'altro, la riduzione della mobilità passiva verso centri di trattamento extra-regionali. Consentirà inoltre di sviluppare le competenze professionali dei professionisti della rete garantendo, in ultima analisi, una miglior performance trattamentale all'utenza; - Consolidare la rete dei servizi della salute mentale, qualificando le prestazioni sull'evoluzione delle domande e prevedendo l'implementazione di nuovi modelli di erogazione dell'offerta e modelli innovativi di intervento per le patologie emergenti; - Promuovere la presa in carico assertiva dell'utenza, in un'ottica di psichiatria di comunità, valorizzando il modello del case management; - Prevedere adeguati percorsi di cura e riabilitazione per i diversi quadri psicopatologici, in particolare per quelli a maggior carico assistenziale in coerenza con quanto definito nel documento "Definizione dei percorsi di cura da attivare nei dipartimenti di salute mentale per i disturbi schizofrenici, i disturbi dell'umore e i disturbi gravi di personalità" (Rep. Atti 137/CU del 13/11/2014); - Definire programmi di sostegno alle famiglie con pazienti psichiatrici, attraverso un'assistenza domiciliare finalizzata anche ad aumentare le capacità di cura della famiglia; - Promuovere politiche per la prevenzione del suicidio; - Sostenere e sviluppare esperienze innovative di residenzialità leggera anche attraverso la coprogettazione e lo strumento del budget di salute; - Promuovere l'utilizzo della Evidence Based Medicine (EBM) e delle evidenze scientifiche dei trattamenti appropriati nelle varie patologie psichiatriche; - Rafforzare la collaborazione con la medicina generale nella costruzione di percorsi di screening, diagnosi precoce e presa in carico condivisa; - Consolidare il rapporto di collaborazione e condivisione di progettualità specifiche con gli Enti locali, l'associazionismo ed il volontariato; - Promuovere interventi di trattamento per utenti con comorbilità tra disturbi psichiatrici e disturbi da uso di sostanze; - Sviluppare la rete di trattamento per pazienti psichiatrici autori di reato sia per quanto concerne il trattamento dei pazienti psichiatrici autori di reato in misura di sicurezza detentiva (REMS) sia per quelli in misura di sicurezza non detentiva. Tale processo prevede anche la predisposizione e attuazione di percorsi formativi a livello inter-istituzionale (Magistratura-Area Sanità) onde poter migliorare l'appropriatezza e la clinical governance di tale sistema; - Promuovere interventi di telemedicina (televisita, teleconsulto) in particolare per utenti stabilizzati dal punto di vista psicopatologico onde poter garantire la continuità terapeutica e favorendo l'accessibilità alle prestazioni; - Utilizzo del sistema informativo e clinico assistenziale InterRAI Salute Mentale Integrato per consentire un'analisi dei bisogni ed il monitoraggio continuo dell'attività assistenziale dei Dipartimenti di Salute Mentale, nel rispetto di quanto previsto nell'accordo della Conferenza Stato Regioni del 11 ottobre 2001. - Rafforzare la collaborazione con la medicina generale e i pediatri di libera scelta nella costruzione di percorsi di screening, diagnosi precoce e presa in carico condivisa; - Consolidare il rapporto di collaborazione e condivisione di progettualità specifiche con gli Enti locali, l'associazionismo ed il volontariato; - Promuovere interventi di contrasto allo stigma nelle sue varie forme di espressione con l'obiettivo di favorire una visione "normalizzata" delle persone con disturbi mentali, valorizzare la diversità, agire come strumento di accettazione e prevenzione, e sperimentare strumenti nuovi di interazione, dialogo e conoscenza; ### I Servizi per le Dipendenze Patologiche (Ser.D.) Nel corso degli anni il fenomeno delle dipendenze è notevolmente cambiato con l'immissione sul commercio di nuove sostanze d'abuso, sono emerse nuove tipologie di dipendenza (ad es. dipendenze comportamentali, sex addiction ecc.); in tale contesto il Gioco d'Azzardo Patologico riveste un ruolo di primo piano anche in considerazione delle conseguenze economiche e socio-lavorative per il paziente. La mission dell'Area Dipendenze Patologiche è quella di erogare interventi di prevenzione, riduzione del rischio, trattamento e riabilitazione per i pazienti affetti da disturbo da uso di sostanze anche in comorbilità con disturbi psichiatrici, attraverso interventi di rete a integrazione socio-sanitaria. Si identificano i seguenti obiettivi: - Sviluppare interventi di prevenzione e di tutela della salute pubblica; - Sostenere e promuovere l'integrazione sociosanitaria ivi compresa l'inclusione lavorativa; - Implementare i servizi, nella logica di solidarietà ed equità, promuovendo l'integrazione e la promozione di rapporti di collaborazione tra i soggetti diversi delle istituzioni pubbliche e del privato sociale; - Rafforzare l'assistenza territoriale anche attraverso l'ampliamento della tipologia delle offerte assistenziali e la promozione di rapporti convenzionali con i soggetti privati, con riferimento alle indicazioni dell'Atto di Intesa Stato Regioni del 5 agosto 1999 sui requisiti minimi standard per l'autorizzazione al funzionamento e per l'accreditamento; - Sostenere il processo di riqualificazione dei servizi e degli interventi in ambito di salute in carcere; - Definire un appropriato sistema di valutazione, specifico per le diverse aree di intervento sia mediante indicatori di processo sia di esito. L'erogazione delle prestazioni preventive, di cura e riabilitazione, nel rispetto dei vigenti LEA, avviene per il tramite delle strutture pubbliche ed in via integrativa mediante il privato accreditato. La governance del sistema è comunque sempre garantita dal Dipartimento salute mentale, neuropsichiatria infantile e dipendenze patologiche (DSM-DP). La rete di trattamento dell'Area dipendenze, oltre alle strutture territoriali, è costituita dalle strutture semiresidenziali e residenziali extraospedaliere per il trattamento riabilitativo a ciclo continuo e/o diurno, stratificato per intensità riabilitativa e assistenziale. Il Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato, definito dall'equipe curante e a valenza multidisciplinare rappresenta la necessaria personalizzazione degli interventi in funzione dei bisogni dell'utenza ed è alla base degli interventi semi/residenziali che si attuano in strutture a gestione diretta o private accreditate; in questa ultima fattispecie la governance e il monitoraggio permane sempre in capo al Servizio pubblico. #### I Servizi di Neuropsichiatria Infantile I disturbi dell'età evolutiva posso essere ascritti a tre macroaree: - Disturbi neurologici; - Disturbi psichiatrici; - Disturbi del neuro-sviluppo (disabilità complesse e disturbi specifici). Dal punto di vista epidemiologico si è assistito nell'ultimo decennio ad un aumento esponenziale della domanda di cura in tutti gli ambiti ma soprattutto negli ultimi anni (pre-post pandemia) nell'area dei disturbi del neuro-sviluppo e nell'area psichiatrica (Documento di sintesi Tavolo Tecnico Salute Mentale; Ministero della Salute, 2021). Il modello dipartimentale integrato (salute mentale, neuropsichiatria infantile e dipendenze patologiche) appare ad oggi quello maggiormente atto a contemperare i bisogni di cura nell'area salute mentale per l'intero ciclo di vita. Ciò è maggiormente rilevante per il decorso longitudinale di molti tra i disturbi psichiatrici e del neuro-sviluppo, in particolare per quelli a maggior carico assistenziale (ad es. disturbi dello spettro schizofrenico, bipolare e autismo). Linee di indirizzo di attività prioritarie, anche in relazione ai bisogni di salute ed in funzione di un'adeguata erogazione dei LEA, risultano essere: - Costituzione e/o implementazione di una rete regionale che coinvolga i MMG e PLS, i servizi di NPI e le Agenzie che si occupano di minori (Scuola, Tribunale per i Minorenni), con la presenza di equipe funzionali multidisciplinari dedicate; - Definizione di una rete di strutture semiresidenziali e residenziali dedicate al trattamento intensivo o sub intensivo extra ospedaliero di disturbi psichiatrici gravi in preadolescenza ed adolescenza, in sinergia con le altre strutture sanitarie e socio-sanitarie; - Perseguire l'erogazione di prestazioni di elevata qualità, efficienza ed appropriatezza per quanto concerne, tra l'altro, l'area della semi residenzialità e residenzialità extraospedaliera sia mediante standard amministrativi (Accreditamento) sia attraverso l'utilizzo di interventi EBM e valutazione degli esiti di trattamento; - Definizione di percorsi di transizione verso l'età adulta per permettere anche la convergenza di interventi rivolti ad uno stesso nucleo familiare (minori e genitori); - Definizione di protocolli di collaborazione tra le diverse aree dipartimentali onde garantire la continuità di cura e incrementare la sinergia tra operatori dei diversi servizi; - Individuazione della Unità di Valutazione Multidimensionale come luogo e momento di rilevazione dei bisogni dell'utente sia per quanto attiene l'aspetto sanitario sia socio-sanitario. L'individuazione della figura del case-manager, facilitatore del percorso di cura dell'utente, è per questo elemento centrale; - Miglioramento dell'assistenza per i disturbi psichici dei minori sottoposti a provvedimento penale mediante potenziamento delle sinergie in essere con tutti gli attori coinvolti e lo sviluppo di nuove collaborazioni; - Costituzione di una rete regionale per il trattamento delle patologie a maggior carico assistenziale per l'età infantile/adolescenziale (ad.es autismo e disturbi della nutrizione e dell'alimentazione) attraverso l'implementazione dell'offerta attualmente attiva e la definizione a livello programmatorio dei nodi di rete è dei network funzionali necessari per l'adeguato funzionamento. ## Dipartimenti Prevenzione La legge regionale n.12/2008 riorganizza i Dipartimenti aziendali di Prevenzione in: - Dipartimenti di Prevenzione Collettiva della Salute Umana - Dipartimenti di Prevenzione della Sanità e benessere animale Le Aziende sanitarie definiscono attraverso il regolamento di funzionamento dei Dipartimenti di Prevenzione, le modalità di lavoro interdipartimentale e le procedure mirando alla semplificazione amministrativa e alla facilitazione per l'utenza. In particolare, in materia di Prevenzione collettiva si individua per entrambi i Dipartimenti come obiettivi generali la: - razionalizzare ed omogeneizzare dei livelli di assistenza della prevenzione in tutte le Aziende sanitarie regionali; - potenziamento e riqualificazione dei settori critici della prevenzione. ### Dipartimenti di Prevenzione Collettiva della Salute Umana e Dipartimenti di Prevenzione della Sanità e benessere animale - la razionalizzazione dei livelli di assistenza della prevenzione a livello regionale e la individuazione delle funzioni riconducibili al macrolivello di prevenzione; - la garanzia dell'uniformità delle prestazioni previste dai LEA della Prevenzione; - la introduzione di misure di salvaguardia sanitaria che coprano l'intera catena alimentare" e la "garanzia di un sistema di allarme rapido che copra tutte le emergenze in materia di alimenti – bevande e mangimi"(sicurezza alimentare); - il miglioramento del sistema di monitoraggio e di notifica delle malattie trasmissibili dagli animali all'uomo e la riduzione della prevalenza di zoonosi specifiche (sicurezza nei rapporti uomo–animale"; - il miglioramento del sistema di monitoraggio e di notifica delle malattie infettive e parassitarie degli animali; - la definizione di un modello organizzativo, che tenga presente la necessità del rispetto della singola professionalità nell'ottica del team multidisciplinare ed afferente ai due dipartimenti; - l'informatizzazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Salute Umana e Animale; - l'analisi dell'andamento infortunistico in ambito lavorativo e la individuazione di patologie correlate con l'esposizione a fattori di rischio presenti in ambiente lavorativo nonché le dovute attività di promozione per l'area salute e sicurezza sul lavoro; - la diffusione dell'uso di metodologie di analisi dei problemi per la progettazione e la valutazione degli interventi"; - lo sviluppo ed il consolidamento di una rete epidemiologica regionale per l'area epidemiologia; - l'attivazione/il potenziamento delle attività di igiene della nutrizione e la categorizzazione del rischio degli opifici e l'attivazione delle verifiche mediante procedure di audit per l'area prevenzione nutrizionale; - la costruzione di un sistema informativo basato sui dati attualmente presenti nei vari enti; - l'individuazione di aree geografiche e tematiche di intervento su cui procedere ad accordi di programma; lo sviluppo di programmi con le singole realtà territoriali dipartimentali per l'area protezione ambientale; - raggiungimento qualifiche sanitarie degli allevamenti per l'area sanità animale; - la categorizzazione del rischio degli opifici e l'attivazione delle verifiche mediante procedure di audit per l'area igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; - sterilizzazione cani randagi e valorizzazione pet-therapy per l'area igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. ## Dipartimento Coordinamento Fragilità Il Dipartimento Funzionale Cronicità e Fragilità, nasce dall'integrazione tra strutture che per complessità e numerosità delle prestazioni rese, si rivolgono, prevalentemente, a persone anziane con problemi connessi a patologie croniche o eventi acuti tipicamente connessi a situazioni di fragilità o non autosufficienza. È necessario prevedere la costruzione di processi e percorsi orizzontali condivisi, di presa in carico delle persone in condizione di cronicità complessa e fragilità, garantire il governo clinico della continuità di cura fra Ospedale e Territorio attraverso un Assessment (sistema valutativo comune e riconosciuto InterRAI) oggettivo del paziente che va preso in carico definendo la tipologia di fabbisogno a cui rispondere e il peso che lo stesso ha nel setting assistenziale individuato. Il dipartimento deve sviluppare i percorsi e i processi per la presa in carico in maniera strutturata e determinare oltre che governare i fabbisogni formativi per tutto il personale interessato. La sua afferenza alla Direzione Sociosanitaria Aziendale consente una visione integrata e globale delle problematiche emergenti e garantisce un approccio multi dimensionale ed interdisciplinare. Al Dipartimento vengono attribuite: - UOC ADI, Cure Palliative Territoriali e Terapia del dolore. Unica Aziendale - UOC Assistenza Farmaceutica Territoriale. Unica Aziendale - UOC Riabilitazione, Disabilità e Non Autosufficienza Distrettuale, Hospice - U.O.S.D. Cronicità e continuità assistenziale –Centrale Dimissioni protette - COT – - U.O.S.D. Cure Palliative e terapia del dolore
basilicata
healthcare
planning_acts
Regione Basilicata
2022-12-30
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5
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RISORSE UMANE FABBISOGNI E FORMAZIONE
Negli ultimi anni l'evoluzione delle organizzazioni sanitarie verso sistemi caratterizzati da una sempre maggiore complessità non solo operativa, ma anche organizzativo- gestionale, ha comportato la necessità di sviluppare e potenziare le funzioni di coordinamento delle risorse umane per assicurare al cittadino una risposta sempre più efficace. A seguito dell'emanazione del Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 con il quale si dava attuazione alle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro che prevedevano la fine delle deroghe ai riposi giornalieri previste sia normativamente che contrattualmente il Governo e il Ministero della salute si sono impegnati ad ampliare gli organici del personale del Servizio sanitario nazionale (SSN). Tale impegno si è concretizzato con l'emanazione all'interno della legge di stabilità per l'anno 2016 del comma 541 dell'articolo 1 il quale prevede che le Regioni riducano i posti letto ospedalieri accreditati, in attuazione del Regolamento ex DM n. 70/2015, e predispongano un piano per il fabbisogno di personale per garantire le disposizioni della UE in materia di orario di lavoro. Il Governo si è pertanto impegnato a distribuire finanziamenti per 75 mln di euro per l'anno 2017 e 150 mln di euro per l'anno 2018 da assegnare su base regionale per le nuove assunzioni. Le Regioni erano state autorizzate ad indire concorsi straordinari per la stabilizzazione dei precari da concludersi entro il 31/12/2017. In attuazione della normativa sopra citata il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro tecnico, unitamente alla Conferenza Stato-Regioni ed al Ministero dell'Economia e delle Finanze, per l'elaborazione della metodologia di valutazione dei piani di fabbisogno del personale, applicabile a tutte le Regioni. La stessa è stata approvata dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in data 20.12.2017 e il fabbisogno di personale è stato stimato sulla base di tre fattori: - organizzazione della rete di offerta, - produzione - tempo lavoro. In seguito, il Patto per la salute 2019-2021 ha stabilito che "al fine di dare attuazione a quanto previsto dall'ultimo periodo dell'articolo 11 comma 1 del decreto legge n. 35/2019 il Ministero della salute, previa informativa sindacale, propone la metodologia per la valutazione del fabbisogno del personale ospedaliero già approvata e testata con le regioni ed avvia, altresì, il processo di valutazione della metodologia del fabbisogno del personale dei servizi assistenziali territoriali". Tale tema viene ripreso in maniera centrale dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell'Unione Europea (Fascicolo interistituzionale: 2021/0168 NLE). Inoltre, nella legge di bilancio del 30 dicembre 2021 n. 234 all'art. 1, comma 269 lett. c) viene esplicitato che: "dall'anno 2022 l'incremento di cui al quarto periodo (ulteriore 5% dell'incremento del fsr) è subordinato all'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, su proposta dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, nel rispetto del valore complessivo della spesa di personale del Servizio sanitario nazionale". La novella, in primo luogo, estende per gli anni 2022 e successivi l'applicazione dei valori percentuali previsti per il triennio 2019-21. In base ad essi, i limiti annui di spesa si calcolano applicando, per ogni regione, un incremento rispetto al valore della spesa sostenuta nel 2018 ovvero, se superiore, rispetto al valore massimo che sarebbe stato consentito nel medesimo 2018 in base alla previgente normativa; tale incremento è pari al 10 per cento dell'incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente (in base alla normativa finora vigente, la suddetta aliquota di incremento, per gli anni 2022 e successivi, si sarebbe invece ridotta al 5 per cento). Inoltre, l'aliquota annua di incremento può essere elevata da 10 a 15 punti in base ad una specifica procedura, la quale (per gli anni 2022 e successivi) viene riformulata dalla norma. La norma in particolare subordina l'ulteriore elevamento da 10 a 15 punti a: - l'adozione con decreto ministeriale, secondo il termine e la procedura ivi previsti (tra cui l'intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome) ed in coerenza con le disposizioni e gli standard ivi richiamati, di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario; - la predisposizione, da parte della regione, sulla base della suddetta metodologia, del piano dei fabbisogni triennali per il Servizio sanitario regionale, che, anche al fine di salvaguardare l'invarianza della spesa sanitaria complessiva, è valutato e approvato, congiuntamente, dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti e dal Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Il tema del fabbisogno del personale risulta fondamentale, anche alla luce dell'attuale fase pandemica in corso, che ha ulteriormente accentuato l'impellente necessità di potenziare il personale sanitario in tutto il Paese, richiedendo così un quadro comune di riferimenti organizzativi da adattare ai singoli contesti. ## Personale del servizio sanitario regionale (anno riferimento 2020) Nella regione Basilicata sono in servizio 478 Medici di Medicina Generale (MMG) (170 ASL di Matera, 308 ASL di Potenza), secondo lo standard di riferimento nazionale che prevede 1 MMG ogni 1.000 abitanti con età superiore ai 14 anni (art. 33, c.9 ACN 2005), il fabbisogno risulta di essere di 489 MMG. Il numero dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) è di 59 (23 ASL di Matera, 36 ASL di Potenza), lo standard di riferimento nazionale prevede un PLS ogni 600 abitanti di età compresa tra i 0 e i 6 anni (art.32, c.8 ACN 2005) quindi, il fabbisogno risulta essere di 45 PLS. Risultano attive 139 Postazioni di Continuità Assistenziale (CA), e 533 Medici di Continuità Assistenziale (MCA) (140 ASL di Matera, 393 ASL di Potenza). Secondo l'art. 64, c.2 ACN 2005, che prevede come standard di riferimento 1 MCA ogni 5.000 abitanti, il fabbisogno derivante è di 111 MCA. Risultano esserci 96 medici di continuità assistenziale ogni 100.000 abitanti per un totale di ore remunerate pari a 720.977. Il numero di specialisti ambulatoriali è di 81 (20 ASL di Matera, 61 ASL di Potenza). I Medici ricompresi Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere sono 1.252. Nelle strutture pubbliche sono in servizio 3.033 infermieri (2.867 tempo indeterminato, 166 tempo determinato), mentre 62 prestano servizio in strutture ricovero equiparate e case di cura private. Non risultano essere presenti Infermieri di Famiglia o di Comunità (IFoC). Il rapporto di Infermieri/Medici è di 2,50. Nel Servizio Sanitario Regionale (anno 2020), risultano essere presenti 1.252 dirigenti medici e 145 dirigenti non medici. Per quanto riguarda il comparto, nel ruolo sanitario, troviamo 3.674 professionisti, di cui 3.095 infermieri e 572 professionisti afferenti al ruolo amministrativo. Sono presenti 21 dirigenti di ruolo professionale, 17 di ruolo tecnico, e 20 di ruolo amministrativo. Si riporta di seguito una sintesi della consistenza del personale SSR (ASL e AO) - anno 2020. Si rileva, per la Regione Basilicata, in particolare in proiezione lineare annuale, rispetto al consuntivo 2019: - una diminuzione del costo del personale del ruolo sanitario di 5,793 mln di euro, di cui 3,880 per la dirigenza sanitaria e 1.913 mln di euro per il comparto; - una diminuzione del costo del personale del ruolo tecnico di 0,859 mln di euro, quasi integralmente dovuto alla diminuzione del costo del comparto; - una diminuzione del costo del personale amministrativo di 1,059 mln di euro. ## Fabbisogno del personale rete territoriale (PNRR) Nell'ambito del PNRR, con i fondi a disposizione della regione si attiveranno: sei centrali operative, diciassette Case della Comunità, cinque Ospedali di Comunità, Infermieri di famiglia o comunità (IFoC) e le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA). Al fine di attivare tali servizi, la programmazione regionale deve tener conto delle risorse necessarie in termini di personale. ### Centrale Operativa Territoriale (COT) La regione Basilicata dovrà attivare 6 COT. Per ogni COT sono previsti 5-6 infermieri, 1 coordinatore infermieristico e 1-2 figure di supporto (sanitario e amministrativo). ### Case della Comunità hub Dovranno essere realizzate 17 Case della Comunità hub e spoke. Per ogni casa della comunità hub sono previsti dai 7-11 infermieri, 1 coordinatore infermieristico, 1 assistente sociale e 5-8 figure di supporto (sanitario e amministrativo). ### Ospedale di Comunità Saranno realizzati 5 Ospedali di Comunità, per un totale di 100 posti letto. Per ogni ospedale di comunità di 20 posti letto sono previsti 9 infermieri, 6 figure di ruolo tecnico, 2 figure di personale di supporto (sanitario e amministrativo) e medici 4,5/die sei giorni su sette. ### Infermiere di Famiglia o di Comunità Secondo il cosiddetto "DM 71", si ipotizza uno standard minimo di 1 IFoC ogni 2.000/3000 abitanti. Pertanto, la Regione Basilicata dovrà dotarsi di 277 (massimo) o 184 (minimo) Infermieri di Famiglia o Comunità come indicato nella tabella sottostante e coerentemente con l'attivazione dei servizi (CdC, COT e OdC) in cui questi professionisti saranno impiegati. ### Unità Speciali di Continuità Assistenziale Per le Unità speciali di Continuità Assistenziale si ipotizza uno standard ottimale di almeno 1 medico e 1 infermiere ogni 100.000 abitanti. Risultano attivate 11 USCA (4 presso ASM e 7 presso ASP), è da valutare quante ne dovranno restare attive una volta che l'emergenza sarà cessata. Di seguito, si riporta una stima del personale necessario al loro funzionamento.
basilicata
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Comune di Pisticci (MT)
2020-12-29
6fd637aef58163b5baaab03f092b6eab
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SCHEDE RELAZIONE ATTUAZIONE PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE
Di seguito si riportano le schede di rilevazione delle informazioni contenute nella relazione, da approvarsi entro il 31/12/2020, sullo stato di attuazione di piani di razionalizzazione precedentemente adottati dall'Ente. La rilevazione delle informazioni riguarderà solamente le partecipazioni dirette. In particolare: - per le partecipazioni dirette non più detenute al 31/12/2019 o alla data di adozione del provvedimento, deve essere compilata una delle schede seguenti, in base alla tipologia di operazione realizzata: - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Alienazione della partecipazione - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Cessione della partecipazione a titolo gratuito - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Recesso dalla società - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA – Liquidazione/Scioglimento della società - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Fusione della società (per unione o per incorporazione) - per le partecipazioni dirette detenute alla data del 31/12/2019 e ancora detenute alla data di adozione del provvedimento di razionalizzazione, per le quali nel precedente piano era stata indicata una misura di razionalizzazione, deve essere compilata una delle schede seguenti, in base alla misura di razionalizzazione indicata nell'anno precedente: - STATO DI ATTUAZIONE - Alienazione della partecipazione - STATO DI ATTUAZIONE - Cessione della partecipazione a titolo gratuito - STATO DI ATTUAZIONE - Recesso dalla società - STATO DI ATTUAZIONE – Liquidazione/Scioglimento della società - STATO DI ATTUAZIONE - Fusione della società (per unione o per incorporazione) - STATO DI ATTUAZIONE - Mantenimento della partecipazione con azioni di razionalizzazione della società ATTENZIONE: Per le partecipazioni dirette detenute al 31/12/2019 ma non più detenute alla data di adozione del provvedimento deve essere comunque compilata la scheda di rilevazione (Scheda partecipazione).
basilicata
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Regione Basilicata
2022-12-30
8d7cd49ec17751d9e98f7fb3ee70f754
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DELIBERAZIONE
VISTO il D.lgs. n. 165/2001, recante: "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" e ss.mm.ii.; VISTA la D.G.R. n. 11/1998, recante: "Individuazione degli atti di competenza della Giunta"; VISTA la D.G.R. n. 1340/2017, ad oggetto: "Modifica della D.G.R. 539 del 23 aprile 2008. Disciplina dell'iter procedurale delle determinazioni e disposizioni dirigenziali della Giunta regionale"; VISTO il Regolamento 10.02.2021, n. 1, recante "Ordinamento amministrativo della Giunta regionale della Basilicata"; VISTO in particolare, l'art. 27 commi da 1 a 3 (disposizioni transitorie) del suddetto Regolamento n.1/2021, secondo cui continuano ad avere efficacia gli atti di organizzazione recanti il dimensionamento, la declaratoria e la qualificazione degli uffici dirigenziali generali e dirigenziali tout court, fino all'adozione degli atti conseguenti di cui all'art. 5 del medesimo Regolamento; VISTA la D.G.R. n. 219 del 19/03/2021 avente ad oggetto "Art. 5 comma 2 Regolamento 10 febbraio 2021, n. 1. Organizzazione delle strutture amministrative della Giunta regionale"; VISTO in particolare, quanto stabilito al punto 5) della suddetta DGR 219/2021 in merito alla data a decorrere dalla quale è efficace il nuovo sistema organizzativo; VISTA la legge statutaria n. 1 del 17/11/2016, "Statuto della Regione Basilicata", pubblicata nel B.U. Basilicata 17 novembre 2016, n. 42; VISTA la L.R. n. 29/2019, recante: "Riordino degli uffici della Presidenza e della Giunta regionale e disciplina dei controlli interni"; VISTO il D.P.G.R. n. 164 del 24.10/2020 ed in particolare l'art. 4 comma 1 lettera g); VISTO il Regolamento regionale del 10.02.2021, n. 1, recante "Ordinamento amministrativo della Giunta regionale della Basilicata", pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 10.02.2021 - Serie speciale; VISTA la D.G.R. n. 219/2021, concernente l'approvazione, ai sensi dell'art. 5, comma 2, del Regolamento n. 1/2021, della nuova organizzazione delle strutture amministrative della Giunta regionale; VISTA la D.G.R. n. 750/2021 ad oggetto "Modifiche parziali alla D.G.R. n. 219/2021. Riapprovazione del documento recante l'organizzazione delle Strutture amministrative della Giunta regionale; VISTO il D. Lgs. 14 Marzo 2013 n. 33 avente ad oggetto: "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni", attuativo della legge delega n. 190/2012; VISTA la D.G.R. n. 265/2022 ad oggetto: "Approvazione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza della Giunta regionale, di transizione al Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), ex art. 6 del Decreto Legge n. 80/2022"; RICHIAMATA la D.G.R. n. 400 del 31.3.2015 con cui è stato approvato il "Piano Operativo di razionalizzazione delle società di capitali partecipate dalla Regione Basilicata"; VISTO il D.Lgs. 19 agosto 2016 n. 175 "Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica" come integrato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 pubblicato sul G.U. 26 giugno 2017, n. 147; RICHIAMATA la normativa introdotta con il D.Lgs. n. 100/2017 di modifica e integrazione del TUSP (D.Lgs. n. 175/2016); RILEVATO che, con D.G.R n. 964 del 25.9.2017, si è dato corso – nei termini di legge - alle prescrizioni di cui al menzionato art. 24 del Tusp con l'approvazione della prevista "Ricognizione e revisione straordinaria delle società partecipate della Regione Basilicata"; RICHIAMATA la D.G.R. n. 1386 del 28.12.2018 avente il seguente oggetto: "Revisione periodica delle società partecipate della Regione Basilicata – Art. 20 TUSP" e delle schede ad essa allegate contenente le principali informazioni riferite a ciascuna società; RICHIAMATA la D.G.R. n. 982 del 21.12.2019 avente il seguente oggetto: "Revisione periodica delle società partecipate della Regione Basilicata – Art. 20 TUSP" e delle schede ad essa allegate contenente le principali informazioni riferite a ciascuna società; RICHIAMATA la Delibera di Giunta n. 985 del 29 Dicembre 2020 avente il seguente oggetto: "Revisione periodica delle società partecipate della Regione Basilicata – Art. 20 TUSP" e delle schede ad essa allegate contenente le principali informazioni riferite a ciascuna società; RICHIAMATA infine la D.G.R. n. 1020 del 16.12.2021 avente ad oggetto: "Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata al 31.12.2020 - art. 20 Tusp"; VISTO l'art. 20 "Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche" del Tusp in base al cui comma primo: "Fermo quanto previsto dall'articolo 24, comma 1, le amministrazioni pubbliche effettuano annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione..."; VISTI altresì il comma secondo e terzo del citato art. 20 per il quale: "I piani di razionalizzazione, corredati di un'apposita relazione tecnica, con specifica indicazione di modalità e tempi di attuazione, sono adottati ove, in sede di analisi di cui al comma 1, le amministrazioni pubbliche rilevino: - partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all'articolo 4; - società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro; - partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti; - necessità di contenimento dei costi di funzionamento; - necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4. I provvedimenti di cui ai commi 1 e 2 sono adottati entro il 31 dicembre di ogni anno e sono trasmessi con le modalità di cui all'articolo 17 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge di conversione 11 agosto 2014, n. 114 e rese disponibili alla struttura di cui all'articolo 15 e alla sezione di controllo della Corte dei Conti competente ai sensi dell'articolo 5, comma 4."; VISTO inoltre l'art. 24 "Revisione straordinaria delle partecipazioni" del Tusp secondo il quale: "Le partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalle amministrazioni pubbliche alla data di entrata in vigore del presente decreto in società non riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'articolo 4, ovvero che non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 5, commi 1 e 2, o che ricadono in una delle ipotesi di cui all'articolo 20, comma 2, sono alienate o sono oggetto delle misure di cui all'articolo 20, commi 1 e 2..."; TENUTO CONTO che, con Legge 30 Dicembre 2018, n. 154 (Stabilità 2019) art. 1 commi da 721 a 724, sono stati introdotti ulteriori correttivi al d.lgs. 175/2016; CONSIDERATO in particolare il sopra menzionato art. 1 comma 723 con il quale è stato aggiunto all'art. 24 del Tusp il comma 5-bis secondo il quale, a decorrere dal 1.1.2019: "A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L'amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all'alienazione"; CONSIDERATO inoltre che con l'art. 16, comma 3-bis, D.L. 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla L. 23 luglio 2021, n. 106, è stato inserito al già citato art. 24 del Tusp il comma 5-ter secondo il quale: "Le disposizioni del comma 5-bis si applicano anche per l'anno 2022 nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio 2017-2019" VISTO il D.L. n. 73/2021, convertito con Legge n. 106/2021, il quale all'art. 3-bis ha stabilito quanto segue: Dopo il comma 5-bis dell'art. 24 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, è inserito il seguente: 5-ter. Le disposizioni del comma 5-bis si applicano anche per l'anno 2022 nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio 2017-2019. TENUTO CONTO che la Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sull'attuazione del TUSP, di cui all'articolo 15 del D.Lgs. 175/2016, individuata con DM del 16 maggio 2017 nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze nella Direzione VIII del Dipartimento del Tesoro, d'intesa con la Corte dei conti, ha reso pubbliche le Linee Guida per la razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche ai sensi dell'art. 20 D.Lgs. n. 175/2016; CONSIDERATO che vi è l'obbligo per gli enti di procedere all'adozione del provvedimento di revisione periodica delle partecipazioni detenute al 31.12.2021, predisponendo ove ne ricorrano i presupposti, un piano di riassetto corredato da apposita relazione tecnica; RAVVISATA altresì la necessità di offrire alla Giunta Regionale le necessarie informazioni ed elementi di valutazione in particolare funzionali: - alla ricognizione generale delle partecipazioni totali, parziali, dirette e indirette della Regione Basilicata, delle società in house e/o miste; - alla valutazione della finalità societaria e della sua compatibilità e coerenza con gli obbiettivi del TUSP; - alla revisione periodica delle società partecipate. TENUTO CONTO del parere espresso in data 22.12.2022 dal Comitato di Coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021, riportato testualmente nel documento di analisi contenente la: "Revisione periodica delle Partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalla Regione Basilicata – Art. 20 Tusp al 31.12.2021", allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale unitamente alle n. 8 schede riferite a ciascuna delle società partecipate dalla Regione Basilicata; RILEVATO che, ai sensi del comma 7 del più volte citato art. 20 del Tusp, "La mancata adozione degli atti di cui ai commi da 1 a 4 da parte degli enti locali comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da un minimo di euro 5.000 a un massimo di euro 500.000, salvo il danno eventualmente rilevato in sede di giudizio amministrativo contabile, comminata dalla competente sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti". Si applica l'articolo 24, commi 5, 6, 7, 8 e 9." RITENUTO che l'approvazione del documento di Revisione periodica delle società partecipate dalla Regione Basilicata costituisca, in base alle previsioni dell'art. 20 innanzi dettagliate, adempimento indifferibile e urgente; RITENUTO di dover approvare, nei suoi contenuti e risultanze, la "Revisione periodica delle Partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalla Regione Basilicata – Art. 20 Tusp al 31.12.2021". RITENUTO inoltre di dover procedere alla trasmissione del presente provvedimento nonché del pedissequo D.P.G.R. alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti di Basilicata nonché alla competente struttura del Ministero dell'Economia e Finanze secondo le modalità dagli stessi fissate. Su proposta del Presidente, ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge, DELIBERA - DI APPROVARE, nei suoi contenuti e risultanze, il documento contenente la: "Revisione periodica delle Partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalla Regione Basilicata – Art. 20 Tusp al 31.12.2021", allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale unitamente alle n. 8 schede riferite a ciascuna delle società partecipate dalla Regione Basilicata; - DI INCARICARE il Comitato di Coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021 dell'esame e valutazione della documentazione e delle informazioni raccolte in esito al documento di Revisione periodica, con il supporto della competente struttura amministrativa; - DI TRASMETTERE il presente provvedimento alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti di Basilicata nonché alla competente struttura del Ministero dell'Economia e Finanze, secondo le modalità dagli stessi fissate; - DI DEMANDARE l'Ufficio Controllo Interno di Regolarità Amministrativa e per il Controllo sugli Enti e organismi partecipati dei conseguenti adempimenti; - DI TRASMETTERE il presente atto agli uffici competenti per la pubblicazione in attuazione del D. Lgs. n. 33 del 14 Marzo 2013.
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Regione Basilicata
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Revisione periodica delle Partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalla Regione Basilicata – Art. 20 Tusp al 31.12.2021
## Analisi dell'assetto Complessivo delle Società partecipate della Regione Basilicata e resoconto dello stato di attuazione dei precedenti piani periodici di revisione annuale 2022 Il dato di partenza è costituito dall'analisi dedicata a ciascuna società elaborate in occasione della predisposizione del Piano di razionalizzazione straordinaria previsto dall'art. 24 del Tusp e approvato con D.G.R n. 964 del 25.9.2017: "Ricognizione e revisione straordinaria delle società partecipate della Regione Basilicata – art. 24 Tusp". Con detto provvedimento infatti - per le società partecipate tutt'ora attive (Sviluppo Basilicata s.p.a., Sel s.p.a., Acquedotto Lucano s.p.a., Consorzio Aereoporto di Salerno-Pontecagnano a.r.l.), furono predisposte apposite relazioni tendenti a fornire in modo completo e immediato le principali informazioni di interesse finalizzate a illustrare il confronto e lo stato di avanzamento delle attività regionali in relazione al precedente Piano Operativo di razionalizzazione (D.G.R. n. 400/2015) nonché la ricorrenza dei presupposti normativi (Tusp) per il mantenimento delle partecipazioni della Regione Basilicata in dette compagini, unitamente alle motivazioni a supporto delle valutazioni espletate. In seguito a detto Piano di ricognizione e revisione straordinaria sono stati adottati con cadenza annuale, come richiesto dall'art. 20 del TUSP, i Piani periodici di revisione dello stato delle partecipate, che qui si richiamano: - D.G.R. n. 1386 del 28.12.2018 - D.G.R. n. 982 del 21.12.2019 - D.G.R. n. del 985 del 29.12.2020 - D.G.R. n. 1020 del 16.12.2021 Con l'odierno Piano annuale di revisione viene esaminato, ai fini della loro eventuale razionalizzazione nonché dell'aggiornamento delle informazioni relative agli esiti dell'attuazione dei Piani periodici precedenti, lo stato delle seguenti partecipazioni: - Sviluppo Basilicata s.p.a., - Sel s.p.a., - Acquedotto Lucano s.p.a., - Api-bas s.p.a. - Consorzio Aeroporto di Salerno-Pontecagnano a.r.l. ## Aspetti normativi L'art. 20 del Tusp prevede, come adempimento preliminare, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui sono detenute partecipazioni, dirette o indirette, e, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, "un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione". Gli aspetti prioritari che le amministrazioni pubbliche devono esaminare riguardano: - partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all'articolo 4; - società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro; - partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti; - necessità di contenimento dei costi di funzionamento; - necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4. Il Tusp, al comma 12-quinquies dell'art. 26 (Altre disposizioni transitorie), ha altresì stabilito ai fini dell'applicazione del criterio di cui all'articolo 20, comma 2, lettera d), il primo triennio rilevante è il triennio 2017-2019. Nelle more della prima applicazione del suddetto criterio relativo al triennio 2017-2019, si applica la soglia di fatturato medio non superiore a cinquecentomila euro per il triennio precedente l'entrata in vigore del presente decreto ai fini dell'adozione dei piani di revisione straordinaria di cui all'articolo 24 e per i trienni 2015-2017 e 2016- 2018 ai fini dell'adozione dei piani di razionalizzazione di cui all'articolo 20; Con Legge 30 Dicembre 2018, n. 145 (Stabilità 2019) art. 1 commi da 721 a 724, sono stati introdotti ulteriori correttivi al d.lgs. 175/2016. In particolare l'art. 1 comma 723 ha aggiunto all'art. 24 del Tusp - dedicato alla revisione straordinaria delle partecipazioni da esperirsi entro il 30 settembre 2017 - il comma 5-bis secondo il quale, a decorrere dal 1.1.2019: "A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L'amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all'alienazione". Con l'art. 16, comma 3-bis, D.L. 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla L. 23 luglio 2021, n. 106 è stato inserito al già citato art. 24 del Tusp il comma 5-ter secondo il quale: "Le disposizioni del comma 5-bis si applicano anche per l'anno 2022 nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio 2017-2019". A partire dunque dalla Legge di Stabilità 2019 è stata introdotto dunque, con riguardo alle società ricomprese nel Piano di razionalizzazione straordinaria ex art. 24 del Tusp, una moratoria fino al 31 Dicembre 2022 attraverso la quale assume valore centrale il risultato economico prodotto dalle società (in termini di valore medio, per cui sono anche ammissibili risultati negativi se compensati) in utile nel triennio precedente alla ricognizione, ovvero quello relativo agli esercizi 2014, 2015 e 2016, tenuto conto del fatto che la ricognizione di cui l'art. 24 del T.U. doveva essere svolta entro il 30 Settembre 2017. La prevista moratoria pertanto rinvia eventuali processi di razionalizzazione e autorizza le Amministrazioni pubbliche a non procedere alle alienazioni ex art. 24, c. 4 e 10 del T.U.. Parimenti negli stessi casi viene congelata l'applicazione dell'art. 24, c. 5 T.U. ovvero l'interdizione per il socio pubblico ad esercitare i diritti sociali nei confronti della società in caso di mancata adozione dell'atto ricognitivo o di mancata alienazione delle quote sociali. La giurisprudenza contabile formatasi in materia ha evidenziato la necessità che, in particolare laddove vi siano condizioni non in linea con i criteri del TUSP che obbligano ad adottare misure di razionalizzazione, le eventuali scelte di mantenimento delle partecipate vadano motivate in modo puntuale (si richiama al riguardo la Deliberazione della Corte dei conti Piemonte n. 6/2021 VSG). ## Relazione sullo stato di attuazione dei Piani di revisione precedenti Come innanzi detto la Regione Basilicata ha adempiuto all'obbligo di redazione del Piano di revisione straordinaria con la D.G.R n. 964 del 25.9.2017: "Ricognizione e revisione straordinaria delle società partecipate della Regione Basilicata – art. 24 Tusp", in esito al quale nessuno degli organismi partecipati è stato sottoposto a misure di razionalizzazione. La sola società Acqua s.p.a. è stata posta in liquidazione non già per effetto del processo di revisione ma in forza di specifica Legge Regionale antecedente al Piano stesso. I successivi Piani annuali hanno invece interessato, sotto il profilo della necessità di interventi di razionalizzazione, le seguenti società: - Osservatorio Regionale Banche Imprese Soc. Cons. a r.l. - Consorzio Aeroporto di Salerno-Pontecagnano a.r.l. Quanto alla società Osservatorio Regionale Banche Imprese Soc. Cons. a r.l., si richiamano le determinazioni assunte con: - il Piano di revisione annuale di cui alla D.G.R. n. 985 del 29 Dicembre 2020: la Giunta Regionale deliberò, sulla base dell'analisi formulata dal Tavolo Tecnico istituito con DGR n. 921 del 08.09.2017, di procedere, in merito alla partecipata Osservatorio Regionale Banche -Imprese di Economia e Finanza, società consortile a r.l. (OBI s.c. a r.l.), alla sua razionalizzazione attraverso l'elaborazione di una proposta di intervento che, sulla base dello Statuto dell'organismo, individuasse lo strumento più idoneo alla dismissione della partecipazione regionale; - D.G.R. n. 384 del 25.5.2021: la Giunta Regionale, approvò i risultati dell'analisi elaborata dal menzionato Tavolo Tecnico, per i quali l'attività svolta dalla società non poteva ritenersi rientrante nel novero delle attività di produzioni di beni e servizi "strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali" dell'Amministrazione regionale, come stabilito all'art. 4 del Tusp; il numero dei dipendenti risultava inferiore a quello degli amministratori; il fatturato societario riferito a ogni singola annualità così come quello medio della società calcolato per separati trienni (2015-2017 e 2016-2018) risultava molto inferiore alle soglie fissate dal Tusp, sia con riferimento all'art. 20 comma 2 lett. d) che all'art. 24 comma 5-bis nonché all'art. 26 comma 12-quinquies del menzionato Testo Unico; - La medesima delibera stabiliva quindi di procedere alla dismissione della partecipazione nella medesima società per cessione onerosa della quota regionale mediante l'avvio di un avviso pubblico per manifestazione di interesse, nel rispetto del diritto di prelazione degli altri soci; b) in subordine, in caso di esito negativo della procedura di cessione onerosa, all'esercizio del diritto di recesso dalla società Osservatorio Regionale Banche -Imprese di Economia e Finanza, società consortile a r.l. (OBI s.c. a r.l.). - Determinazione Dirigenziale n. 11AB.2021/D.00363 del 7/6/20: si approvava ed emanava l'avviso pubblico finalizzato ad acquisire e valutare manifestazioni di interesse da parte di soggetti interessati all'acquisto della quota di partecipazione detenuta dalla Regione Basilicata nella Società Osservatorio Regionale Banche – Imprese di Economia e Finanza Società consortile a r.l.; - D.G.R. n. 632 del 6.8.2021: la Giunta Regionale dava atto che a seguito di Avviso Pubblico, pubblicato sul Burb n. 58 del 16.06.2021 e contestualmente sul sito istituzionale della Regione Basilicata, in attuazione di quanto deliberato con D.G.R. n. 384/2021 dell'assenza di manifestazioni di interesse all'acquisto della quota di partecipazione della Regione Basilicata nella Società Osservatorio Regionale Banche – Imprese di Economia e Finanza Società consortile a r.l.; del conseguente recesso della Regione Basilicata dalla società a far data dal 01/01/2022. Quanto alla società Consorzio Aeroporto di Salerno-Pontecagnano a.r.l. si richiamano le determinazioni assunte con: - D.G.R. n. 1020 del 16.12.2022: in sede di revisione annuale la Giunta Regionale ha incaricato il Comitato di Coordinamento di effettuare un'ulteriore valutazione ed approfondimento in ordine alla sussistenza delle condizioni previste dal Tusp per il mantenimento della quota regionale nella società consortile Aeroporto di Pontecagnano a r.l. cui conseguisse, ove necessario, un piano di riassetto per la razionalizzazione, fusione o soppressione ovvero anche messa in liquidazione o cessione della quota (come sancito all'art. 20 del D.Lgs. 175/16) ed un'adeguata proposta di intervento che, sulla base dello Statuto e dell'atto costitutivo dell'organismo, individuasse lo strumento più idoneo a tale finalità (es. dismissione, cessione a titolo oneroso e/o gratuito della quota, recesso); - D.G.R. n. 372 del 22.6.2022: sulla base dei risultati del menzionato Comitato la Giunta Regionale verificava che l'analisi del fatturato e dei risultati d'esercizio relativi ai periodi presi in esame dalla normativa evidenziava una tendenza negativa non in linea con i parametri di bilancio fissati dal Tusp per il mantenimento della partecipazione; non ricorressero inoltre altre ragioni di mantenimento della partecipazione della Regione Basilicata nella società Aeroporto di Pontecagnano non costituendo la stessa oggetto di specifica previsione nel Piano strategico regionale; lo Statuto societario riconosce in modo ampio e generico al socio il diritto di recesso "negli altri casi previsti da norme di legge inderogabili", nella cui fattispecie rientra il Testo Unico; i soci che recedono dalla società hanno diritto di ottenere la liquidazione della propria partecipazione; la società è di tipo misto (a capitale pubblico-privato) nella quale la Regione Basilicata possiede una partecipazione minoritaria e pertanto non riveste né posizione di controllo (possesso della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria (controllo di diritto) né di disponibilità di voti sufficienti ad esercitare un'influenza dominante (controllo di fatto) ex art. 2359 c.c.; deve essere pertanto escluso il ricorso a istituti civilistici quali la messa in liquidazione della società e/o la fusione della stessa con altri organismi societari. - In tale ottica veniva pertanto deciso l'esercizio del diritto di recesso dalla stessa, respinto dal Consiglio di Amministrazione della società. Non risulta invece più necessaria – ai fini dell'art. 20 del Tusp - alcuna attività di revisione annuale relativamente alle seguenti società: - Acqua s.p.a. nella considerazione che la stessa è stata posta in liquidazione per effetto dell'art. 5-bis, comma 1, della L.R. 21/2002, aggiunto dall'art. 10 della L.R. n. 18/2017 e della pedissequa D.G.R. n. 820 del 31.7.2017; - Lucandocks S.p.A. relativamente alla quale la Regione Basilicata ha già esercitato diritto di recesso; - Osservatorio Regionale Banche Imprese Soc. Cons. a r.l., relativamente alla quale la Regione Basilicata ha stabilito la dismissione, completata nel corso dell'anno 2021. ## Conclusioni Ai fini dell'odierno adempimento di redazione del Piano di revisione periodica ex art. 20 del Tusp sono confermate le determinazioni assunte dai Piani annuali di cui alle DD.GG.RR. n. 1386/2018, n. 982/2019, n. 985/2020 e n. 1020 del 16.12.2021 per i quali non si è proceduto ad interventi di fusione, soppressione, messa in liquidazione o dismissione riguardo alle seguenti società: - Sviluppo Basilicata s.p.a. (Scheda 1) - Sel s.p.a. (Scheda 2) - Acquedotto Lucano s.p.a. (Scheda 3) Relativamente alla società Acquedotto Lucano s.p.a., come rilevato anche dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti di Basilicata in sede di giudizio di parifica 2020, la società ha registrato in due esercizi rilevanti perdite (€ 1.383.081,00 nel 2018 e € 417.536,00 nel 2019), mentre nel 2020 gli utili hanno raggiunto la consistenza di € 4.192.904,00 presumibilmente dovute alla definizione del nuovo moltiplicatore tariffario operata dall'Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata (EGRIB) che ha modificato la metodologia tariffaria del servizio idrico integrato. In via simmetrica sono stati operati una serie di interventi di riduzione dei costi in particolare per le spese di energia elettrica (decremento pari a € 1.094.484 rispetto al 2019), per le spese di manutenzione e gestione degli impianti e delle reti (decremento pari a € 958.453 rispetto al 2019), per le spese relative al godimento dei beni e dei servizi (decremento pari a € 259.063 rispetto al 2019). A questo si aggiunge anche la variazione in diminuzione pari a € 313.023, sempre rispetto al 2019, della gestione finanziaria (riduzione degli interessi corrisposti per le operazioni di factoring). Non sono ancora evidenti, relativamente alla società, le risultanze complessive e definitive del giudizio di parifica 2021, non risultando ancora pubblicata la relativa relazione. La Corte dei conti ha però espresso, in occasione dell'udienza di parifica relativa all'esercizio 2021 tenutasi il 24 dicembre 2022, considerazioni in ordine alla necessità che gli enti preposti provvedano ad esercitare in modo più pregante sulla società i controlli richiesti dalla normativa vigente al fine di conseguire una gestione sana ed in equilibrio della società ed "evitare che gestioni non in linea con il principio del buon andamento di cui all'art. 97 Cost. vadano ad inficiare a cascata anche i sistemi di bilancio ed i connessi equilibri degli enti soci". Acquedotto Lucano S.p.A., è partecipata per il solo 49% dalla Regione Basilicata, mentre il restante 51% è detenuto dai Comuni che hanno partecipato, su base volontaria, alla gestione del Servizio Idrico Integrato della Basilicata, così come costituito dalla Regione Basilicata con L.R. n. 63/1996 in attuazione della Legge dello Stato n. 36/1994 (c.d. Legge Galli). La Regione Basilicata - pur possedendo il 49% delle quote societarie – per esplicita disposizione dello statuto societario (art. 7), ha diritto di voto limitato al 24% al fine di consentire ai Comuni un controllo diretto sulla Società. Al riguardo si evidenzia che il controllo analogo congiunto su detta società viene esercitato, oltre che dall'Assemblea dei soci, dall'EGRIB, in qualità di Ente di gestione del Servizio Idrico Integrato della Basilicata, così come sancito dall'art. 6, comma 1, punto 3), della legge regionale 8 gennaio 2016, n. 1, secondo il quale l'organo assembleare dell'ente "esercita il controllo analogo sul soggetto gestore in caso di affidamento in house". Con L.R. n. 25 del 24.9.2018 inoltre, proprio al fine di assicurare anche la verifica da parte della Regione sulle attività di controllo analogo svolte dall'EGRIB, è stato introdotto al menzionato art. 6 della L.R. n. 1/2016 il comma 3, per il quale "il programma e la relazione annuale dell'Amministratore unico, così come approvati dall'Assemblea, sono allegati rispettivamente al bilancio e al rendiconto come parti integranti e sostanziali degli stessi e trasmessi alla Regione Basilicata in sede di sottoposizione a controllo dei documenti contabili". Infine, con la stessa legge n. 25/2018 e con il medesimo intento, si è modificato l'art. 8 della L.R. n. 1/2016 stabilendo che l'Amministratore Unico di EGRIB, in sede di adozione del programma annuale delle attività dell'Ente e della relazione annuale, fornisce compiute informazioni sulle procedure ed esiti del controllo analogo espletato, sulla qualità contrattuale e sulla complessiva attività economica, finanziaria e tecnica evidenziandone i risultati, le misure intraprese e la verifica degli obbiettivi fissati. Si ritiene pertanto opportuno investire l'ente strumentale EGRIB, in persona del suo Amministratore Unico, del compito di produrre alla Giunta Regionale, per il tramite del Comitato di coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021, entro il 30 aprile 2023, una compiuta relazione inerente l'ultimo quinquennio 2018-2022 relativa a: - Le procedure e gli atti oggetto del controllo analogo su Acquedotto Lucano; - Gli esiti di detto controllo nonché le determinazioni e/o indirizzi assegnati alla società; - La disamina per ciascuna annualità della conformità ai principali parametri fissati dal TUSP come elementi di valutazione delle condizioni di cui all'art. 20 del Testo Unico, dell'andamento societario e della capacità di contenimento dei costi di funzionamento quali, a titolo indicativo e non esaustivo: il fatturato conseguito, i risultati di esercizio conseguiti, le spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il personale ex art. 19 Tusp, gli oneri relativi agli Organi, le valutazioni in ordine alla necessità di contenimento dei costi di funzionamento; la ricognizione del personale in servizio e l'individuazione di eventuali eccedenze (art. 25 Tusp) ovvero di fabbisogni; - Le valutazioni effettuate sulla qualità contrattuale, sul complesso dell'attività economica, finanziaria e tecnica; - I risultati raggiunti, le misure intraprese e la verifica degli obbiettivi fissati; - L'acquisizione e disamina del Piano industriale approvato dai competenti organi societari. Le risultanze di tale resoconto costituiranno elementi di valutazione dei competenti organi regionali ai fini delle opportune determinazioni relative alla società. Per quanto invece attiene alla società Consorzio Aeroporto di Salerno-Pontecagnano a.r.l., (Scheda 5) il Comitato di coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021, ha proceduto alla valutazione delle determinazioni dell'organo di amministrazione della società. Pur non accogliendo in fatto e in diritto le motivazioni addotte dalla stessa al fine di respingere il recesso esercitato – anche al fine di evitare un contenzioso che dilaterebbe inutilmente e onerosamente i tempi di fuoriuscita della Regione Basilicata dalla compagine – nel confermare a tutti gli effetti il recesso già esercitato e la volontà dell'Amministrazione regionale di dismissione della partecipazione per i motivi già espressi in sede di Piano di revisione annuale – si ritiene opportuno l'avvio di un tentativo di alienazione della quota, mediante procedura di pubblica evidenza, attraverso il quale sia comunque percorsa la possibilità di recupero del più favorevole valore della stessa, fermo restando il recesso esercitato e impregiudicato ogni altro diritto garantito dalla vigente normativa anche civilistica. Relativamente invece alla società Osservatorio Regionale Banche – Imprese a r.l. (Scheda 6) si allega apposita scheda riassuntiva delle informazioni necessarie per riassumere l'iter seguito, in attuazione della razionalizzazione disposta con il Piano di revisione annuale 2020, ai fini del recesso dalla compagine societaria, completato nel corso dell'anno 2021. Relativamente infine alle seguenti società, di cui si allega una scheda riepilogativa dell'odierna situazione – pur non rientranti nell'odierno piano di revisione né nei precedenti - si ritiene di dover acquisire informazioni necessarie all'aggiornamento delle due procedure rispettivamente di liquidazione volontaria e di recupero della quota sociale dismessa: - Acqua s.p.a. in liquidazione (Scheda 7): il Liquidatore della società fornirà, entro il 28 febbraio 2023, un'adeguata relazione esplicativa dello stato effettivo della procedura, dei tempi previsti per la sua conclusione, dei risultati attesi in termini di attività e passività e di esiti dei contenziosi nonché ogni altra informazione necessaria all'amministrazione regionale. - Lucandocks s.p.a. (Scheda 8): l'Ufficio Legale fornirà, entro il 28 febbraio 2023, relazione esplicativa dello stato della procedura, dei tempi e risultati prevedibili nonché delle misure e iniziative eventualmente necessarie. Il Comitato di Coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021 è incaricato dell'esame e valutazione della documentazione e delle informazioni raccolte in esito al documento di Revisione periodica, con il supporto della competente struttura amministrativa.
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Sviluppo Basilicata
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Art. 62 dello Statuto Regionale - Art. 39 Legge Regionale n. 27 del 7 agosto 2009, rubricato "Acquisizione del capitale sociale della Società Sviluppo Italia Basilicata S.p.A." - Deliberazione Giunta Regionale n. 1582 del 11 settembre 2009 avente ad oggetto "Legge 27.12.2006 n. 296 (legge finanziaria 2007) – Cessione della società Sviluppo Italia Basilicata S.p.A. alla Regione Basilicata. Approvazione dello schema di protocollo d'intesa con l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. e con il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Politiche di Sviluppo – Autorizzazione all'acquisto delle quote azionarie di Sviluppo Italia Basilicata detenute dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A.." - Art. 36 della Legge Regionale n. 26 del 18 agosto 2014 così intitolato "Rafforzamento del ruolo di intermediazione finanziaria da parte di Sviluppo Basilicata S.p.A." e in particolare il comma 1 che così recita: "Nel contesto del processo di riorganizzazione delle società partecipate dalla Regione Basilicata e tenuto conto di quanto disposto dall'art. 39 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 27, la Giunta regionale provvede ad adottare gli atti necessari per rafforzare il ruolo di Sviluppo Basilicata S.p.A. quale operatore finanziario qualificato e volano per lo sviluppo." - Deliberazione Giunta Regionale n. 703 del 29 maggio 2015 avente ad oggetto "Direttiva sul Controllo analogo standardizzato della Regione Basilicata sulle società partecipate in house – Approvazione nuova direttiva; - Art. 30 della Legge Regionale n. 3 del 9 febbraio 2016 così intitolato "Rafforzamento del ruolo di intermediazione finanziaria da parte di Sviluppo Basilicata S.p.A.." e in particolare il comma 1 che così recita: "Al fine di conseguire le finalità di cui all'articolo 36 della legge regionale 18 agosto 2014, n. 26 ed in particolare al fine di consentire a Sviluppo Basilicata S.p.A. l'iscrizione all'Albo di cui all'art. 106 del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 "Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia", così come modificato dal D. Lgs. n. 141/2010 e relative norme attuative, il capitale sociale di Sviluppo Basilicata S.p.A. è incrementato mediante l'immissione di nuove risorse finanziarie per euro 5.000.000,00 a valere sulla Missione 14 Programma 01." - Deliberazione Giunta Regionale n. 226 dell'8 marzo 2016 avente ad oggetto "Piano riposizionamento strategico di Sviluppo Basilicata – Approvazione." - Decreto Legislativo n. 175 del 19 agosto 2016 "Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica" così come modificato dal Decreto legislativo n. 100 del 16 giugno 2017 - Deliberazione Giunta Regionale n. 1083 del 27 settembre 2016 avente ad oggetto "Approvazione nuovo schema di Accordo Quadro tra Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A.. Delega alla sottoscrizione." - Accordo Quadro tra Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A. stipulato in data 22 dicembre 2016, contenente termini e modalità degli affidamenti diretti nonché i principi generali ed elementi essenziali delle singole convenzioni di affidamento - Statuto sociale adottato dall'assemblea straordinaria del 22 dicembre 2016 (verbale a rogito del Dott. Antonio Di Lizia, Notaio in Potenza, rep. n. 95144, racc. 24232) - Deliberazione Giunta Regionale n. 269 del 4 aprile 2017 avente ad oggetto "D.Lgs. 175 del 19/08/2016 Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica – Sviluppo Basilicata S.p.A.. Modifiche statutarie. Presa d'atto. - Deliberazione Giunta Regionale n. 964 del 25 settembre 2017 avente ad oggetto "Ricognizione e revisione straordinaria delle società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 24 TUPS - Art. 16 della Legge Regionale n. 18 del 20 agosto 2018, così intitolato "Sviluppo Basilicata S.p.A. Riduzione del capitale sociale". - Art. 2 della Legge Regionale n. 25 del 24 settembre 2018, così intitolato "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 20 agosto 2018, n. 18 "Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018/2020". - Art. 4 della Legge Regionale n. 28 del 12 ottobre 2018, così intitolato "Soggetto gestore" che così' recita: - Sviluppo Basilicata S.p.A., nel quadro della programmazione unitaria regionale, svolge attività strumentali al sostegno e all'attuazione delle politiche d'intervento in materia di ricerca, innovazione e competitività del sistema imprenditoriale regionale, nonché dello sviluppo socio-economico della Regione. - Sviluppo Basilicata S.p.A., inclusa nell'elenco dell'allegato A di cui all'articolo 26 D.Lgs. n. 175/2016 (TUSP), sulla base delle specifiche programmazioni dei Dipartimenti competenti, può svolgere le funzioni di soggetto gestore delle misure agevolative regionali a favore delle imprese, anche attraverso l'adozione dei provvedimenti di concessione, decadenza, revoca, erogazione di finanziamenti, incentivi, contributi o ogni altro tipo di beneficio. - Deliberazione Giunta Regionale n. 1386 del 28 dicembre 2018 avente ad oggetto "Revisione periodica delle società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 20 TUPS" - Deliberazione Giunta Regionale n. 1 del 7 gennaio 2019 avente ad oggetto "Direttiva sul contenimento dei costi delle società partecipate della Regione Basilicata - Art. 19 TUPS" - Comunicato Istituto nazionale di statistica contenente "Elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'art. 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni (Legge di contabilità e di finanza pubblica)", pubblicato nella G.U. del 30 settembre 2019 n. 229. - Deliberazione Giunta Regionale n. 982 del 21 dicembre 2019 avente ad oggetto "Revisione periodica delle società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 20 TUPS"; - Modifiche statutarie adottate dall'assemblea straordinaria del 27/07/2020 (verbale a rogito della Dottoressa Beatrice Simone, Notaio in Potenza, rep. n. 71715, racc. 27175), per riduzione del capitale sociale di euro 2.500.000,00, da euro 7.009.305,00 a euro 4.509.305,00, ai sensi dell'art. 2445 del cod. civ. e dell'art.16 della legge regionale n.18/2018 e ss.mm.ii.; - Comunicato Istituto nazionale di statistica contenente "Elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'art. 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni (Legge di contabilità e di finanza pubblica)", pubblicato nella G.U. del 30 settembre 2020 n. 242 (rettificato con Comunicato ISTAT pubblicato nella G.U. del 4 novembre 2020 n. 275); - Deliberazione Giunta Regionale n. 738 del 3 novembre 2020 avente ad oggetto "Metodologia per la valutazione della congruità dell'offerta economica relativa agli affidamenti a Sviluppo Basilicata S.p.A. in qualità di soggetto in house ai sensi dell'art. 192, comma 2, del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. e definizione dei parametri di confronto dei costi/corrispettivo – Approvazione"; - Deliberazione di Giunta Regionale n. 931 del 22 Dicembre 2020 avente il seguente oggetto: "D.G.R. n. 738 del 03.11.2020 – Approvazione schema Accordo Quadro 2021-2025 tra Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A.- Autorizzazione alla sottoscrizione - Accordo Quadro tra Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A. stipulato in data 29 dicembre 2020 (rep. n. 604), contenente termini e modalità degli affidamenti diretti nonché i principi generali ed elementi essenziali delle singole convenzioni di affidamento; - Deliberazione Giunta Regionale n. 985 del 29 dicembre 2020 avente ad oggetto "Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 24 TUPS" - Deliberazione Giunta Regionale n. 78 del 26 febbraio 2021 avente ad oggetto "Società Sviluppo Basilicata S.p.A. - riduzione capitale sociale - art. 16 legge regionale n. 18/2018 - modifica statutaria - presa d'atto" - Comunicato Istituto nazionale di statistica contenente "Elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'art. 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni (Legge di contabilità e di finanza pubblica)", pubblicato nella G.U. del 30 settembre 2021 n. 234 - Deliberazione Giunta Regionale n. 1019 del 16 dicembre 2021 avente ad oggetto "D.G.R. n. 1506/2014: direttiva controllo sulle fondazioni promosse dalla regione Basilicata e D.G.R. n. 703/2015: controllo analogo standardizzato sulle società partecipate in house – modifica parziale" - Deliberazione Giunta Regionale n. 1020 del 16 dicembre 2021 avente ad oggetto "Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata al 31.12.2020 – Art. 20 TUSP" - Deliberazione Giunta Regionale n. 202101046 del 28 dicembre 2021 avente ad oggetto "D.Lgs 23 Giugno 2011, n. 118 come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126. Aggiornamento soggetti componenti il "Gruppo Regione BASILICATA" per l'esercizio 2021" - Deliberazione Giunta Regionale n. 202101047 del 28 dicembre 2021 avente ad oggetto "Contratto di concessione d'uso gratuito tra Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A. dei locali siti in Tito Scalo (PZ) – Zona Industriale adibiti a sede della società. - Approvazione atto aggiuntivo per il periodo 22.12.2021 – 22.12.2027" - Atto "Modifica al contratto di concessione d'uso gratuito dell'immobile tra la Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata S.p.A. adibito a sede della società a Tito Scalo (PZ) – zona Industriale, sottoscritto in data 23.12.2015", stipulato il 5 gennaio 2022 avente ad oggetto il rinnovo della concessione per altri 6 anni, fino al 22.12.2027 - Comunicato Istituto nazionale di statistica contenente "Elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'art. 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni (Legge di contabilità e di finanza pubblica)", pubblicato nella G.U. del 30 settembre 2022 n. 229. ## Organi ### Altri organi di controllo Comitato di coordinamento composto dai Direttori Generali dei Dipartimenti Regionali con funzioni di raccordo tra la Società e l'azionista Regione Basilicata disciplinato dal Direttiva sul Controllo Analogo e dallo Statuto sociale Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/2001 contenente "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300" al quale è affidato il compito di vigilare sul funzionamento, l'efficacia e l'osservanza del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo nonché di curarne il costante e tempestivo aggiornamento. L'Organismo di Vigilanza in carica è un organo monocratico ### Eventuali variazioni intervenute successivamente al Piano di razionalizzazione del 2015 (D.G.R. n. 400/2015) Sono intervenute modifiche statutarie al fine di adeguare lo Statuto alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 175/2016 TUPS con verbale di assemblea straordinaria del 22 dicembre 2016 (Atto del Dott. Antonio Di Lizia, Notaio in Potenza, rep. n. 95144, racc. 24232) e presa d'atto con D.G.R. Basilicata 269/2017: modifiche agli artt. 25, 26, 27, 29 (Organo amministrativo), 31, 32, 33 (Organi di controllo) e 38 (Disposizioni finali). Sono intervenute ulteriori modifiche statutarie al fine di adeguare il capitale sociale alle prescrizioni dell'art. 16 della legge regionale n. 18/2018 e ss.mm.ii. (assemblea straordinaria del 27/07/2020, verbale a rogito della Dottoressa Beatrice Simone Notaio in Potenza, rep. n. 71715, racc. 27175): riduzione del capitale sociale di euro 2.500.000,00, da euro 7.009.305,00 a euro 4.509.305,00, ai sensi dell'art. 2445 del cod. civ.. ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale L'art. 3 Oggetto del vigente Statuto sociale recita: - Sviluppo Basilicata S.p.A. opera quale società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio della Regione Basilicata nell'ambito fissato dagli artt. 117 e 118 della Costituzione e nel rispetto dei principi contenuti nello Statuto della Regione Basilicata. Per il conseguimento di tali finalità, la Società, nell'ambito della programmazione economica e territoriale della Regione, concorre all'attuazione dei programmi regionali e locali di sviluppo economico, sociale e del territorio in Basilicata e, nel quadro della politica di programmazione, svolge attività strumentali alle funzioni della Regione aventi carattere finanziario e di servizio, nonché degli eventuali altri Enti pubblici partecipanti alla Società. L'oggetto della Società è: - lo svolgimento di attività finanziarie finalizzate a sostenere lo sviluppo delle iniziative economiche nella Regione; - lo studio del processo di sviluppo della Basilicata e l'assistenza tecnica alla Regione ed alle altre amministrazioni pubbliche che, direttamente o indirettamente, contribuiscono allo sviluppo delle iniziative economiche nel territorio della Regione; - la promozione ed il potenziamento di iniziative economiche dirette allo sviluppo dell'economia della Regione, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese; - la promozione, anche in collaborazione con Enti locali, di iniziative che interessino la realizzazione di obiettivi conformi ai documenti di programmazione e pianificazione regionale e territoriale. - Per il conseguimento del proprio oggetto sociale, la Società potrà, a titolo esemplificativo e non esaustivo, compiere le seguenti attività: - progettare e gestire strumenti finanziari regionali per la creazione e lo sviluppo imprenditoriale nel quadro delle indicazioni e finalità definite dall'ente Regione; - reperire fondi da associazioni, fondazioni, enti pubblici per sostenere strategicamente ed economicamente progetti di sviluppo imprenditoriale e di nuova imprenditorialità nell'ambito delle indicazioni e finalità definite dalla Regione e comunque nei limiti e in conformità alla normativa vigente in materia. - concedere ed erogare finanziamenti, incentivi, agevolazioni, contributi, od ogni altro tipo di beneficio utilizzando risorse di fondi pubblici; - costituire, previa autorizzazione della Regione Basilicata, e/o gestire fondi di garanzia per il rilascio di garanzie a favore delle imprese; - costituire, previa autorizzazione della Regione Basilicata, e/o gestire fondi di capitale di rischio per l'attuazione di interventi finanziari nella forma di acquisizione di partecipazioni al capitale sociale, di prestiti partecipativi e obbligazionari anche convertibili a favore di piccole e medie imprese costituite o costituende nella forma di società di capitali; - realizzare e/o gestire "incubatori di impresa" presso i quali gli imprenditori possano trovare allocazione per le proprie aziende; - realizzare attività di promozione e animazione territoriale nel campo della creazione e dello sviluppo imprenditoriale; - progettare e gestire, in collaborazione con la Regione e gli enti sub regionali preposti alla formazione professionale, interventi di formazione e orientamento finalizzati alla promozione e sviluppo d'impresa; - fornire consulenza, assistenza e prestazione di servizi a favore della Regione e delle altre amministrazioni pubbliche locali che, direttamente o indirettamente, contribuiscono allo sviluppo delle iniziative economiche nel territorio della Regione; - collaborare con la Regione e con le altre amministrazioni pubbliche interessate alla progettazione e all'attuazione delle politiche di intervento in materia di ricerca, innovazione e sostegno alla competitività del sistema imprenditoriale locale; - supportare progetti di investimento e di sviluppo territoriale; - promuovere e sostenere, anche in collaborazione con Enti locali, iniziative ed attività che interessano la realizzazione di obiettivi di sviluppo economico e sociale delle comunità locali regionali; - attuare programmi comunitari e nazionali di interesse regionale; - svolgere ogni attività istruttoria, strumentale e connessa a quelle sopra indicate. - La Società, per lo svolgimento della propria attività, in attuazione degli indirizzi regionali, può partecipare al capitale di imprese a rilevanza pubblica, public utility, orientate alla promozione di contenuti tecnologici, sociali, culturali ed economici per lo sviluppo del territorio. Può altresì, associarsi a Enti, istituti e organismi che abbiamo scopi analoghi o affini al proprio e che operino nei settori di interesse regionale. - Ai fini del conseguimento dell'oggetto sociale, la Società può effettuare tutte le operazioni di carattere mobiliare, immobiliare e finanziario, compreso il rilascio di garanzie reali, fideiussioni ed avalli a favore di terzi, l'acquisizione, detenzione, gestione e dismissione delle partecipazioni previste nel precedente comma. - Sono escluse quelle attività espressamente riservate dalla legge in via esclusiva a categorie particolari di soggetti e quelle attività attinenti a particolari materie regolate dalle leggi specifiche. È esclusa la raccolta del risparmio tra il pubblico sotto qualsiasi forma. - In quanto strumento della Regione, la Società è soggetta al controllo analogo della Regione Basilicata e riceve dalla stessa l'affidamento diretto delle attività che costituiscono l'oggetto sociale mediante apposite convenzioni, nel rispetto della normativa vigente in materia. - Nel rispetto della normativa in materia di società a partecipazione pubblica, oltre ottanta per cento del fatturato della Società deve essere effettuato nello svolgimento dei compiti ad essa affidati dalla Regione Basilicata. La produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della Società. - Nell'esercizio delle proprie attività la Società opera con criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza e assicura l'attuazione del principio di pari opportunità. ### Eventuali variazioni dell'oggetto sociale intervenute successivamente al Piano di razionalizzazione approvato con D.G.R. n. 400/2015 Sono intervenute modifiche statutarie a fin8 di adeguamento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 175/2016 TUPS con verbale di assemblea straordinaria del 22 dicembre 2016 (Atto del Dott. Antonio Di Lizia, Notaio in Potenza, rep. n. 95144, racc. 24232) e presa d'atto con D.G.R. Basilicata 269/2017: - modifiche all'art. 3 (Oggetto sociale), con particolare riferimento alla percentuale di fatturato da realizzarsi nei confronti dell'azionista Regione Basilicata di cui all'art. 16 del TUSP ### Rispondenza ai requisiti del TUSP Si. Con particolare riferimento alle prescrizioni di cui all'art. 4 del TUPS la Società è espressamente esonerata dall'applicazione dell'art. 4 per essere inclusa nell'allegato A di cui all'art. 26 del TUPS stesso. ## Finalità e attività Ai sensi dell'art. 26 TUSP, secondo comma, le prescrizioni dell'art. 4 del TUPS non sono applicabili alle società elencate all'allegato A. Il Gruppo Sviluppo Basilicata è inserito nell'elenco di cui all'allegato A, la Società è pertanto esclusa dall'applicabilità dell'art. 4 del TUSP. ## Razionalizzazione precedente ### PIANO RAZIONALIZZAZIONE 2015 (D.G.R. Basilicata n. 400/2015) Il Piano Operativo 2015 evidenziava la sussistenza dei presupposti legittimanti il mantenimento della partecipazione azionaria, atteso che le attività proprie della mission statutaria sono indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Basilicata. Il Piano di revisione straordinaria di cui alla D.G.R. n. 964 del 25.9.2017, costituente ex art. 24 comma 2 del Tusp aggiornamento del sopra richiamato piano operativo di razionalizzazione, ha confermato l'utilità del mantenimento della partecipazione. I successivi Piani annuali di revisione ex art. 20 del Tusp hanno altresì confermato l'opportunità di tale mantenimento. ## Mantenimento società ### MOTIVAZIONI DEL MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE Sviluppo Basilicata, nei suoi anni di ultraventennale attività, ha svolto una forte azione di diffusione di cultura di impresa nel territorio lucano attraverso molteplici strumenti che vanno dalla gestione di pacchetti finanziari agevolativi per imprese (Microcredito), alla gestione di fondi di ingegneria finanziaria (Fondi di garanzia e di Venture Capital), all'attuazione di progetti regionali e comunitari che hanno portato risultati più che soddisfacenti al territorio, crescendo nella capacità di intervento locale e delle professionalità al suo interno. Percorso avviato nella rete di agenzie regionali di Invitalia e nel 2009 la Regione Basilicata ha deciso di acquisire il 100% del capitale sociale della Società. L'ente regionale ha ereditato una struttura con un elevato grado di "expertise" in tema di finanza agevolata e animazione del territorio, il quale consente alla Regione Basilicata di attuare le politiche di sviluppo attraverso un soggetto qualificato che condivide gli obiettivi e la mission con la capacità di essere proprio braccio operativo e al contempo un unico punto di riferimento interlocutore di imprenditori, professionisti, associazioni di categoria, datoriali e tutti i soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e crescita imprenditoriale ed economica del territorio. L'operatività della Società si sviluppa dunque nell'ambito delle politiche regionali per il sostegno finanziario alle attività imprenditoriali operanti nel territorio regionale e per la promozione e l'animazione del tessuto imprenditoriale. Nel contesto delle politiche per il sostegno finanziario alle imprese operanti nel territorio locale, la Società opera come "soggetto attuatore" della finanza agevolata e degli strumenti di ingegneria finanziaria (intesi in un'accezione ampia inclusiva di ogni forma di sostegno finanziario: finanziamento in conto capitale/interesse/finanziamenti agevolati/rilascio di garanzie/ acquisizione di partecipazioni di minoranza e temporanee) promossi dalla Regione Basilicata, il che si sostanzia nella gestione delle Misure agevolative in tutte le fasi del procedimento, fase dell'istruttoria, della concessione ed erogazione e fase del monitoraggio e controllo delle iniziative candidate e ammesse alle agevolazioni pubbliche in prevalenza comunitarie. In tale ambito, il coinvolgimento della Società nella gestione di ciascuna Misura agevolativa assume carattere pluriennale in quanto la fase del monitoraggio e controllo delle agevolazioni concesse (verifiche anche in loco della permanenza dei requisiti di accesso alle agevolazioni e raggiungimento degli obiettivi) è spalmata in un arco temporale pluriennale (anche oltre il quinquennio). Nel quadro invece delle politiche per la promozione e l'animazione del tessuto economico, la Società opera come "soggetto promotore" dello sviluppo e accompagnamento delle imprese consistenti in azioni di promozione/divulgazione sul territorio regionale di strumenti finanziari promossi dalla Regione Basilicata e di accompagnamento per la creazione di nuove imprese. Sviluppo Basilicata svolge, in tale contesto, un ruolo di facilitatore delle interlocuzioni tra il sistema imprenditoriale, anche per il tramite di associazioni imprenditoriali, e le istituzioni e implementa con la Regione misure, progetti e azioni che possano permettere alle imprese del territorio di diventare sempre più competitive. Rientrano in questo asse di intervento, la gestione del sistema Incubatori d'Impresa di Potenza, l'orientamento e la promozione della cultura di impresa, il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese. Nel corso del 2022 è stato avviato un interessante percorso di accompagnamento imprenditoriale per le imprese del territorio a valere su tre driver di sviluppo: internazionalizzazione, ricerca e innovazione, digitalizzazione. Il progetto terminerà nel 2023 e vedrà l'elaborazione di modelli di sviluppo scalabili su base regionale. Proseguirà nell'anno 2023 l'affiancamento alla Regione nella costruzione di un modello "attrazione investimenti" che possa mettere a sistema un circuito virtuoso di accoglienza di nuovi imprenditori, semplificazione burocratica di processi di localizzazione e supporto con specifiche misure di finanziamento orientate alla digitalizzazione e transizione verde. L'intrecciarsi del ruolo di soggetto attuatore e promotore delle linee di intervento regionali rende la Società un importante interlocutore del tessuto economico regionale che incrocia le esigenze ed interagisce con il mondo delle imprese, professionisti e della ricerca e che si interfaccia con le altre finanziarie regionali aderendo all'Associazione Nazionale Finanziarie Regionali ("ANFIR"). Può dunque considerarsi consolidato il ruolo di Sviluppo Basilicata come soggetto attuatore delle politiche di sviluppo regionale. ## Interventi Non sono previsti interventi di razionalizzazione di cui all'art. 20 del TUPS in quanto la Società non ricade in alcune delle ipotesi contemplate dall'art. 20, comma 2, del TUPS, precisamente: - è esonerata dalle disposizioni dell'art. 4; - il numero degli amministratori non è superiore a quello dei dipendenti; - non svolge attività analoga a quelle di altre società partecipate o enti pubblici strumentali di rilevanza regionale; - nel triennio 2019-2021 ha conseguito un fatturato medio superiore a un milione di euro; - non necessita di rilevanti azioni di contenimento costi; - non necessita di iniziative di aggregazione. ## Partecipazioni indirette Sviluppo Basilicata S.p.A. gestisce il Fondo Regionale di Venture Capital (di seguito anche "Fondo") giusta D.G.R. Basilicata 1626/2011 e DGR 507 del 30/04/2014, affidato dall'azionista Regione Basilicata nell'ambito delle politiche regionali per il sostegno finanziario alle attività economiche e imprenditoriali operanti nel territorio regionale. Il Fondo, con una dotazione finanziaria iniziale di euro 8 milioni, è stato costituito allo scopo di favorire la nascita e lo sviluppo di Piccole e Medie Imprese (PMI) locali con specifiche forme di investimento finanziario (partecipazione al capitale di rischio e prestiti partecipativi) dirette a sostenere le prime fasi di sviluppo dell'iniziativa imprenditoriale (Early Stage) e programmi di sviluppo organizzativo, tecnologico, produttivo e commerciale (Expansion), attraverso l'investimento diretto del Fondo e il co-investimento, in partnership con altri investitori (altri fondi, generalisti o specializzati, Business Angel, investitori privati, soci della stessa impresa). Nell'ambito della gestione del Fondo Sviluppo Basilicata ha acquisito, in partnership con altri investitori (altri fondi, generalisti o specializzati, investitori privati, soci della stessa impresa), entro il termine ultimo fissato dall'Avviso al 31/12/2016, n. 9 (nove) partecipazioni sociali in piccole e medie imprese (PMI) operanti in Basilicata (start up innovative), di cui 5 acquisite prima dell'entrata in vigore del D.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, recante Testo Unico Società a Partecipazione Pubblica (di seguito "Decreto"). A data corrente è in corso la fase della dismissione delle n. 3 partecipazioni detenute nelle società Cervellotik S.r.l., Biomassapp S.r.l. e Slowfunding S.r.l., le cui operazioni si concluderanno entro il 31/12/2023 nei termini indicati negli accordi parasociali a suo tempo stipulati con i partner. Altre n. 3 partecipazioni sono detenute nelle società Personal Shop S.r.l., PickMeApp S.r.l. e Giovani Promesse S.r.l. in stato di liquidazione, le cui procedure si concluderanno, molto verosimilmente, già nel primo semestre dell'anno 2023. Per espressa previsione del Regolamento adottato con D.G.R. n. 507 del 30/04/2014 e della Decisione della Commissione Europea C(2012) 6534 Final del 18/09/2012 che ha autorizzato il regime di Aiuto "Fondo Regionale di venture Capital", Sviluppo Basilicata, dopo il 31.12.2016, non ha potuto acquisire altre partecipazioni con le risorse del Fondo né ha potuto erogare ulteriori risorse finanziarie alle società partecipate acquisite nell'ambito del Fondo entro il 31/12/2016. Le partecipazioni sono state acquisite da Sviluppo Basilicata in proprio (risulta tale per effetto dell'iscrizione nel libro soci della società beneficiaria) e per conto della Regione Basilicata, titolare delle risorse del Fondo. Le PMI beneficiarie del Fondo sono imprese private in cui la partecipazione sociale pubblica ha la specifica finalità di finanziare l'avvio di iniziative imprenditoriale (early stage) e programmi di sviluppo (expansion) e non ha finalità di stabile investimento; la partecipazione è, per sua natura, temporalmente limitata oltre che di minoranza. Esse non comportano (e non hanno comportato) alcun onere a carico di Sviluppo Basilicata e della Regione Basilicata; i predetti Regolamento e Decisione della Commissione Europea non consentono l'erogazione in favore delle PMI partecipate di ulteriori risorse finanziarie a qualsiasi titolo, diverse dalle risorse erogate a titolo di capitale sociale sottoscritto al momento dell'ingresso nella partecipazione, fase ormai conclusasi da tempo (31/12/2016). Per espressa disposizione regolamentare, di derivazione anche comunitaria, tali partecipazioni sono temporanee dovendo essere smobilizzate entro sette anni dalla data della loro assunzione e minoritarie, potendo rappresentare complessivamente massimo il 49% del capitale sociale della società beneficiaria, percentuale comprensiva della quota di partecipazione del/i coinvestitore/i. Sviluppo Basilicata investe nelle PMI beneficiarie sempre con l'intervento di coinvestitori privati (altri fondi, generalisti o specializzati, business angel, investitori privati, soci della stessa impresa) sulla base di accordi di investimento conclusi caso per caso. I Coinvestitori svolgono un ruolo importante nella valutazione della redditività dell'impresa e del suo progetto di investimento al fine di orientare ciascuna operazione al profitto, a cui il Fondo deve tendere. Il Fondo e il/i Coinvestitore/i investono nella PMI beneficiaria per sostenere la strategia di sviluppo della società e conseguire un remunerativo rientro a medio termine dei capitali investiti per effetto della dismissione delle partecipazioni. A tal fine gli attori coinvolti nell'operazione Sviluppo Basilicata, il/i Coinvestitore/i, i soci fondatori della società beneficiaria e la stessa società beneficiaria definiscono e disciplinano, con la stipula di accordi parasociali, l'investimento, le modalità di realizzazione dello stesso e il disinvestimento. In un'ottica di sviluppo e valorizzazione della società beneficiaria, con le intese parasociali le parti disciplinano i loro rapporti mediante regole di governance condivise (amministrazione e gestione della società beneficiaria) volte ad assicurare unitarietà e coerenza di indirizzo di gestione della società e regole di exit dalla società beneficiaria con una puntuale regolamentazione di diritti e obblighi in materia di trasferimenti delle rispettive partecipazioni nel capitale sociale. Per ciascun'operazione è prevista una strategia di uscita dalla compagine sociale da parte del Fondo e del/i coinvestitore/i. Sono dunque "operazioni di finanza" compatibili con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato alle imprese, espletate con risorse finanziarie a tal fine destinate dall'ente Regione, alla stregua di altri strumenti finanziari, così come riconosciuto dalla citata decisione della Commissione Europea che ha autorizzato l'Aiuto. Tuttavia, la presenza di Sviluppo Basilicata S.p.A., quale società in house della Regione Basilicata, nella compagine sociale delle PMI beneficiarie del Fondo fa assumere alle medesime società la qualità di società a partecipazione pubblica indiretta ai sensi del TUSP (art. 2 lett. g. e n.). È evidente che la natura e la finalità delle PMI partecipate risultano decisamente estranee alla ratio del TUPS ispirato a principi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica peculiari del sistema pubblico. Le PMI partecipate, viceversa, operano sul mercato e hanno il loro oggetto sociale legato al proprio business non svolgendo attività riconducibile al mondo pubblico. È manifesta l'incongruenza tra tenore letterale e ratio delle disposizioni del TUPS. Da un canto, il dato letterale delle disposizioni del TUPS qualifica le operazioni di Venture Capital effettuate dall'in house Sviluppo Basilicata partecipazioni pubbliche indirette (art. 2 lett. g. e n.) e ne legittima il mantenimento per effetto dell'esclusione dall'ambito di applicazione delle prescrizioni dell'art. 4 del Gruppo Sviluppo Basilicata (inteso in un'accezione non codicistica) di cui all'Allegato A ex art. 26 dello stesso TUSP; dall'altro canto, viceversa, non risultano di fatto applicabili le norme in ordine alla razionalizzazione periodica e revisione straordinaria delle partecipazioni pubbliche (dirette e indirette) di cui agli artt. 20 e 24 del TUPS che recano prescrizioni e principi applicabili al mondo pubblico e non confacenti alla natura delle Partecipazioni PMI, le quali operando sul mercato ed essendo prevalentemente startup innovative ben potrebbero non soddisfare i requisiti ivi previsti per evitarne l'alienazione. L'alienazione delle Partecipazioni PMI, come sopra meglio detto, soggiace a finalità e regole di natura privatistica. Il Fondo e il/i Coinvestitore/i investono nella PMI beneficiaria per sostenerne lo sviluppo e al contempo conseguire un remunerativo rientro a medio termine dei capitali investiti per effetto della dismissione delle partecipazioni secondo i termini indicati negli accordi parasociali stipulati tra le Parti dell'operazione.
basilicata
public_services
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Regione Basilicata
2022-12-30
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Società Energetica Lucana
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Legge Regionale 31 luglio 2006 n. 13 "Costituzione della Società Energetica Lucana"; - Deliberazione della Giunta Regionale 21 maggio 2008 n. 710 avente ad oggetto "Costituzione della Società Energetica Lucana S.p.A."; - Articolo 30 Legge Regionale 6 agosto 2008 n. 20; - D.G.R. n. 913 del 18 giugno 2008 avente ad oggetto "Accordo Quadro Regione — Contitolari Concessione Gorgoglione — Clausola A.3 — Adempimenti Conseguenti"; - Deliberazione della Giunta Regionale 05 agosto 2009 n. 1442 avente ad oggetto "Società Energetica Lucana S.p.A. – Modifica Statuto sociale"; - Articolo 9 Legge Regionale 24 dicembre 2008 n. 31; - Articolo 26, comma 3, Legge Regionale 16 aprile 2013, n. 7; - Articolo 32 Legge Regionale 7 agosto 2009 n. 27; - Articolo 55 Legge Regionale 30 dicembre 2009 n. 42; - Articolo 9 e Appendice B della Legge Regionale 19 gennaio 2010 n. 1; - Deliberazione Giunta Regionale n. 703 del 29 maggio 2015 avente ad oggetto "Direttiva sul Controllo analogo standardizzato della Regione Basilicata sulle società partecipate in house – Approvazione nuova direttiva; - Decreto Legislativo n. 175 del 19 agosto 2016 "Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica" così come modificato dal Decreto legislativo n. 100 del 16 giugno 2017; - Statuto sociale adottato dall'Assemblea Straordinaria del 29 dicembre 2016 (verbale al rogito dell'Avv. Vito Pace, notaio in Avigliano, rep. n. 16077, racc. n.9210). - Deliberazione Giunta Regionale n. 270 del 04 aprile 2017 avente ad oggetto "D.Lgs. N. 175 del 19/08/2016" Testo Unico in materia di Società a partecipazione pubblica" - Società Energetica Lucana S.P.A. Modifiche statutarie - Presa d'atto". - Decreto Presidente Giunta Regionale Basilicata n. 236 del 06 ottobre 2017 avente ad oggetto: "D. Lgs 175/2016 rettificato dal D. Lgs. 100/2017 art. 4 comma 9 – Esclusione parziale della SEL S.p.A. – Società Energetica Lucana- dall'applicazione delle disposizioni TUSP; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1 del 09 gennaio 2018 avente ad oggetto: "Accordo Quadro tra Regione Basilicata e Società Energetica Lucana S.p.A. – Triennio 2018-2020 – Approvazione"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1 del 07/01/2019 avente ad oggetto: "Direttiva sul contenimento dei costi delle società partecipate della Regione Basilicata – Art. 19 TUSP"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 985 del 29 Dicembre 2020 avente ad oggetto "Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 20 TUSP; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1020 del 16 dicembre 2021 avente ad oggetto "Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata al 31.12.2020 – Art. 20 TUSP"; - D.G.R. n. 860 del 30 novembre 2019 "Concessione 'Gorgoglione' TOTAL ITALIA - SHELL ITALIA- MITSUI ITALIA B - Addendum all'Accordo Quadro DGR 1363/2006, Accordo Quadro Integrativo, Protocollo per lo Sviluppo, Protocollo per la fornitura del Gas Naturale- Approvazione". ## Organi ### Eventuali variazioni intervenute successivamente al Piano di razionalizzazione del 2015 (D.G.R. n. 400/2015) Lo Statuto della Società Energetica Lucana S.p.A., come modificato in data 29/12/2016 e in attuazione delle previsioni normative di cui al D. Lgs. n. 175/2016, consta di n. 44 articoli. Le modifiche introdotte riguardano i seguenti articoli: - art.3 rubricato "Oggetto"; - art. 5 rubricato "Domicilio"; - art. 11 rubricato "Trasferimento di azioni e clausola di mero gradimento"; - art. 14 rubricato "Controllo analogo"; - art. 15 rubricato "Competenze dell'Assemblea ordinaria"; - art. 30 rubricato "Direttore generale, Direttore Tecnico e Direttore Amministrativo"; - art. 31 rubricato "Competenze e poteri dell'organo amministrativo"; - art. 33 rubricato "Nomina e composizione dell'organo amministrativo"; - art. 34 rubricato "Organo amministrativo"; - art. 36 rubricato "Organi delegati"; - art. 37 rubricato "Delibere del Consiglio di Amministrazione"; - art. 39 rubricato "Remunerazione dell'Organo amministrativo"; - art. 40 rubricato "Collegio sindacale e revisione legale dei conti"; - art. 44 rubricato "Norma di chiusura"; ### Rispondenza ai requisiti del Tusp Le modifiche sopra elencate sono state introdotte al fine di adeguare lo statuto societario alla normativa TUSP. ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale (art. 3 Statuto Societario). La Società ha per oggetto l'ideazione, lo sviluppo, la definizione e l'attuazione di azioni miranti alla razionalizzazione dei consumi e dell'offerta di energia, alla promozione del risparmio e dell'efficienza energetica, al migliore utilizzo delle risorse locali, convenzionali e rinnovabili, nei servizi pubblici locali collegati all'energia e nei servizi a rete, strettamente funzionali al perseguimento delle finalità istituzionali dei soci pubblici partecipanti. Negli ambiti suddetti la Società può svolgere attività di studio, consulenza e progettazione, ad eccezione delle attività per le quali esiste un'espressa riserva di legge e comunque nei limiti di quanto prescritto dalla normativa in materia di Società a partecipazione pubblica. La Società, per il perseguimento dello scopo sociale, si prefigge di: - promuovere e realizzare l'ottimizzazione dei consumi energetici per ottenere la loro riduzione, l'impiego delle risorse energetiche rinnovabili e la riduzione delle emissioni inquinanti; - sviluppare, promuovere e partecipare ad accordi con i soggetti finanziari e bancari, pubblici e privati, al fine di agevolare l'accesso al credito ai soggetti che intendano sviluppare progetti di interesse energetico, come pure promuovere e sviluppare l'accesso alle fonti di finanziamento derivanti da programmi comunitari, fondi nazionali e regionali; - operare in veste di società di servizi energetici integrati, nel rispetto degli indirizzi normativi nazionali e comunitari, nonché di quelli definiti secondo le priorità individuate dai soci, esclusivamente in favore di soggetti pubblici; - operare come centrale di committenza, ai sensi della normativa vigente; - promuovere e realizzare l'aggregazione in tutte le forme di legge consentite di soggetti pubblici interessati al conseguimento del risparmio, dell'efficienza energetica e dell'impiego delle risorse energetiche; - promuovere i programmi europei, nazionali e regionali inerenti all'energia ed all'ambiente, anche sottoscrivendo accordi con le entità preposte allo sviluppo dei programmi medesimi; - eseguire e/o finanziare interventi di risparmio energetico esclusivamente in favore di soggetti pubblici. La Società potrà effettuare, nelle forme consentite, produzione di energia, nell'ambito di specifici progetti di particolare rilievo tecnico-ambientale, la cui finalità precipua sia il soddisfacimento dei bisogni energetici dell'Ente Regione Basilicata, dei suoi Enti e società strumentali e/o controllate, di Enti e società pubbliche, ovvero la valorizzazione energetica di beni immobili pubblici; il tutto nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dalla normativa in materia di società a partecipazione pubblica. Essa può, inoltre, compiere tutte le attività connesse alla ottimizzazione, razionalizzazione dell'utilizzo dell'energia, della logistica e dell'impiego diffuso delle risorse energetiche rinnovabili nei limiti fissati dalla normativa europea e nazionale, concludere tutte le operazioni finanziarie, societarie ed economiche, mobiliari ed immobiliari, che siano necessarie ed utili alla realizzazione degli scopi sociali, nonché ogni altro atto avente per oggetto il perseguimento di tali finalità, ivi compresa la partecipazione in società e a consorzi con oggetto e scopo sociali analoghi, affini o complementari; il rilascio di garanzie e la stipula di convenzioni con i produttori, distributori o grossisti, operanti nel settore di competenza; la concessione di fideiussioni e garanzie anche reali a favore di terzi e di istituti di credito; il tutto nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dalla normativa in materia di società a partecipazione pubblica. La Società può svolgere le attività ed i servizi di cui ai commi precedenti anche attraverso società controllate, nonché assumere e cedere partecipazioni ed interessenze in altre società, imprese, consorzi ed associazioni sia italiane che estere, aventi oggetti eguali, simili, complementari, accessori, ausiliari o affini ai propri, tra i quali la gestione di servizi a rete, sia direttamente che indirettamente, sotto qualsiasi forma, e costituire e liquidare i soggetti sopra indicati; il tutto nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dalla normativa in materia di società a partecipazione pubblica. La Società può instaurare e sviluppare rapporti di collaborazione con le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali, nonché con gli altri enti pubblici e le Università, e stipulare con esse convenzioni. La Società, anche con la collaborazione di Università, Enti ed Istituti specializzati, può inoltre dedicarsi: - alla promozione e realizzazione di forme o sistemi organizzativi di carattere consortile o associativo fra imprese, soggetti ed enti anche territoriali, pubblici e privati, con particolare riferimento alle infrastrutture energetiche e logistiche di qualsiasi genere per le finalità di cui sopra, compreso l'impiego diffuso delle risorse energetiche rinnovabili, promuovendo l'innovazione tecnologica; - all'elaborazione di analisi settoriali atte a fornire informazioni sulle potenzialità dei mercati energetici nazionali, comunitari ed extracomunitari con elaborazioni di piani e programmi nei settori dell'ambiente e dell'energia. La Società può, infine, svolgere le seguenti attività: - elaborare monitoraggi energetici e curare l'aggregazione dei consumi regionali limitatamente a soggetti pubblici; - assicurare servizi di informazione ed assistenza agli utenti pubblici in materia di consumi energetici; - curare, su delega degli enti pubblici soci, l'attuazione ed il monitoraggio degli accordi stipulati nel settore energetico. Nel rispetto della normativa in materia di Società a partecipazione pubblica, oltre l'ottanta per cento del fatturato della società deve essere effettuato nello svolgimento dei compiti alla medesima affidati dall'Ente pubblico, ovvero dagli Enti Pubblici soci. La produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della società. ### Eventuali variazioni dell'oggetto sociale intervenute successivamente al Piano di razionalizzazione approvato con D.G.R. n. 400/2015 A seguito del d. Lgs. n. 175/2016 sono intervenute le seguenti modifiche statutarie di cui ha preso atto la Giunta Regionale con Delibera n. 270 del 04 Aprile 2017. La Società, infatti, ha deliberato nell'Assemblea Straordinaria del 29/12/2016 le seguenti modifiche all'oggetto sociale (art. 3 dello Statuto): - previsione che, trattandosi di società in house, le attività che la società intende svolgere devono essere strettamente funzionali al perseguimento delle finalità istituzionali dei soci pubblici partecipanti e che comunque le stesse debbano essere esercitate nei limiti di quanto prescritto dalla normativa in materia di Società a partecipazione pubblica; - inserimento della previsione richiesta dal comma 3 dell'art. 16 D.Lgs. n. 175/2016, secondo cui oltre l'80% del fatturato della società deve essere effettuato nello svolgimento dei compiti alla medesima affidati dall'Ente pubblico, ovvero dagli Enti Pubblici soci, mentre la produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della società. ## Finalità e attività ### FINALITÀ PERSEGUITE E ATTIVITÀ AMMESSE (artt. 4 e 26 Tusp) La Società Energetica Lucana S.p.A è stata istituita con Legge Regionale n. 13/2006 per il perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Basilicata nell'ambito delle politiche regionali in materia di energia in linea con quanto disposto dal comma 1 dell'art.4 del D.Lgs.175/2016. In particolare, la Società è stata costituita sotto forma di società di capitali a partecipazione interamente pubblica e attualmente è partecipata al 100% dalla Regione stessa, al fine di favorire la definizione e l'attuazione concreta di azioni tendenti ad ottimizzare la gestione della domanda e dell'offerta di energia, il risparmio energetico, l'efficienza energetica e l'utilizzo delle risorse energetiche locali (convenzionali e rinnovabili), operando anche nei mercati dell'energia elettrica e del gas, perseguendo in tal modo l'interesse pubblico connesso ai consumi e alla spesa energetica dei soggetti pubblici regionali. Le attività della Società sono dettagliate dall'art. 9 della Legge Regionale n. 31/2008 e s.m.i., oltreché dal Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) e sono riconducibili anche ad alcune di quelle previste dal suddetto articolo 4. Precisamente, la Società provvede, anche se in via non esclusiva, all'autoproduzione di beni e servizi strumentali all'ente partecipante (art.4 comma 2 lett. d)) e presta servizi di committenza ai sensi del Codice dei Contratti Pubblici (art. 4 comma 2 lett. e)). Inoltre la Società svolge prevalentemente attività di produzione di energia da fonti rinnovabili, riconducibili all'art. 4 comma 7, del D.Lgs.175/2016. Infatti, l'art. 9 della Legge Regionale n. 31/2008 stabilisce che la Regione Basilicata, nell'ambito delle sue finalità istituzionali, promuove interventi per la riduzione dei consumi e dei costi energetici dei soggetti pubblici regionali attraverso: - l'analisi, il controllo, l'aggregazione e la gestione dei consumi energetici dell'Amministrazione regionale, degli enti strumentali della Regione Basilicata e delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale, nonché, qualora ne facciano richiesta, degli enti pubblici economici e delle amministrazioni pubbliche locali; - la valorizzazione a fini energetici delle superfici esterne degli edifici, inutilizzate o parzialmente utilizzate o comunque compatibili con la produzione di energia, e delle aree fruibili a fini di produzione di energia di proprietà della Regione, dei suoi enti strumentali, delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale, nonché, qualora ne facciano richiesta, degli enti pubblici economici della Regione Basilicata e delle altre amministrazioni pubbliche locali; - la realizzazione di interventi di incremento dell'efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili per gli immobili di proprietà della Regione, dei suoi enti strumentali, delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale, nonché, qualora ne facciano richiesta, degli enti pubblici economici della Regione Basilicata, delle altre amministrazioni pubbliche locali e delle società a totale partecipazione pubblica il cui capitale sia interamente detenuto dai soggetti innanzi indicati (art. 9, comma 1, lettera d) della L.R. n. 31/2008 e ss.mm.ii.); - la realizzazione di impianti alimentati da fonti non fossili con l'intento di destinare alla vendita parte dell'energia prodotta o dei proventi correlati alla vendita della stessa, concorrendo, in tal modo, alla riduzione dei costi a carico degli enti territoriali serviti dagli impianti e dei cittadini residenti nei Comuni di ubicazione degli stessi. Detti interventi sono affidati alla Società Energetica Regionale S.p.A., la quale: - cura l'attuazione delle procedure di cui all'art. 3, comma 4, lettera a) della L.R. 1 luglio 2008 n. 12, limitatamente al campo dell'approvvigionamento energetico delle strutture sanitarie; - provvede a quanto necessario per la realizzazione degli impianti, osservando, per ciò che riguarda gli affidamenti a terzi dei servizi tecnici di ingegneria e di architettura e di costruzione delle opere, i criteri di evidenza pubblica previsti dal Codice dei Contratti Pubblici; - funge da centrale di committenza per l'acquisto di energia da parte della Regione Basilicata e degli enti precedentemente menzionati ai sensi dell'art. 9, comma 2, lettera b), della Legge Regionale n. 31/2008 e s.m.i. Inoltre, il comma 3 del precitato art. 9 stabilisce che sulle superfici esterne degli edifici inutilizzate o parzialmente utilizzate o comunque compatibili con la produzione di energia e, sulle aree fruibili a fini di produzione di energia, appartenenti al demanio o al patrimonio regionale ovvero di proprietà degli enti strumentali, delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale e, qualora ne facciano richiesta, degli enti pubblici economici regionali, delle amministrazioni pubbliche locali e delle società a totale partecipazione pubblica il cui capitale sia interamente detenuto dai soggetti innanzi indicati, è costituito - senza oneri e senza limiti di tempo - il diritto di superficie per la realizzazione degli impianti di cui al comma 1 della succitata norma, avvalendosi di terzi individuati con procedure di evidenza pubblica, in favore della Società Energetica Lucana S.p.A. La costituzione del diritto avviene, a seguito della presentazione della scheda progettuale di utilizzo da parte della Società Energetica Lucana S.p.A. all'ente proprietario, secondo le modalità ad hoc indicate dall'art. 1350 del Codice Civile, anche ai fini dell'adempimento degli obblighi di pubblicità stabiliti dall'art. 2643 c.c. La Società Energetica Lucana S.p.A. utilizza le superfici e le aree sulle quali ha acquisito il diritto di superficie per installare e gestire gli impianti di cui all'art. 9, comma 1, L.R. n. 31/2008, avvalendosi di terzi individuati con procedure di evidenza pubblica, cui ha facoltà di trasferire il diritto acquisito negli atti di gara. La Società, quindi, come previsto anche dal PIEAR, svolge i seguenti servizi/funzioni: - pianificazione strategica e sostenibilità energetica; - trading del gas; - committenza pubblica in campo energetico; - supporto/assistenza agli enti locali; - monitoraggio del sistema energetico, informazione ai consumatori ecc; - promozione, partecipazione a progetti di intervento di innovazione nel campo della sperimentazione e produzione energetica. La Società Energetica Lucana opera, infine, quale delegato amministrativo della Regione Basilicata per l'attuazione di bandi regionali a beneficio dei soggetti indicati nel comma 3 dell'art. 9 della L.R. n. 31/2008 e s.m.i, per i fini di cui al comma 1 della norma. Nell'ambito delle suddette attività, la Società, essendo un organismo strumentale della Regione Basilicata, è soggetta a controlli analoghi a quelli che la Regione esercita sui propri Uffici. La società applica la disciplina normativa di cui al D.Lgs. n. 33 del 2013, conformandosi alle disposizioni applicabili in tema di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni; inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 34, della legge n. 190 del 2012, si attiene al rispetto delle diposizioni vigenti in materia di prevenzione/contrasto dei fenomeni corruttivi. È, altresì, destinataria passiva delle previsioni normative di cui al D.Lgs. n. 39/2013 in tema di inconferibilità e incompatibilità di incarichi. ### ESCLUSIONE PARZIALE EX ART. 4 COMMA 9, SECONDO PERIODO, DL TUSP Come si evince dalle attività sopra indicate, la Società Energetica Lucana S.p.A. non svolge esclusivamente le attività di cui all'art. 4 commi 1-2-4 e 7 del D. Lgs. n. 175/2016 ma, soprattutto con riferimento alle attività assegnategli con DGR 913/2008, ha un ruolo fondamentale nel perseguimento dei fini istituzionali connessi alla valorizzazione del gas naturale estratto sul territorio Regionale. Infatti, con tale DGR la SEL è stata individuata quale "l'operatore al quale verrà consegnato il gas naturale proveniente dalla Concessione Gorgoglione secondo le modalità contenute nella clausola A.3 dell'Accordo Quadro" sottoscritto tra la regione Basilicata e i Contitolari Total Italia SpA, Shell Italia E&P SpA ed Esso Italia Srl, in data 22 settembre 2006. Inoltre, come previsto dall'art. 9 comma 1 lett. d) della L.R. n. 31/2008, promuove la realizzazione di interventi di incremento dell'efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili per gli immobili di proprietà della Regione, dei suoi enti strumentali, delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale, nonché, qualora ne facciano richiesta, degli enti pubblici economici della Regione Basilicata, delle altre amministrazioni pubbliche locali e delle società a totale partecipazione pubblica il cui capitale sia interamente detenuto dai soggetti innanzi indicati (la riqualificazione e l'efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico, la realizzazione di cogeneratori alimentati da fonti fossili e non, ecc.). Esaminato l'art. 4 comma 9 del Tusp che così recita: (omissis)..., "I Presidenti di Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano, con provvedimento adottato ai sensi della legislazione regionale e nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità possono nell'ambito delle rispettive competenze, deliberare l'esclusione totale o parziale dell'applicazione delle disposizioni del presente articolo a singole società a partecipazione della regione...(omissis) motivata con riferimento alla misura e qualità della partecipazione pubblica, agli interessi pubblici alla stessa connessi e al tipo di attività svolta riconducibile alle finalità di cui al comma 1. Il predetto provvedimento è trasmesso alla competente Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti, alla struttura di cui all'art. 15, comma 1, nonché alle Camere ai fini della comunicazione alle commissioni parlamentari competenti". Pertanto, al fine di garantire la prosecuzione di tali attività con il giusto grado di specializzazione che la Società ha acquisito negli anni, si è proceduto all'esclusione parziale dell'applicazione dell'art. 4 D.Lgs.175/2016 da effettuarsi con D.P.G.R. ai sensi del menzionato comma 9 dell'art. 4 stesso, in considerazione del fatto che la società – stante anche la misura totalitaria della partecipazione regionale e la elevata e crescente qualificazione dell'organismo - svolge una peculiare e infungibile attività di produzione di beni e servizi strettamente necessaria al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Basilicata. Sostiene ulteriormente quanto innanzi la considerazione per cui detta società non svolge attività analoga a quelle di altre società partecipate o enti pubblici strumentali di rilevanza regionale che possano – senza soluzione di continuità – assorbire le funzioni attualmente svolte da Sel s.p.a. ovvero sostituirsi ad essa nella missione societaria. ## Razionalizzazione precedente ### PIANO RAZIONALIZZAZIONE 2015 (D.G.R. n. 400/2015) Il Piano Operativo 2015 verificava la sussistenza dei presupposti legittimanti il mantenimento della partecipazione azionaria, atteso che le attività proprie della mission statutaria sono indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Basilicata. Il Piano di revisione straordinaria di cui alla D.G.R. n. 964 del 25.9.2017, costituente ex art. 24 comma 2 del Tusp aggiornamento del sopra richiamato piano operativo di razionalizzazione, ha confermato l'utilità del mantenimento della partecipazione. I successivi Piani annuali di revisione ex art. 20 del Tusp hanno altresì confermato l'opportunità di tale mantenimento. ## Mantenimento società ### MOTIVAZIONI DEL MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE Alla luce di quanto esposto nelle schede 2.4 e 2.5, è evidente che la Società svolge attività direttamente connesse ai fini istituzionali della Regione Basilicata e che il grado di specializzazione da essa acquisito la rende l'unico soggetto in grado di operare nell'ambito delle politiche energetiche regionali, secondo i principi di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa. Pertanto, oltre a svolgere alcune delle attività di cui ai commi 2 (lett. d-e) e 7 dell'art. 4 del D. Lgs. n.175/2016, in considerazione di quanto già stabilito da leggi regionali con riguardo alla mission e alle attività della Sel Spa, come sopraindicate, risulta opportuno e necessario disporre con Decreto del Presidente della Giunta Regionale l'esclusione parziale dell'applicazione delle disposizioni di cui all'art. 4 stesso, onde consentire lo svolgimento delle attività connesse alla valorizzazione del gas naturale estratto sul territorio Regionale e alla realizzazione di interventi di incremento dell'efficienza energetica. Non sono inoltre necessari interventi di razionalizzazione di cui all'art. 24 del TUPS in quanto la Società: - soddisfa i requisiti di cui all'art. 4 del TUPS; - non ricade in alcune delle ipotesi contemplate dall'art. 20, comma 2, del TUPS in quanto: - il numero degli amministratori non è superiore a quello dei dipendenti; - non svolge attività analoga a quelle di altre società partecipate o enti pubblici strumentali di rilevanza regionale; - nel triennio 2019-2021 ha conseguito un fatturato superiore a un milione di euro; - non necessita di rilevanti azioni di contenimento costi; - non necessita di iniziative di aggregazione.
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Regione Basilicata
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Acquedotto Lucano
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Art. 11 Legge Regionale 23 dicembre 1996 n. 63 "Istituzione del servizio idrico integrato. Delimitazione dell'unico ambito ottimale e disciplina delle forme e dei modi di cooperazione fra Enti Locali"; - Art. 35, comma 5, Legge 28 dicembre 2001 n. 448 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002); - Deliberazione AATO Basilicata n. 16 del 08 luglio 2002 "Gestione del Servizio idrico Integrato – Scelta della forma di gestione" - Deliberazione Giunta Regionale n. 1354 del 25 luglio 2002 avente ad oggetto "Legge 36/94 e L.R. 63/96: art. 11 – Convenzione tipo per regolare i rapporti fra AATO e il gestore del S.I.I. e relativo disciplinare tecnico tipo"; - Atto costitutivo della società Acquedotto Lucano S.p.A. in data 30 luglio 2002; - Deliberazione Consiglio Regionale n. 502 del 02 agosto 2002 di approvazione dello schema di convenzione tipo e relativo disciplinare di cui alla DGR n. 1354 del 25 luglio 2002; - Deliberazione AATO Basilicata n. 19 del 03 settembre 2002 "Affidamento alla società Acquedotto Lucano S.p.A. del Servizio Idrico Integrato ed approvazione convenzione di gestione e relativo disciplinare"; - Art. 1 Legge Regionale 2 febbraio 2004 n. 1 "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata – Legge finanziaria 2004"; - Deliberazione AATO Basilicata n. 6 del 30 marzo 2004 "Modifica ed integrazione delle delibere di Assemblea n. 19 del 03.09.2002 e n. 23 del 27.11.2002, relative alla durata della convenzione di gestione del Servizio Idrico Integrato"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 2468 del 12 novembre 2004 avente ad oggetto "Aumento di capitale di Acquedotto Lucano S.p.A. – Adempimenti"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 536 del 17 aprile 2007 avente ad oggetto "Acquedotto Lucano S.p.A. – Modifiche statutarie – Autorizzazione"; - Statuto sociale; - Legge regionale n. 1 dell'8 gennaio 2016 recante "Istituzione dell'Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della Basilicata (E.G.R.I.B.)" e ss.mm.ii; - Legge regionale n. 7 del 3 marzo 2021 recante "Scioglimento del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e Costituzione della Società Aree Produttive Industriali Basilicata Spa". ## Organi ### Eventuali variazioni intervenute successivamente al 2015 Assemblea dei Soci del 24/09/2015: modifica dei seguenti articoli dello Statuto Modifica dell'art. 20, prevedendo, in alternativa alla nomina di un Direttore Generale, la nomina di due Dirigenti di Area, una Tecnica e l'altra Amministrativa, all'interno delle quali far confluire le funzioni gestionali del Direttore Generale. Modifica dell'art. 25 dello Statuto avente ad oggetto il controllo contabile della Società, stabilendo che detto controllo debba obbligatoriamente essere affidato ad un organo esterno di revisione (modificando pertanto l'originaria formulazione di detto articolo che invece prevedeva la mera possibilità che ciò accadesse, in alternativa all'affidamento di tale funzione al collegio sindacale). Assemblea Straordinaria dei Soci del 11/01/2017 (seconda convocazione): modifica statutarie richieste dall'ordinamento giuridico in materia di Società a partecipazione pubblica. Gli articoli modificati sono i seguenti: - Art. 4: Oggetto, Scopo Sociale - Art. 13: Rappresentanza in assemblea - Art. 16: Organo Amministrativo - Art. 17: Delega attribuzioni Consiglio di Amministrazione - Art. 18: Convocazione dell'Organo Amministrativo - Art. 19: Deliberazioni dell'Organo Amministrativo - Art. 20: Poteri dell'Organo Amministrativo - Art. 21: Presidente del Consiglio di Amministrazione - Art. 22: Compensi componenti dell'Organo Amministrativo - Art. 23: Collegio Sindacale ### Rispondenza ai requisiti del Tusp Con le modifiche statutarie approvate nell'Assemblea Straordinaria dei Soci del 11/01/2017 lo Statuto Vigente rispetta quanto previsto dal TUSP ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale Ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto, l'oggetto sociale concerne: - la gestione integrata delle risorse idriche nelle fasi della captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione e la commercializzazione dell'acqua sia per usi civili che per usi industriali o agricoli; - la progettazione e gestione di sistemi di reti di acquedotto e fognature; - la realizzazione e gestione delle opere ed impianti necessari alla gestione integrata delle risorse idriche; - la ricerca di sorgenti di acque; - la realizzazione e gestione di impianti di potabilizzazione, depurazione, smaltimento delle acque (civili e industriali) la realizzazione e gestione degli impianti energetici derivanti da processi di trattamento delle acque reflue e/o dei suoi residui; - la realizzazione e la gestione di tecnologie, anche informatiche, per la salvaguardia dell'ambiente, in relazione all'attività di gestione integrata delle acque; - la raccolta, il trasporto, in conto proprio e in conto utenti, lo smaltimento dei reflui liquidi, civili e industriali e dei fanghi derivanti dai processi di depurazione, siano essi classificati come rifiuti pericolosi e non pericolosi; - l'organizzazione e la conseguente gestione dei servizi connessi all'intero ciclo dell'acqua, intendendosi per tali la verifica dei consumi, la bollettazione e la riscossione delle tariffe, la commercializzazione delle attività di smaltimento e quant'altro utile per l'attuazione dello scopo, ivi comprese tutte le attività previste dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia di servizio idrico integrato. ### Eventuali variazioni dell'oggetto sociale intervenute successivamente al 2015 A seguito dell'Assemblea Straordinaria dei Soci del 11/01/2017, l'art. 4 dello Statuto, Oggetto, Scopo Sociale è stato modificato. Di seguito il nuovo articolo "Art. 4 Oggetto, Scopo Sociale" La Società ha per oggetto - nel territorio della Regione Basilicata - la gestione integrata delle risorse idriche nelle fasi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione e la commercializzazione dell'acqua sia per usi civili che per usi industriali, o agricoli; la progettazione e gestione di sistemi di reti di acquedotto e fognature; la realizzazione e la gestione delle opere ed impianti necessari alla gestione integrata delle risorse idriche; la ricerca e la coltivazione di sorgenti di acque; la realizzazione e gestione degli impianti di potabilizzazione, depurazione, smaltimento delle acque, sia civili che industriali, la realizzazione e gestione degli impianti energetici derivanti da processi di trattamento delle acque reflue e/o dei suoi residui; la realizzazione, gestione di tecnologie, anche informatiche, per la salvaguardia dell'ambiente, in relazione all'attività di gestione integrata delle acque; la raccolta, il trasporto, in conto proprio e in conto utenti, e lo smaltimento dei reflui liquidi, civili e industriali, e dei fanghi derivanti dai processi di depurazione, siano essi classificati come rifiuti pericolosi e non pericolosi; l'attività di autoriparazione su mezzi propri; l'organizzazione e la gestione dei servizi connessi all'intero ciclo delle acque, intendendosi per tali la verifica dei consumi, la bollettazione e la riscossione delle tariffe, la commercializzazione delle attività di smaltimento e quant'altro ritenuto utile per l'attuazione dello scopo, ivi comprese tutte le attività previste dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia di servizio idrico integrato. Per il raggiungimento dello scopo sociale, la Società potrà creare apposite Società di scopo di cui deve detenere l'intero capitale sociale, compiere con carattere di strumentalità al conseguimento dell'oggetto sociale principale, operazioni finanziarie commerciali, mobiliari, immobiliari ed ogni attività di servizi, concedendo fideiussioni, ipoteche, avalli, e garanzie reali a favore delle Società di scopo di cui sopra; potrà assumere (sempre con l'indicato carattere della secondarietà e della strumentalità), direttamente ed indirettamente, interessenze e partecipazioni in altre Società, imprese aziende o consorzi aventi oggetto analogo ed affine o connesso al proprio, nonché fare ogni altra operazione che sarà ritenuta necessaria o comunque utile ai fini della realizzazione degli scopi sociali, nel rispetto di quanto previsto dalla legge. Per i servizi assegnati in gestione a questa Società, la stessa assicura l'informazione agli utenti e in particolare promuove iniziative, anche di carattere culturale, per la diffusione della conoscenza e per la conservazione delle opere idrauliche di particolare pregio storico, e per garantire il risparmio e il corretto utilizzo delle risorse idriche. In ogni caso, almeno l'80% del fatturato annuo della Società deve essere effettuato nello svolgimento dei compiti ad essa affidati dalle amministrazioni pubbliche socie, per il tramite dell'Ente d'Ambito; la produzione ulteriore rispetto a detto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della società. ## Finalità e attività ### FINALITÀ PERSEGUITE E ATTIVITÀ AMMESSE Rientra nel comma 2 dell'art. 4 in quanto la società svolge attività di interesse generale ivi inclusa la realizzazione e gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi così come previsto dalla lettera a). In particolare la gestione del Servizio Idrico Integrato viene assicurata su tutto il territorio regionale senza valutazioni di tipo strettamente economico ma secondo i principi della sussidiarietà con benefici su tutti gli utenti serviti. ### ESCLUSIONE EX ART. 4 COMMA 9, SECONDO PERIODO, DL TUSP Non necessaria ## Razionalizzazione precedente ### PIANO RAZIONALIZZAZIONE 2015 Il Piano Operativo 2015 verificava che lo Statuto della società Acquedotto Lucano S.p.A limita l'oggetto sociale alla gestione delle risorse idriche del solo ambito territoriale della Regione Basilicata, escludendo l'apertura del capitale ad azionisti privati e rafforzando i poteri delle autorità di controllo. Conseguentemente, le amministrazioni pubbliche che controllano la società Acquedotto Lucano esercitano, in modo congiunto per il tramite dell'ex Autorità ATO (ora EGRIB), attività di controllo analogo ai sensi dell'orientamento consolidatosi in ambito di giurisprudenza comunitaria e nazionale. La società si adegua alla disciplina normativa di cui al D.Lgs. n. 33 del 2013, conformandosi alle disposizioni applicabili in tema di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni; inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 34, della legge n. 190 del 2012, si adegua alla normativa vigente in materia di prevenzione dei fenomeni corruttivi. È soggetta, infine, alle previsioni normative contenute nel D.Lgs. n. 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi. Il Piano Operativo pertanto dava atto della sussistenza dei presupposti legittimanti il mantenimento della partecipazione azionaria, atteso che le attività proprie della mission statutaria sono indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Basilicata. Il Piano Operativo inoltre prevedeva la seguente Misura Speciale: al fine di eseguire interventi tesi ad assicurare le migliori condizioni di economicità nel potenziamento del sistema infrastrutturale e nell'adeguamento delle reti idriche dal punto di vista tecnologico e funzionale, Acquedotto Lucano S.p.A. ha istituito un organismo ad hoc, denominato Acquedotto Lucano Progettazione s.r.l, in grado di fornire i servizi di progettazione, direzione lavori ed assistenza in occasione delle procedure di aggiudicazione. Nell'ottica della superiore finalità della razionalizzazione delle società partecipate e di riduzione dei relativi costi, su proposta della Regione è stato avviato e concluso in data 01 luglio 2016, con una procedura di fusione per incorporazione, un procedimento diretto alla internalizzazione del servizio della società Acquedotto Lucano Progettazione S.r.l. in seno ad Acquedotto Lucano S.p.A. ## Mantenimento società ### MOTIVAZIONI DEL MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE La società possiede tutti i requisiti di cui al Testo Unico sulle società partecipate e non rientra in alcuna delle casistiche di cui all'art. 20 del Tusp per le quali si richiede un'azione di razionalizzazione. In particolare è attiva e pienamente operativa. Non presenta un rapporto disfunzionale tra il numero dei dipendenti e quello degli amministratori e svolge funzione strategica indispensabile per il raggiungimento delle finalità degli enti associati. La Regione Basilicata ha avviato inoltre un processo di ulteriore valorizzazione del ruolo di Acquedotto Lucano S.p.A. attraverso la L.R. n. 18 del 30 giugno 2017 che all'art. 10 ha sancito la messa in liquidazione della società in house providing Acqua S.p.A. Le attività svolte nell'ambito del progetto "Conturizzazione Utenze civili, industriali e agricole e misurazione acqua fornita" hanno interessato infatti schemi idrici gestiti, prevalentemente, dai Consorzi di Bonifica, ma anche da Acquedotto Lucano e da EIPLI. Infatti, per quanto attiene alle opere ad uso potabile, di diretta gestione dell'Acquedotto Lucano, la conturizzazione consente, ad oggi, la telemisura degli schemi idrici di linea e di quelli ad esclusivo servizio cittadino, nonché il monitoraggio delle principali opere di approvvigionamento. La menzionata norma pertanto, tenendo conto dei contributi e dell'esperienza già maturata sia dai Consorzi che dalla società in esame nell'ambito di tale progetto, ha previsto l'attribuzione agli stessi – e segnatamente ad Acquedotto S.p.A. - delle funzioni di governo della risorsa idrica regionale. Come già anticipato precedentemente con le variazioni dello statuto di cui sopra, Acquedotto Lucano SpA ha definito un nuovo modello di governance societario che ha condotto alla nomina dell'Amministratore Unico. A seguito delle delibere dell'Assemblea dei soci del 3 luglio e del 24 settembre 2015, è stata portata a compimento, con atto notarile del 11 febbraio 2016, la fusione per incorporazione di Acquedotto Lucano Progettazione Srl in Acquedotto Lucano Spa. L'operazione si è inserita, peraltro, in un più ampio intervento di riorganizzazione interna, che ha portato alla definizione di un nuovo e complessivo assetto aziendale, in grado di garantire una maggiore efficienza del servizio ed una razionalizzazione delle spese di gestione della Società. Le successive modifiche statutarie apportate nel corso del 2017 hanno provveduto all'adeguamento dello Statuto al sopraggiunto D.Lgs. n. 175/2017. ## Interventi ### INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE PREVISTI Non sono previsti interventi di razionalizzazione di cui all'art. 20 del TUPS in quanto la Società non ricade in alcune delle ipotesi contemplate dall'art. 20, comma 2, del TUPS, precisamente: - soddisfa i requisiti di cui all'art. 4 del TUPS; - il numero degli amministratori non è superiore a quello dei dipendenti; - non svolge attività analoga a quelle di altre società partecipate o enti pubblici strumentali di rilevanza regionale; - nel triennio 2019-2021 ha conseguito un fatturato medio superiore a un milione di euro; - non necessita di rilevanti azioni di contenimento costi; - non necessita di iniziative di aggregazione. ### MOTIVAZIONI La società gestisce un servizio pubblico essenziale per il territorio della Regione Basilicata essendo preposta alla gestione unitaria del servizio idrico integrato e pertanto il mantenimento della partecipazione risulta necessario. Atteso tuttavia che la società ha conseguito in esercizi precedenti perdite di rilevante valore si ritiene opportuno investire l'ente strumentale EGRIB, in persona del suo Amministratore Unico, del compito di produrre al Comitato di coordinamento di cui all'art. 26 del Regolamento n. 1/2021, per il tramite dell'Ufficio Speciale per il Controllo di regolarità amministrativa e per il controllo degli enti ed organismi partecipati, entro il 30 aprile 2023, una compiuta relazione inerente ciascuna annualità 2018-2022 relativa a: - Le procedure e gli atti oggetto del controllo analogo su Acquedotto Lucano; - Gli esiti di detto controllo nonché le determinazioni e/o indirizzi assegnati alla società; - La disamina per ciascuna annualità della conformità ai principali parametri fissati dal TUSP come elementi di valutazione dell'andamento societario e della capacità di contenimento dei costi di funzionamento quali, a titolo indicativo e non esaustivo: il fatturato conseguito, i risultati di esercizio conseguiti, le spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il personale ex art. 19 Tusp, gli oneri relativi agli Organi, le valutazioni in ordine alla necessità di contenimento dei costi di funzionamento; la ricognizione del personale in servizio e l'individuazione di eventuali eccedenze (art. 25 Tusp) ovvero di fabbisogni; - Le valutazioni effettuate sulla qualità contrattuale, sul complesso dell'attività economica, finanziaria e tecnica; - I risultati raggiunti, le misure intraprese e la verifica degli obbiettivi fissati.
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Regione Basilicata
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Api-Bas
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - L.R. n. 7 del 3.3.2021 (pubblicata sul Bur n. 18 del 6.3.2021); - D.G.R. n. 371 del 25.5.2021; - L.R. 51/2021 art. 1 - D.G.R. n. 3 del 13.1.2022 - Atto Costitutivo e Statuto del 6.8.2021 a rogito Notarile (Rep. 21423 Raccolta 13057), registrato in Potenza il 10.8.2021, depositato in pari data al Registro delle Imprese e iscritto al medesimo il 6.9.2021; - Statuto modificato il 15.9.2022; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1019 del 16 dicembre 2021 avente ad oggetto "D.G.R. n. 1506/2014: direttiva controllo sulle fondazioni promosse dalla regione Basilicata e D.G.R. n. 703/2015: controllo analogo standardizzato sulle società partecipate in house – modifica parziale"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1 del 07/01/2019 avente ad oggetto: "Direttiva sul contenimento dei costi delle società partecipate della Regione Basilicata – Art. 19 TUSP"; ## Organi ### Rispondenza ai requisiti del Tusp La società, come risulta qualificata nell'Atto costitutivo, svolge servizi di interesse generale di cui all'art. 4 comma 2, lett. A) del Tusp ed in particolare Servizi essenziali indispensabili a garantire l'attività alle imprese insediate, Servizi Ambientali e ICT che tutelano le risorse e migliorano la connettività, Sevizi innovativi che definiscono la reale competitività del territorio, la capacità di produrre innovazione, sostenere i livelli occupazionali e qualificare l'intera offerta economica della Regione. ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale - Attuazione e gestione di interventi coordinati di infrastrutturazione, rilancio e valorizzazione delle aree produttive regionali; - promozione delle aree produttive regionali; - gestione unitaria, nel rispetto delle indicazioni programmatiche della Regione, delle azioni da promuovere nelle aree produttive regionali; - determinazione e riscossione dei corrispettivi dovuti dai soggetti insediati nelle aree industriali; - predisposizione di studi e proposte preordinate all'approvazione dei piani pluriennali di sviluppo industriale che prevedano la specializzazione settoriale delle aree produttive - gestione delle procedure per l'erogazione del bonus gas (L.R. n. 28/22). ## Finalità e attività ### FINALITÀ PERSEGUITE E ATTIVITÀ AMMESSE Progettazione, realizzazione e gestione di opere pubbliche e di urbanizzazione; promozione delle aree produttive; acquisizione di aree e fabbricati; vendita delle aree, di fabbricati e locazione di fabbricati alle imprese; gestione diretta di impianti di produzione combinata e di distribuzione di energia da fonti fossili e da fonti rinnovabili e di calore in regime di autoproduzione; progettazione, realizzazione e gestione di opere telematiche e ICT. ## Mantenimento società ### MOTIVAZIONI DEL MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE Non sono inoltre necessari interventi di razionalizzazione di cui all'art. 24 del TUPS in quanto la Società: - soddisfa i requisiti di cui all'art. 4 del TUPS; Relativamente alle condizioni contemplate dall'art. 20, comma 2, del TUSP, ovvero: - il numero degli amministratori non è superiore a quello dei dipendenti; - non svolge attività analoga a quelle di altre società partecipate o enti pubblici strumentali di rilevanza regionale. - nel triennio 2019-2021 ha conseguito un fatturato superiore a un milione di euro; - non necessita di rilevanti azioni di contenimento costi; - non necessita di iniziative di aggregazione va tenuto conto che la società, sorta nell'agosto 2021 e iscritta al Registro imprese dal settembre successivo, ha avviato la propria organizzazione e attività solo negli ultimi mesi del medesimo anno. Il personale in forze alla società, in base all'art. 8 della L.R. istitutiva, è proveniente dal parziale trasferimento di unità impiegate presso il soppresso Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza, da assegnare alla società sulla base di un apposito Piano redatto dal Liquidatore del menzionato Consorzio ASI, iter completatosi all'inizio dell'anno 2022 con l'assunzione di n. 17 unità. Pertanto – in relazione all'anno 2021 - è giustificabile la temporanea assenza di un corretto rapporto tra amministratori e personale. Non risulta invece applicabile il parametro relativo al fatturato medio del triennio 19-21 né effettivamente verificabile la necessità di eventuale contenimento dei costi, tenuto conto sia della necessità di spese di avvio che della fisiologica non piena operatività del soggetto determinata dalla stessa fase di avviamento. Del pari, per le medesime motivazioni, non è al momento possibile effettuare alcuna valutazione sulla necessità e/o opportunità di dover procedere a iniziative di aggregazione con altri soggetti societari se non attraverso l'analisi della sua programmazione, dello sviluppo delle attività societarie nei prossimi anni e dei relativi documenti contabili.
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Consorzio Aeroporto Salerno-Pontecagnano
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Art. 117 della Costituzione; - Art. 698 del Codice della Navigazione; - Art. 62 Statuto della Regione Basilicata; - Art. 38 Legge Regionale del 18 agosto 2014, n. 26 – "Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014 – 2016" - Art. 29 Legge Regionale del 27 gennaio 2015, n. 5 – "Legge di stabilità regionale 2015"; - D.G.R. n. 1086 del 16 settembre 2014 avente ad oggetto Art. 38 L.R. 18 agosto 2014 n.26 – "Partecipazione alla società Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano". Trasmissione al Consiglio Regionale della Basilicata del Piano Industriale dell'Aeroporto di Salerno. - D.G.R. n. 1317 del 7 novembre 2014 avente ad oggetto Art. 38 L.R. 18 agosto 2014 n.26 - "Partecipazione alla società Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano". Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra la Regione Basilicata, la Regione Campania, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il Consorzio Aeroporto di Salerno – Pontecagnano S.c.a.r.l. e autorizzazione alla sottoscrizione di quote del Consorzio"; - D. Lgs. n. 175 del 19/08/2016 recante "Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica"; - Statuto sociale. ## Quote ### Tipologia di società (partecipazione di controllo/in house/quotata/holding pura) Il Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano Società consortile a r.l. è una società mista a controllo pubblico ai sensi della lett. m), art. 2 del TUSP, con partecipazione pubblica pari al 99,98%. Il Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano Società consortile a r.l. ha detenuto, fino ad ottobre 2019, come unico attivo immobilizzato, la totalità del capitale sociale della controllata "Aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi S.p.A.", ente gestore dell'aeroporto di Salerno – Pontecagnano. In data 24 ottobre 2019, è stato formalmente sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione della controllata Aeroporto di Salerno – Costa d'Amalfi S.p.A. in GE.S.A.C. S.p.A., dando via alla nascita di un sistema aeroportuale integrato e complementare. Dal 1° novembre 2019, il Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano Società consortile a r.l. detiene il 5%, pari a 13.158 azioni, della GE.S.A.C. S.p.A. società a maggioranza capitale privato che gestisce i due aeroporti campani di Napoli - Capodichino e di Salerno - Pontecagnano. La citata procedura di fusione è stata realizzata nel rispetto delle "Linee Guida per la designazione delle reti aeroportuali italiane, ai sensi dell'art. 74 del Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1", emanate dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il 25 novembre 2016. In tale nuovo contesto, Gesac spa, quale soggetto gestore unico degli scali di Napoli e Salerno, dovrà realizzare i lavori di ammodernamento e ampliamento dello scalo salernitano e assicurare il definitivo sviluppo dell'infrastruttura, in un'ottica di crescita complessiva del sistema aeroportuale campano. In conseguenza degli intervenuti mutamenti della società di gestione, Regione Basilicata ha ora una partecipazione indiretta in GE.S.A.C. spa, società che negli ultimi anni ha fatto registrare un costante trend di crescita del traffico aereo dimostrando comprovata esperienza e professionalità per la gestione complementare e in rete degli aeroporti di Napoli e Salerno (Rete Aeroportuale Campana). ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale La società ha ad oggetto le seguenti attività: - promozione, organizzazione e coordinamento dell'attività dei Soci in ordine alle decisioni politiche ed amministrative relative all'aeroporto di Salerno – Pontecagnano e ad altri scali aeroportuali ubicati nel territorio della provincia di Salerno al fine di favorire lo sviluppo degli stessi, anche mediante la promozione o la stipula di contratti e convenzioni con operatori turistici e dei trasporti; - coordinamento delle politiche degli Enti Soci connesse e collegate alla fruizione e promozione degli scali aeroportuali e, in particolare, dell'Aeroporto di Salerno – Pontecagnano, ivi compresa l'assistenza all'organizzazione ed alla gestione, senza l'esercizio diretto, delle seguenti attività: organizzazione ed erogazione dei servizi di assistenza a terra di carattere sia amministrativo che tecnico per le compagnie di volo; servizi a terra; handling all'aeromobile (rimorchio, parcheggio, rifornimenti, pulizia, manutenzione, ecc.); servizi per i bagagli, le merci, e la posta (accettazione, biglietteria, imbarco, sbarco, ecc.); servizi di assistenza alle operazioni in pista; servizi di coordinamento di scalo; servizi carburanti e lubrificanti; servizi di manutenzione degli aeromobili; servizi di organizzazione, gestione, manutenzione e pulizia dello scalo; servizi di trasporto a terra connessi all'attività dello scalo aeroportuale; servizi di ristorazione e catering; - promozione, organizzazione, coordinamento e gestione tecnico – amministrativa di piani e progetti integrati - in coerenza con gli indirizzi ed i vincoli di programmazione stabiliti a livello comunitario, nazionale e regionale - e di servizio al territorio allo scopo di stimolare la collaborazione tra Enti locali ed imprenditorialità privata in materia di viabilità, di trasporti e di servizi accessori; - promozione e realizzazione di ricerche, indagini conoscitive, collegamenti informativi e telematici, studi e progetti collegati allo sviluppo dell'aeroporto di Salerno – Pontecagnano e dell'area aeroportuale; - promozione e coordinamento della realizzazione di interventi ed opere pubbliche e di interesse collettivo, anche infrastrutturali e di riqualificazione del territorio, mediante il più ampio coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, con l'intento di valorizzare, promuovere e gestire le risorse infrastrutturali facenti capo al territorio del bacino di utenza dell'aeroporto. ## Finalità e attività ### FINALITÀ PERSEGUITE E ATTIVITÀ AMMESSE Le attività del Consorzio Aeroporto Salerno – Pontecagnano Società consortile a r.l. rientrano nella finalità ammesse alla lettera b) dell'art. 4 TUSP in quanto il Consorzio medesimo partecipa al capitale sociale di GE.S.A.C. S.p.A., ente gestore unico degli aeroporto di Napoli - Capodichino e Salerno – Pontecagnano, inserito, quest'ultimo, nei sistemi aeroportuali di interesse nazionale dal Decreto del Presidente della Repubblica 17 settembre 2015, n. 201 "Regolamento recante l'individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, a norma dell'articolo 698 del codice della navigazione", pubblicato sulla G.U. n.294 del 18/12/2015. Il provvedimento, in linea con l'obiettivo di razionalizzazione del settore, definisce dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale. All'interno di questi, identifica n. 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all'ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico ed all'inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete transeuropea dei trasporti TEN-T. "Nell'assetto futuro del sistema aeroportuale del Sud è determinante il posizionamento e il ruolo di Napoli Capodichino in relazione alle criticità legate alla compatibilità aeronautica con il contesto urbano e alla possibile saturazione della capacità disponibile nell'attuale sedime. Per tale ragione le prospettive di sviluppo si basano sul progetto di un nuovo scalo da realizzarsi a Grazzanise in cui, come già detto, trasferire il traffico da Capodichino, e sul potenziamento dello scalo di Salerno, a servizio di un bacino di traffico esteso alla Basilicata e alle zone dell'alta Calabria. [...] Riguardo ai collegamenti viari, l'area è caratterizzata dagli interventi programmati su due assi fondamentali: la strada statale Jonica e l'asse autostradale Salerno-Potenza-Bari. La Macroarea è inoltre interessata dalle due maggiori opere in corso del Mezzogiorno, da lungo tempo programmate e in fase di realizzazione: l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e la SS 106 Jonica." (Piano Nazionale Aeroporti" (Piano Nazionale Aeroporti). Nel Piano Nazionale Aeroporti è indicato, inoltre, che lo scalo di Salerno Pontecagnano dovrà ricoprire il ruolo di complementarietà del traffico di Napoli per particolari segmenti di traffico, quali il charter, il low cost ed il cargo, se saranno realizzati gli interventi di adeguamento e allungamento della pista e perseguite azioni di integrazione con lo scalo partenopeo. Fino a quando non sarà allungata la pista, per lo scalo di Salerno, in ragione dei limiti infrastrutturali e della difficoltà a sostenere i costi del servizio commerciale pubblico, è indicata una vocazione relativa al segmento di traffico corrispondente all'aviazione generale (commerciale e privata) e ai servizi elicotteristici di collegamento con le isole. Il Decreto Legge n. 133 del 12/09/2014, approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla GURI n.212 del 12.09.2014 (cosiddetto "Sblocca Italia") e convertito dalla Legge n. 164/2014, ha previsto lo stanziamento di 40M euro per l'aeroporto di Salerno- Pontecagnano, incluso fra le opere indifferibili, urgenti e cantierabili per il rilancio dell'economia. In data 2 agosto 2019 è stato pubblicato l'avviso per la procedura aperta per l'"Affidamento congiunto della progettazione esecutiva, incluso il coordinamento alla sicurezza, e dell'esecuzione dei lavori previsti per lo sviluppo dell'Aeroporto di Salerno – Fase 1 del Programma degli interventi", per un importo complessivo di € 25.282.388,80. Il procedimento di integrazione societaria è iniziato nel 2017 quando GE.S.A.C. S.p.A., Società di gestione dell'Aeroporto Internazionale di Napoli Capodichino, ha avviato la procedura per la creazione di una rete integrata di aeroporti campani. Con D.G.R. n. 428 del 12 luglio 2017, l'Amministrazione regionale della Campania ha approvato lo schema del protocollo di intesa tra Regione Campania, GE.S.A.C. S.p.A e Aeroporto di Salerno - Costa d'Amalfi S.p.A. per la creazione di una rete integrata degli aeroporti campani. Lo sviluppo e l'ammodernamento dell'Aeroporto di Salerno permetterebbe di servire la Provincia di Potenza di uno scalo aeroportuale di interesse nazionale. Dal 1° novembre 2019 la rete integrata di aeroporti campani può ritenersi implementata per effetto della fusione per incorporazione di Aeroporto di Salerno - Costa d'Amalfi S.p.A in GE.S.A.C. S.p.A. – Gestione Servizi Aeroporti Campani, il cui capitale è detenuto in maggioranza da 2i Aeroporti S.p.A., holding che detiene partecipazioni in altri aeroporti italiani [36,39% SEA S.p.A. (Aeroporti di Milano), 90,28% SAGAT S.p.A. (Aeroporto di Torino), 4,09% ADB S.p.A. (Aeroporto di Bologna) e 55% Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. (Aeroporto di Trieste), mentre F2i Aeroporti 2 S.r.l. detiene il 71,25% della SO.GE.A.AL. S.p.A. (Aeroporto di Alghero)]. ## Razionalizzazione precedente ### PIANO RAZIONALIZZAZIONE 2015 Alla data di emanazione del Piano Operativo 2015 la Regione Basilicata non aveva ancora acquisito la partecipazione. ## Interventi ### INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE PREVISTI Con il Piano di revisione annuale approvato con D.G.R. n. 1020 del 16.12.2022 la Giunta Regionale ha incaricato il Comitato di Coordinamento di effettuare un'ulteriore valutazione ed approfondimento in ordine alla sussistenza delle condizioni previste dal Tusp per il mantenimento della quota regionale nella società consortile Aeroporto di Pontecagnano a r.l. cui conseguisse, ove necessario, un piano di riassetto per la razionalizzazione, fusione o soppressione ovvero anche messa in liquidazione o cessione della quota (come sancito all'art. 20 del D.Lgs. 175/16) ed un'adeguata proposta di intervento che, sulla base dello Statuto e dell'atto costitutivo dell'organismo, individuasse lo strumento più idoneo a tale finalità (es. dismissione, cessione a titolo oneroso e/o gratuito della quota, recesso). Con D.G.R. n. 372 del 22.6.2022, sulla base dei risultati del menzionato Comitato, la Giunta Regionale verificava che: - l'analisi del fatturato e dei risultati d'esercizio relativi ai periodi presi in esame dalla normativa evidenziava una tendenza negativa non in linea con i parametri di bilancio fissati dal Tusp per il mantenimento della partecipazione; - non ricorressero inoltre altre ragioni di mantenimento della partecipazione della Regione Basilicata nella società Aeroporto di Pontecagnano non costituendo la stessa oggetto di specifica previsione nel Piano strategico regionale; - lo Statuto societario riconosce in modo ampio e generico al socio il diritto di recesso "negli altri casi previsti da norme di legge inderogabili", nella cui fattispecie rientra il Testo Unico; - i soci che recedono dalla società hanno diritto di ottenere la liquidazione della propria partecipazione; - la società è di tipo misto (a capitale pubblico-privato) nella quale la Regione Basilicata possiede una partecipazione minoritaria e pertanto non riveste né posizione di controllo (possesso della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria (controllo di diritto) né di disponibilità di voti sufficienti ad esercitare un'influenza dominante (controllo di fatto) ex art. 2359 c.c.; - deve essere pertanto escluso il ricorso a istituti civilistici quali la messa in liquidazione della società e/o la fusione della stessa con altri organismi societari. In tale ottica veniva pertanto deciso l'esercizio del diritto di recesso, della stessa, respinto dal Consiglio di Amministrazione della società. ## Tempistica interventi Si conferma il recesso già esercitato nonché la volontà dell'Amministrazione regionale di dismissione della partecipazione per i motivi già espressi in sede di Piano di revisione annuale nonché con D.G.R. n. 372 del 22.6.2022. Con tale finalità sarà pertanto avviato un tentativo di alienazione della quota, mediante procedura di pubblica evidenza, attraverso il quale sia comunque percorsa la possibilità di recupero del più favorevole valore della stessa, fermo restando il recesso esercitato e impregiudicato ogni altro diritto garantito dalla vigente normativa anche civilistica.
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OBI - Osservatorio Regionale Banche - Imprese
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - D.G.R. n. 1002 del 4.5.1999. - D.G.R. n. 1779 del 30.8.2005. - D.C.R. n. 26 del 27.9.2005. - Statuto sociale. La Regione Basilicata aderisce all'Osservatorio interregionale Banche – Imprese nel 1999: sono associati a detto organismo istituti bancari di livello nazionale e locale nonché associazioni imprenditoriali della Puglia, Calabria e Basilicata. La quota associativa iniziale ammontava a lire 1.000.000 con versamento di un contributo ordinario annuo per il suo funzionamento di Lire 10.000.000 (D.G.R. 1002/1999). Nel 2005 avviene la trasformazione giuridica dello stesso Organismo da Associazione senza fini di lucro a Società Consortile a responsabilità limitata con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 26 del 27.9.2005. La Regione Basilicata versa annualmente il contributo sociale per un importo pari a euro 8.000,00. ## Quote ### Quota di partecipazione regionale La quota della Regione Basilicata in Obi s.r.l. nell'esercizio 2019 era di € 15.193.06 pari al 14,06% del capitale sociale, a sua volta ammontante a complessivi € 108.069,02. La composizione della compagine sociale era, sempre per l'anno 2019, la seguente: - Corvino Antonio: 15.193,06 - Matarrese Michele: 15.193,06 - Banca Popolare di Bari: 15.193,06 - Regione Basilicata: 15.193,06 - Regione Puglia: 15.193,06 - Confindustria Puglia: 15.193,06 - Ance Puglia: 15.193,06 - Ficei Puglia: 1.159,85 - Valentino Caffè s.p.a. 557,75 Nel corso dell'anno 2020 la Regione Puglia ha esercitato il recesso dalla società in attuazione del Piano annuale di revisione delle partecipazioni societaria. A seguito di visura camerale si è constatata la scomparsa anche della partecipazione del socio Valentino Caffè s.p.a.. Pertanto, la composizione della società è divenuta la seguente: - Corvino Antonio: 17.443,18 - Matarrese Michele: 17.443,18 - Banca Popolare di Bari: 17.443,18 - Regione Basilicata: 17.443,18 - Confindustria Puglia: 17.443,18 - Ance Puglia: 17.443,18 - Ficei Puglia: 3.409,96 Con la D.G.R. n. 985/2020 (Revisione periodica società partecipate dalla Regione Basilicata – Art. 20 Tusp) tutte le partecipazioni della Regione Basilicata in società sono state confermate in quanto rispondenti ai vincoli di cui all'art. 4 comma 1 del Tusp. La sola società consortile OBI, Osservatorio Regionale Banche - Imprese di Economia e Finanza a r.l., è stata posta in razionalizzazione con incarico al Tavolo Tecnico istituito con D.G.R. n. 921/17 della formulazione di una proposta di intervento che, sulla base dello Statuto dell'organismo, individuasse lo strumento più idoneo alla dismissione della partecipazione regionale. In particolare la citata D.G.R. n. 384/21 ha dettato il percorso amministrativo da seguire per la dismissione della quota regionale come segue: - In prima battuta attraverso l'emanazione di un avviso pubblico per manifestazione di interesse, nel rispetto del diritto di prelazione degli altri soci fissato dallo Statuto societario, per tentare la cessione onerosa della quota regionale; - in subordine, in caso di esito negativo della procedura di cessione onerosa, l'esercizio del diritto di recesso come sancito dallo stesso Statuto societario. In attuazione della menzionata delibera di Giunta, con determinazione Dirigenziale n. 11AB.2021/D.00363 del 7.6.2021, è stato approvato e pubblicato (sul BUR n. 58 del 16.6.2021) avviso pubblico con invito a manifestare interesse per la cessione onerosa della totalità della quota posseduta dalla Regione Basilicata nella società Obi. L'avviso in esame è andato deserto e pertanto, con D.G.R. n. 632/2021, si è dato atto del recesso dalla partecipazione con decorrenza 1.1.2022. ## Oggetto sociale ## Descrizione dell'oggetto sociale La società ha ad oggetto le seguenti attività: Favorire lo sviluppo della cultura d'impresa, il monitoraggio e la conoscenza dei processi di sviluppo territoriali con particolare riferimento alle regioni del mezzogiorno, migliorando ed incentivando le relazioni di dialogo e di collaborazione tra il sistema creditizio, il sistema imprenditoriale ed il sistema istituzionale.
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Acqua s.p.a.
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Legge Regionale 3 giugno 2002 n. 21 "Norme sull'esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico"; - Deliberazione del Consiglio Regionale del 02 agosto 2002 n. 511 avente ad oggetto "Statuto della Società Acqua S.p.A. – Approvazione"; - Statuto sociale; - D.G.R. n. 268 del 04 Aprile 2017 avente il seguente oggetto "TUSP- Modifiche statutarie – presa d'atto- Acqua S.p.A". - D. Lgs. n. 175 del 19/08/2016 "Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica"; - Statuto sociale; - Legge Regionale n. 18 del 30/06/2017 "Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2017/2019"; - l'art. 10 della menzionata legge rubricato: "Integrazione alla legge regionale giugno 2002, n. 21 "Norme sull'esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico" e modifica dell'art. 7 della legge regionale 11 gennaio 2017 n. 1 "Nuova disciplina in materia di bonifica integrale, irrigazione e tutale del territorio" che aggiunge l'art. 5-bis alla L.R. 21/2002; - D.G.R. n. 820 del 31.7.2017 con cui in attuazione del primo comma dell'art.10 della menzionata legge si autorizzava il Presidente della Giunta ad intervenire all'Assemblea della Società Acqua S.p.A. per rappresentare la Regione Basilicata quale socio maggioritario e manifestare la volontà – in seno all'assemblea – di porre la società in liquidazione, adottare ogni altro adempimento conseguente e deliberare su ogni altro punto all'ordine del giorno, ivi compresa la nomina del Commissario Liquidatore; - Assemblea Straordinaria di Acqua S.p.A. – seduta del 04/08/2017 con la quale ha deliberato la messa in liquidazione della società Acqua S.p.A. e nominato il Commissario Liquidatore ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale L'articolo 2 della Legge Regionale n. 21/2002, rubricato "Soggetto gestore dell'approvvigionamento idrico primario", stabilisce che la Regione Basilicata promuove la costituzione di una società per azioni, a totale capitale pubblico, denominata Acqua S.p.A. – Società per azioni per l'approvvigionamento idrico. L'articolo 3, comma 1, della succitata Legge Regionale individua l'oggetto sociale della società, consistente in: - gestione unitaria della captazione delle acque sia superficiali sia sotterranee, del loro accumulo, trasporto ed adduzione, anche con il loro trasferimento tra schemi idrici complessi ed interconnessi e tra bacini idrografici diversi, nonché del loro trattamento per l'approvvigionamento primario degli usi civili, irrigui ed industriali, e della loro utilizzazione a fini energetici; - gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria e valorizzazione delle infrastrutture, degli impianti e delle opere, di cui al succitato art. 2, comma 3, L.R. n. 21/2002; - studi, analisi e altre attività dirette a supportare l'organizzazione ed il funzionamento del servizio idrico, secondo le finalità di cui al già citato art. 1, ivi comprese la redazione di piani, programmi e studi territoriali e/o di sistema, la valutazione tecnico-economica e la messa a punto di iniziative di finanza di progetto e similari per la realizzazione dei programmi di intervento e/o di singoli investimenti; - monitoraggio dello stato quantitativo e qualitativo della risorsa idrica, anche ai fini della determinazione continua del bilancio idrico e della salvaguardia della sicurezza dei cittadini in condizioni di crisi e successiva emergenza idrica; - riscossione della tariffa per il servizio di approvvigionamento primario dell'acqua all'ingrosso presso i soggetti utilizzatori, così come stabilito nell'ambito degli accordi di programma di cui al precedente art. 1 commi 2 e 4; - espletamento di ulteriori compiti, funzioni ed attività conferiti dallo Stato, dalle Regioni dagli Enti locali in piena coerenza con le attività e con le finalità di cui al suddetto art. 1, comma 1. L'articolo 3, comma 2, della L.R. n. 21/2002 stabilisce che l'assetto societario, il modello di gestione e di controllo, i criteri di funzionamento e di organizzazione della società sono disciplinati dallo Statuto, approvato dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta, e dall'Atto costitutivo. Altresì, il terzo comma di suddetto articolo 3 dispone che la società possa procedere all'acquisizione di partecipazioni o alla costituzione di società per l'esercizio di attività strumentali ove ritenute utili al perseguimento dell'oggetto sociale. ### Eventuali variazioni dell'oggetto sociale intervenute successivamente al Piano di razionalizzazione approvato con D.G.R. n. 400/2015 A seguito del d. Lgs. n. 175/2016 sono intervenute le seguenti modifiche statutarie di cui ha preso atto la Giunta Regionale con Delibera n. 268 del 04 Aprile 2017. In materia di oggetto sociale (art. 3 dello Statuto) nel senso in particolare di: - prevedere, innanzitutto, che tutte le attività debbono essere svolte dalla società nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dalla normativa in materia di società a partecipazione pubblica; - espungere i riferimenti che presentano un maggiore grado di genericità o di estraneità rispetto alle definizioni di cui all'art. 4, comma 2 del D. Lgs. n. 175/2016; - inserire la previsione richiesta dal comma 3 e dell'art. 16 del D. Lgs. n. 175/2016, secondo il quale, oltre l'ottanta per cento del fatturato della società deve essere effettuato nello svolgimento dei compiti alla medesima affidati dall'Ente pubblico, ovvero dagli Enti Pubblici soci, mentre la produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della società; ## Interventi ### INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE PREVISTI La Giunta regionale ha deliberato la messa in liquidazione della società "Acqua S.p.A. — Società per azioni per l'approvvigionamento idrico" di cui all'art. 2 della legge regionale 3 giugno 2002, n. 21 recante "Norme sull'esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico". Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 820 del 31 Luglio 217 è stata data attuazione alla Legge Regionale con la quale si è posta in liquidazione la società Acqua S.p.A. ## Tempistica interventi L'assemblea dei soci ha deliberato in data 04/08/2017 la liquidazione volontaria della società i cui effetti sono decorsi dalla data di iscrizione nel Registro delle imprese avvenuta in data 11/09/2017. Nella relazione del Liquidatore al Bilancio intermedio di Liquidazione al 31.12.2020 lo stesso ha sottolineato che il tempo di durata della liquidazione, inizialmente stimato in anni 3, è condizionato dall'andamento dei contenziosi in corso e delle procedure complesse previste in tema di riscossione dei crediti Iva (l'art. 30 DPR 633/72 -art. 5 D.M. 26.02.1992), preventivando ulteriori due anni. Una volta definito il contenzioso si potrà procedere alla dismissione dei beni inventariati che potrebbero essere acquisiti anche dalla Regione per essere eventualmente utilizzati in altre società partecipate. Il Liquidatore della società fornirà, entro il 28 febbraio 2023, un'adeguata relazione esplicativa dello stato effettivo della procedura, dei tempi previsti per la sua conclusione, dei risultati attesi in termini di attività e passività e di esiti dei contenziosi nonché ogni altra informazione necessaria all'amministrazione regionale.
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Lucandocks s.p.a.
## Riferimenti Principali riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi: - Deliberazione Giunta Regionale n. 2556 del 30 dicembre 2003 avente ad oggetto "Lucandocks S.p.A. – Manifestazione di interesse della Regione Basilicata"; - Deliberazione Consiglio Regionale n. 796 del 24 febbraio 2004 avente ad oggetto "Lucandocks S.p.A. – Manifestazione di interesse della Regione Basilicata"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 853 del 16 aprile 2004 avente ad oggetto "Lucandocks S.p.A. Acquisizione quota azionaria"; - Deliberazione Giunta Regionale n. 1459 del 18 giugno 2004 avente ad oggetto "Lucandocks S.p.A. Aumento di capitale sociale"; - Statuto sociale; - DGR n. 1414 del 28 ottobre 2014 avente ad oggetto "Dismissione partecipazione della Regione Basilicata alla società Lucandocks S.p.A. – art. 3, commi 27 e 28, legge n. 244/2007 – Proposta al Consiglio Regionale"; - Deliberazione del Consiglio Regionale n. 232 del 10 marzo 2015. - D. Lgs. n. 175 del 19/08/2016 "Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica"; - Statuto sociale. ## Ricostruzione e Aggiornamento Piano Operativo 2015 Il Piano Operativo 2015 dettagliava quanto segue. L'oggetto sociale di cui all'art. 3 dello Statuto societario comprendeva: - studio, promozione, coordinamento, svolgimento e gestione di tutte le attività finalizzate alla creazione ed all'esercizio, principalmente a Tito (PZ) – frazione Tito Scalo, di un'area intermodale finalizzata all'integrazione di sistemi di trasporto attraverso l'agevolazione delle operazioni connesse all'organizzazione logistica della produzione e della distribuzione fisica dei prodotti e l'opportuna erogazione di servizi atti a garantire assistenza agli operatori ed ai loro mezzi. In ottemperanza a quanto sancito ex art. 3, comma 27, legge n. 244/2007, è stata rilevata l'opportunità di dichiarare l'insussistenza delle condizioni necessarie per il mantenimento della partecipazione azionaria: la società, infatti, risulta inattiva. Altresì, detenendo la Regione Basilicata un'esigua partecipazione, detta società non avrebbe potuto essere considerata strettamente necessaria al perseguimento dei fini istituzionali dell'Ente; si consideri, peraltro, la mancata produzione di beni o servizi d'interesse generale nell'ambito delle competenze regionali. Si rappresenta, a tal proposito, che anche il Comune di Tito (con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 27 luglio 2011, ad oggetto "Ricognizione delle Società partecipate – verifica dei presupposti per il loro mantenimento ai sensi dell'art. 3 della legge n. 244/2007") ha ravvisato l'opportunità di dismettere la partecipazione azionaria nell'ambito della società Lucandocks S.p.A. in quanto, si è detto, "risulta che il progetto di realizzazione di un interporto nell'area industriale di Tito Scalo non abbia ricevuto i finanziamenti da parte dello Stato con la conseguenza che sono venute meno le ragioni della sua costituzione". Ne è conseguentemente derivato l'iter amministrativo volto alla dismissione della partecipazione azionaria detenuta dalla Regione Basilicata. Con DGR n. 1414 del 28 novembre 2014, avente ad oggetto "Dismissione partecipazione della Regione Basilicata alla società Lucandocks S.p.A. – art. 3, commi 27 e 28, legge n. 244/2007 – Proposta al Consiglio Regionale", è stata dichiarata la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 3, comma 27, della legge n. 244/2007, ai fini della dismissione della partecipazione regionale nella società di capitali Lucandocks S.p.A. e, per l'effetto, è stato proposto al Consiglio Regionale di deliberare in merito alla predetta dismissione. Con Deliberazione n. 232 del 10 marzo 2015, trasmessa al Presidente della Giunta Regionale con nota Prot. n. 3473/C del 25 marzo 2015, il Consiglio Regionale ha approvato la dismissione della partecipazione regionale alla società Lucandocks S.p.A. Ha fatto seguito la nota dell'Ufficio Affari Istituzionali e Affari Generali della Presidenza, Prot. n. 63913/11AB del 31 marzo 2015, con la quale, previamente richiamato l'art. 1, comma 569, legge n. 147/2013, la società Lucandocks S.p.A. è stata invitata a procedere alla determinazione del valore della quota di partecipazione regionale oggetto di cessazione, pari al 1,15% del capitale sociale, ai fini della conseguente liquidazione in denaro. Con D.G.R. n. 1363 del 30 Ottobre 2015, avente ad oggetto "Conclusione iter dismissione della partecipazione azionaria regionale dalla società Lucandocks S.p.A", la Giunta Regionale constatava la necessità di completare la procedura di dismissione della partecipazione azionaria regionale nella società di capitali Lucandocks S.p.A., mediante cessione a terzi della quota azionaria, pari al 1,15% del capitale sociale, attraverso procedura di evidenza pubblica. Con successiva D.G.R. n. 141 del 24 Febbraio 2016, la Giunta Regionale deliberava l'indizione di asta pubblica per la vendita della suddetta partecipazione azionaria, stabilendo, quale criterio di aggiudicazione, la migliore offerta in aumento rispetto al prezzo posto a base d'asta. L'Avviso è stato pubblicato in data 16 Marzo 2016 con termine di scadenza di presentazione delle offerte al 15 Aprile 2016. L'asta pubblica è andata deserta ed è in atto, da parte dell'Ufficio Legale della Regione Basilicata, la prosecuzione dell'iter anche in sede giudiziale al fine della liquidazione della quota di partecipazione societaria. Non sono al momento prevedibili i tempi di chiusura della procedura in sede giudiziale. Al termine della stessa invece si presume il recupero della somma corrispondente al valore della quota di partecipazione sociale di 1,15% pari a circa € 20.000,00. ## Oggetto sociale ### Descrizione dell'oggetto sociale L'articolo 3 dello Statuto descrive l'oggetto sociale che qui di seguito si riporta: - studio, promozione, coordinamento, svolgimento e gestione di tutte le attività finalizzate alla creazione ed all'esercizio, principalmente a Tito (PZ) – frazione Tito Scalo, di un'area intermodale finalizzata all'integrazione di sistemi di trasporto attraverso l'agevolazione delle operazioni connesse all'organizzazione logistica della produzione e della distribuzione fisica dei prodotti e l'opportuna erogazione di servizi atti a garantire assistenza agli operatori ed ai loro mezzi. In particolare, in ottemperanza a quanto sancito ex art. 3, comma 27, legge n. 244/2007, è stata rilevata l'opportunità di dichiarare l'insussistenza delle condizioni necessarie per il mantenimento della partecipazione azionaria: la società, infatti, risulta inattiva. Altresì, detenendo la Regione Basilicata un'esigua partecipazione, detta società non avrebbe potuto essere considerata strettamente necessaria al perseguimento dei fini istituzionali dell'Ente; si consideri, peraltro, la mancata produzione di beni o servizi d'interesse generale nell'ambito delle competenze regionali. Si rappresenta, a tal proposito, che anche il Comune di Tito (con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 27 luglio 2011, ad oggetto "Ricognizione delle Società partecipate – verifica dei presupposti per il loro mantenimento ai sensi dell'art. 3 della legge n. 244/2007") ha ravvisato l'opportunità di dismettere la partecipazione azionaria nell'ambito della società Lucandocks S.p.A. in quanto, si è detto, "risulta che il progetto di realizzazione di un interporto nell'area industriale di Tito Scalo non abbia ricevuto i finanziamenti da parte dello Stato con la conseguenza che sono venute meno le ragioni della sua costituzione". Ne è conseguentemente derivato l'iter amministrativo volto alla dismissione della partecipazione azionaria detenuta dalla Regione Basilicata, disposta con DGR n. 1414 del 28 novembre 2014 avente ad oggetto "Dismissione partecipazione della Regione Basilicata alla società Lucandocks S.p.A. – Art. 3, commi 27 e 28, legge n. 244/2007 – Proposta al Consiglio Regionale". Con Deliberazione n. 232 del 10 marzo 2015, il Consiglio Regionale ha approvato la dismissione della partecipazione societaria di che trattasi. ## Razionalizzazione precedente ### PIANO RAZIONALIZZAZIONE 2015 Con DGR n. 1414 del 28 novembre 2014, avente ad oggetto "Dismissione partecipazione della Regione Basilicata alla società Lucandocks S.p.A. – art. 3, commi 27 e 28, legge n. 244/2007 – Proposta al Consiglio Regionale", è stata dichiarata la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 3, comma 27, della legge n. 244/2007, ai fini della dismissione della partecipazione regionale nella società di capitali Lucandocks S.p.A. e, per l'effetto, è stato proposto al Consiglio Regionale di deliberare in merito alla predetta dismissione. Con Deliberazione n. 232 del 10 marzo 2015, trasmessa al Presidente della Giunta Regionale con nota Prot. n. 3473/C del 25 marzo 2015, il Consiglio Regionale ha approvato la dismissione della partecipazione regionale alla società Lucandocks S.p.A. Ha fatto seguito la nota dell'Ufficio Affari Istituzionali e Affari Generali della Presidenza, Prot. n. 63913/11AB del 31 marzo 2015, con la quale, previamente richiamato l'art. 1, comma 569, legge n. 147/2013, la società Lucandocks S.p.A. è stata invitata a procedere alla determinazione del valore della quota di partecipazione regionale oggetto di cessazione, pari al 1,15% del capitale sociale, ai fini della conseguente liquidazione in denaro. Con D.G.R. n. 1363 del 30 Ottobre 2015, avente ad oggetto "Conclusione iter dismissione della partecipazione azionaria regionale dalla società Lucandocks S.p.A", la Giunta Regionale constatava la necessità di completare la procedura di dismissione della partecipazione azionaria regionale nella società di capitali Lucandocks S.p.A., mediante cessione a terzi della quota azionaria, pari al 1,15% del capitale sociale, attraverso procedura di evidenza pubblica. Con successiva D.G.R. n. 141 del 24 Febbraio 2016, la Giunta Regionale deliberava l'indizione di asta pubblica per la vendita della suddetta partecipazione azionaria, stabilendo, quale criterio di aggiudicazione, la migliore offerta in aumento rispetto al prezzo posto a base d'asta. L'Avviso è stato pubblicato in data 16 Marzo 2016 con termine di scadenza di presentazione delle offerte al 15 Aprile 2016. L'asta pubblica è andata deserta ed è in atto, da parte dell'Ufficio Legale della Regione Basilicata a seguito di trasmissione degli atti da parte dell'Ufficio Affari Generali, la prosecuzione dell'iter in sede giudiziale al fine della liquidazione della quota di partecipazione societaria. ## Interventi ### INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE PREVISTI In merito alla procedura di dismissione della quota di partecipazione alla suddetta società. La documentazione è agli atti dell'Ufficio Legale per la prosecuzione in sede giudiziale al fine di liquidazione della quota di partecipazione societaria. Nel corso del 2018 l'Ufficio Legale della Regione Basilicata ha provveduto ad inoltrare mediante apposita nota formale invito alla stipula di una convenzione di negoziazione assistita da avvocati ai sensi del D.L. n. 132/2014 convertito in Legge n. 162/2014. L'Ufficio Legale fornirà, entro il 28 febbraio 2023, relazione esplicativa dello stato della procedura, dei tempi e risultati prevedibili nonché delle misure e iniziative eventualmente necessarie. ## Tempistica interventi L'Ufficio Legale e del Contenzioso della Regione Basilicata prevede di procedere al recupero della quota mediante procedimento giudiziale.Y
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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
IL CONSIGLIO COMUNALE Richiamato il D.Lgs. n.175/2016 (TUSP), e in particolare l'art.20 il quale recita: - le amministrazioni pubbliche effettuano annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione. - I piani di razionalizzazione, corredati di un'apposita relazione tecnica, con specifica indicazione di modalità e tempi di attuazione, sono adottati ove, in sede di analisi di cui al comma 1, le amministrazioni pubbliche rilevino: - partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all'articolo 4; - società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - partecipazioni in societarie che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - partecipazioni in societarie che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro; - partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti; - necessità di contenimento dei costi di funzionamento; - necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4; Atteso: - che la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Lombardia, con parere n. − 198/2018, ha affermato la necessità che ogni amministrazione provveda alla verifica delle azioni previste in sede di revisione straordinaria delle società partecipate, rendendone formalmente conto agli utenti o alla collettività di riferimento mediante pubblicazione sul proprio sito istituzionale, nonché alla competente Sezione della Corte dei conti e al Ministero dell'economia e delle finanze; - che questo Comune è tenuto ad effettuare l'analisi dell'assetto delle società in cui detiene − partecipazioni, dirette o indirette, al 31 dicembre 2020; Considerato che le disposizioni del Testo unico devono essere applicate tenendo conto dell'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, della tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica; Richiamati l'atto di ricognizione delle società̀ partecipate, approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 34/2017 "Revisione straordinaria delle partecipazioni ex art. 24, D.Lgs. 19 agosto 2016 n. 175, come modificato dal Decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 Ricognizione partecipazione possedute. Provvedimenti"; Considerato che l'art. 20 comma 1 del T.U.S.P. prevede che, fatta salva la revisione straordinaria, le amministrazioni pubbliche effettuano annualmente, con proprio provvedimento un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione; Considerato che il medesimo articolo prevede che i provvedimenti di cui sopra siano adottati entro il 31 dicembre di ogni anno e siano trasmessi con le modalità di cui all'articolo 17 del decreto legge n. 90 del 2014, n. 114 e rese disponibili alla struttura di cui all'articolo 15 e alla sezione di controllo della Corte dei conti competente ai sensi dell'articolo 5, comma 4; Tenuto conto che ai fini di cui sopra devono essere alienate oppure oggetto delle misure di cui all'art. 20, commi 1 e 2, T.U.S.P. – ossia di un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione – le partecipazioni per le quali si verifica anche una sola delle seguenti condizioni: - non abbiano ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente, di cui all'art. 4, c. 1, T.U.S.P., anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria e in considerazione della possibilità di gestione diretta od esternalizzata del servizio affidato, nonché della compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa, come previsto dall'art. 5, co. 2, del Testo Unico; - non siano riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'art. 4, comma 2, T.U.S.P., sopra richiamato; - tra quelle previste dall'art. 20, c. 2, T.U.S.P.: - partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie delle due precedenti categorie; - società che risultano prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti, tenuto conto che per le società di cui all'art. 4, co. 7, D.Lgs. n. 175/2016, ai fini della prima applicazione del criterio in esame, si considerano i risultati dei cinque esercizi successivi all'entrata in vigore del Decreto correttivo; - necessita di contenimento dei costi di funzionamento; - necessita di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'art. 4, T.U.S.P.; Considerato, altresì, che le disposizioni del predetto Testo unico devono essere applicate avendo riguardo all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica; Tenuto conto che è fatta comunque salva la possibilità di mantenere partecipazioni: - in società che producono servizi economici di interesse generale a rete di cui all'art. 3-bis, D.L. n. 138/2011 e s.m.i., anche fuori dall'ambito territoriale del Comune di Pignola e dato atto che l'affidamento dei servizi in corso alla medesima società sia avvenuto tramite procedure ad evidenza pubblica ovvero che la stessa rispetta i requisiti di cui all'art. 16 del T.U.S.P. - in società che, alla data di entrata in vigore del Decreto correttivo, risultino già costituite e autorizzate alla gestione di case da gioco ai sensi della legislazione vigente; Considerato che le società in house providing, sulle quali e esercitato il controllo analogo ai sensi dell'art. 16, D.Lgs. n. 175/2016, che rispettano i vincoli in tema di partecipazioni di capitali privati (co. 1) e soddisfano il requisito dell'attività prevalente producendo almeno l'80% del loro fatturato nell'ambito dei compiti affidati dagli enti soci (co. 3), possono rivolgere la produzione ulteriore (rispetto a detto limite) anche a finalità diverse, fermo il rispetto dell'art. 4, co. 1, D.Lgs. n. 175/2016, a condizione che tale ulteriore produzione permetta di conseguire economie di scala od altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale delle società; Viste le linee guida predisposte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, condivise con la Corte dei conti e la Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo presso il Dipartimento del Tesoro, relative alla redazione del provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni, da adottare ai sensi dell'art. 20 del TUSP, aggiornate al 31/12/2020; Valutate pertanto le modalità di svolgimento delle attività e dei servizi oggetto delle società partecipate dall'Ente, con particolare riguardo all'efficienza, al contenimento dei costi di gestione e alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato; Tenuto conto del miglior soddisfacimento dei bisogni della comunità e del territorio amministrati a mezzo delle attività e dei servizi resi dalle società partecipate possedute dall'Ente; Considerato che la ricognizione e adempimento obbligatorio anche nel caso in cui il Comune non possieda alcuna partecipazione, esito che comunque deve essere comunicato alla sezione della Corte dei conti competente ai sensi dell'articolo 5, comma 4, e alla struttura di cui all'articolo 15, TUSP. Visto l'esito della ricognizione effettuata come risultante dalla relazione tecnica allegato A) alla presente deliberazione, che ne costituisce parte integrante e sostanziale; Tenuto conto del parere espresso dall'Organo di revisione ai sensi dell'art. 239, c. 1, lett. b), n. 3), D.Lgs. n. 267/2000; Preso atto del parere favorevole ex art. 49, D.Lgs. n. 267/2000, espresso dal Segretario Comunale in ordine alla regolarità tecnica; Preso atto del parere favorevole ex art. 49, D.Lgs. n. 267/2000, espresso dal Responsabile del Servizio Finanziario in ordine alla regolarità contabile; Visto il d.Lgs. n. 118/2011; Visto il d.Lgs. n. 267/2000; Visto lo Statuto Comunale; Visto il vigente Regolamento di contabilità; Con votazione espressa per alzata di mano dagli aventi diritto, il cui esito, accertato e proclamato dal Presidente, e del seguente tenore: presenti n. 10 – astenuti n. 03 (Scavone Saverio, Scavone Celestina e Lonato Maurizio) - votanti n. 07 – favorevoli n. 07, DELIBERA: - Di approvare la ricognizione al 31 dicembre 2020 delle società in cui il Comune di Pignola detiene partecipazioni, dirette o indirette come disposto dall'art. 20, D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175 analiticamente dettagliate nell'allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; - Di prendere atto che la ricognizione effettuata non prevede un nuovo piano di razionalizzazione; - Di precisare che tale provvedimento costituisce atto di indirizzo programmatico per le azioni da intraprendere da parte del l'ente in materia di società partecipate; - Di trasmettere, a cura dell'Ufficio di Ragioneria, la presente deliberazione a tutte le società partecipate dal Comune dettagliatamente elencate nell'allegato B); - Di comunicare, a cura dell'Ufficio Patrimonio, l'esito della ricognizione di cui alla presente deliberazione ai sensi dell'art.20 comma 3 del T.U.S.P; Infine, il Consiglio comunale, con separata votazione espressa per alzata di mano dagli aventi diritto, il cui esito, accertato e proclamato dal Presidente, e del seguente tenore: presenti n.10 – votanti n.10 - favorevoli n.10, DELIBERA: - di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi del d.Lgs.n.267/2000
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1. INTRODUZIONE
La legge di stabilità per il 2015 (Legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l'avvio di un "processo di razionalizzazione" delle società a partecipazione pubblica allo scopo di assicurare il "coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato". In adesione a tale disposto legislativo il Comune di Pignola, con atto del Consiglio comunale n. 70 del 20/09/2016, approvava il "Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie". In data 23 settembre 2016 è entrato in vigore il nuovo Testo Unico delle Società partecipate (D.Lgs. 175 del 19.08.2016) attraverso il quale il Governo ha dato attuazione alla delega prevista nella legge 7 agosto 2015 n. 124, sulla disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, al fine di assicurare la chiarezza delle regole, la semplificazione normativa e la tutela e la promozione del fondamentale principio della concorrenza. Le disposizioni di detto decreto hanno ad oggetto la costituzione di società da parte di amministrazioni pubbliche, nonché l'acquisto, il mantenimento e la gestione di partecipazioni da parte di tali amministrazioni, in società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta. In particolare, il decreto risponde alle esigenze individuate dal Parlamento ai fini del riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, attraverso i seguenti principali interventi: - l'ambito di applicazione della disciplina, con riferimento sia all'ipotesi di costituzione della società che all'acquisto di partecipazioni in altre società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta (artt. 1, 2, 23 e 26); - l'individuazione dei tipi di società e le condizioni e i limiti in cui è ammessa la partecipazione pubblica (artt. 3 e 4); - il rafforzamento degli oneri motivazionali e degli obblighi di dismissione delle partecipazioni non ammesse (artt. 5, 20 e 24); - la razionalizzazione delle disposizioni in materia di costituzione di società a partecipazione pubblica ed acquisto di partecipazioni (artt. 7 e 8), nonché di organizzazione e gestione delle partecipazioni (artt. 6, 9, 10 e 11); - l'introduzione di requisiti specifici per i componenti degli organi amministrativi e la definizione delle relative responsabilità (art. 11 e 12); - definizione di specifiche disposizioni in materia di monitoraggio, controllo e controversie (artt. 13 e 15); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di crisi d'impresa e l'assoggettamento delle società a partecipazione pubblica alle disposizioni sul fallimento, sul concordato preventivo e/o amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi (art. 14); - il riordino della disciplina degli affidamenti diretti di contratti pubblici per le società "in house" (art. 16); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di società a partecipazione mista pubblico-privata (art. 17); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di quotazione delle società a controllo pubblico in mercati regolamentati (art. 18); - la razionalizzazione delle disposizioni vigenti in materia di gestione del personale (artt. 19 e 25); - l'assoggettamento delle società partecipate agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni di cui al D.Lgs. 33/2013 (art. 22); - la razionalizzazione delle disposizioni finanziarie vigenti in materia di società partecipate dalle pubbliche amministrazioni locali (art. 21); - l'attuazione di una ricognizione periodica delle società partecipate e l'eventuale adozione di piani di razionalizzazione (art. 20); - la revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalle amministrazioni pubbliche, in sede di entrata in vigore del testo unico (art. 24); - le disposizioni di coordinamento la legislazione vigente (art. 27 e 28). In base all'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, ciascuna amministrazione pubblica, entro il 30 settembre 2017, era chiamata a effettuare, con provvedimento motivato, la ricognizione straordinaria delle partecipazioni possedute alla data del 23 settembre 2016, individuando quelle da alienare o da assoggettare alle misure di razionalizzazione di cui all'articolo 20 del TUSP. L'esito della ricognizione, anche in caso negativo, doveva essere comunicato al MEF, entro il 31 ottobre 2017 (scadenza poi differita al 10 novembre 2017), esclusivamente secondo le modalità di cui all'articolo 17 del Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 90. Una volta operata tale ricognizione straordinaria, le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo, ai sensi dell'art. 20 del TUSP, di procedere annualmente alla revisione periodica delle partecipazioni detenute predisponendo, ove ne ricorrano i presupposti, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione. A tale obbligo sono tenute le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i loro consorzi o associazioni per qualsiasi fine istituiti, gli enti pubblici economici e le autorità di sistema portuale (art. 2, comma 1, lettera a), del TUSP). Con deliberazione del Consiglio comunale n. 22 del 22.12.2020 questo Comune ha provveduto ad effettuare la ricognizione straordinaria delle partecipazioni possedute alla predetta data, analizzando la rispondenza delle società partecipate ai requisiti richiesti per il loro mantenimento da parte di una amministrazione pubblica, cioè alle categorie di cui all'art. 4 T.U.S.P., il soddisfacimento dei requisiti di cui all'art. 5 (commi 1 e 2), il ricadere in una delle ipotesi di cui all'art. 20 comma 2 T.U.S.P.. Ne è scaturito il seguente piano di razionalizzazione: - MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE: - Acquedotto lucano: Servizio di interesse pubblico indispensabile al perseguimento delle proprie finalità istituzionali trattandosi di gestore del servizio idrico - Gal Percorsi: Servizio rivolto allo sviluppo economico, sociale, rurale e territoriale dell'area di appartenenza dell'Ente - AZIONI DI RAZIONALIZZAZIONE - Natura s.r.l: Il processo di dismissione della partecipazione è in corso - P.P.A.L Soc. Cons. a.r.l: Il processo di dismissione della partecipazione è in corso In sede di razionalizzazione e revisione delle società partecipate per l'anno 2020 si conferma la situazione definita nell'anno precedente richiamata nelle precedenti tabelle.
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2. RAZIONALIZZAZIONE PERIODICA DELLE PARTECIPAZIONI PUBBLICHE
L'art. 20 del T.U.S.P. "Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche" al comma 1 prevede che le amministrazioni pubbliche effettuino annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al successivo comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione. Sempre ai sensi del comma 2, il Piano è corredato da un'apposita relazione tecnica, con specifica indicazione di modalità e tempi di attuazione. Ai sensi dell'art. 20 del T.U.S.P. "Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche", al comma 3 si prevede che i provvedimenti di cui ai commi 1 e 2 sono adottati entro il 31 dicembre di ogni anno, e trasmessi con le modalità definite al comma 3 medesimo. Infine il successivo comma 4 del succitato articolo prevede che in caso di adozione del piano di razionalizzazione le pubbliche amministrazioni approvino una relazione sull'attuazione del piano che evidenzi i risultati conseguiti, entro il 31 dicembre dell'anno successivo. Il provvedimento di cui sopra, adeguatamente motivato, deve essere adottato dall'organo dell'ente che, nel rispetto delle regole della propria organizzazione, può impegnare e manifestare all'esterno la volontà dell'ente medesimo al fine di far ricadere su quest'ultimo gli effetti dell'attività compiuta. Per gli enti locali è da intendersi che il provvedimento deve essere approvato con delibera consiliare. Come delineato all'articolo 1, comma 1, del TUSP, le disposizioni dello stesso TUSP si applicano avendo riguardo alle partecipazioni detenute dalle amministrazioni in società a totale o parziale partecipazione pubblica, sia diretta che indiretta (c.d. perimetro oggettivo). Ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. f), dello stesso TUSP, per "partecipazione" si deve intendere "la titolarità di rapporti comportanti la qualità di socio in società o la titolarità di strumenti finanziari che attribuiscono diritti amministrativi". Una società si considera: - partecipata direttamente, quando l'amministrazione è titolare di rapporti comportanti la qualità di socio o di strumenti finanziari che attribuiscono diritti amministrativi nella società; - partecipata indirettamente, quando la partecipazione è detenuta dall'amministrazione per il tramite di società o altri organismi soggetti al controllo da parte di una singola amministrazione o di più pubbliche amministrazioni congiuntamente. Pertanto, rientrano fra le "partecipazioni indirette" soggette alle disposizioni del TUSP sia le partecipazioni detenute da una pubblica amministrazione tramite una società o un organismo controllati dalla medesima (controllo solitario), sia le partecipazioni detenute in una società o in un organismo controllati congiuntamente da più Pubbliche Amministrazioni (controllo congiunto). Con riferimento a quest'ultimo caso, in considerazione del fatto che la "tramite" è controllata da più enti, ai fini dell'analisi della partecipazione e dell'eventuale individuazione delle misure di razionalizzazione da adottare ai sensi dell'art. 20 del TUSP, le Amministrazioni che controllano la società "tramite" sono invitate a utilizzare opportune modalità di coordinamento (tra queste, ad esempio, la conferenza di servizi) per determinare una linea di indirizzo univoca sulle misure di razionalizzazione da adottare, da rendere nota agli organi societari La nozione di organismo "tramite" non comprende gli enti che rientrano nell'ambito soggettivo di applicazione del TUSP ai sensi del menzionato articolo 2, comma 1, lett. a), come i consorzi di cui all'art. 31 del TUEL e le aziende speciali di cui all'art. 114 del TUEL che dovranno procedere ad adottare un autonomo provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche detenute. L'art. 20, comma 2, lett. d), del TUSP, stabilisce inoltre che le amministrazioni pubbliche devono adottare misure di razionalizzazione per le partecipazioni detenute in società che, nel triennio precedente, hanno conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro. Ai sensi dell'art. 26, comma 12-quinquies, del TUSP, detta soglia è ridotta a cinquecentomila euro fino all'adozione dei piani di razionalizzazione riferiti al 31 dicembre 2020. Nell'applicazione di tale norma si deve fare riferimento al bilancio individuale di ciascuna società partecipata con specifico riferimento all'area ordinaria della gestione aziendale, al fine di individuare la misura della "dimensione economica" dell'impresa. Per l'analisi effettuata, sulla base delle indicazioni contenute nelle Linee guida predisposte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, condivise con la Corte dei conti e la Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo presso il Dipartimento del Tesoro, si rimanda all'allegato "1" - Ricognizione delle partecipazioni societarie possedute direttamente o indirettamente ai sensi dell'art. 20 del D. Lgs. n. 175/2016 - che forma parte integrante e sostanziale alla presente relazione.
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3. PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
La ricognizione effettuata non prevede un nuovo piano di razionalizzazione rispetto a quanto già deliberato in occasione delle precedenti ricognizioni, con la precisazione che le azioni di monitoraggio e vigilanza da porsi in essere nei confronti delle partecipate devono essere estese anche verso i soggetti risultanti da trasformazione societaria.
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4. CONCLUSIONI
L'Amministrazione rispetto alla ricognizione periodica delle partecipate approvata con Deliberazione di Consiliare n. 22 del 23.12.2020 sta procedendo ancora alle attività di liquidazione delle sopradette partecipate e controllate.
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DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che, in riferimento alla richiesta di parere, formulata ai termini dell'articolo 49, comma 1, del D.lgs. 267/2000, sono stati espressi, sulla proposta di deliberazione di cui all'oggetto, i seguenti pareri: - In ordine alla regolarità tecnica: Favorevole - In ordine alla regolarità contabile: Favorevole PREMESSO che, con D. Lgs. n. 175 del 19.08.2016 avente ad oggetto Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, modificato ed integrato dal D. Lgs. n. 100 del 16.06.2017, è stata disciplinata la materia delle società a partecipazione pubblica, con particolare riguardo alla costituzione di società da parte di amministrazioni pubbliche, nonché l'acquisto, il mantenimento e la gestione di partecipazioni da parte di tali amministrazioni, in società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta; PRESO ATTO che, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del medesimo D. Lgs. n. 175/2016, le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società; PRESO ATTO, altresì, che l'art. 4 del D. Lgs. n. 175/2016 dispone che, nell'ambito dei limiti di cui al punto precedente, le amministrazioni pubbliche possono acquisire o mantenere partecipazioni in società esclusivamente per lo svolgimento delle attività sotto elencate: - produzione di un servizio di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi; - progettazione e realizzazione di un'opera pubblica sulla base di un accordo di programma fra amministrazioni pubbliche, ai sensi dell'art. 193 del D. Lgs. n. 50/2016; - realizzazione e gestione di un'opera pubblica ovvero organizzazione e gestione di un servizio d'interesse generale attraverso un contratto di partenariato di cui all'art. 180 del D.Lgs. n. 50/2016; - autoproduzione di beni o servizi strumentali all'ente o agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni, nel rispetto delle condizioni stabilite dalle direttive europee in materia di contratti pubblici e della relativa disciplina nazionale di recepimento; - servizi di committenza, ivi incluse le attività di committenza ausiliarie, apprestati a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici di cui all'art. 3, comma 1, lettera a), del D. Lgs. n. 50/2016; PRESO ATTO, inoltre, che dell'art. 4 del D. Lgs. 175/2016: - il comma 3 prevede che al solo fine di ottimizzare e valorizzare l'utilizzo di beni immobili facenti parte del proprio patrimonio, le amministrazioni pubbliche possono, altresì, anche in deroga al comma 1, acquisire partecipazioni in società aventi per oggetto sociale esclusivo la valorizzazione del patrimonio delle amministrazioni stesse; - il comma 6 fa salva la possibilità di costituire società o enti in attuazione dell'art. 34 del regolamento (CE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 e dell'articolo 61 del regolamento (CE) n. 508 del 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio 15 maggio 2014; - il comma 7 ammette le partecipazioni nelle società aventi per oggetto sociale prevalente la gestione di spazi fieristici e l'organizzazione di eventi fieristici, la realizzazione e la gestione di impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva eserciti in aree montane, nonché la produzione di energia da fonti rinnovabili; - il comma 8 fa salva la possibilità di costituire, ai sensi degli articoli 2 e 3 del D. Lgs. n. 297/1999, le società con caratteristiche di spin off o di start up universitari previste dall'articolo 6, comma 9, della L. n. 240/2010, nonché quelle con caratteristiche analoghe degli enti di ricerca; PRESO ATTO, infine, che dell'art. 26 del D. Lgs. 175/2016: - il comma 2 dispone che l'art. 4 del medesimo decreto non è applicabile alle società di cui all'allegato A allo stesso, nonché alle società aventi come oggetto sociale esclusivo la gestione di fondi europei per conto dello Stato o delle regioni, ovvero la realizzazione di progetti di ricerca finanziati dalle istituzioni dell'Unione europea; - il comma 12-bis esclude dall'applicazione del medesimo decreto le società destinatarie dei provvedimenti di cui al D. Lgs. n. 159/2011, nonché la società di cui all'art. 7 del D.L. n. 59/2016, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 119/2016; - il comma 12-sexies dispone che, in deroga all'art. 4 del medesimo decreto, le amministrazioni pubbliche possono acquisire o mantenere partecipazioni nelle società che, alla data di entrata in vigore del decreto, risultano già costituite e autorizzate alla gestione delle case da gioco ai sensi della legislazione vigente; CONSIDERATO che, ai sensi dell'art. 5 del D. Lgs. n. 175/2016, l'acquisto o il mantenimento di partecipazioni societarie deve trovare idonea motivazione non soltanto sotto il profilo della stretta necessità per il perseguimento delle finalità istituzionali, ma anche per ciò che attiene alla convenienza economica e alla sostenibilità finanziaria, nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa; VISTO che, secondo l'art. 20 comma 1 del D. Lgs. n. 175/2016, le amministrazioni pubbliche, fermo quanto previsto dall'articolo 24, comma 1, effettuano annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione e che, in caso di mancata adozione dell'atto ricognitivo è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria, quantificata in un importo da un minimo di € 5.000,00 ad un massimo di € 500.000,00, salvo il danno eventualmente rilevato in sede di giudizio amministrativo contabile (art. 20, co. 7); CONSIDERATO che il medesimo articolo prevede che i provvedimenti di cui sopra siano adottati entro il 31 dicembre di ogni anno e siano trasmessi con le modalità di cui all'articolo 17 del decreto legge n. 90 del 2014, n. 114 e rese disponibili alla struttura di cui all'articolo 15 e alla sezione di controllo della Corte dei conti competente ai sensi dell'articolo 5, comma 4; PRECISATO che la Corte dei Conti, SRC Lazio, con deliberazione n. 47/2021/GEST del 10/05/2021, ha precisato che devono essere incluse nella ricognizione annuale ex art. 20 del D. Lgs. n. 175/2016, anche di consorzi, fondazioni, aziende speciali, associazioni, istituzioni, enti pubblici economici e non economici, a cui il Comune partecipa; TENUTO CONTO che ai fini di cui sopra devono essere alienate oppure oggetto delle misure di cui all'art. 20, commi 1 e 2, T.U.S.P. – ossia di un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione– le partecipazioni per le quali si verifica anche una sola delle seguenti condizioni: - non abbiano ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente, di cui all'art. 4, c. 1, T.U.S.P., anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria e in considerazione della possibilità di gestione diretta od esternalizzata del servizio affidato, nonché della compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa, come previsto dall'art. 5, co. 2, del Testo Unico; - non siano riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'art. 4, comma 2, T.U.S.P., sopra richiamato; - tra quelle previste dall'art. 20, c. 2, T.U.S.P.: - partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie delle due precedenti categorie; - società che risultano prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a 500 mila euro (vedi art. 26, comma 12-quinquies TUSP); - partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti, tenuto conto che per le società di cui all'art. 4, co. 7, D.Lgs. n. 175/2016, ai fini della prima applicazione del criterio in esame, si considerano i risultati dei cinque esercizi successivi all'entrata in vigore del Decreto correttivo; - necessità di contenimento dei costi di funzionamento; - necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'art. 4, T.U.S.P. CONSIDERATO, altresì, che le disposizioni del predetto Testo unico devono essere applicate avendo riguardo all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica; CONSIDERATO che lo scoro novembre il Ministero Economia e Finanze/Dipartimento del Tesoro ha pubblicato sul proprio sito internet gli indirizzi sugli adempimenti di cui all'art. 20 del T.U.S.P.: - chiarendo le modalità per la predisposizione della Relazione che le Pubbliche Amministrazioni devono approvare, ai sensi del citato comma 4 in merito all'attuazione delle misure di razionalizzazione previste nel piano dell'anno precedente; - fornendo alcune indicazioni per la redazione del provvedimento di razionalizzazione delle partecipazioni – detenute al 31 dicembre 2020 – che le Pubbliche Amministrazioni devono adottare, entro il prossimo 31 dicembre 2021; - evidenziando che, come avvenuto gli scorsi anni, l'adempimento previsto dal T.U.S.P. (art. 20) si integra con la rilevazione annuale delle partecipazioni e dei rappresentanti e attraverso l'applicativo "Partecipazioni" del Portale Tesoro saranno pertanto acquisiti sia l'esito della razionalizzazione periodica (informazioni in formato elaborabile contenute nei provvedimenti, nonché il documento approvato), sia i dati richiesti ai fini del censimento annuale delle partecipazioni e dei rappresentanti in organi di governo delle società e di enti; VALUTATE pertanto le modalità di svolgimento delle attività e dei servizi oggetto delle società partecipate dall'Ente, con particolare riguardo all'efficienza, al contenimento dei costi di gestione e alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato; TENUTO CONTO del miglior soddisfacimento dei bisogni della comunità e del territorio amministrati a mezzo delle attività e dei servizi resi dalle società partecipate possedute dall'Ente; RITENUTO ora necessario procedere con l'analisi dell'assetto complessivo delle società nelle quali il Comune di Lauria detiene partecipazioni, dirette e indirette, alla data del 31.12.2020, da effettuare annualmente ai sensi del citato art. 20 comma 1 del D. Lgs. n. 175/2016; DATO ATTO che l'Amministrazione Comunale di Lauria detiene, alla data del 31/12/2021, una quota di partecipazione diretta nelle seguenti società e fondazioni: - Acquedotto Lucano SpA: soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato della Basilicata, di interesse generale, la quota di compartecipazione al capitale sociale del valore di € 276.720,00 è pari ad una quota di partecipazione dell'1,28%; - La Cittadella Del Sapere S.R.L.: la quale ha per oggetto lo sviluppo economico, sociale, rurale e territoriale dell'Area sud-occidentale della Basilicata e di altre aree limitrofe ed omogenee, sia attraverso la realizzazione delle strategie di sviluppo locale Leader di cui alla Misura 19 Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo del PSR Basilicata 2014-2020, sia mediante l'utilizzo di altri strumenti di intervento e programmi di carattere europeo, nazionale, regionale e locale, ivi comprese le sovvenzioni globali. La quota di compartecipazione al capitale sociale del valore nominale di € 235,00 è pari ad una quota di partecipazione dello 0,12%: la società è stata oggetto di ricognizione ma non di revisione ordinaria in quanto il comma 724 della Legge di stabilità 2019 (legge 145/2018) ha modificato l'articolo 26 del D. Lgs. n. 175/2016 aggiungendo il comma 6-bis. Tale disposizione esclude dall'obbligo di razionalizzazione periodica, ex articolo 20 del D. Lgs. n. 175/2016, le società costituite dai Gruppi di Azione Locale (Gal), dai Gruppi di Azione Locale LEADER e dai Gruppi di azione locale nel settore della pesca; - GAL COAST TO COAST S.c. a r.l., la quale ha per oggetto lo sviluppo economico, sociale, nonché la promozione del proprio territorio e delle realtà sociali, culturali e imprenditoriali, nella gestione amministrativa di progetti comunitari, nella partecipazione a iniziative transazionali del nuovo Piano di Sviluppo Locale come proposto dal FEAMP per il nuovo ciclo di programmazione del PSR Regione Basilicata 2014- 2020. La quota di compartecipazione al capitale sociale del valore nominale di € 210,00 è pari ad una quota di partecipazione dello 0,70% la società è stata oggetto di ricognizione ma non di revisione ordinaria in quanto il comma 724 della Legge di stabilità 2019 (legge 145/2018) ha modificato l'articolo 26 del D.Lgs. n. 175/2016 aggiungendo il comma 6-bis. Tale disposizione esclude dall'obbligo di razionalizzazione periodica, ex articolo 20 del D.Lgs. n. 175/2016, le società costituite dai Gruppi di Azione Locale (Gal), dai Gruppi di Azione Locale LEADER e dai Gruppi di azione locale nel settore della pesca; - Asmel Consortile a r.l. la quale ha ad oggetto l'esercizio delle attività e funzioni di centrale di committenza, di cui agli artt. 37 e 38 del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., limitatamente agli enti soci, assicurando agli stessi il supporto organizzativo, gestionale e tecnologico; svolge attività ed iniziative atte a promuovere e sostenere l'innovazione e la valorizzazione dei sistemi in rete, anche attraverso la predisposizione e la gestione di programmi e progetti regionali, nazionali ed europei; - Fondazione "FARBAS", la quale, in relazione alle priorità strategiche per lo sviluppo della tutela ambientale individuate dalla programmazione regionale, promuove, coordina e realizzare programmi di ricerca scientifica, sviluppando metodologie innovative per l'analisi dell'impatto delle attività antropiche sulle matrici ambientali; DATO ATTO che l'Amministrazione Comunale di Lauria detiene, alla data del 31/12/2021, una quota di partecipazione indiretta nella seguente società: - Asmea S.r.l., la quale è detenuta attraverso Asmel Consortile a R.L. e svolge attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'amministrazione attraverso il conferimento di beni immobili; DATO ATTO che: - i dati relativi alla Fondazione "Farbas" sono quelli inviati dalla stessa con nota acquisita al prot. n. 26541 del 06.12.2022, integrata con nota acquisita al prot. n. 27139 del 15.12.2022, e si riferiscono all'ultimo bilancio approvato (anno 2020); - una società si considera partecipata indirettamente quando la partecipazione è detenuta dall'Amministrazione per il tramite di società o altri organismi soggetti al controllo da parte di una singola amministrazione o di più pubbliche amministrazioni congiuntamente. Le società a partecipazione indiretta (quotate e non quotate) sono oggetto di ricognizione solo se detenute dall'ente per il tramite di una società/organismo sottoposto a controllo da parte dello stesso. - ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l. non è da annoverare fra le società in controllo pubblico in quanto non è nella situazione descritta nell'articolo 2359 del codice civile, pertanto ASMEA S.r.l. non è oggetto di ricognizione (cfr. parere Corte dei conti sezione regionale per il Veneto con la deliberazione n. 182/2021); - ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l., a luglio 2022 ha dismesso la partecipazione in Asmea S.r.l.; VISTE le linee guida del Ministero dell'Economia e delle Finanze relative alla redazione del provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni, da adottare ai sensi dell'art. 20 del TUSP; DATO ATTO CHE, sulla base delle risultanze della ricognizione effettuata, applicando i criteri dettati dal TUSP: - non sussistono motivazioni per l'alienazione di partecipazioni detenute direttamente o indirettamente dall'Ente ovvero per la dismissione o scioglimento; - si prevede il mantenimento delle sopraindicate società senza interventi di razionalizzazione; RICORDATO, inoltre, che l'art. 20 comma 4 del D. Lgs. n. 175/2016 prevede che in caso di adozione del piano di razionalizzazione, entro il 31 dicembre dell'anno successivo le pubbliche amministrazioni approvano una relazione sull'attuazione del piano, evidenziando i risultati conseguiti, e la trasmettono alla struttura di cui all'articolo 15 e alla sezione di controllo della Corte dei conti competente ai sensi dell'articolo 5, comma 4; VISTA la relazione tecnica (allegato "A") allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale; VISTA la Relazione sull'attuazione delle misure di razionalizzazione del Piano di revisione periodica delle società partecipate ai sensi dell'art. 20 comma 4 del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (allegato "B") allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale; VISTO il parere favorevole espresso dal revisore dei conti del 22.12.2022, prot. n. 27776; VISTO il parere favorevole del Responsabile del Settore Affari Generali e Sociali e del Responsabile del Settore Bilancio, rispettivamente in ordine alla regolarità tecnica ed alla regolarità contabile espresso ai sensi dell'articolo 49 e 147 bis del decreto legislativo 18.08.2000, n. 267; Con 13 voti favorevoli, 3 ASTENUTI (REALE, VICECONTI e IELPO), su 16 presenti e votanti, resi per appello nominale (ASSENTE: GAGLIARDI); DELIBERA: - di richiamare le premesse quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; - DI APPROVARE, come disposto dall'art. 20 del D. Lgs 19/8/2016, n. 175, la ricognizione ordinaria delle partecipazioni possedute dal Comune di Lauria alla data del 31 dicembre 2021, analiticamente dettagliate nell'allegato A), predisposto secondo gli indirizzi operativi Mef – Corte dei Conti pubblicate sul Portale – Tesoro e relative schede di rilevazione, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, come segue: - Acquedotto Lucano S.p.A: Mantenimento della partecipazione con la misura di razionalizzazione di "Tenere sotto controllo le perdite di esercizio" - Gal "La Cittadella del Sapere s.c.r.l": Non soggetta a revisione, ai sensi dell'art. 26, comma 6-bis del D. Lgs. n. 175/2016 - Gruppo di Azione Locale (GAC) "Coast to Coast s.c.r.l": Non soggetta a revisione, ai sensi dell'art. 26, Comma 6-bis del D.Lgs. n. 175/201 - Asmel Consortile a r.l.: Mantenimento senza interventi - Fondazione "FARBAS": Mantenimento della partecipazione con la misura di razionalizzazione di "Tenere sotto controllo le perdite di esercizio" - Asmea S.r.l.: Non soggetta a ricognizione - DI DARE ATTO che ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l. a luglio 2022 ha dismesso la partecipazione in Asmea S.r.l.; - DI APPROVARE la Relazione sull'attuazione delle misure di razionalizzazione del Piano di revisione periodica delle società partecipate ai sensi dell'art. 20 comma 4 del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175, allegata sub "B" quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; - DI COMUNICARE gli esiti della ricognizione ordinaria alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e alla struttura competente per l'indirizzo, il controllo e il monitoraggio sull'attuazione delle disposizioni contenute nel Testo Unico istituita presso il dipartimento del Tesoro, secondo le modalità da ciascuna stabilite, ai sensi dell'art. 20, comma 3, del D. Lgs. n. 175/2016, attraverso l'applicativo web Partecipazioni del Portale Tesoro; - DI PUBBLICARE nell'apposita sezione di Amministrazione trasparente il presente provvedimento in materia di alienazione di partecipazioni sociali, quotazione di società a controllo pubblico in mercati regolamentati e razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche, ai sensi della lettera d-bis) dell'art. 22 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. SUCCESSIVAMENTE in continuazione di seduta, il Presidente propone di votare l'immediata eseguibilità del presente provvedimento. IL CONSIGLIO COMUNALE, con votazione favorevole, all'unanimità, resa per alzata di mano (ASSENTE: GAGLIARDI), DELIBERA di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi del quarto comma dell'art.134 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n° 267
basilicata
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Comune di Lauria (PZ)
2021-12-29
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RELAZIONE SULL'ATTUAZIONE DEL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI
Di seguito si riportano le schede di rilevazione delle informazioni contenute nella relazione, da approvarsi entro il 31/12/2022, sullo stato di attuazione di piani di razionalizzazione precedentemente adottati dall'Ente. La rilevazione delle informazioni riguarda solamente le partecipazioni dirette. In particolare: - per le partecipazioni dirette non più detenute al 31/12/2021 o alla data di adozione del provvedimento, deve essere compilata una delle schede seguenti, in base alla tipologia di operazione realizzata: - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Alienazione della partecipazione - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Cessione della partecipazione a titolo gratuito - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Recesso dalla società - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA – Scioglimento/Liquidazione della società - PARTECIPAZIONE NON PIÙ DETENUTA - Fusione della società (per unione o per incorporazione) - per le partecipazioni dirette detenute alla data del 31/12/2021 e ancora detenute alla data di adozione del provvedimento di razionalizzazione, per le quali nel precedente piano era stata indicata una misura di razionalizzazione, deve essere compilata una delle schede seguenti, in base alla misura di razionalizzazione indicata nell'anno precedente: - STATO DI ATTUAZIONE - Alienazione della partecipazione - STATO DI ATTUAZIONE - Cessione della partecipazione a titolo gratuito - STATO DI ATTUAZIONE - Recesso dalla società - STATO DI ATTUAZIONE – Scioglimento e Liquidazione della società - STATO DI ATTUAZIONE - Fusione della società (per unione o per incorporazione) - STATO DI ATTUAZIONE - Mantenimento della partecipazione con azioni di razionalizzazione della società ATTENZIONE: Per le partecipazioni dirette detenute al 31/12/2021 ma non più detenute alla data di adozione del provvedimento deve essere comunque compilata la scheda di rilevazione
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RELAZIONE TECNICA
## 1. Premessa Dopo il "Piano Cottarelli", il documento dell'agosto 2014 con il quale l'allora commissario straordinario alla spending review auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa 8.000 a circa 1.000, la legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l'avvio un "processo di razionalizzazione" che potesse produrre risultati già entro fine 2015. Il comma 611 della legge 190/2014 ha imposto agli enti locali di avviare un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni, dirette o indirette con lo scopo di assicurare il "coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato. Il citato comma 611 ha indicato i criteri generali cui ispirare il "processo di razionalizzazione": - eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni e cessioni; - sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori e da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe e similari a quelle svolte da altre società partecipate e da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; - aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; - contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni. In ossequio a quanto stabilito dal comma 612 dell'art. 1 della citata legge n. 190/2014, con deliberazioni di consiglio comunale n. 29 del 14.05.2015 e n. 21 del 27.04.2016 si è provveduto ad approvare i Piano di razionalizzazione delle Partecipate relativamente agli anni 2015 e 2016. L'8 settembre 2016, in Gazzetta Ufficiale n. 210, è stato pubblicato il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, recante "Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica". In conformità ai principi ed ai criteri direttivi stabiliti dalla legge delega, n. 124/2015, il provvedimento in esame, modificato ed integrato dal D. Lgs.vo n. 100/2016, attua un coordinamento tra le diverse e numerose disposizioni che si sono succedute nel tempo in materia di società a partecipazione pubblica. In particolare, il decreto interviene e risponde alle esigenze individuate dal Parlamento ai fini del riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, di cui all'art.18 della citata legge n. 124/2015, attraverso i seguenti principali interventi: - l'ambito di applicazione della disciplina, con riferimento sia all'ipotesi di costituzione della società che all'acquisto di partecipazioni in altre società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta (artt. 1, 2, 23 e 26); - l'individuazione dei tipi di società e le condizioni e i limiti in cui è ammessa la partecipazione pubblica (artt. 3 e 4); - il rafforzamento degli oneri motivazionali e degli obblighi di dismissione delle partecipazioni non ammesse (artt. 5, 20 e 24); - la razionalizzazione delle disposizioni in materia di costituzione di società a partecipazione pubblica ed acquisto di partecipazioni (artt. 7 e 8), nonché di organizzazione e gestione delle partecipazioni (artt. 6, 9, 10 e 11); - l'introduzione di requisiti specifici per i componenti degli organi amministrativi (art.11); - la definizione delle responsabilità (art.12); - la definizione di specifiche disposizioni in materia di monitoraggio, controllo e controversie delle società partecipate (artt. 13 e 15); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di crisi d'impresa, e l'assoggettamento delle società a partecipazione pubblica alle disposizioni sul fallimento, sul concordato preventivo e, ove ricorrano i presupposti, sull'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi (art.14); - il riordino della disciplina degli affidamenti diretti di contratti pubblici per le società in house (art. 16); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di società a partecipazione mista pubblico-privata (art.17); - l'introduzione di disposizioni specifiche in materia di quotazione delle società a controllo pubblico in mercati regolamentati (art.18); - la razionalizzazione delle disposizioni vigenti in materia di gestione del personale (art.19 e 25); - l'assoggettamento delle società partecipate agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, stabiliti dal D.Lgs.n.33/2013 (art.2); - la razionalizzazione delle disposizioni finanziarie vigenti in materia di società partecipate dalle amministrazioni locali (art.21); - l'attuazione di una ricognizione periodica delle società partecipate e l'eventuale adozione di piani di razionalizzazione (art.20); - la revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalle amministrazioni pubbliche, in sede di entrata in vigore del testo unico (art. 24); - le disposizioni di coordinamento con la legislazione vigente (art. 27 e 28). ## 2. Revisione straordinaria In base all'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, ciascuna amministrazione pubblica, entro il 30 settembre 2017, era chiamata a effettuare, con provvedimento motivato, la ricognizione straordinaria delle partecipazioni possedute alla data del 23 settembre 2016, individuando quelle da alienare, in quanto non riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'articolo 4, commi 1, 2 e 3, ovvero che non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 5, commi 1 e 2, oppure che ricadono in una delle ipotesi di cui all'articolo 20, comma 2, le quali sono oggetto delle misure di razionalizzazione di cui all'articolo 20, commi 1 e 2. L'esito della ricognizione, anche in caso negativo, doveva essere comunicato al MEF, entro il 31 ottobre 2017 (scadenza poi differita al 10 novembre 2017), esclusivamente secondo le modalità di cui all'articolo 17 del Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 90, nonché alla Corte dei Conti e pubblicato sul sito istituzionale. Con deliberazione di consiglio comunale n. 39 del 05.10.2017 si è provveduto, ai sensi dell'art. 24 del citato D. Lgs.vo n. 175/2016, ad approvare la ricognizione straordinaria del Piano di razionalizzazione delle partecipate del Comune di Lauria alla data del 23 settembre 2016, analizzando la rispondenza delle società partecipate ai requisiti richiesti per il loro mantenimento da parte di una amministrazione pubblica, cioè l'appartenenza alle categorie di cui all'art. 4 T.U.S.P., il soddisfacimento dei requisiti di cui all'art. 5 (commi 1 e 2), il ricadere in una delle ipotesi di cui all'art. 20 comma 2 T.U.S.P., stabilendo che sussistessero le condizioni per il mantenimento delle partecipazioni indicate nella Relazione. Tale provvedimento ha costituito aggiornamento dei Piani di Razionalizzazione, adottati (negli anni 2015 e 2016) ai sensi della legge di stabilità per l'anno 2015, art. 1, commi 611 e 612. Una volta operata tale ricognizione straordinaria, le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo, ai sensi dell'art. 20 del TUSP, di procedere annualmente alla revisione periodica delle partecipazioni detenute predisponendo, ove ne ricorrano i presupposti, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione. A tale obbligo sono tenute le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i loro consorzi o associazioni per qualsiasi fine istituiti, gli enti pubblici economici e le autorità di sistema portuale (art. 2, comma 1, lettera a), del T.U.S.P. ## 3. Razionalizzazione periodica delle partecipate L'art. 20 del T.U.S.P. "Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche" al comma 1 prevede che le amministrazioni pubbliche effettuino annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al successivo comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione. Sempre ai sensi del comma 2, il Piano è corredato da un'apposita relazione tecnica, con specifica indicazione di modalità e tempi di attuazione. Ai sensi dell'art. 20 del T.U.S.P., al comma 3 si prevede che i provvedimenti di cui ai commi 1 e 2 sono adottati entro il 31 dicembre di ogni anno, e trasmessi con le modalità definite al comma 3 medesimo. Infine il successivo comma 4 del succitato articolo prevede che in caso di adozione del piano di razionalizzazione le pubbliche amministrazioni approvino una relazione sull'attuazione del piano che evidenzi i risultati conseguiti, entro il 31 dicembre dell'anno successivo. Il provvedimento di cui sopra, adeguatamente motivato, deve essere adottato dall'organo dell'ente che, nel rispetto delle regole della propria organizzazione, può impegnare e manifestare all'esterno la volontà dell'ente medesimo al fine di far ricadere su quest'ultimo gli effetti dell'attività compiuta. Per gli enti locali è da intendersi che il provvedimento deve essere approvato con delibera consiliare. Come delineato all'articolo 1, comma 1, del TUSP, le disposizioni dello stesso TUSP si applicano avendo riguardo alle partecipazioni detenute dalle amministrazioni in società a totale o parziale partecipazione pubblica, sia diretta che indiretta (c.d. perimetro oggettivo). Ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. f), dello stesso TUSP, per "partecipazione" si deve intendere "la titolarità di rapporti comportanti la qualità di socio in società o la titolarità di strumenti finanziari che attribuiscono diritti amministrativi". Una società si considera: - partecipata direttamente, quando l'amministrazione è titolare di rapporti comportanti la qualità di socio o di strumenti finanziari che attribuiscono diritti amministrativi nella società; - partecipata indirettamente, quando la partecipazione è detenuta dall'amministrazione per il tramite di società o altri organismi soggetti al controllo da parte di una singola amministrazione o di più pubbliche amministrazioni congiuntamente. Pertanto, rientrano fra le "partecipazioni indirette" soggette alle disposizioni del TUSP sia le partecipazioni detenute da una pubblica amministrazione tramite una società o un organismo controllati dalla medesima (controllo solitario), sia le partecipazioni detenute in una società o in un organismo controllati congiuntamente da più Pubbliche Amministrazioni (controllo congiunto). Con riferimento a quest'ultimo caso, in considerazione del fatto che la "tramite" è controllata da più enti, ai fini dell'analisi della partecipazione e dell'eventuale individuazione delle misure di razionalizzazione da adottare ai sensi dell'art. 20 del TUSP, le Amministrazioni che controllano la società "tramite" sono invitate a utilizzare opportune modalità di coordinamento (tra queste, ad esempio, la conferenza di servizi) per determinare una linea di indirizzo univoca sulle misure di razionalizzazione da adottare, da rendere nota agli organi societari. La nozione di organismo "tramite" non comprende gli enti che rientrano nell'ambito soggettivo di applicazione del TUSP ai sensi del menzionato articolo 2, comma 1, lett. a), come i consorzi di cui all'art. 31 del TUEL e le aziende speciali di cui all'art. 114 del TUEL che dovranno procedere ad adottare un autonomo provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche detenute. Per l'analisi effettuata, sulla base delle indicazioni contenute nelle Linee guida predisposte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, condivise con la Corte dei conti e la Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo presso il Dipartimento del Tesoro, si rimanda all'allegato "1" - Ricognizione delle partecipazioni societarie possedute direttamente o indirettamente ai sensi dell'art. 20 del D. Lgs. n. 175/2016 - che forma parte integrante e sostanziale alla presente relazione. ### PARTECIPAZIONI DETENUTE Il Comune di Lauria alla data del 31/12/2021 deteneva una partecipazione societaria diretta nei seguenti organismi: - Acquedotto Lucano s.p.a. - quota di partecipazione 1,28% - La Cittadella del Sapere s.r.l. -G.A.L. - quota di partecipazione 0,12% - FLAG COAST TO COAST Soc. Cons. a r.l. - quota di partecipazione 0,70% - ASMEL CONSORTILE SOC. CONS. A R.L. - quota di partecipazione 0,289% - Fondazione "FARBAS" - quota di partecipazione 1,16% Il Comune alla data del 31/12/2021 partecipava inoltre indirettamente al capitale delle seguenti società: - Asmea S.r.l., detenuta attraverso Asmel Consortile a R.L. - quota di partecipazione 90% Le Società Gal La Cittadella del Sapere S.r.L. e Flag Coast to Coast S.C. a R.L. sono oggetto di ricognizione ma non di revisione ordinaria in quanto il comma 724 della Legge di stabilità 2019 (legge 145/2018) ha modificato 5 l'articolo 26 del D.Lgs. n. 175/2019 aggiungendo il comma 6-bis. Tale disposizione esclude dall'obbligo di razionalizzazione periodica, ex articolo 20 del D.Lgs. n. 175/2019, le società costituite dai Gruppi di Azione Locale (Gal), dai Gruppi di Azione Locale LEADER e dai Gruppi di azione locale nel settore della pesca. #### Acquedotto Lucano S.p.A. ##### Attività svolta La Società ha per oggetto - nel territorio della Regione Basilicata - la gestione integrata delle risorse idriche nelle fasi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione e la commercializzazione dell'acqua sia per usi civili che per usi industriali, o agricoli; la progettazione e gestione di sistemi di reti di acquedotto e fognature. ##### Esito della revisione Mantenimento della partecipazione con la misura di razionalizzazione di "Tenere sotto controllo le eventuali perdite di esercizio" ##### Motivazioni della scelta Il mantenimento della partecipazione in Acquedotto Lucano S.p.A. è determinato dalla valenza strategica che tale tipo di partecipazione comporta considerata la tipologia di servizio erogato dalla predetta Società, la cui compagine sociale è costituita dalla Regione e da tutti i Comuni della Basilicata. #### La Cittadella del Sapere S.r.L. (Gal) ##### Attività svolta La società ha per oggetto lo sviluppo economico sociale rurale e territoriale dell'area sud occidentale della Basilicata e di altre aree limitrofe ed omogenee, sia attraverso la realizzazione delle strategie di sviluppo locale Leader di cui alla Misura 19 – Sviluppo locale di tipo partecipativo del PSR Basilicata 2014/2020, sia mediante l'utilizzo di altri strumenti di intervento e programmi di carattere europeo, nazionale, regionale e locale, ivi comprese le sovvenzioni globali. ##### Esito della revisione Non soggetta a revisione, ai sensi dell'art. 26, Comma 6-bis del D.Lgs. n. 175/2016 #### Flag Coast to Coast S.C. a R.L. ##### Attività svolta La Società ha quale obiettivo il rafforzamento dello sviluppo a lungo termine delle zone di pesca, per migliorare la qualità della vita integrando azioni rivolte a tutela e valorizzazione del paesaggio, alla qualificazione dell'offerta e accessibilità dei servizi per la collettività. ##### Esito della revisione Non soggetta a revisione, ai sensi dell'art. 26, Comma 6-bis del D.Lgs. n. 175/2016 ##### Motivazioni della scelta Il mantenimento della partecipazione, risulta di importanza strategica nell'ambito delle politiche di sviluppo del territorio comunale di riferimento e della fascia costiera in particolare. Si tratta di una Società designata, ai fini del FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) di cui all'art. 32, paragrafo 2, lettera b) del Regolamento UE n. 1303/2013, quale Gruppo Azione Locale nel settore della pesca, Anche in questo caso, quindi, una sottoscrizione di quote strategica in quanto connessa ad iniziative volte a favorire lo sviluppo del territorio attraverso l'utilizzo di fondi comunitari, acquisita in conformità a quanto previsto dal comma 6 dell'art. 4 del D.Lgs. n. 175/2016 – T.U.S.P. #### Asmel Consortile a R.L. ##### Attività svolta La società a capitale interamente pubblico, partecipata dal Comune di Lauria per lo 0,289% delle quote. La società ha ad oggetto l'esercizio delle attività e funzioni di centrale di committenza, di cui agli artt. 37 e 38 del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., limitatamente agli enti soci, assicurando agli stessi il supporto organizzativo, gestionale e tecnologico; svolge attività ed iniziative atte a promuovere e sostenere l'innovazione e la valorizzazione dei sistemi in rete, anche attraverso la predisposizione e la gestione di programmi e progetti regionali, nazionali ed europei. ##### Esito della revisione Mantenimento della partecipazione ##### Motivazioni della scelta Il mantenimento della partecipazione è determinato dal supporto organizzativo, gestionale e tecnologico che assicura al Comune; svolge attività ed iniziative atte a promuovere e sostenere l'innovazione e la valorizzazione dei sistemi in rete, anche attraverso la predisposizione e la gestione di programmi e progetti regionali, nazionali ed europei. #### Fondazione "FARBAS" ##### Attività svolta La Fondazione svolge attività di studio, ricerca, sviluppo, diffusione e comunicazione relativamente agli aspetti ambientali, economici, giuridici e fiscali del settore, attraverso la promozione, il coordinamento e la realizzazione programmi di ricerca scientifica sviluppando metodologie innovative per l'analisi delle attività antropiche su: - matrici ambientali aria, acqua, suolo e sottosuolo; - stato di benessere delle popolazioni - stato di benessere degli ecosistemi e sul sistema socioeconomico e sulle interazioni tra essi. ##### Esito della revisione Mantenimento della partecipazione con la misura di razionalizzazione di "Tenere sotto controllo le eventuali perdite di esercizio" ##### Motivazioni della scelta Il mantenimento della partecipazione è determinato dalle finalità della Fondazione, ovvero di attività di studio, ricerca, sviluppo, diffusione e comunicazione relativamente agli aspetti ambientali, economici, giuridici e fiscali del settore, attraverso la promozione, il coordinamento e la realizzazione programmi di ricerca scientifica sviluppando metodologie innovative per l'analisi delle attività antropiche ### RICOGNIZIONE DELLE PARTECIPAZIONI INDIRETTE DETENUTE CON INDICAZIONE DELL'ESITO Una società si considera partecipata indirettamente quando la partecipazione è detenuta dall'Amministrazione per il tramite di società o altri organismi soggetti al controllo da parte di una singola amministrazione o di più pubbliche amministrazioni congiuntamente. Le società a partecipazione indiretta (quotate e non quotate) sono oggetto di ricognizione solo se detenute dall'ente per il tramite di una società/organismo sottoposto a controllo da parte dello stesso. ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l. non è da annoverare fra le società in controllo pubblico in quanto non è nella situazione descritta nell'articolo 2359 del codice civile, pertanto ASMEA S.r.l. non è oggetto di ricognizione (cfr. parere Corte dei conti sezione regionale per il Veneto con la deliberazione n. 182/2021). ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l., a luglio 2022 ha, comunque, dismesso la partecipazione in Asmea S.r.l.. #### Asmea S.r.l. ##### Attività svolta Valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'amministrazione attraverso il conferimento di beni immobili. ##### Esito della revisione Non soggetta a ricognizione ## 4. CONCLUSIONI Il mantenimento della Società Acquedotto Lucano S.P.A. si rende necessario, trattandosi di realizzazione e gestione servizi di interesse generale -di rilevanza economica a rete-, e nella fattispecie servizio idrico, la cui gestione è totalmente affidata a soggetti pubblici, quale strumento in house di svolgimento di un servizio essenziale (art. 4, comma 2, lett. a) del D. Lgs.vo n. 175/2016. Con la revisione periodica approvata con deliberazione del consiglio comunale n. 62 del 28.12.2020, si era stabilita la misura di razionalizzazione finalizzata a "Tenere sotto controllo le eventuali perdite di esercizio", con il Bilancio 2020 era stato evidenziato un risultato di esercizio pari ad € 4.192.904. Il Bilancio 2021 si è chiuso, invece, con una nuova perdita di € 2.177.427, pertanto si ritiene di determinare nuovamente la misura di razionalizzazione finalizzata a "Tenere sotto controllo le eventuali perdite di esercizio". L'acquisizione e mantenimento del Gruppo di Azione Locale, trova giustificazione nelle finalità che queste strutture societarie perseguono, con una valenza e connotazione fortemente ancorata al tessuto sociale e produttivo di riferimento, attraverso un utilizzo prevalente dei fondi comunitari. Il Gal "La Cittadella del Sapere" è una Società a responsabilità limitata, che ha per oggetto lo sviluppo economico e sociale del territorio dell'area sud occidentale della Basilicata e zone limitrofe, attraverso la realizzazione delle strategie di sviluppo locale Leader di cui alla Misura 19 –Sviluppo locale di tipo partecipativo del PSR Basilicata 2014/2020. Il Flag Coast to Coast è una Società Consortile senza scopo di lucro, designata, ai fini del FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) di cui all'art. 32, paragrafo 2, lettera b) del Regolamento UE n. 1303/2013, quale Gruppo Azione Locale nel settore della pesca. Si tratta, quindi, per entrambe, di partecipazioni acquisite in conformità a quanto previsto dal comma 6 dell'art. 4 del D. Lgs. n. 175/2016 – T.U.S.P. Testo Unico in materia di Società a Partecipazione Pubblica, che recita: "È fatta salva la possibilità di costituire società o enti in attuazione dell'articolo 34 del regolamento (CE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 e dell'articolo 61 del regolamento (CE) n. 508 del 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio 15 maggio 2014". ASMEL Consortile a r.l. è una società a capitale interamente pubblico, partecipata dal Comune di Lauria per lo 0,289% delle quote. La società ha ad oggetto l'esercizio delle attività e funzioni di centrale di committenza, di cui agli artt. 37 e 38 del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., limitatamente agli enti soci, assicurando agli stessi il supporto organizzativo, gestionale e tecnologico; svolge attività ed iniziative atte a promuovere e sostenere l'innovazione e la valorizzazione dei sistemi in rete, anche attraverso la predisposizione e la gestione di programmi e progetti regionali, nazionali ed europei. L'andamento complessivo dei risultati di bilancio della società Asmel Consortile S.c.a.r.l. è positivo come attestato dall'analisi dei principali indici di bilancio e come verificato dall'evoluzione degli equilibri patrimoniali, economici e finanziari. A livello patrimoniale la società presenta una struttura solida in quanto non ha esposizione debitorie a lungo termine, il che significa che solo con il proprio patrimonio riesce a sostenere gli investimenti in immobilizzazioni. Per la parte corrente, le attività esigibili a breve coprono interamente i debiti a breve termine. I tempi medi di incasso, pur attestandosi su valori elevati, si riducono nell'ultimo esercizio e si mantengono inferiori ai tempi medi di pagamento, condizione che consente di limitare il fabbisogno di finanziamento del circolante. Dal punto di vista finanziario, l'andamento della leva si attesta su valori sostenibili; si osserva una graduale e costante riduzione di tale indice. A livello reddituale la società consegue risultati positivi, chiudendo anche nell'ultimo esercizio in utile; la gestione caratteristica conferma anche nel 2021 i risultati conseguiti negli anni precedenti, generando un margine operativo netto più che adeguato a far fronte ai costi di natura ordinaria e straordinaria a conferma di un soddisfacente livello di efficienza dal punto di vista produttivo e gestionale. ASMEL Consortile a r.l. detiene una partecipazione del 90% nel capitale sociale di ASMEA S.r.l., che pertanto costituisce una partecipazione indiretta per il Comune di Lauria. ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l., a luglio 2022 ha, comunque, dismesso la partecipazione in Asmea S.r.l.. Si evidenzia, infine, che l'obbligo di riorganizzazione delle società a partecipazione pubblica, non dovrebbe applicarsi alla ASMEL Consortile, essendo qualificata alla stregua di Centrale Unica di Committenza. Con riferimento alla partecipazione indiretta in Asmea S.r.l.. per il tramite di ASMEL Consortile Soc. Cons. a r.l., si fa rilevare che, quest'ultima a luglio 2022 ha, comunque, dismesso la partecipazione in Asmea S.r.l.. La Fondazione "FARBAS" svolge attività di studio, ricerca, sviluppo, diffusione e comunicazione relativamente agli aspetti ambientali, economici, giuridici e fiscali del settore, attraverso la promozione, il coordinamento e la realizzazione programmi di ricerca scientifica sviluppando metodologie innovative per l'analisi delle attività antropiche. In considerazione della perdita registrata nell'ultimo bilancio approvato (anno 2020) di € 350.929,00, 1,16% si ritiene di mantenere la partecipazione assegnando la misura di razionalizzazione finalizzata a "Tenere sotto controllo le eventuali perdite di esercizio", pur non avendo nessun controllo sulla stessa. Il Comune di Lauria con delibera del Consiglio comunale n. 59 del 20.12.2018, comunicato alla società con nota prot. n. 20136/2019, il recesso dalla Società A.L.L.BA S.R.L., che ad oggi non ha ancora preso atto del recesso da parte del Comune di Lauria.
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Comune di Lauria (PZ)
2021-12-29
f367e0027ea593308875913e1e8547c1
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Parere sulla Ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31.12.2021 dal Comune di Lauria ai sensi dell'art. 20 comma 1 del D.lgs.n. 175/2016.
Acquisita la proposta di delibera di Consiglio Comunale avente ad oggetto: Ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31.12.2021 dal Comune di Lauria ai sensi dell'art. 20 comma 1 del D.lgs.n. 175/2016. Visto il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica approvato con d.lgs. 19.08.2016, n. 175 e ss.mm., tra cui, in particolare: - l'art. 4, comma 1. "Finalità perseguibili mediante l'acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche", il quale prevede che le pubbliche amministrazioni, compresi i Comuni, non possono mantenere direttamente o indirettamente partecipazioni, anche minoritarie, in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento dei propri fini istituzionali; - l'art. 24 "Revisione straordinaria delle partecipazioni", il quale prevede che le amministrazioni pubbliche dovevano effettuare, entro il 30.09.2017, una ricognizione delle partecipazioni societarie possedute alla data di entrata in vigore del decreto, individuando quelle che, non rispondendo ai criteri di cui all'art. 20,comma 2., dovevano essere alienate; per gli enti locali, tale provvedimento costituisce aggiornamento del piano operativo di razionalizzazione adottato ai sensi dell'art. 1, comma 612 della legge 23.12.2014, n. 190; - l'art. 20 "Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche". Viste le linee guida predisposte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, condivise con la Corte dei conti e la Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo presso il Dipartimento del Tesoro, relative alla redazione del provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni, da adottare ai sensi dell'art. 20 del TUSP. Preso atto dell'obbligo, in capo all'Ente, di adottare un Piano di razionalizzazione delle società partecipate, con il duplice obiettivo di tagliare costi e ridurre il numero delle partecipate sulla base di un'accurata analisi degli assetti societari, da predisporsi tenuto conto delle forme organizzative e gestionali presenti sul territorio. Tenuto conto: - che l'articolo 147-quater del D.lgs 267/2000 prevede che: "L'ente locale definisce, secondo la propria autonomia organizzativa, un sistema di controlli sulle società non quotate, partecipate dallo stesso ente locale. Tali controlli sono esercitati dalle strutture proprie dell'ente locale, che ne sono responsabili". - Attraverso tale forma di controllo l'amministrazione imposta un proprio monitoraggio periodico sull'andamento delle gestioni degli organismi partecipati, con l'indicazione degli adeguati correttivi da introdurre nei casi di scostamento dagli obiettivi assegnati anche con riferimento a possibili squilibri economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell'ente. - Che il Comune di Lauria con deliberazione di Consiglio Comunale n. 39 del 05.10.2017 ha provveduto alla ricognizione straordinaria delle partecipazioni come previsto dall'art.24, d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 e s.m.i.; Con tale deliberazione, l'Ente ha stabilito che sussistevano le condizioni per il mantenimento delle partecipazioni indicate nella relazione. Considerato che a seguito della presente revisione ordinaria 2022 (situazione al 31.12.2021) delle partecipazioni detenute, l'Ente ha rilevato che sussistono le condizioni per il mantenimento seguenti partecipazioni: - Gruppo di Azione Locale (GAL) "La Cittadella del sapere srl" - Gruppo di Azione Costiera -FLAG COAST TO COAST s.c.r.l." - ASMEL Consortile a.r.l. - Fondazione "FARBAS" - Acquedotto Lucano spa Richiamato quanto riportato nella proposta di delibera, avente ad oggetto: "Ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31.12.2021 dal Comune di Lauria ai sensi dell'art. 20 comma 1 del D.lgs.n. 175/2016.": - Una Società si considera partecipata indirettamente quando la partecipazione è detenuta dall'Amministrazione per il tramite di Società o altri organismi soggetti al controllo da parte di una singola amministrazione o di più pubbliche amministrazioni congiuntamente. Le società a partecipazioni indiretta (quotante/non quotate) sono oggetto di ricognizione solo se detenute dall'Ente per il tramite di una società/organismo sottoposto a controllo da parte dello stesso; - ASMEL Consortile Soc. Cons. A.r.l. non è da annoverare fra le società in controllo pubblico in quanto non è nella situazione descritta nell'articolo 2359 del codice civile, pertanto ASMEA S.r.l. non è oggetto di ricognizione (Cfr. parere Corte dei Conti Sezione Regionale per il Veneto con la deliberazione n.182/2021); - ASMEL Consortile Soc. Cons. A.r.l., a Luglio 2022 ha dismesso le partecipazioni in ASMEA S.r.l.. Viste: - la proposta di deliberazione di Consiglio Comunale avente ad oggetto " Ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31.12.2021 dal Comune di Lauria ai sensi dell'art. 20 comma 1 del D.lgs. n. 175/2016. - la Relazione tecnica Allegato B); - Ricognizione delle partecipazioni societarie possedute direttamente o indirettamente ai sensi dell'articolo 20 del Dlgs 175/2016 anno 2021., Allegato A). Considerato che a seguito della ricognizione effettuata, oggetto della proposta di deliberazione di Consiglio Comunale in parola, l'Ente da atto che le partecipazioni societarie detenute risultano necessarie e, che pertanto non occorre procedere ad alcun piano di razionalizzazione così come dettagliatamente specificato nella relazione Tecnica Allegato B Visto - il parere favorevole del Responsabile Settore Affari Generali, in ordine alla regolarità tecnica, reso ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267; - il Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267: "Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali" e successive modifiche ed integrazioni; - il D.Lgs. n. 175/2016; Preso atto delle verifiche eseguite ai sensi dell'articolo 20 comma 2 del D.lgs. n 175/2016, e di quanto stabilito dall'articolo 4 comma 6/bis del medesimo d.Lgs. 175/2016. Esprime Parere Favorevole all'approvazione della proposta di deliberazione di Consiglio Comunale in oggetto, Ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31.12.2021 dal Comune di Lauria ai sensi dell'art. 20 comma 1 del D.lgs. n.175/2016 Raccomanda ad adottare un idoneo sistema informativo rispetto ai servizi e alle attività affidate alla società partecipate, che riguardino: - i rapporti finanziari reciproci tra ente e società; - la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società; - i contratti di servizio; - la qualità dei servizi; - il rispetto dei vincoli di finanza pubblica (in questo senso Corte dei Conti Sezione Regionale per la Lombardia delibera n. 8/2021): - a monitorare attentamente e costantemente l'andamento dei costi dei servizi forniti dalle società partecipate, al fine di assicurare l'ottimale contenimento delle spese connesse; - a verificare periodicamente i bilanci delle società partecipate; - a vigilare con massima attenzione l'incidenza delle spese sul bilancio complessivo comunale per le forniture ricevute, attuando le opportune scelte qualora emergesse un disavanzo in sede di controllo delle gestioni; - a comunicare al MEF, esclusivamente secondo le modalità di cui all'articolo 17 del Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 90, vale a dire tramite l'applicativo Partecipazioni del Portale Tesoro https://portaletesoro.mef.gov.it/ i dati delle società partecipate in base ai modelli previsti dalle linee guida; - a inviare alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti e a tutte le società partecipate copia della deliberazione di Consiglio comunale in questione.
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1. INTRODUZIONE
La "realtà storica" che caratterizza i nostri tempi fornisce una descrizione della Pubblica Amministrazione sempre più articolata e complessa, che da un lato consente di offrire servizi più qualificati al cittadino/utente, dall'altro si presenta come un mondo a sé non sempre accessibile e comprensibile. La Carta dei Servizi, al di là del mero adempimento amministrativo, si propone di mettere il cittadino nelle condizioni di conoscere i servizi offerti dall'U.D. "Polizia Locale e Protezione Civile" e di usufruirne in piena trasparenza, imparzialità, uguaglianza e secondo standards di qualità definiti. Essa stabilisce una sorta di vincolo contrattuale tra le parti e, quindi, si pone come strumento di garanzia della qualità dei servizi offerti e come base di partenza per attuare gli inevitabili e necessari correttivi utili ad assicurare "il buon andamento" della macchina amministrativa (ex art. 97 della Costituzione). La Carta dei Servizi si rivolge a tutti i cittadini e gli utenti, senza distinzione di genere, estrazione sociale, etnia o religione pensando che ognuno di loro abbia il diritto di capire e di poter valutare l'operato della Pubblica Amministrazione. È un documento importante perché si ispira e rende concreti i principi di uguaglianza, giustizia e pari opportunità enunciati dalla Costituzione, cui il lavoro dei nostri dipendenti si ispira.
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2. L'EROGAZIONE DEI PUBBLICI SERVIZI: PRINCIPI FONDAMENTALI.
La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, meglio conosciuta come "Direttiva Ciampi - Cassese", enuncia i principi fondamentali ai quali deve essere uniformata l'erogazione dei pubblici servizi. Essi sono: - eguaglianza: l'erogazione del servizio pubblico deve essere ispirata al principio di eguaglianza dei diritti degli utenti. Nessuna distinzione nell'erogazione del servizio può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, religione ed opinioni politiche. Va garantita la parità di trattamento, a parità di condizioni del servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche di utenza, anche quando le stesse non siano agevolmente raggiungibili, sia fra le diverse categorie o fasce di utenti. L'eguaglianza va intesa come divieto di ogni ingiustificata discriminazione e non, invece, quale uniformità delle prestazioni sotto il profilo delle condizioni personali e sociali. In particolare, i soggetti erogatori dei servizi sono tenuti ad adottare le iniziative necessarie per adeguare le modalità di prestazione del servizio alle esigenze degli utenti portatori di handicap. - Imparzialità: i soggetti erogatori hanno l'obbligo di ispirare i propri comportamenti, nei confronti degli utenti, a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità. - Continuità: il servizio pubblico deve essere erogato con continuità, regolarità e senza interruzioni. Nel caso di funzionamento irregolare o di interruzione parziale, comunque disciplinati dalle leggi dello Stato, devono essere adottate tutte le misure volte ad arrecare all'utenza il minor disagio possibile. - Diritto di scelta: qualora consentito dalla legislazione vigente, il cittadino può scegliere fra diversi soggetti idonei ad erogare lo stesso servizio sul territorio. - Partecipazione: la partecipazione del cittadino alla prestazione del servizio pubblico deve essere sempre garantita, sia per tutelare il diritto alla corretta erogazione del servizio, sia per favorire la collaborazione nei confronti dei soggetti erogatori. Il diritto di accesso è disciplinato dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241 (e ss.mm.ii.). Il cittadino può formulare reclami, suggerimenti per il miglioramento del servizio, nonché produrre memorie o documenti. - Efficienza ed efficacia: l'efficacia e l'efficienza del servizio erogato sono costantemente monitorati attraverso l'adozione di indicatori relativi alle attività svolte dalle diverse Unità Operative di questa U.D., nonché attraverso il monitoraggio periodico del livello di soddisfazione della collettività.
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3. OBIETTIVI DELLA POLIZIA LOCALE
Con la Carta dei Servizi la Polizia Locale desidera orientare la propria attività al principio secondo il quale il cittadino deve rappresentare la centralità dell'azione di intervento di ciascuno settore di questa Unità di Direzione, sulla base di un piano durevole, globale e comune, che si propone di: - essere sempre più vicino al cittadino con cortesia e professionalità; - promuovere la vivibilità e la sicurezza in ambito urbano; - ascoltare la voce dell'utente e migliorare continuamente il servizio. Gli obiettivi concreti che si propone di raggiungere nei prossimi anni sono: - garantire maggiore sicurezza nella circolazione stradale; - potenziare il servizio di "vigile di quartiere"; - promuovere maggiormente l'educazione stradale nelle scuole; - intensificare i controlli; - fornire una sempre migliore preparazione degli operatori addetti alla vigilanza; - improntare la propria attività al rispetto dell'integrità fisica e della dignità dell'uomo. Gli appartenenti a questo Corpo dovranno necessariamente orientare la propria condotta verso atteggiamenti e comportamenti improntati al rispetto di diritti fondamentali, come la sacralità della persona, espressa sia come tutela fisica che morale, e di condividere le ragioni e la bontà. In particolare gli appartenenti alla Polizia Locale: - assolveranno in ogni momento i compiti affidati dalla Legge, servendo la comunità e proteggendo ogni singolo individuo contro ogni atto illecito, coerentemente con l'alto grado di responsabilità richiesto dalla loro professione; - garantiranno la totale protezione della salute delle persone; - non dovranno mai essere coinvolti in atti di corruzione, anzi dovranno opporsi decisamente; - opereranno con integrità (dote morale che preserva dai pericoli di partecipazione interessata alle funzioni), imparzialità (associata all'esigenza sentita di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge) e dignità(associata alla consapevolezza del ruolo che si svolge e del dovere di esercitarlo nel modo più elevato possibile). In uno Stato di diritto, come il nostro, i poteri della Polizia Locale sono limitati a ciò che è imposto dalle Leggi ed a quello che è atteso dai cittadini, come espressione della dimensione etica richiesta a chi svolge funzioni particolarmente delicate ed importanti. Queste aspettative sono la materiale espressione dei doveri etici, che si manifestano con atteggiamenti e comportamenti (in particolare in una società multietnica) che hanno riflessi sulla sicurezza urbana, ovvero sul senso di sicurezza percepito dai cittadini. È necessario, quindi, assicurare attività che forniscano servizi applicabili ed accessibili a tutti i cittadini, senza distinzioni etniche. La Polizia Locale deve quindi porsi, insieme alle altre forze di Polizia, a garante dell'uguaglianza, dell'integrazione e della coesione di una società in rapida trasformazione. Ogni operatore di Polizia, consapevole del ruolo e delle funzioni cui è destinato, deve avere atteggiamenti e comportamenti conformi a quei principi affermati nel Codice Europeo di etica e negli atti internazionali dedicati ai valori e comportamenti della Polizia. Solo così avrà la certezza di aver acquisito quella dimensione etica da tutti invocata, che costituisce il patrimonio indispensabile per riscuotere la fiducia dei cittadini, per la cui tutela presta servizio.
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4. LA POLIZIA LOCALE DI POTENZA OGGI
Potenza è profondamente cambiata negli ultimi anni e il Corpo di Polizia Locale si è, di volta in volta, adattato al cambiamento plasmandosi a misura della città, al fine di fornire sempre un servizio improntato su standard di alta qualità. Oggi la Polizia Locale ha sede in via Nazario Sauro, all'interno del Centro Direzionale della Mobilità, una struttura con molteplici funzioni, voluta perché più idonea a garantire la concertazione necessaria per soluzioni razionali e flessibili alle varie criticità del capoluogo. La Polizia Locale onora il suo Patrono San Sebastiano il 20 gennaio (art. 9 della legge della regione Basilicata n. 41/2009). La struttura è organizzata in tre Macro Aree: - AREA "Attività Territoriali"; - AREA "Attività Amministrative"; - AREA "Polizia Stradale e Sicurezza". L'AREA "ATTIVITÀ TERRITORIALI" comprende: - l'Unità Operativa "Polizia Giudiziaria - Urbanistico/Edilizia - Cantieri - Esecuzione Ordinanze - Contenzioso". - L'Unità Operativa "Ambiente - Decoro Urbano". - L'Unità Operativa "Polizia Tributaria - Informazioni". L'AREA "ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE" comprende: - l'Unità Operativa "Ufficio di Staff - Segreteria - Servizi Tecnici - Programmazione - Affari Giuridico/Amministrativi". - L'Unità Operativa "Verbali e Ruoli". L'AREA "POLIZIA STRADALE E SICUREZZA" comprende: - l'Unità Operativa "Pronto Intervento, Viabilità, Eventi - Infortunistica". - L'Unità Operativa "Polizia Commerciale e Controlli". - L'Unità Operativa "Centrale Operativa, ZTL e Videosorveglianza - Front Office". Il personale assegnato a questa Unità di Direzione - settore Polizia Locale - è composto da: - 1 Comandante con il grado di Colonnello; - 1 Vice-Comandante con il grado di Tenente Colonnello; - 11 Ufficiali di cui 5 con il grado di Capitano, 3 con il grado di Tenente e 3 con il grado di Sottotenente; - 68 operatori di cui 2 con il grado di Ispettore Superiore, 12 con il grado di Ispettore Capo, 19 con il grado di Ispettore, 7 con il grado di Assistente Istruttore, 8 con il grado di Agente Scelto, 20 con il grado di Agenti; - 6 istruttori amministrativi. Le attrezzature ed i mezzi della Polizia Locale sono: - n. 1 autovelox modello 105 SE matr. n. 904993; - n. 1 un autobox smart dx per autovelox compreso di flash box; - n. 3 etilometri "Precursore Lion Alcoblow Mk2 Police" portatili per l'utilizzo sulla strada come pre-test; - n. 11 motocicli; - n. 24 autovetture; - n. 12 telecamere distribuite su diversi punti della città; - 4 varchi elettronici di accesso alla Zona a Traffico Limitato; - n. 1 Centrale Operativa struttura su un sistema tecnologicamente avanzato con 1 brogliaccio elettronico e 32 apparati radio digitali con sistema di localizzazione GPS integrato; - n. 80 telefoni cellulari di ultima generazioni.
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5. I SERVIZI OFFERTI
La Polizia Locale di Potenza garantisce un servizio continuativo dalle 7:00 alle 22:00, ovvero su due turni che, di norma, sono strutturati sul seguente orario: - 8:00-14:00 e 15:00 - 21:00 durante il periodo invernale (1° ottobre - 31 maggio) - 8:00 -14:00 e 16:00 - 22:00 durante il periodo estivo (1° giugno - 30 settembre). Il Comando assicura, in ogni caso la sua presenza, anche fuori dagli orari indicati, in caso di eventi e manifestazioni civili e religiose, ovvero per esigenze eccezionali motivate nell'ordine di servizio. La Polizia Locale rappresenta, in primo luogo, l'istituzione che garantisce il rispetto delle Leggi, dei regolamenti, nazionali e locali, posti a tutela della corretta convivenza e del vivere civile. Innumerevoli sono i servizi offerti dalla Polizia Locale di questa città; infatti il Legislatore ha attribuito una serie funzioni e compiti di notevole importanza e di rilevante impatto sulla collettività, che possono essere di seguito così schematizzati: - Funzioni di Polizia Stradale - prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale; - rilevazione incidenti stradali; - predisposizione ed esecuzione dei servizi diretti a regolare il traffico; - scorta per la sicurezza della circolazione; - tutela e controllo sull'uso delle strade; - concorso nelle operazioni di soccorso automobilistico e stradale in genere; - collaborazione nell'effettuazione di rilevazione per studi sul traffico. - Funzioni di Polizia Giudiziaria - acquisizione di iniziativa, o su segnalazione, della notizia di reato; - azione finalizzate ad impedire che i reati vengano portati a conseguenze ulteriori; - ricerca degli autori dei reati e messa in campo di tutti gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale; - attività di indagine disposta o delegata dall'Autorità Giudiziaria; - comunicazione delle attività espletate all'Autorità Giudiziaria. - Funzioni di Polizia Tributaria - Limitatamente all'attività relativa ai tributi locali. - Funzioni di Polizia Edilizia - Controllo e rispetto delle norme in materia urbanistico-edilizia, al fine di garantire la tutela della qualità urbana e rurale. - Funzioni di polizia amministrativa e commerciale - difesa del consumatore; - controllo e accertamento delle violazioni di legge in materia di commercio in sede fissa e ambulante, pubblici esercizi, spettacoli viaggianti, circoli privati, attività ricettive, fiere, mercati, ecc., in particolare in occasione di vendite straordinarie (liquidazioni, saldi, promozioni); - lotta all'abusivismo commerciale. - Altre funzioni - Funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza; - funzioni di Polizia mortuaria; - funzioni di vigilanza sull'osservanza dei regolamenti, delle ordinanze e dei provvedimenti amministrativi; - funzioni di vigilanza sull'integrità e sulla conservazione del patrimonio pubblico; - compiti di segnalazioni alle autorità competenti di disfunzioni e carenze dei servizi pubblici; - funzioni di informazione, accertamento, monitoraggio e rilevazione dei dati connessi alle funzioni istituzionali o comunque richiesti dalle competenti autorità; - funzioni di polizia ambientale e decoro urbano; - attività di educazione stradale. - Ulteriori compiti direttamente riconducibili agli ambiti di attività di competenza, attribuiti al Comune dalla Legge. L'utilizzo del sistema delle nuove tecnologie (videosorveglianza, radiolocalizzazione, frequenze radio diversificate) a supporto del servizio svolto dal personale esterno, permette di ottimizzare la dislocazione territoriale delle pattuglie e di orientare gli interventi richiesti in modo efficiente ed efficace.
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6. PROTEZIONE CIVILE
La Protezione Civile è inserita all'interno dell'U.O. Protezione Civile ed è composta da: - n. 1 funzionario tecnico; - n. 3 istruttori direttivi tecnici; - n. 1 istruttore amministrativo; - n. 1 esecutore amministrativo; - n. 1 professionista con contratto di collaborazione coordinata e continuativa; - n. 2 veicoli (Land Rover e Panda); - n. 1 sala operativa di emergenza.
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7. I SERVIZI OFFERTI DALLA PROTEZIONE CIVILE
La Legge 225/92 disciplina la Protezione Civile come sistema coordinato di competenze al quale concorrono le Amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni, denominate "componenti", e le "strutture operative" quali i Vigili del Fuoco, la Comunità scientifica, il volontariato e altre istituzioni ed associazioni, anche private, che, in situazioni di emergenza, agiscono per l'appunto in modo integrato. Le attività di Protezione Civile riguardano: la previsione, la prevenzione delle varie ipotesi di rischio articolata negli interventi di messa in sicurezza del territorio; il soccorso delle popolazioni sinistrate; il superamento dell'emergenza esercitato mediante la realizzazione delle opere urgenti di assistenza e la riattivazione dei servizi pubblici e delle infrastrutture essenziali; l'attività di preparazione all'emergenza. L'evento calamitoso, provocato da cause naturali o antropiche, produce danni ad un insieme di persone o cose ed in maniera così rilevante da richiedere l'intervento della Pubblica Amministrazione mediante azioni volte al soccorso, al pronto intervento ed al conseguente ripristino dei beni danneggiati, all'assistenza alle popolazioni colpite e successivamente agli interventi di messa in sicurezza. Ai fini delle attività di Protezione Civile, gli eventi si distinguono in eventi di tipo: - eventi naturali connessi con l'attività dell'uomo, limitati territorialmente per numero di persone colpite ed estensione di danni che richiedono interventi attuabili a livello comunale/intercomunale; - eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento di coordinamento della Regione; - eventi calamitosi di origine naturale o connessi con le attività umane che, per intensità ed estensione, richiedono l'intervento dello Stato, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della Protezione Civile). Attestate alla U.O. Protezione Civile sono ancora le seguenti funzioni: - predisposizione ed aggiornamento del Piano comunale di protezione civile; - analisi del rischio sismico; - analisi vulnerabilità e verifica edifici strategici; - attività di pronto intervento e reperibilità; - attività connesse al funzionamento del Comitato Provinciale di Protezione Civile; - esercitazioni di Protezione Civile; - collaborazioni con la Prefettura nelle pianificazioni di emergenza per impianti industriali a rischio di incidente rilevante; - attività di pianificazione di emergenza ed organizzazione della struttura comunale di Protezione Civile; - costituzione di COC e gestione della sala operativa del Comune e delle relative funzioni di supporto di emergenza ai COM e CCS; - partecipazione a riunioni ed attività del Comitato Provinciale di Protezione Civile e di difesa civile. - altre attività ed iniziative preordinate alla gestione delle emergenze ed alla pianificazione degli interventi. - iniziative di formazione ed informazione in materia di Protezione Civile e di educazione alla sicurezza.
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8. OBIETTIVI DELLA PROTEZIONE CIVILE
Gli obiettivi che si propone la Protezione Civile sono: - aggiornare il Piano Comunale di Protezione Civile e predisporre le strategie necessarie per dare risposte certe e tempestive in situazioni caotiche ed emotivamente difficili; - monitorare il territorio ed analizzare le strategie necessarie per tutelare in ogni situazione la pubblica e privata incolumità.
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9. RAPPORTI CON IL CITTADINO E STANDARS DI QUALITÀ
Il processo di trasformazione e modernizzazione delle Amministrazioni Pubbliche è stato guidato, negli anni, soprattutto dalla necessità di migliorare la soddisfazione dei cittadini e delle imprese per i servizi offerti dalle Amministrazioni Pubbliche. In tale processo, hanno assunto particolare importanza il tema della qualità dei servizi pubblici e il ruolo centrale del cittadino, non solo nella veste di destinatario dei servizi, ma anche quale "risorsa strategica" per valutare la rispondenza dei servizi erogati ai bisogni reali, così come percepiti dai soggetti fruitori. L'utenza, che ha acquisito la percezione di essere titolare di diritti, richiede sempre più alle Amministrazioni servizi di qualità, pertanto diventa prioritaria l'attivazione di forme di comunicazione diretta con i cittadini, attraverso la pratica dell'"ascolto" dei bisogni degli stakeholders (i soggetti pubblici di riferimento). Uno degli strumenti utilizzabili è l'indagine di customer satisfaction che: - consente di individuare specificamente i bisogni e di monitorare i processi di qualità che vanno a comporre il grado di soddisfazione del servizio offerto; - serve ad ascoltare e comprendere a fondo i bisogni che il cittadino/utente esprime, porre attenzione costante al suo giudizio, sviluppare e migliorare la capacità di dialogo e di relazione tra chi eroga il servizio e chi lo riceve; - consente alle Amministrazioni di uscire dalla propria autoreferenzialità, aiutandole a relazionarsi con i cittadini, a conoscere e comprendere sempre meglio i bisogni dei destinatari ultimi delle proprie attività e a riprogettare, di conseguenza, sia le politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi; - serve a costruire un modello di relazione Amministrazione-Cittadini basato sulla fiducia e a dare nuova legittimazione all'azione pubblica fondata sulla capacità di dare risposte tempestive e corrispondenti ai reali bisogni dei cittadini e delle imprese. Se la qualità di un servizio (pubblico) può essere definita dalla sommatoria dei suoi aspetti e delle sue caratteristiche, ovvero dalla capacità di soddisfare completamente un dato bisogno, il monitoraggio della qualità percepita assume lo specifico significato di strumento utile al miglioramento continuo della qualità del servizio. Conoscere le aspettative e i bisogni del destinatario del servizio è una condizione indispensabile per costruire indicatori di misurazione e verifica della qualità, come rapporto tra prestazioni erogate e bisogni soddisfatti. Occorre quindi che le Amministrazioni diventino maggiormente capaci di dare valore al punto di vista del cittadino e occorre che l'ascolto diventi una funzione permanente, pianificata, organizzata e governata dei servizi pubblici. Questa Unità di Direzione, quindi, per quanto sopra evidenziato ha, tra le altre cose strutturato un questionario finalizzato alla rilevazione della customer satisfaction, che viene distribuito dal personale in servizio presso il Front-Office e l'Ufficio Conciliazione della Polizia Locale; il questionario è stato divulgato anche attraverso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di questo Ente e pubblicato sul sito del comune di Potenza. Con il questionario in argomento, ovvero attraverso i punti di ascolto effettuati anche per il tramite dell'Ufficio mobile di quartiere, il Comando vuole "ascoltare" gli utenti e valutare la qualità del proprio servizio, apportando i necessari cambiamenti per migliorarne la qualità.
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10. LA QUALITÀ DEL SERVIZIO EROGATO
L'U.D. "Polizia Locale - Protezione Civile" ha adottato un modello organizzativo che ha come obiettivo primario la capacità di risposta ai bisogni del cittadino con adozione dei seguenti criteri fondamentali: - trasparenza del servizio reso, intesa, sia come conoscenza delle modalità operative adottate, sia come accessibilità alla documentazione, sia come possibilità di interazione; - tempestività delle risposte, sia in termini di valutazione che in termini di risposta alle richieste del cittadino. affidabilità dell'istituzione, intesa come fiducia che il cittadino/utente può e deve riporre nell'operato della Polizia Locale e del personale della Protezione Civile nella professionalità di tutti gli operatori della struttura; - capacità di comunicare con il cittadino, già a livello operatore-utente della strada e fino ad azioni di coinvolgimento e compartecipazione all'attività amministrativa. ## Trasparenza La trasparenza costituisce uno degli obiettivi permanenti dell'U.D. "Polizia Locale -Protezione Civile", e si esplica anche attraverso la pubblicazione delle modalità operative adottate, della tempistica dell'attività procedimentale e dei criteri che portano all'erogazione del servizio nel suo complesso. Una Amministrazione trasparente che si apre al cittadino lo fa assicurando un accesso ai propri atti nel rispetto delle disposizioni normative in materia (legge n. 241/1990 e ss.mm.ii., D.P.R. n. 184/2006 e ss.mm.ii. e Regolamento della Disciplina dell'attività amministrativa, del procedimento e dell'accesso agli atti, ai documenti ed alle informazioni del Comune approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 94 del 13/04/2011). Per esercitare il diritto di accesso il cittadino presenta una istanza motivata, anche verbale indirizzata al settore competente per materia che forma l'atto conclusivo del procedimento o detiene stabilmente il documento. Ove la richiesta sia fatta per iscritto, può essere consegnata a mano o inviata via fax a mezzo posta o in via telematica e deve contenere: - gli estremi del documento richiesto, ovvero gli elementi che ne consentano l'individuazione; - la specificazione dell'interesse connesso alla richiesta e, ove occorra, la comprova dello stesso; - gli estremi anagrafici del richiedente comprovati da copia fotostatica di un documento d'identità La richiesta verbale viene esaminata ed evasa immediatamente, compatibilmente con le esigenze dell'ufficio, quando non risulta esistano soggetti che potrebbero qualificarsi come controinteressati. Le richieste scritte vengono evase entro trenta giorni dalla data della ricevuta rilasciata al cittadino. Decorso tale termine, la richiesta si intende respinta ai sensi dell'art. 25, comma 4, della legge n. 241/1990 (e ss.mm.ii.). La visione dei documenti è gratuita, l'estrazione di copia è soggetta ai costi fissati dall'Amministrazione Comunale. ## Tempestività Questa Unità di Direzione sta monitorando i tempi di risposta al cittadino in relazione ai servizi richiesti, al fine di assicurare interventi sempre più immediati e risolutivi. Contestualmente ha posto in essere un processo di informatizzazione dell'organizzazione, che consentirà di ottimizzare i tempi di gestione delle pratiche e di assicurare la corretta archiviazione e conservazione dei dati. ## Affidabilità Tutti gli operatori svolgono la loro attività in modo professionale ed altamente qualificato, perseguendo il comune intento di contribuire a soddisfare le esigenze del cittadino e della collettività. Negli ultimi anni è nata la necessità di gestire un livello di qualità della vita e vivibilità della città, attraverso politiche che tutelino dal degrado e dall'inciviltà, anche in presenza di comportamenti non sempre criminosi. La Polizia Locale, distribuendosi sul territorio, compartecipa nella quotidianità alla vita dei cittadini e diventa, quindi, punto di riferimento per qualsivoglia informazione e problematica. Interventi risolutori ed approcci garbati, ma professionali, con l'utenza contribuiscono ad accrescere la fiducia del cittadino nelle istituzioni e nella Polizia Locale. ## Capacità di comunicare con il cittadino Il rapporto con l'utente costituisce un punto cardine per instaurare un rapporto di fiducia nell'Istituzione, stabile e continuativo nel tempo. Gli strumenti che questa Unità di Direzione ha adottato sono molteplici e contemplano sia attività di informazione che attività di comunicazione. Tutte le attività sono costantemente compartecipate attraverso i mass-media al fine di dare massima trasparenza al lavoro quotidiano che viene espletato e per fornire al cittadino/utente dei riferimenti certi per tipologia di intervento. Costituisce obiettivo permanente dell'organizzazione quello di professionalizzare adeguatamente il personale adibito ai rapporti con il pubblico, sia presso gli uffici, sia in strada, in relazione alla quotidianità di tutti i servizi svolti. Una buona comunicazione consente lo sviluppo di un rapporto solido e duraturo tra le parti.
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12. MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI EROGATI
Il monitoraggio e la misurazione della qualità delle prestazioni erogate, costituisce al tempo stesso strumento e momento imprescindibile per valutare l'efficacia e l'efficienza dei servizi alla cittadinanza. A questo proposito sono stati identificati, in relazione a tutte le aree, gli indicatori di processo finalizzati a misurarne il trend. È obiettivo di questa Unità di Direzione ripetere periodicamente questo genere di iniziativa, sia per avere un feedback immediato sul livello di qualità percepita dai cittadini in merito ai servizi erogati, sia per individuare le aree di miglioramento che possono essere implementate.
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13. STRUMENTI DI TUTELA A DISPOSIZIONE DEL CITTADINO: RECLAMO.
Il reclamo costituisce lo strumento più diretto e di facile utilizzazione, che il cittadino può inoltrare nei confronti dell'U.D. Polizia Locale - Protezione Civile. Il reclamo sia esso formale o informale assolve ad una funzione di prevenzione del contenzioso, ed è fondamentale per adottare tutte le azioni correttive necessarie qualora si rilevi la fondatezza di quanto esposto. Il reclamo informale è di tipo verbale; il reclamo formale, invece, deve essere proposto per iscritto dall'interessato o all'URP o direttamente alle aree, attraverso le seguenti modalità: - lettera presentata direttamente e protocollata dal preposto ufficio; - lettera inviata per posta ordinaria; - lettera inviata per fax e/o e-mail; - utilizzo del modulo reclami pre-stampato. Il reclamo viene analizzato dal Coordinatore dell'Area di riferimento, il quale si accerta della fondatezza dello stesso e propone, per ulteriore verifica, la risposta scritta (o la motivazione di non accoglimento) al Dirigente/Comandante, il quale provvede a trasmetterlo al cittadino in un tempo massimo di 30 giorni dalla presentazione del reclamo stesso. Nel caso in cui il reclamo non riguardi la Polizia Locale o la Protezione Civile, ma risulti relativo alla attività di un'altra Unità di Direzione o Ente esterno, erogante un servizio pubblico, o di una partecipata dell'Amministrazione Comunale, questo verrà inoltrato entro 5 giorni al destinatario. Sono disponibili, in allegato, i moduli pre-compilati finalizzati ad agevolare l'esposizione della segnalazione e del reclamo. I moduli di reclamo e segnalazione, sono disponibili presso tutti gli uffici aperti al pubblico ed, inoltre, sul sito internet del Comune: www.comune.potenza.it.
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14. REVISIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI
Al fine di migliorare costantemente gli standard di efficacia ed efficienza assicurati al cittadino, la Carta dei Servizi viene periodicamente rivista, di norma una volta ogni due anni, per assicurare la continua adeguatezza ai bisogni della collettività ed alle regole interne dell'organizzazione.
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La Città di Matera
Capoluogo dell'omonima provincia, la Città di Matera conta poco più di 60.000 abitanti. Seconda città della Basilicata per popolazione, è il più grande Comune per superficie della Regione e la sua estensione è al diciannovesimo posto in Italia. Matera si trova nella parte orientale della Basilicata, intorno ai 400 m.s.l.m.; confina con le province pugliesi di Bari e Taranto. Matera è nota anche come Città dei Sassi e Città Sotterranea, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo centro storico, le cui abitazioni sono scavate e costruite a ridosso del torrente Gravina, rendendo di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia. Le origini di Matera sono molte remote: si va dai ritrovamenti di alcuni insediamenti di età paleolitica, ai villaggi del periodo neolitico in località Murgia Timone. I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo, all'habitat della civiltà rupestre (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo). ## Le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque La scelta di vivere nei Sassi, sebbene abbia garantito un'estrema sicurezza agli abitanti, ha comportato per gli stessi enormi difficoltà nell'approvvigionamento delle acque, trovandosi a circa 150 metri sul livello del torrente Gravina. Matera risulta essere uno dei più antichi e meglio conservati esempi di bio-architettura al mondo.
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1 PRESENTAZIONE
l'ATI Miccolis S.p.A. – Caronte S.r.l. presenta la 9^ edizione in Revisione 00 (2021) della Carta della Mobilità, un documento previsto da norme legislative per le aziende di trasporto pubblico. Anche in questa Revisione della Carta, è presente la comunicazione di un'applicazione che, se scaricata sul proprio telefono, permette al viaggiatore di poter raggiungere il proprio luogo di destinazione consultando il percorso più veloce da effettuare con i mezzi pubblici. Attraverso la Carta della Mobilità l'Azienda dichiara i propri impegni nei confronti degli utenti, espone le caratteristiche dei servizi forniti e fornisce agli utenti le informazioni sul servizio e sul suo andamento qualitativo. L'obiettivo principale dell'ATI Miccolis S.p.A. – Caronte S.r.l. è di soddisfare le esigenze degli utenti, attraverso un costante miglioramento della qualità del servizio e del dialogo fra utente ed azienda. In funzione di questo obiettivo Miccolis S.p.A. è in possesso, oltre che della Certificazione del Sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001:2015, della Certificazione del Sistema di gestione della Salute e Sicurezza del lavoro UNI EN 45001:2018 e del Sistema di Gestione Responsabilità Sociale secondo la norma SA8000:2014, della Certificazione del Sistema Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2015 e, nel perseguire la piena soddisfazione del Cliente per il tramite di un continuo miglioramento delle prestazioni ha ottenuto anche la Certificazione UNI EN 13816:2002, i cui standard determinano e misurano la Qualità del servizio nell'ambito del TPP (Trasporto Pubblico di Passeggeri) e la Certificazione UNI EN ISO 39001:2016 (Sistema di Gestione della sicurezza del traffico stradale). Ciò significa che l'organizzazione aziendale è strutturata secondo precise regole e che l'erogazione del servizio viene effettuata in modo controllato, con criteri di efficienza, di efficacia e di qualità, dove il grado di soddisfazione degli utenti, anche attraverso apposite indagini, assume ruolo primario. Nel ringraziarla per l'attenzione dedicataci, La invitiamo a leggere attentamente la presente Carta della Mobilità ed a segnalarci tutto ciò che Lei ritiene utile per consentirci di realizzare un servizio sempre migliore e sempre più adeguato alle esigenze della comunità.
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2 Premessa
Il presente documento denominato Carta della Mobilità è adottato dell'ATI Miccolis S.p.A. – Caronte S.r.l. con sede in Via delle Mammole, 26 – 70026 Modugno (Ba), di seguito indicata con la sigla Miccolis S.p.A. La Carta della Mobilità è adottata in attuazione delle seguenti disposizioni di legge: - art. 2, comma 2, Legge 11 luglio 1995 n. 273 (G.U. 11-7-1995 n.160) - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 (G.U 22-02-1994 n.43) - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 28 del 30 dicembre 1998 "Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta dei servizi pubblici del settore trasporti (Carta della Mobilità)" (G.U. 2-2-1999 N.26) La Carta della Mobilità, finalizzata alla tutela del diritto alla mobilità, illustra le azioni intraprese da Miccolis S.p.A. per garantire i parametri principali del servizio quali l'affidabilità e la puntualità del servizio, il comfort dei mezzi di trasporto, il rispetto dell'ambiente, le informazioni precise e tempestive alla Clientela. ## 2.1 DEFINIZIONI ### 2.1.1 Fattori di qualità Rappresentano gli aspetti rilevanti per la realizzazione del servizio e per la percezione della qualità da parte dell'utente. ### 2.1.2 Indicatori di qualità Sono variabili quantitative o parametri qualitativi, definiti per ciascun fattore di qualità, in grado di rappresentare sinteticamente il livello di prestazione del Gestore. ### 2.1.3 Standard di qualità È il valore prefissato per ciascun indicatore di qualità. Lo standard viene fissato sulla base delle indicazioni normative, delle aspettative dell'utenza e delle potenzialità aziendali. Il livello standard del servizio è valutato attraverso: - indicatori quantitativi, cioè misurabili - indicatori qualitativi in grado di esprimere le prestazioni fornite dal Gestore. Lo standard può essere di tipo: - generale quando è riferito al complesso delle prestazioni - specifico quando è riferito ad una particolare prestazione Gli standard fissati dal Gestore o realizzati nel servizio sono riportati di seguito nel paragrafo relativo agli indicatori di qualità. Gli standard di cui sopra sono accompagnati da una relazione illustrativa redatta ai sensi del Titolo II, paragrafo 1, comma 3 della direttiva del 1994 e sono sottoposti a verifica periodica e ad aggiornamento al fine di adeguarli alle esigenze del servizio. ## 2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI La qualità nei servizi pubblici è regolata dalle seguenti disposizioni normative regionali, nazionali ed europee: - Art. 16 Costituzione italiana - Art. 8 Trattato di Maastricht - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994 recante i "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici" - Legge 11 luglio 1995, n. 273 recante "Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni" - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 maggio 1995 che individua i settori di erogazione dei servizi pubblici per l'emanazione degli schemi generali di riferimento - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 gennaio 1997 - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 dicembre 1998 recante "Schema generale di riferimento per la predisposizione della Carta dei servizi pubblici del settore dei trasporti (Carta della Mobilità)" - Legge Regionale della Basilicata n. 22 del 27 luglio 1998 "Riforma del trasporto pubblico regionale e locale in attuazione del decreto legislativo del 19-11-1997 n.422" ## 2.3 PRINCIPI DELLA CARTA DELLA MOBILITÀ Con la Carta della Mobilità Miccolis S.p.A. si impegna a produrre i propri servizi garantendo il rispetto dei seguenti principi fondamentali ### 2.3.1 Eguaglianza e Imparzialità Miccolis S.p.A. si impegna a garantire un uguale trattamento a tutti i Clienti senza distinzione di nazionalità, sesso, lingua, religione ed opinioni politiche. Inoltre, si impegna ad offrire il servizio nel rispetto dei principi e dei criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità, specificati nelle normative nazionali, regionali ed aziendali. ### 2.3.2 Continuità Miccolis S.p.A. si impegna ad assicurare un servizio continuo e regolare senza interruzioni, fatta eccezione per quelle dovute a cause di forza maggiore, caso fortuito, fatti dipendenti da terzi e non dalla volontà del Gestore. In ogni caso il Gestore si impegna ad adottare tutte le misure necessarie volte a ridurre la durata del disservizio e il disagio arrecato ai Clienti. ### 2.3.3 Partecipazione Miccolis S.p.A. si impegna a garantire ed a favorire la partecipazione degli utenti, anche attraverso organismi di rappresentanza organizzata, al fine di tutelare il diritto degli utenti alla corretta erogazione del servizio. È riconosciuto il diritto del Cliente di prospettare osservazioni e suggerimenti per il miglioramento del servizio e ne è favorito il suo esercizio. Il Gestore si impegna tramite indagini a rilevare periodicamente il livello di soddisfazione della Clientela sul servizio. #### 2.3.4 Efficienza ed Efficacia Miccolis S.p.A., utilizzando le risorse disponibili, si impegna ad adottare tutte le misure idonee e necessarie, di carattere operativo, tecnico e organizzativo, per migliorare l'efficienza e l'efficacia del servizio offerto. Miccolis S.p.A. si impegna a curare la formazione del personale, affinché adotti verso la Clientela comportamenti professionali che assicurino un buon grado di efficienza e di cortesia. ### 2.3.5 Libertà di scelta Miccolis S.p.A. promuove il diritto alla mobilità dei cittadini, diversificando l'erogazione del servizio, programmando la struttura dell'orario, la quantità e la qualità dell'offerta, al fine di soddisfare le reali necessità e le diverse aspettative del Cliente, anche attraverso intese ed accordi tra differenti operatori della mobilità. ### 2.3.6 Rispetto dell'Ambiente Miccolis S.p.A. si impegna a promuovere tutte le iniziative ed i progetti volti a diminuire l'impatto ambientale ovvero a ridurre le emissioni inquinanti dei mezzi, attraverso politiche orientate verso lo sviluppo sostenibile (acquisto di autobus con motori antinquinamento, riduzione dell'inquinamento acustico). ### 2.3.7 Trasparenza Attraverso la diffusione della Carta della Mobilità e dei dati aziendali in essa contenuti, Miccolis S.p.A. si impegna a garantire la trasparenza della sua gestione e dei livelli di servizio offerto.
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3 PRESENTAZIONE DELL'AZIENDA
La storia della moderna e dinamica azienda di oggi ha inizio nel 1929, con l'attività di Stefano Miccolis, che trasformò la propria impresa di trasporti, da trazione a cavalli a trazione a motore. Nato a fine Ottocento, il fondatore morì in un incidente stradale mentre era alla guida di un suo autocarro, lasciando al giovane figlio Vito l'onere di proseguire l'attività. Vito Miccolis proseguì con grande impegno e dedizione l'attività del padre, sviluppandola e ampliandola, fino ad avviare negli anni '50 il trasporto di persone, oltre a quello di merci e ad altre attività. Con l'aiuto e l'impegno del figlio Stefano, diplomatosi ragioniere nel 1966, l'azienda - partita con un solo autobus adibito a noleggio da rimessa - è notevolmente cresciuta negli anni. Il parco autoveicoli Miccolis S.p.A. si compone attualmente di oltre 200 autobus. Oggi Miccolis S.p.A. è un'azienda leader e punto di riferimento per il trasporto pubblico locale e nazionale, capofila di un gruppo industriale composto da società partecipate e controllate. Il Gruppo Miccolis esplica la propria attività in diversi settori dell'economia: trasporti, ecologia, energia, costruzioni industriali e attività portuali. L'organico complessivo del Gruppo è di circa 500 dipendenti. ## 3.1 TRASPORTI Miccolis S.p.A. proietta nel futuro la tradizione della famiglia Miccolis. Gestisce direttamente o in ATI con altre Società i servizi di Trasporto Pubblico Locale nei seguenti Comuni: - Provincia di Matera - Matera - Provincia di Bari - Bitonto - Castellana - Giovinazzo - Modugno - Mola - Monopoli - Provincia di Brindisi - Oria - Provincia di Foggia - Cerignola - Provincia di Taranto - Grottaglie - Martina Franca - Massafra - Taranto - Provincia di Roma - Roma - Provincia di Torino - Torino - Provincia di Vicenza - Vicenza Le Linee dedicate al Trasporto Pubblico Locale (TPL) sono attive nelle Province di Bari e Taranto e Brindisi. Il servizio di Trasporto Pubblico extraurbano è assicurato con servizi di tipo ordinario con esercizio annuale, scolastico e stagionale. Miccolis S.p.A. collega giornalmente con tre corse rapide Lecce, Brindisi, Taranto, Matera, Bari, Potenza, Salerno e Napoli. Durante i mesi di luglio ed agosto viene attivata una ulteriore coppia di corse e sono previste fermate in partenza ed in arrivo presso Gallipoli, Caserta e Otranto. Miccolis S.p.A. effettua l'erogazione del servizio di trasporto scolastico per Roma Capitale, Modugno (Ba) e Taranto, mentre a Torino ed a Vicenza svolge servizi in sub-affidamento rispettivamente per GTT SpA e SVT Srl. SAV S.p.A., con sede a Castellana Grotte, si occupa di trasporto persone diversamente abili e trasporto scolastico, nolo bus, organizzazione viaggi, compravendita e permuta di immobili civili, commerciali e industriali e loro gestione e locazione, noleggio e compravendita di navi e aeromobili. ASV Autolinee S.p.A., con sede a Modugno (BA), si occupa di Trasporto Pubblico Urbano. STC scrl, con sede a Cerignola (FG), si occupa di Trasporto Pubblico Urbano. ## 3.2 ECOLOGIA Ecologica S.p.A. si occupa di attività portuali, raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non; lavaggi chimici e idrodinamici; bonifiche; trasporti conto terzi; pulizie industriali; nolo mezzi industriali; trattamento rifiuti. Per la bonifica di serbatoi si avvale di un sistema automatico Crude Oil Washing (COW) altamente flessibile e a minimo impatto ambientale, ATEX, con monitoraggio continuo dei gas, che garantisce quasi il 98% di recupero degli idrocarburi. L'organico, composto da circa 210 dipendenti, la rende una delle più importanti aziende del gruppo. Daisy è un impianto per rifiuti speciali non pericolosi sito in Agro di Barletta, Località San Procopio, dotato di Autorizzazione Ambientale Integrata n. 124 del 09/12/2008. RECSEL Srl, con sede a Taranto, si occupa di servizi di selezione e avvio a recupero di rifiuti rivenienti da raccolte differenziate urbane e industriali. Puglia Multiservizi Srl, con sede a Zola Predosa (BO), si occupa di gestione di servizi di igiene ambientale e manutenzione del verde pubblico; assunzione e gestione di partecipazioni in società aventi a oggetto attività analoghe o servizi pubblici locali in genere. ## 3.3 COSTRUZIONI INDUSTRIALI MAGIS S.p.A., con sede a Taranto, si occupa di costruzione e gestione di stabilimenti industriali organizzati per l'esecuzione di lavori d'installazione, manutenzione e riparazione di impianti industriali, autotrasporto conto terzi; noleggio di gru, autogru e attrezzature similari. ## 3.4 ENERGIA Brundisium S.p.a., con sede a Brindisi, si occupa di produzione di carburanti ecologici e produzione di energia. Le infrastrutture aziendali del Trasporto Pubblico Urbano di Matera comprendono: - Sede Legale: Via delle Mammole, 26/28 – Zona Ind. Modugno – 70026 Bari - Sede Operativa: Via della Scienza sn – Zona PAIP – 75100 Matera - Deposito – Officina Via dell'Artigianato sn – Zona PAIP – 75100 Matera Miccolis S.p.A. è legalmente rappresentata dall'Amministratore unico. Organi di controllo sono il Collegio sindacale ed il Revisore legale. Al fine di rispondere al meglio alle esigenze dei Clienti, Miccolis S.p.A. ha definito e mantenuto un Sistema di qualità secondo lo standard della norma UNI EN ISO 9001:2015. Perseguire la piena soddisfazione del Cliente per il tramite di un continuo miglioramento delle prestazioni ha portato ad ottenere la certificazione di servizio UNI EN 13816:2002, che determina e misura la Qualità del servizio nell'ambito del TPP (Trasporto Pubblico di Passeggeri). Tra le poche rilasciate in Italia, la Certificazione UNI EN 13816 è la prima emessa da Kiwa Cermet. Al pari si è definita e mantenuta la conformità allo standard SA 8000:2014 in tema di Responsabilità Sociale, modello internazionale concepito per il miglioramento delle condizioni lavorative e dello standard qualitativo nel processo di approvvigionamento aziendale. Poiché gli obiettivi per la qualità sono complementari agli altri obiettivi dell'organizzazione aziendale (competitività, controllo dell'ambiente, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ecc.), Miccolis S.p.A. ha implementato i propri Sistemi di Gestione in materia in materia di Ambiente e Sicurezza. Nell'ottica del miglioramento continuo e dell'adeguamento al contesto normativo in materia di ambiente e sicurezza sempre più complesso al mercato costantemente sempre più competitivo, Miccolis S.p.A. ha ottenuto nel 2016 anche le Certificazioni UNI EN ISO 14001:2015 (Sistema di Gestione Ambientale) e UNI EN ISO 45001:2018 (Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza). Nel corso del 2019 Miccolis S.p.A. ha ottenuto, altresì, la Certificazione UNI EN ISO 39001:2016 (Sistema di Gestione della sicurezza del traffico stradale). Organigramma Miccolis S.p.A.
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4 INFORMAZIONI SUL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO URBANO DI MATERA
## 4.1 Trasporto Pubblico Urbano Matera - Area operativa: territorio del Comune di Matera - N° persone impiegate nel servizio: 63 - N° linee ordinarie: 16 - N° linee speciali scolastiche: 11 - N° linee speciali: 5 - N° linee speciali per disabili: 1 - N° bus urbani impiegati: 36 di cui: - 36 con pedana per disabili - 29 con pianale ribassato - 22 con motore ecologico "Euro 6" - 2 con motore ecologico "Euro 5" - 3 con motore ecologico "Euro 4" - 5 con motore ecologico "Euro 3" - 4 con motore GPL - Chilometri totali percorsi: 1.366.055 anno 2020 - N° rivendite autorizzate titoli di viaggio: 53 - N° viaggiatori: 2.536.598 anno 2020 - N° totale di posti: 2.095 di cui 683 a sedere ## 4.2 Caratteristiche dei servizi ### 4.2.1 Continuità del servizio Miccolis S.p.A. assicura l'effettuazione del servizio di Trasporto Pubblico Urbano di Matera secondo gli orari pubblicizzati. ### 4.2.2 Regolarità del servizio Miccolis S.p.A. si impegna a garantire l'effettuazione di tutte le corse programmate secondo i seguenti standard: - vincolo minimo del 95 % ### 4.2.3 Puntualità del servizio Miccolis S.p.A., nella considerazione che questo aspetto è altamente influenzato da fattori non riconducibili alla volontà aziendale (traffico, blocchi stradali ed interruzioni, scioperi, manifestazioni, eventi), che condizionano profondamente il giudizio del Cliente, si impegna a rispettare gli orari del servizio secondo i seguenti standard (passaggi con ritardo alla partenza superiore a 3 minuti dall'orario fissato e conteggiato al capolinea): - vincolo massimo 5 - nessun passaggio con anticipo sull'orario fissato Il rispetto dei parametri di cui sopra viene rilevato statisticamente secondo procedure nei periodi e nelle fasce orarie più rappresentative. ### 4.2.4 Affidabilità del servizio Miccolis S.p.A. si impegna a garantire l'effettuazione di tutte le corse programmate. In caso di sciopero del personale viene assicurato, in conformità delle vigenti disposizioni di legge e con gli accordi sindacali, lo svolgimento del servizio nelle seguenti fasce orarie: - dalle ore 7:00 alle ore 10:00 - dalle ore 12:00 alle ore 15:00 Saranno assicurati i trasporti il cui orario è, in tutto o in parte, incluso nelle fasce orarie di cui sopra, fino al capolinea. In caso di interruzione del servizio per sciopero, gli utenti vengono informati con un anticipo di 5 giorni con avvisi inviati agli organi di informazione locali ed attraverso il Sistema Informativo delle "Paline intelligenti". La stessa procedura viene seguita nel minor tempo possibile in caso di modifica del percorso degli autobus per interruzioni stradali o cause di forza maggiore. ### 4.2.5 Accessibilità del servizio Tutti gli autobus di linea ordinari sono dotati di indicatori di numero di linea e di percorso luminosi, con specificazione del capolinea di destinazione. Lungo i percorsi delle linee sono disposte paline indicanti le percorrenze delle stesse. I titoli di viaggio possono essere acquistati presso le rivendite autorizzate o eccezionalmente a bordo degli autobus direttamente dall'autista soprattassati, salvo restrizioni imposte dalla normativa nazionale e regionale (es. Covid – 19). Le domande dirette all'ottenimento delle tessere di libera circolazione devono essere inoltrate direttamente all'Amministrazione Comunale di Matera – Ufficio Trasporti. ### 4.2.6 Comfort di viaggio Miccolis S.p.A. ha in servizio al 31.12.2020 n. 36 autobus aventi anzianità media di 6.03 anni, la maggior parte dotata di aria condizionata e tutti sottoposti a cicli di manutenzione programmata che permettono di garantire l'efficienza di ciascun autobus. ### 4.2.7 Pulizia e decoro La pulizia ordinaria dei mezzi in servizio è effettuata quotidianamente, mentre quella straordinaria è eseguita con cadenza settimanale. Igienizzazione e disinfezione vengono effettuati quotidianamente, mentre la sanificazione è attuata secondo le modalità definite dalle specifiche Circolari del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità. È utilizzato, per la specificità dei lavori, personale ed attrezzature idonei, oltre che prodotti certificati. Nel caso di presenza di una persona con sospetta infezione da Covid – 19 all'interno dei locali aziendali o degli autobus, si procede nel più breve tempo alla loro pulizia e sanificazione secondo le disposizioni della Circ. n. 5443 del 22-2-2020 del Ministero della Salute, nonché alla loro ventilazione. ### 4.2.8 Sevizio di supporto e di sostegno In caso di guasto di un autobus la sostituzione ed il recupero viene effettuato tempestivamente dall'officina di Via dell'Artigianato in Matera, entro un termine ragionevole ed in rapporto alla distanza della rimessa aziendale. ### 4.2.9 Tutela ambientale Miccolis S.p.A. effettua frequenti interventi e verifiche tecniche al fine di contenere le emissioni nocive ed utilizza per i propri autoveicoli gasolio contenente una percentuale di zolfo non superiore allo 0,01%. Dei 36 mezzi, 20 hanno una vita media di 5 anni, ben 20 sono con motore euro 6, n. 2 euro 5, n. 3 euro 4, oltre che n. 4 a trazione non convenzionale (gpl). Miccolis S.p.A. si avvale di Azienda specializzata nei lavori di pulizia del manto stradale per dispersioni di carburante, olii ed altri materiali post incidente o eventi accidentali. ### 4.2.10 Sicurezza del viaggio L'incidentalità dei mezzi aziendali sarà contenuta al massimo sia nel numero dei sinistri provocati che in quelli subiti. ### 4.2.11 Sicurezza personale e patrimoniale Miccolis S.p.A. provvede all'adozione, nell'espletamento del servizio, dei procedimenti e delle cautele necessari per garantire la sicurezza dei viaggiatori e l'incolumità del personale addetto all'espletamento del servizio, attraverso la collaborazione con le Forze dell'Ordine presenti sul territorio (Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza), intensificando l'attività a seguito di segnalazioni specifiche. ### 4.2.12 Riconoscibilità del personale Il personale di Miccolis S.p.A. impegnato in mansioni che comportano, a vario titolo, contatti con il Cliente indossano, mantenendola sempre in perfetto stato, speciale divisa sociale e/o opportuno cartellino di riconoscimento. ### 4.2.13 Facilitazioni per particolari utenti Miccolis S.p.A. rivolge una specifica attenzione nei confronti di utenti particolari quali i portatori di handicap e gli anziani, avendo in dotazione quasi tutto il parco rotabile in servizio la pedana per disabili, mentre n. 29 bus (80,5%) hanno anche pianale ribassato; diversi minibus "Renault Master" assicurano specifici servizi rivolti a queste particolari categorie di utenti. ### 4.2.14 Semplificazione delle procedure La Miccolis S.p.A. si impegna a provvedere ad una riduzione e semplificazione delle procedure adottate e ad assicurare la più ampia informazione all'utenza circa le modalità di erogazione del servizio. ### 4.2.15 Monitoraggio interno Miccolis S.p.A., in accordo con quanto stabilito nel proprio Sistema Qualità, effettua un monitoraggio continuo della qualità dei servizi forniti al fine di verificare: - gli standard qualitativi promessi - il livello di qualità del servizio percepito dagli utenti - l'andamento dei reclami - il grado di raggiungimento degli obiettivi fissati dall'azienda. I risultati del monitoraggio sono utilizzati di Miccolis S.p.A. per delineare opportuni piani di miglioramento delle prestazioni, in ottemperanza a quanto previsto nel Titolo II, paragrafo 5, comma 2, della Direttiva 2.1.94. ### 4.2.16 Informazioni all'utenza L'informazione all'utenza è garantita attraverso: - il tradizionale sistema delle paline alle fermate in formato cartaceo con annesse pensiline di attesa - l'innovativo sistema informativo delle "paline intelligenti" dotate di telecamera per videosorveglianza. - sistema informativo di bordo (sistema multimediale) in connessione con le paline intelligenti in grado di trasmettere informazioni all'utenza - opuscoli orari e percorsi, scaricabili anche dal sito internet - l'ufficio dedicato all'interno della struttura organizzativa - sito internet dedicato
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5 IL SISTEMA TARIFFARIO
## 5.1 TITOLI DI VIAGGIO I titoli di viaggio (biglietti ed abbonamenti) sono personali e non cedibili. Essi vanno esibiti al conducente del bus al momento della salita in vettura - esclusivamente dalla porta anteriore - e, su richiesta, al personale di controllo presente in vettura. Essi vanno conservati per tutta la durata del viaggio. ## 5.2 I BIGLIETTI I biglietti devono essere sempre mostrati al conducente del bus al momento della salita in vettura e convalidati per mezzo della macchina obliteratrice, introducendo il biglietto con la banda magnetica rivolta verso il basso. Biglietto a tempo 180 minuti 1,00€: ha validità 180 minuti dalla obliterazione su tutte le linee Biglietto cumulativo 12 corse 8,00€: dà diritto a 12 corse semplici ed acquista validità esclusivamente ogni qualvolta viene obliterato Biglietto di corsa semplice acquistato in autobus 1,50€: ha validità solo in caso di obliterazione. Per un servizio migliore alla Clientela, si consiglia l'acquisto del biglietto in autobus con moneta contata. Particolari restrizioni imposte dalla normativa nazionale e regionale in tema di emergenza epidemiologica da Covid – 19 vietano, allo stato, la vendita dei biglietti a bordo dei mezzi. Si consiglia, dunque, l'acquisto del titolo di viaggio direttamente alle Rivendite autorizzate prima di salire a bordo. ## 5.3 GLI ABBONAMENTI Gli abbonamenti hanno validità dal primo all'ultimo giorno del mese, per un numero illimitato di corse, sulla linea o sulle linee per cui sono rilasciati, previo rilascio della tessera di riconoscimento (3,00 €). È indispensabile viaggiare sempre con l'abbonamento, che va mostrato al conducente del bus al momento della salita in vettura. ## 5.4 UFFICIO ABBONAMENTI MICCOLIS L'Ufficio Abbonamenti è a disposizione per il rilascio dei titoli di viaggio mensili. ## 5.5 RIVENDITORI AUTORIZZATI BIGLIETTI I punti vendita più diffusi sono tabaccherie, bar, edicole, cartolerie.
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6 DIALOGO FRA AZIENDA ED UTENTI
## 6.1 UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) L'Ufficio Relazioni con il Pubblico ha il compito di: - acquisire reclami, richieste, segnalazioni e suggerimenti degli utenti sui servizi forniti - fornire informazioni all'utenza sui servizi forniti e sulle modalità di inoltro dei reclami - fornire risposte verbali agli utenti - inoltrare i reclami, le richieste e le segnalazioni ricevute alle funzioni aziendali preposte - vendere abbonamenti e titoli di viaggio - custodire gli oggetti smarriti - accettare il pagamento di sanzioni ## 6.2 INFORMAZIONI UTILI AGLI UTENTI Per le informazioni agli utenti sono disponibili i seguenti canali di comunicazione: - Telefono 0835 – 34 40 32 Uffici Amministrativi orario 8:30-13:00 e 15:30-18:00 - Telefono 0835 – 34 40 32 Ufficio Relazioni con il Pubblico orario 8:30-13:00 e 15:30-18:00 - Fax 0835 – 33 94 40 Uffici Amministrativi - e-mail: - abbonamenti@busmiccolis.it Uffici Amministrativi - abbonamenti@busmiccolis.it Ufficio Relazioni con il Pubblico - Sito internet: www.busmiccolis.it Avvisi agli utenti disponibili presso gli uffici aziendali (ai recapiti sopra indicati), presso le rivendite di biglietti, sui mezzi in circolazione o sulla segnaletica disposta lungo le linee. L'informazione all'utenza è garantita attraverso: - il tradizionale sistema delle paline alle fermate in formato cartaceo con annesse pensiline di attesa - l'innovativo sistema informativo delle "paline intelligenti" dotate di telecamera per videosorveglianza - sistema informativo di bordo (sistema multimediale) in connessione con le paline intelligenti in grado di trasmettere informazioni all'utenza - opuscoli orari e percorsi, scaricabili anche dal sito internet - l'ufficio dedicato all'interno della struttura organizzativa - sito internet dedicato ### 6.2.1 Moovit Da Luglio 2016 è possibile scarica una App per la Mobilità. Cliccando su http://moovitapp.com/it/, si potrà scaricare direttamente l'App dal proprio telefono Iphone o Android; utilizzando l'applicazione sarà possibile conoscere la destinazione desiderata servita dai mezzi pubblici, inserendo solo il suo indirizzo. ### 6.2.2 WEMAP Da Febbraio 2018 è possibile scaricare Wemapp App per la Mobilità. Cliccando su http://matera.geosocialcity.it/, è possibile scaricare l'App dal proprio telefono Iphone o Android; utilizzando l'applicazione sarà possibile conoscere la destinazione desiderata servita dai mezzi pubblici, consultando in diretta, altresì, orari, fermate e itinerari delle corse del servizio di trasporto urbano. Wemapp permette di conoscere nuovi luoghi, attività commerciali, eventi in programma, ricevere informazioni pubbliche e di ricevere informazioni utili sul trasporto pubblico in tempo reale. ## 6.3 Segnalazioni e reclami Tutti gli utenti possono inviare alla Miccolis S.p.A. comunicazioni, segnalazioni, reclami, istanze, suggerimenti ed elogi, compilando l'apposito modulo prestampato di facile comprensione e compilazione reperibile sul sito internet o presso l'URP. Le segnalazioni possono giungere all'Azienda attraverso i seguenti canali: - chiamando il n. telefonico 0835 – 34.40.32 - inviando un fax al n. 0835 – 33.94.40 - inviando una e-mail all'indirizzo: abbonamenti@busmiccolis.it - inviando una segnalazione scritta all'Ufficio Relazioni con il Pubblico - presentandosi personalmente presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico in Via della Scienza sn – Zona PAIP dal lunedì al venerdì ore 10-12 e 15-16. L'Azienda si impegna a segnalare tempestivamente al Cliente la struttura o la persona incaricata della pratica ed a fornire una risposta scritta entro 30 giorni dalla data di ricezione della segnalazione come risultante dal protocollo aziendale. I reclami sono gestiti da Miccolis S.p.A. in accordo con le procedure del Sistema Qualità. ## 6.4 Risarcimento danni (coperture assicurative) Il Cliente che ritenga di essersi procurato un danno fisico durante il trasporto per cause imputabili alla Miccolis S.p.A. è obbligato a riferirlo immediatamente al conducente dell'autobus, fornendo i dati di eventuali testimoni, oppure, ove ciò non fosse possibile, deve segnalare il fatto nel corso della giornata alla Miccolis S.p.A. – Via della Scienza sn – Zona PAIP - 75100 Matera, anche a mezzo di telegramma, fax o e-mail, individuando con precisione l'autobus (targa e linea interessata). Il Cliente è tenuto a conservare il titolo di viaggio (abbonamento in corso di validità o biglietto annullato) relativo al giorno dell'evento e ad allegarne copia alla denuncia di risarcimento del danno, unitamente a idonea documentazione sanitaria rilasciata da struttura pubblica. L'Azienda non potrà procedere al risarcimento dei danni quando non siano scrupolosamente osservate le indicazioni ed i termini sopra riportati oppure quando l'Azienda non è posta immediatamente nelle condizioni di identificare il conducente dell'autobus e di accertare eventuali responsabilità. ## 6.5 Il Questionario di valutazione della soddisfazione della Clientela e monitoraggio servizio Miccolis S.p.A. rileva il grado di soddisfazione espresso dagli utenti attraverso apposite indagini condotte direttamente mediante il questionario di seguito riportato, tanto per monitorare l'andamento del servizio fornito anche per la verifica per gli standard di qualità.
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7 REGOLAMENTO DI VIAGGIO LINEE URBANE
Con questo regolamento di viaggio, Miccolis SpA intende informare gli utenti sulle principali disposizioni che riguardano la disciplina del servizio pubblico allo scopo di contribuire al mantenimento delle necessarie condizioni di sicurezza e di regolarità del servizio. Per usufruire dei servizi di Miccolis SpA i passeggeri dovranno attenersi alle condizioni di trasporto elencate nel presente regolamento e alle disposizioni di Miccolis e del suo personale, in ottemperanza alle disposizioni normative Comunali, Regionali e Statali. ## 7.1 LE REGOLE DEL VIAGGIO ### LA SALITA Le fermate del bus sono a richiesta. Per accedere in vettura servirsi solo delle porte appositamente segnalate. È vietato salire fuori fermata o quando la vettura è in movimento ### DURANTE IL VIAGGIO Non è possibile occupare più di un posto a sedere, ingombrare i passaggi e sostare in corrispondenza delle porte di salita e discesa o delle macchinette obliteratrici. In vettura non è consentito fumare. Il divieto comprende anche le sigarette elettroniche. Contribuire al mantenimento della pulizia del mezzo non insudiciando, danneggiando, rimuovendo o manomettendo parti o apparecchiature dei veicoli. Non è consentito sporgersi dai finestrini e gettare oggetti fuori del mezzo. Non è consentito portare in vettura colli ed oggetti di misure diverse da quelle consentite dalle disposizioni della Direzione Miccolis S.p.A. Non possono essere trasportate armi proprie o improprie (tale disposizione non si applica agli agenti di PS), prodotti infiammabili, sostanze corrosive, oggetti potenzialmente pericolosi per gli altri passeggeri (ad esempio con spigoli taglienti o appuntiti, bottiglie di vetro aperte, ecc.). È vietato salire in vettura o sostare nelle pensiline in stato di ubriachezza ovvero in condizioni psicofisiche alterate per l'uso di sostanze stupefacenti. È obbligatorio reggersi agli appositi sostegni quando il veicolo è in movimento. Evitare di dare disagio o disturbo agli altri passeggeri e mantenere un comportamento decoroso e rispettoso. È vietato l'uso di radio, registratori, cellulari, ecc. salvo che siano usati con gli appositi auricolari Non è consentito, senza apposito permesso di Miccolis S.p.A. distribuire, esporre o affiggere oggetti o stampe, né esercitare qualsiasi forma di commercio, distribuzione o vendita di oggetti anche solo a scopo promozionale o di beneficenza. È possibile rivolgersi al conducente per informazioni, senza comunque disturbarlo dalle funzioni di guida, in modo da garantire la sicurezza di tutti i passeggeri. I viaggiatori sono responsabili di ogni danno arrecato per fatto proprio o per negligenza alle vetture, a terzi ad anche a sé stessi. L'effettuazione di foto e riprese deve avvenire nel rispetto di tutte le altre regole vigenti, senza creare condizioni di pericolo per sé e per gli altri passeggeri, senza ostacolare il regolare svolgimento del servizio e nel rispetto delle altre persone presenti. In particolare sono vietati comportamenti che possano infastidire gli altri passeggeri e il personale e devono essere rispettate la privacy altrui, la sicurezza delle persone e delle cose, il pubblico decoro e l'ordine pubblico. Le riprese fotografiche, televisive e cinematografiche a fini commerciali e/o con finalità destinate agli organi di stampa sono ammesse solo previa autorizzazione scritta da parte di Miccolis S.p.A. ### LA DISCESA Segnalare per tempo al conducente l'intenzione di scendere dalla vettura utilizzando l'apposito pulsante di prenotazione fermata. Per scendere servirsi solo delle porte di uscita appositamente indicate. Evitare di chiedere al conducente di scendere fuori fermata, perché è consentito far scendere i passeggeri solo all'interno di aree definite. ## 7.2 TITOLI DI VIAGGIO E VERIFICA All'inizio della corsa il passeggero deve essere in regola con le norme di utilizzo del titolo di viaggio (biglietti ordinari, varie tipologie di abbonamento, ecc.). Il Cliente potrà munirsi del titolo di viaggio anche a bordo della vettura ma a prezzo maggiorato. Il passeggero, appena salito sulla vettura, dovrà provvedere a convalidare il biglietto nell'apposita obliteratrice. Dopo la convalida, è opportuno verificare l'esattezza della timbratura (data, orario) e, in caso di errore, avvertire immediatamente il conducente del mezzo. I biglietti di viaggio sono validi per la durata indicati nel titolo stesso. Gli abbonamenti mensili acquistano validità, per il mese di competenza, al momento del rilascio e vanno utilizzati a vista. Essi hanno validità dal primo all'ultimo giorno del mese, a seconda del tipo rilasciato. Il documento convalidato è personale e non cedibile; va conservato fino alla fine del viaggio ed esibito ad ogni richiesta del conducente o del personale di controllo presente in vettura. Specifiche leggi e disposizioni disciplinano il trasporto pubblico. Al viaggiatore sprovvisto di idoneo e regolare documento di viaggio è legittima l'irrogazione della sanzione pecuniaria, oltre al pagamento del biglietto di corsa semplice, così come disposto dalla D.G.C. n. 112 del 9.3.2009 e dalla Legge Regionale n. 22/98. ## 7.3 SMARRIMENTO ABBONAMENTI Lo smarrimento degli abbonamenti va segnalato all'Ufficio Abbonamenti Miccolis S.p.A. – Via della Scienza sn – Zona PAIP. – Matera. Il duplicato dell'abbonamento, gratuito, verrà rilasciato dietro pagamento del solo costo della tessera di riconoscimento e previa presentazione della denuncia di smarrimento o furto inoltrata all'Autorità di Pubblica Sicurezza. ## 7.4 TRASPORTO DI PASSEGGERI CON MOBILITÀ RIDOTTA Il presente Regolamento garantisce alle persone a mobilità ridotta, così come stabilito dall'art. 3, comma 1, lett. j) del Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 181/2011 dd. 16.02.2011, relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus, l'utilizzo del servizio di trasporto pubblico locale, con i limiti e le modalità di seguito specificati. Le persone con disabilità motoria o a mobilità ridotta, che utilizzano la carrozzina, accedono ai servizi di TPL, sui mezzi a ciò attrezzati debitamente identificati da apposito pittogramma collocato all'esterno dei mezzi. L'accesso e la discesa dalla vettura vengono effettuati mediante pedana mobile azionata dal personale dell'Azienda. Miccolis S.p.A. non sarà ritenuta responsabile nel caso in cui l'utente non sia in grado di riferire il peso complessivo costituito dall'utente stesso e dalla carrozzina e questo superi la portata omologata della pedana mobile, fatto che costituisce potenziale rischio all'incolumità dell'utente e di danni strutturali al mezzo. L'utente in carrozzina, una volta a bordo, deve collocarsi nell'apposita area attrezzata identificata da apposito logo ed assicurarsi mediante l'attrezzatura di bordo. In ogni caso, il servizio in oggetto non può essere reso all'utenza per soli motivi di sicurezza di carattere generale o particolare o contingente, sia relativi ai mezzi che alle fermate, valutati a discrezione del personale aziendale, che ha comunque l'obbligo di informare esaurientemente l'utenza in oggetto. Il servizio è reso verso la corresponsione di titolo di viaggio relativo al solo utente. ## 7.5 TRASPORTO BAMBINI E PASSEGGINI I bambini di altezza non superiore al metro, se accompagnati da un passeggero adulto pagante, viaggiano gratuitamente. Se i bambini accompagnati sono più di 2 deve essere pagato un biglietto per ogni 2 bambini. Su tutti gli autobus è consentito trasportare gratuitamente passeggini/carrozzine per bambini. Per ragioni di sicurezza non è possibile salire in vettura con bambini su carrozzine e passeggini, che devono essere comunque ripiegati. Su autobus a pianale ribassato è permesso il trasporto gratuito di passeggini o carrozzine per bambini, senza l'obbligo di ripiegarli purché vengano collocati entro la postazione riservata contrassegnata dall'apposito logo. Qualora la stessa fosse già occupata da un passeggero disabile o da altro passeggino o altra carrozzina, per viaggiare è necessario chiudere il passeggino o la carrozzina per bambini. I passeggini e le carrozzine per bambini devono essere bloccati con l'apposito freno e costantemente tenuti dall'accompagnatore per evitare spostamenti o cadute. ATTENZIONE: In presenza di una sola postazione il passeggero con disabilità in carrozzina ha sempre la precedenza. Si invita pertanto se necessario a lasciarla libera provvedendo a chiudere il passeggino o la carrozzina. ## 7.6 TRASPORTO ANIMALI Non sono ammessi animali a bordo degli autobus, salvo nei seguenti casi: - cani che accompagnino i passeggeri non vedenti, anche se non muniti di museruola - cani di piccola o media taglia, con guinzaglio e museruola all'occorrenza o dentro contenitori protetti le cui dimensioni siano pari o inferiori a cm 50x30x30, pagando l'importo corrispondente ad un biglietto di corsa semplice - altri animali dentro contenitori protetti le cui dimensioni siano pari o inferiori a cm 50x30x30, pagando l'importo corrispondente ad un biglietto di corsa semplice - In caso di notevole affollamento dell'autobus, per motivi di sicurezza dei passeggeri, il personale aziendale può vietarne il trasporto - Se l'animale insudicia, deteriora la vettura o provoca in qualunque modo un danno alle persone ed alle cose, il proprietario è tenuto a rispondere, sia civilmente che penalmente, di eventuali lesioni a persone, animali e cose provocate dall'animale stesso ## 7.7 TRASPORTO BAGAGLI Possono essere trasportati in vettura colli o bagagli non superiori a cm. 90x50x25 pagando l'importo corrispondente ad un biglietto di corsa semplice. In via del tutto eccezionale possono ammettersi al trasporto colli speciali quali sci, strumenti musicali, ecc., previo pagamento del biglietto. I bagagli e colli trasportati devono essere custoditi dal viaggiatore in posizione tale da non ostacolare il passaggio dei passeggeri né pregiudicare la loro sicurezza e comunque non devono occupare posti a sedere. I bagagli e colli sono trasportati sotto la custodia e a cura esclusiva del passeggero, senza nessuna responsabilità dell'Azienda, che non risponde dei deterioramenti o smarrimenti che si possono verificare, nonché di eventuali danni prodotti ad altri passeggeri.
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7.8 FUNZIONE DEI CONTROLLORI
Il Personale di Miccolis incaricato al controllo dei titoli di viaggio ha la qualifica di Pubblico Ufficiale ai sensi dell'art. 357 del Codice Penale. Pertanto, i passeggeri sono tenuti a dichiarare, se richieste, le proprie generalità e ad esibire un documento di identità. L'eventuale rifiuto è punito a norma di legge.
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PREMESSA
## 1. La Carta del Servizio idrico integrato La presente Carta del Servizio Idrico Integrato è stata redatta in attuazione delle direttive impartite dal DPCM 27 gennaio 1994 e dal DPCM 29 aprile 1999 recante lo "Schema generale di riferimento per la predisposizione della Carta del Servizio Idrico Integrato". La Carta fissa i principi e i criteri per l'erogazione del S.I.I. e costituisce, unitamente al Regolamento, parte integrante del contratto di fornitura, stipulato tra gestore del servizio medesimo ed i singoli Utenti. Pertanto, tutte le condizioni più favorevoli nei confronti degli Utenti contenute nella Carta si devono intendere sostitutive di quelle riportate nei contratti di fornitura e nello stesso Regolamento. La Carta del Servizio Idrico Integrato costituisce uno strumento d'informazione e trasparenza nel rapporto tra Gestore ed Utenti. Essa garantisce le informazioni utili alla corretta interpretazione dei diritti degli Utenti e il mezzo per ottenere il rispetto degli impegni assunti dal Gestore relativamente ai servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Inoltre, rappresenta per l'Utente il metro di valutazione delle attività svolte dal Gestore, impegnando quest'ultimo a perseguire obiettivi di continuo miglioramento, di qualità e di gestione attenta del territorio. ## 2. Ambito di applicazione soggettiva La presente Carta si applica a tutti gli Utenti di Acquedotto Lucano Spa (d'ora in avanti il Gestore), dal momento della stipula del contratto di fornitura. ## 3. Rapporti con le Associazioni dei Consumatori La presente Carta è stata sottoscritta dalle seguenti organizzazioni dei consumatori nello spirito di un dialogo continuo e per il miglioramento della qualità del servizio: ADICONSUM BASILICATA, ADOC BASILICATA, ADUSBEF BASILICATA, ARCO CONSUMATORI, CITTADINANZAATTIVA, CODACONS BASILICATA, FEDERCONSUMATORI BASILICATA, LA CASA DEL CONSUMATORE BASILICATA, MOVIMENTO DI DIFESA DEL CITTADINO riconosciute a livello regionale ed iscritte all'albo come previsto dalla L.R. 40/2000. La sottoscrizione della Carta è comunque aperta a tutte le altre Associazioni dei Consumatori legalmente riconosciute ai sensi della L.R. Basilicata n. 40/2000 iscritte nell'albo regionale di cui alla legge medesima. I contenuti del presente documento, nonché ogni eventuale variazione, saranno resi noti tramite le Associazioni firmatarie e gli appositi strumenti informativi predisposti dalla Società, descritti nel Capitolo III della presente Carta. Acquedotto Lucano, coerentemente con la sua filosofia aziendale, ha attivato un percorso partecipato e condiviso con le Associazioni dei Consumatori, al fine di garantire e tutelare l'Utente. In tal senso A.L. ha istituzionalizzato, in concerto con le Associazioni dei Consumatori, il "Tavolo Permanente", un momento di confronto sulle questioni e problematiche che si verificheranno nel rapporto Utente – Gestore. In quest'ottica, il Gestore prevalentemente con le associazioni dei consumatori si impegna a promuovere iniziative di sensibilizzazione sull'utilizzo della risorsa idrica.
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PRESENTAZIONE DEL SOGGETTO EROGATORE E PRINCIPI FONDAMENTALI
## 1. Principi Fondamentali Acquedotto Lucano gestisce il servizio idrico integrato nel rispetto della normativa vigente in materia, salvo deficienze del sistema infrastrutturale non riconducibili alla gestione. ## 2. Eguaglianza ed imparzialità Il Gestore assume l'obbligo di conformare il proprio comportamento, nei confronti degli Utenti, a criteri di uguaglianza, obiettività, giustizia ed imparzialità dovendosi interpretare in funzione di tale obbligo le clausole del regolamento (principio di non vessatorietà). L'erogazione del servizio deve essere ispirata al principio di eguaglianza dei diritti degli Utenti, essendo uguali per tutti le regole riguardanti i rapporti tra Utenti e servizio pubblico e per l'accesso al medesimo (principio di eguaglianza). Nessuna distinzione nell'erogazione del servizio può essere compiuta dal Gestore per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, censo ed opinioni politiche (principio di eguaglianza). L'eguaglianza va intesa come divieto di ogni discriminazione, impegnando il Gestore ad adottare, nei rapporti con l'utenza, le iniziative necessarie nei confronti dei diversamente abili (principio di eguaglianza). Il Gestore garantisce la parità di trattamento degli Utenti, a parità di condizioni impiantistiche e funzionali, nell'ambito di tutto il territorio di competenza, a prescindere dalle situazioni precostituite antecedentemente alla presente Carta (parità di trattamento). ## 3. Continuità Il Gestore si impegna ad erogare il servizio in modo continuo, regolare e senza interruzioni o diminuzioni di durata. I casi di funzionamento irregolare o di interruzioni del servizio sono eccezionali e si verificano in conseguenza ad esigenze di manutenzione e miglioramento della rete idrica e/o fognaria o per cause di forza maggiore quali siccità, terremoti, alluvioni ecc.. In tali circostanze, il Gestore si impegna ad adottare tutte le misure sostitutive volte ad arrecare agli Utenti il minor disagio possibile. L'impegno prioritario del Gestore è di garantire un servizio continuo e regolare cercando di evitare eventuali disservizi, ovvero riducendone la durata ai tempi strettamente necessari all'intervento tecnico. Le interruzioni del servizio potranno essere imputabili soltanto: - guasti; - manutenzioni necessarie per garantire il corretto funzionamento delle opere e la qualità dell'acqua; - cause di forza maggiore. Qualora si dovessero verificare interruzioni del servizio, il Gestore si impegna ad attivare servizi sostitutivi di emergenza, dando le opportune e tempestive informazioni tramite i mass-media, manifesti ed altre forme di pubblicità ritenute opportune. Qualora l'interruzione si protragga per un tempo superiore alle 8 ore, il Gestore si impegna ad attivare il servizio sostitutivo mediante autobotti. ## 4. Partecipazione L'Utente ha diritto di richiedere ed ottenere dal Gestore ogni informazione che lo riguarda. Acquedotto Lucano garantisce la partecipazione dell'Utente alle diverse fasi del servizio affinché: - l'Utente possa verificare la corretta erogazione dei servizi forniti; - gli Utenti e il Gestore possano collaborare per il miglioramento del servizio. A tal fine l'Utente: - ha la facoltà di presentare reclami ed istanze, produrre memorie e documenti, prospettare osservazioni, formulare suggerimenti per il miglioramento del servizio; - ha altresì diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano, in possesso del Gestore, secondo le modalità disciplinate dalla Legge 7 agosto 1990 n° 241.e s.m.i. In particolare è consentito l'accesso anche tramite le associazioni dei consumatori all'uopo delegate dall'utente, agli atti del Gestore che riguardano il medesimo utente, nel rispetto delle norme che salvaguardano gli Utenti, senza prescindere dal soddisfacimento delle loro esigenze. Il Gestore garantisce l'identificabilità del personale preposto al front office con cartellini e l'esposizione in ogni ufficio dell'organigramma della struttura commerciale con l'indicazione del Responsabile. Il Gestore dà riscontro all'Utente circa le segnalazioni e le proposte da esso formulate ed acquisisce periodicamente le valutazioni dell'Utente sulla qualità del servizio reso. ## 5. Cortesia Il personale del Gestore è tenuto a curare in modo particolare il rispetto e la cortesia nei confronti dell'Utente, nonché ad agevolarlo nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. In tal senso, il Gestore si impegna a formare e dare le opportune istruzioni e motivazioni ai dipendenti incaricati ai rapporti con il pubblico; essi sono tenuti, altresì, ad indicare le proprie generalità, sia nel rapporto personale, sia nelle comunicazioni telefoniche. ## 6. Efficienza ed efficacia Il Gestore persegue l'obiettivo di un continuo miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio adottando le soluzioni procedurali, organizzative formative e tecnologiche più funzionali allo scopo, compatibilmente alle effettive possibilità. ## 7. Chiarezza e comprensibilità Il Gestore pone la massima attenzione ad utilizzare il linguaggio più chiaro e comprensibile possibile nei rapporti con gli Utenti. Il Gestore provvede alla razionalizzazione, riduzione e semplificazione delle procedure adottate, riducendo, per quanto possibile, gli adempimenti richiesti agli Utenti e fornendo, altresì, la massima informazione su detti adempimenti. Inoltre, provvede alla massima semplificazione e all'informatizzazione dei rapporti con l'utenza e delle forme di pagamento delle prestazioni. Le procedure interne degli uffici non devono limitare l'esercizio dei diritti degli Utenti. ## 8. Tutela della riservatezza Il Gestore si impegna a garantire che il trattamento dei dati personali degli utenti avvenga nel rispetto delle norme dettate dal D.lgs. 196/ 2003. e s.m.i.. ## 9. Regolamentazione della Fornitura Le condizioni principali di fornitura del servizio sono riportate nella presente Carta, nonché nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato. Copia dei citati documenti verranno consegnati, al momento della sottoscrizione del contratto o su richiesta dell'utente; inoltre gli stessi documenti possono essere consultati sul sito internet aziendale (www.acquedottolucano.it) e sul sito dell'AATO (www.atobasilicata.it).
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INFORMAZIONI SINTETICHE SULLE STRUTTURE E SERVIZI FORNITI
## 1. Aspetti generali Il Gestore si obbliga, in un' ottica di trasparenza e miglioramento dei rapporti con l'utenza, alla piena informazione in merito alle modalità di prestazione dei servizi. Fermo restando gli impegni assunti sulla riconoscibilità, presentabilità, comportamenti, professionalità modi e linguaggi del personale dipendente si evidenzia che le procedure di dialogo tra Utente e Gestore oltre a quelle tradizionali postali e quelle previste al front office, sono anche quelle tenute telefonicamente attraverso il numero verde 800.99.22.92 e sul sito internet www.acquedottolucano.it Le casistiche di rimborsi e le relative procedure sono contemplate nello specifico capitolo della Carta. Il Gestore si impegna a: - confermare l'attività del Tavolo Permanente con le Associazioni dei Consumatori firmatarie e predisporre un Osservatorio per monitorare la dinamica dei reclami presentati dagli Utenti ed il grado di soddisfazione ed efficienza del servizio idrico; - convocare le stesse associazioni e quelle che ne facessero richiesta, almeno una volta l'anno per le consultazioni preventive all'emissione di nuove regolamentazioni dei Servizi in genere; - curare la funzionalità degli uffici per le relazioni con il pubblico, prevedendo, in particolare, l'accesso per via telefonica, attraverso il numero verde; - riportare nella carta, in sintesi, le modalità di accesso agli atti, in conformità alle norme vigenti; - rendere noti annualmente alle associazioni dei consumatori firmatarie, i contenuti della relazione annuale sui risultati conseguiti nel precedente esercizio in merito al numero di reclami ed al relativo esito, nonché le ragioni dell'eventuale inosservanza degli standard e i rimedi predisposti, rendendoli disponibili attraverso il sito Internet. Al fine di garantire la costante informazione sulle procedure e sulle iniziative promosse dal Gestore che possano interessare l'Utente, si provvederà a pubblicare specifici opuscoli informativi. Tali opuscoli saranno redatti e diffusi con la fattiva collaborazione delle associazioni dei consumatori. Al fine di informare gli Utenti, sui principali aspetti normativi, contrattuali e tariffari che caratterizzano il servizio reso dal Gestore, presso ogni ufficio aperto al pubblico di A.L. saranno affissi, in formato manifesto, gli aggiornamenti delle principali condizioni di fornitura e le tariffe. Tutte le informazioni saranno, in ogni caso inviate alle associazioni dei consumatori anche in formato elettronico. Il Gestore si impegna a: - rendere noto agli Utenti, con la collaborazione delle Associazioni dei Consumatori firmatarie attraverso opuscoli chiari e facilmente leggibili, le condizioni economiche e tecniche per l'erogazione dei servizi; - informare tempestivamente gli Utenti, garantendo la massima diffusione, circa ogni eventuale variazione delle modalità tecniche ed economiche di erogazione del servizio; - informare l'utenza circa la modalità di erogazione del servizio di fognatura e depurazione; - fornire informazioni in merito ai fattori di utilizzo degli impianti di depurazione, ai limiti allo scarico, alle caratteristiche di qualità degli effluenti depurati, alla qualità e destinazione finale dei fanghi di depurazione; - informare l'utenza, su specifica richiesta, sugli effetti a carico del corpo idrico recettore determinato dagli effluenti depurati, anche in considerazione dei fattori di utilizzo degli impianti. Le comunicazioni rivolte al singolo Utente verranno inoltrate tramite posta ordinaria o/anche mail all'indirizzo di fornitura indicato nel contratto o al domicilio ivi eletto, quelle dirette alla totalità degli utenti verranno effettuate tramite mass media e il sito internet o riportate sulle fatture. Il Gestore si impegna ad utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile. A tale scopo, attraverso il Tavolo Permanente Gestore/ Associazioni dei Consumatori, Acquedotto Lucano recepisce ulteriori esigenze degli Utenti, attuando, conseguentemente, in collaborazione con le predette, specifiche azioni. ## 2. Servizio informazioni telefoniche e segnalazioni - call center a disposizione dell'utente Il Gestore effettua un servizio informazioni telefoniche anche attraverso il numero verde 800.99.22.92, con selezione dedicata, tramite il quale è possibile ottenere: - Informazioni di base ed orientamento (contratti, consumi e tariffe, modalità di pagamento, orari ed indirizzi) - Informazioni sui servizi ovvero nuovi contratti, variazioni dei contratti in essere, consumi e bollette, verifiche ed interventi. È attivo un sistema di segnalazione guasti attraverso il Numero verde 800.99.22.92. ## 3. Il sito Internet e il servizio di comunicazione on line Al fine di rendere maggiormente conoscibile la propria attività e diffondere adeguatamente i servizi resi, il Gestore ha istituito apposito sito internet denominato: www.acquedottolucano.it. È inoltre possibile comunicare con il Gestore, per via telematica, attraverso l'invio di e-mail ad uno dei seguenti indirizzi: - clienti@acquedottolucano.it; - scrivi@acquedottolucano.it; - dall'apposita sezione del sito internet. ## 4. Sportello on line Attraverso il sito internet del Gestore è possibile accedere ad uno sportello polivalente, denominato Sportello on-line, che consente di verificare i propri consumi, comunicare l'autolettura, conoscere l'importo della propria bolletta, oppure fare richieste di intervento. L'accesso al sito è gratuito. ## 5. La struttura organizzativa del Gestore Il Gestore ha la propria sede legale in Potenza. Sono, inoltre, presenti sull'intero territorio regionale i Centri Operativi e gli Uffici di Zona, in grado di garantire il corretto svolgimento e la regolare gestione del servizio idrico integrato. Tutte le informazioni relative ai Centri Operativi e degli Uffici di Zona sono reperibili sul sito internet aziendale. ## 6. Condizioni di somministrazione dei servizi Per ottenere la somministrazione del servizio di distribuzione idrica, di fognatura, depurazione o integrata, l'interessato deve presentare al Gestore l'apposito modulo di richiesta debitamente compilato e sottoscritto. Nella domanda dovranno essere indicati e autocertificati ai sensi di legge: - l'uso al quale la somministrazione è destinata; - l'ubicazione dell'immobile o del punto di fornitura e/o scarico; - la concessione edilizia dell'immobile da servire salvo le deroghe previste dal Regolamento del S.I.I. (art. 4). - il numero delle unità abitative e delle unità ad uso diverso che costituiscono l'immobile; - le ulteriori fonti idriche di approvvigionamento; - l'autorizzazione allo scarico ove prevista. La domanda conterrà, inoltre, il nulla osta scritto da parte del proprietario dell'immobile, se diversa dal richiedente, alla esecuzione delle opere necessarie alla installazione degli impianti. All'atto della presentazione della domanda dovranno essere versati dall'interessato i relativi oneri per spese di istruttoria. Le somministrazioni sono effettuate all'utilizzatore reale (proprietario residente, affittuario conduttore locatore, comodatario, appaltatore, promittente l'acquisto, titolare di un diritto reale di godimento) solo a seguito di avvenuta sottoscrizione del contratto. I contratti di somministrazione sono, di norma, a tempo indeterminato, salvo i contratti provvisori con scadenza non superiore ai quattro anni. Gli Utenti che intendono recedere dal contratto di somministrazione a tempo indeterminato devono darne comunicazione scritta al Gestore mediante raccomandata a/r ovvero consegnando la stessa presso gli Uffici Commerciali del Gestore, comunicando anche l'eventuale nuovo recapito per la fattura di chiusura. All'Utente verrà rilasciata una ricevuta che attesti la consegna della documentazione. L'Utente è tenuto, comunque, al pagamento della fattura di fine rapporto, oltre alle spese per il sigillo del misuratore, ed eventualmente, per la chiusura della presa stradale. ## 7. Distribuzione idrica Il Gestore si impegna ad erogare il servizio di distribuzione idrica nei limiti delle disponibilità della risorsa e compatibilmente con la possibilità di derivazione dalle reti gestite ed in esercizio. Il servizio è subordinato alla realizzazione delle opere di allacciamento necessarie. ## 8. Fognatura Il Gestore somministra il servizio di fognatura nei limiti delle capacità di ricezione delle reti gestite ed in esercizio e compatibilmente al sistema fognante e depurativo. Il servizio è subordinato alla realizzazione delle opere di allacciamento necessarie. Il Gestore provvede ad effettuare, sulla base di specifici programmi, controlli sugli scarichi degli insediamenti allacciati alla pubblica fognatura ## 9. Depurazione Il Gestore somministra il servizio di depurazione nei limiti delle capacità di ricezione dell'impianto gestito ed in esercizio compatibilmente con il rispetto dei limiti allo scarico dello stesso impianto. Le acque depurate vengono restituite all'ambiente in un recipiente naturale denominato "recapito finale" che, a seconda delle tipologie può essere: - il mare, al quale i reflui pervengono con o senza condotta sottomarina; - i corpi idrici superficiali, tra i quali anche canali naturali, gravine, canali di bonifica; - il suolo, in apposite aree confinate denominate "campi di spandimento" dalle quali il refluo depurato percola nel terreno che, con la propria azione (filtrazione naturale), depura ulteriormente il liquame; - il sottosuolo, attraverso voragini naturali, in genere di limitata profondità rispetto al piano campagna, o attraverso pozzi trivellati. In accordo con quanto previsto dal D.Lgs. n.152/06 e sue modifiche ed integrazioni, il recapito sul suolo e nel sottosuolo è da considerarsi, temporaneo in attesa dell'adeguamento degli impianti e delle relative opere di scarico. Tutte le acque depurate vengono periodicamente controllate nel rispetto delle norme vigenti prima di essere restituite all'ambiente. Compatibilmente con le capacità residue degli impianti di depurazione il Gestore fornisce anche, in conformità a quanto previsto dal D.Lgs n.152/06, il servizio di trattamento delle acque reflue rivenienti dagli insediamenti non allacciati alla pubblica fognatura che vengono conferite a mezzo di autobotti presso gli impianti di depurazione. ## 10. Qualità dell'acqua erogata La qualità dell'acqua erogata dal Gestore è corrispondente ai vigenti standard di legge ex DPR 31/01 e successive modifiche ed integrazioni. Il Gestore dispone di propri laboratori di analisi che svolgono i controlli di legge a seconda delle necessità con cadenza giornaliera, settimanale, quindicinale e mensile. Il Gestore fornisce, su richiesta, i valori caratteristici indicativi dei parametri relativi all'acqua distribuita per ciascun Comune. ## 11. Procedure di pagamento Per il pagamento delle fatture l'Utente potrà avvalersi delle seguenti modalità: - A mezzo bollettino presso qualsiasi sportello bancario o postale e presso gli sportelli delle concessionarie indicate sul bollettino di pagamento; - A mezzo c/c postale n. 73742819 intestato ad "Acquedotto Lucano S.p.A." specificando quale causale del versamento, "Pagamento vostra fattura n. ...". Nel caso in cui l'Utente rilevi errori nella fattura può avanzare, entro i termini di pagamento della stessa, reclamo, nei modi e nelle forme di cui al paragrafo V.1 della presente Carta, chiedendo la sospensione del pagamento. In tal caso vengono interrotti i termini di pagamento salvo che il Gestore non comunichi con adeguata motivazione l'infondatezza della richiesta ed i nuovi termini di pagamento. Il Gestore ha istituito il servizio di domiciliazione bancaria per il pagamento delle fatture e s'impegna ad attivare la domiciliazione postale. ## 12. Modalità di lettura e verifica dei misuratori Il Gestore effettua le letture dei misuratori di acqua presso gli utenti almeno una volta all'anno. Nel caso in cui il misuratore non sia accessibile per cause non dipendenti dal Gestore, quest'ultimo, tramite proprio incaricato, richiederà l'accesso all'Utente tramite avviso che verrà depositato presso l'immobile servito. Il Gestore, decorsi 45 giorni senza ricevere comunicazione alcuna dall'Utente, invierà apposita diffida all'accesso con raccomandata a.r. Il Gestore fornisce anche il servizio di autolettura del contatore a mezzo numero verde gratuito o attraverso il sito Internet. Il Gestore offre il servizio di verifica del misuratore a pagamento a seguito di richiesta scritta da parte dell'Utente; qualora dovessero risultare anomalie di funzionamento superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente, l'Utente non è tenuto al pagamento della verifica. La richiesta può essere effettuata tramite l'apposito modello (reperibile sul sito internet o presso gli Uffici Commerciali) inoltrata agli Uffici Commerciali presenti sul territorio. In caso di rinuncia alla verifica da parte dell'utente non comunicata per iscritto almeno 24 ore prima dell'appuntamento fissato saranno addebitati allo stesso sulla prima fattura emessa € 30,00 a parziale copertura delle spese sostenute. Il Gestore si impegna a comunicare preventivamente la data dell'eventuale rimozione del misuratore o quella della verifica presso un laboratorio autorizzato, indicato dal Gestore e le spese a carico dell'utente, se dovute. L'Utente può presenziare alle suddette operazioni o delegare persona di sua fiducia al fine di tutelare i propri diritti. Il Gestore si impegna, entro 24 mesi dalla sottoscrizione della presente Carta della Qualità del S.I.I., salvo causa di forza maggiore certificata dall'AATO, ad installare presso il punto di consegna dell'utente che ne fosse ancora sprovvisto il misuratore di portata. Qualora l'utente rifiutasse l'accesso al punto di consegna all'operatore del Gestore, AL S.pA. è autorizzata a sospendere l'erogazione idrica. ## 13. Autolettura del contatore L'Utente può procedere all'autolettura del proprio contatore, secondo le modalità indicate in appendice, comunicandola al Gestore telefonando al numero dedicato o collegandosi al sito Internet www.acquedottolucano.it sezione "Sportello on line". L'Utente, seguendo le istruzioni che riceverà per telefono o gli esempi che troverà sul sito internet, dovrà comporre i propri codici identificativi riportati nell'ultima fattura: Codice utente, Codice ULM e quindi il numero dei metri cubi letti sul proprio contatore. Dopo aver composto il numero dei metri cubi letti, il sistema confermerà all'Utente il buon esito della lettura o altrimenti fornirà le indicazioni per procedere correttamente. La telefonata sarà effettuata attraverso il numero dedicato gratuito e sarà possibile effettuarla da tutto il territorio nazionale mediante telefoni fissi. Va sempre verificato che la matricola del contatore, riportato in fattura, corrisponda a quella punzonato sul bordo esterno del contatore o riportata sul quadrante dello stesso. A tal fine sarà predisposta apposita campagna informativa tesa ad illustrare la corretta modalità di lettura del contatore. ## 14. Consumi Il Gestore informa i propri Utenti sui consumi imputati e le relative tariffe applicate tramite opportuno prospetto informativo allegato alla fattura. ## 15. Agevolazioni Per comprovate necessità, su richiesta scritta e documentata dell'Utente, il Gestore potrà disporre la riscossione rateizzata salvo l'applicazione degli interessi pari al T.U.BCE più due punti. Tale agevolazione è da intendersi anche per gli importi afferenti le spese di allacciamento, per gli altri servizi erogati da A.L., nonché dovuti ai consumi causati da incuria accertata dall'Utente. In caso di consumi anomali ed eccezionali, causati da perdite sull'impianto interno, la fatturazione (trattandosi di consumo involontario o comunque non imputabile ad un atto consapevole dell'Utente), potrà essere calcolata facendo riferimento alla prima fascia della tariffa, ove presente, fermo restando l'abbattimento della quota relativa alla fogna e depurazione. Relativamente ai profili tariffari della tipologia commerciale e di quelli a fascia unica, l'agevolazione verrà calcolata facendo riferimento alla prima fascia e, ove questa non sia superata, la stessa sarà ridotta del 30%, fermo restando, in ogni caso, l'abbattimento della quota relativa alla fogna e depurazione. Per ottenere tali benefici l'Utente dovrà presentare idonea documentazione, anche fotografica, comprovante il guasto verificatosi e la relativa riparazione avvenuta con dettagliata indicazione dell'intervento effettuato e la perizia giurata di un tecnico abilitato qualora la/le fatture oggetto della richiesta superino l'importo di € 2500/anno. Il Gestore si riserva di effettuare propri accertamenti circa l'accaduto e la validità della documentazione prodotta dall'Utente. Il Gestore predisporrà un sistema per segnalare ai propri Utenti i casi in cui i consumi registrati si discostano da quelli storici, al fine di invitare gli stessi utenti ad un controllo del proprio impianto interno. L'Utente sarà in ogni caso tenuto, pena la decadenza dal beneficio dell'agevolazione, a rimuovere la causa della perdita entro 30 giorni dalla segnalazione ricevuta dal Gestore o, comunque, dalla data di ricezione della fattura riportante il consumo anomalo e eccezionale. ## 16. Scadenza delle bollette La fatturazione dei consumi è calcolata sulla base delle tariffe in vigore, come stabilite dal Piano Tariffario dell'AATO di Basilicata teso al superamento del sistema di calcolo del minimo, impegnato verso un sistema equo, improntato al consumo effettivo e responsabile. Il Gestore emetterà, di norma, fatture con pagamenti quadrimestrali. È data la possibilità di prevedere, previa intesa con l'Autorità d'Ambito e le Associazioni dei Consumatori, tempistiche di fatturazione differenti. Le somme dovute dagli Utenti, per i consumi di acqua e/o ad altro titolo, dovranno essere pagate entro la data di scadenza indicata sulla bolletta che non sarà mai fissata prima di 20 giorni dalla data di emissione della stessa. Le fatture dovranno pervenire all'indirizzo dell'utente almeno 15 giorni prima della scadenza. ## 17. Reclami I reclami possono essere presentati dagli utenti o per tramite le associazioni dei consumatori o utilizzando la modulistica allegata alla presente Carta inviandoli secondo le modalità previste all'art. 64 del codice del Consumo o presentandoli direttamente presso uno degli Uffici Commerciali presenti sul territorio. Il reclamo sulle fatturazioni dei consumi sospende la riscossione delle stesse fino alla loro risoluzione.
basilicata
public_services
service_charter
Comune di Missanello (PZ)
2015-12-31
9505701ca5370bb3f3e83d38bdd10369
4
IMPEGNI, STANDARD DI QUALITÀ E MODALITÀ DI VERIFICA
## 1. Dichiarazione di impegno del Gestore La presente Carta fissa i principi ed i criteri per l'erogazione del Servizio Idrico Integrato. Il Gestore assume l'impegno di fornire i servizi secondo i criteri descritti e le relative caratteristiche indicate nella presente Carta. Gli impegni assunti con questo documento sono vincolanti per il Gestore e rappresentano obiettivi di miglioramento del rapporto con gli Utenti. 14 Ove le carenze nell'erogazione dei Servizi siano dipendenti dal Gestore sarà corrisposto un rimborso, per il mancato rispetto degli impegni, come previsto al paragrafo V.2 della presente Carta. ## 2. Crisi qualitativa Ove non sia possibile mantenere i livelli qualitativi nei limiti previsti dalla legge, il Gestore può erogare acqua non potabile purché ne dia immediata comunicazione alle autorità competenti e all'utenza attraverso ogni utile mezzo di comunicazione, salvo in ogni caso il rilascio del nullaosta delle autorità competenti. Il Gestore informerà comunque i soggetti, di cui sopra, circa le azioni intraprese per superare la situazione di crisi ed i tempi previsti per il ripristino della normalità. ## 3. Livelli minimi di servizio Il Gestore garantisce una dotazione per utenza alla consegna non inferiore al quantitativo stabilito in contratto, inteso come volume attingibile dall'utenza nelle 24 ore. Il Gestore, si impegna ad effettuare principalmente attraverso le associazioni dei consumatori indagini a campione al fine di valutare il consenso o il dissenso e le aspettative degli Utenti sul servizio erogato e sui progetti in corso. ## 4. Ulteriori impegni La Società effettua al suo interno, tutti i controlli previsti per legge. In particolare esegue i seguenti servizi di controllo: - Servizio di controllo dell'acqua potabile distribuita mediante prelievi ed analisi di laboratorio al fine di garantire, al punto di consegna all'utente, il rispetto dei limiti minimi indicati dalle vigenti disposizioni di legge; - Servizio di controllo sulle acque immesse nella fognatura, mediante prelievi e analisi di laboratorio verificando, peraltro, la compatibilità tecnica degli scarichi con la capacità del sistema; - Servizio di controllo della qualità degli affluenti all'impianto di depurazione nonché dei reflui della depurazione e del corpo ricettore attraverso prelievi e analisi di laboratorio. Di tali controlli il Gestore si impegna a produrre un report dettagliato annualmente che verrà sottoposto all'attenzione del tavolo permanente con le associazioni dei consumatori. ## 5. Standard di Qualità Il Gestore, in coerenza con le norme vigenti in materia, ha fissato tre tipologie di standard. - Standard generale - riferito a un complesso di prestazioni fornite dal Gestore e quantizzabili tramite un valore medio. - Standard specifico - riferito a una specifica prestazione resa dal Gestore e misurabile con un valore massimo o minimo. - Standard qualitativo - riferito a prestazioni o impegni del Gestore non misurabili in termini di valori minimi, medi o massimi. Gli standard espressi in giorni sono da intendersi lavorativi e dunque al netto delle festività e riposo settimanale salvo quanto previsto al successivo punto IV 35. ## 6. Avvio del rapporto contrattuale Gli standard definiti di seguito riguardano le attività che caratterizzano l'avvio o la modifica del rapporto contrattuale con l'Utente. I tempi di prestazione indicati di seguito sono considerati al netto del tempo necessario per le seguenti attività: - rilascio di autorizzazioni o permessi da parte di terzi, per la predisposizione di opere edili; - superamento di impedimenti (o eventi), non direttamente dipendenti dal Gestore, dovuti a condizioni climatiche, o di qualsiasi altra natura, tali da non consentire lo svolgimento dei lavori; - eventuali ulteriori adempimenti a carico dell'Utente. Il Gestore si impegna a comunicare tempestivamente, con qualsiasi mezzo che risulti idoneo, all'Utente, qualora per cause di forza maggiore o imputabili a terzi, insorgano difficoltà nel rispetto delle scadenze garantite o già comunicate, il nuovo termine ed il motivo del rinvio. ## 7. Preventivazione Le richieste di nuovi allacciamenti o di modifica di quelli esistenti, devono essere presentate secondo le modalità previste dalla Carta e dal Regolamento del SII. Per la decorrenza dei tempi si considererà la data di protocollo di entrata del Gestore. A fronte della domanda, nel caso in cui ci sia necessità di eseguire lavori per l'allaccio, si applicheranno le disposizioni e procedure previste agli art. 28 e 28 bis del Regolamento del Servizio Idrico Integrato e nei relativi allegati. Per la preventivazione il Gestore ha definito il tempo massimo a decorrere dalla richiesta documentata dell'Utente e fino alla data di disponibilità del preventivo, misurato in giorni con le seguenti distinzioni: - Per richieste di nuovi allacciamenti sia idrici che fognari o spostamenti e/o modifiche di quelli esistenti, ove si presenti la necessità di procedere ad un sopralluogo Tmax=45gg. - Per situazioni più complesse in cui dovranno essere effettuati oltre al sopralluogo ulteriori verifiche, e/o posa di tubazioni stradali e/o si dovranno ricevere permessi di terzi, il Gestore invierà risposta scritta entro 30 gg per precisare i tempi necessari per i successivi interventi. Il preventivo avrà validità 120 giorni dalla data di comunicazione all'Utente; trascorso tale termine, l'Utente sarà considerato rinunciatario. Il Gestore si impegna a ridurre progressivamente i tempi, per meglio e più efficacemente rispondere alle esigenze degli utenti (entro il periodo di validità della presente Carta). ## 8. Allacciamento alla rete idrica pubblica Per l'allacciamento alla rete idrica si seguiranno le procedure specificate dettagliatamente agli artt. 28 e 28bis del Regolamento del Servizio Idrico Integrato e nei relativi allegati A decorrere dalla data di acquisizione delle dovute autorizzazioni e, ove non necessarie, dalla data di accettazione del preventivo, i lavori necessari per attivare la fornitura saranno completati entro un tempo, misurato in giorni al netto dei tempi per lavori di intervento, estensione o adeguamento sulla rete stradale, di Tmax= 60 gg. Per situazioni più complesse, nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, il Gestore invierà nota scritta per precisare i tempi necessari, nonché le ragioni, di natura oggettiva, che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili al Gestore verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. Gli standard sopra riportati non sono applicabili per gli interventi di allacciamento che richiedono lavori di potenziamento o estensione della rete. In tal caso ne viene data comunicazione all'utente nei tempi previsti per la preventivazione ## 9. Attivazione della fornitura Quando siano già state realizzate le opere di allacciamento alla rete, il tempo di attivazione della fornitura, misurato in giorni a partire dal giorno successivo alla richiesta di attivazione, fermo restando l'avvenuta stipula del contratto, dovrà essere coerente con il seguente standard Tmax= 15 gg Il contratto deve essere consegnato all'Utente al momento della stipula. Il contratto può essere stipulato presso gli uffici commerciali della Società dislocati sul territorio. Anche per quanto riguarda la fase di processo contrattuale il servizio è decentrato alle sedi competenti per territorio. Nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, per motivazioni indipendenti dal Gestore, sarà data tempestiva comunicazione all'Utente indicando specificatamente le ragioni che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili al Gestore verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. ## 10. Riattivazione della fornitura Quando siano già state realizzate le eventuali modifiche alle opere di allacciamento alla rete, il tempo di riattivazione della fornitura, misurato in giorni a partire dal giorno successivo alla richiesta di attivazione, fermo restando l'avvenuta regolarizzazione del contratto, dovrà essere coerente con il seguente standard Tmax= 15 gg. Nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, per motivazioni indipendenti dal Gestore sarà data tempestiva comunicazione all'Utente indicando specificatamente le ragioni che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili al Gestore. verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. ## 11. Cessazione della fornitura Il tempo massimo entro cui il Gestore provvede a disattivare la fornitura dell'acqua, misurato in giorni dal ricevimento della richiesta dell'Utente corredata dal versamento dei relativi oneri è di: Tmax=30 gg. Nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, per motivazioni indipendenti dal Gestore, sarà data tempestiva comunicazione all'Utente indicando specificatamente le ragioni che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili al Gestore verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. ## 12. Allacciamento alla pubblica fognatura Per l'allacciamento alla rete fognaria si seguiranno le procedure specificate dettagliatamente all'art. 28 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato e nei relativi allegati Il tempo massimo tra la data di accettazione del preventivo da parte dell'Utente e l'esecuzione dell'allaccio, misurato in giorni, al netto dei tempi per lavori di intervento, estensione o adeguamento sulla rete stradale, nonché dei tempi per eventuali autorizzazioni di terzi, è di: Tmax= 60 gg. Per situazioni più complesse, nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, per motivazioni indipendenti dal Gestore, sarà data tempestiva comunicazione all'Utente indicando specificatamente le ragioni che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili ad Acquedotto Lucano S:p.A. verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. In particolare per il rilascio o rinnovo delle autorizzazioni agli scarichi industriali o produttivi in pubblica fognatura, il Gestore si impegna a rispettare tale tempistica a condizione che vengano rilasciate e dimostrate le autorizzazione previste dalle normative vigenti. Gli standard sopra riportati non sono applicabili per gli interventi di allacciamento che richiedono lavori di potenziamento o estensione della rete. In tal caso ne viene data tempestiva comunicazione all'Utente nei tempi previsti per la preventivazione. ## 13. Attivazione del servizio di trattamento delle acque reflue conferite presso impianti di depurazione. Il Gestore si riserva un tempo max di 60 giorni per l'attivazione del servizio di trattamento, dalla data della relativa richiesta. Per situazioni più complesse, nel caso in cui non sia possibile rispettare i tempi suddetti, per motivazioni indipendenti dal Gestore, sarà data tempestiva comunicazione all'Utente indicando specificatamente le ragioni che generano tale necessità. Nel caso in cui i ritardi sono addebitabili al Gestore verranno applicate le sanzioni di cui al punto V.2 (Rimborso per mancato rispetto degli impegni) di questa Carta. ## 14. Accessibilità ai Servizi L'Utente può accedere ai servizi forniti dal Gestore presso gli Uffici Commerciali presenti sul territorio regionale ai quali sono attribuiti anche le seguenti funzioni: - fornire all'Utente tutte le informazioni necessarie in ordine ai regolamenti del Gestore, al diritto di accesso alla struttura e quant'altro necessario per garantire la tutela dei diritti ad esso riconosciuti dalla presente Carta; - esaminare le istanze di accesso agli atti e provvedere a rilasciare i documenti richiesti; - ricevere anche attraverso le associazioni dei consumatori, tutte le osservazioni, denunce, reclami, richieste di rimborso o indennizzo e i ricorsi presentati dall'Utente. L'utente interagisce con il Gestore, utilizzando sportelli diretti, call center e servizio Utenti on line accedendo al sito internet (www.acquedottolucano.it) nonché a mezzo posta ordinaria o via e-mail per usufruire dei seguenti servizi: - Nuove forniture; - Nuovi contratti; - Variazioni di forniture su contratti esistenti; - Disdette; - Subentri; - Interventi di manutenzione; - Informazioni sui consumi, pagamenti e sui servizi erogati in genere; - Addebiti lavori chiesti dall'Utente; - Reclami; - Rimborsi. ## 15. Periodo di apertura al pubblico degli sportelli Presso le sedi di Acquedotto Lucano, gli sportelli sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì, nei seguenti orari: - dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 a.m. alle 13:00 a.m. - Lunedì e Mercoledì dalle 15:30 p.m. alle 17:00 a.m. ## 16. Svolgimento di pratiche per via telefonica Per facilitare l'accesso ai servizi, il Gestore ha predisposto il numero verde 800.99.22.92 per: - Segnalazione guasti; - Informazioni commerciali; - Informazioni preventivi e contratti di fornitura. ## 17. Svolgimento di pratiche per corrispondenza Per facilitare l'accesso ai servizi, il Gestore ha previsto alcune procedure per: - Richiesta preventivo; - Richiesta cessazione fornitura; - Richiesta modifica impianto; - Richiesta verifica contatore; - Richiesta di attestati sul servizio erogato. ## 18. Modalità di pagamento delle bollette Le bollette possono essere pagate secondo le seguenti modalità: - Presso qualsiasi sportello postale; - Presso qualsiasi sportello di banca; - Presso gli sportelli delle Concessionarie indicate sul bollettino di pagamento. Al fine di agevolare l'utenza, il Gestore si impegna, altresì, ad attivare, previa comunicazione all'Autorità d'Ambito e alle Associazioni dei Consumatori, ulteriori canali di pagamento. ## 19. Rispetto degli appuntamenti concordati Il Gestore si impegna a rispettare gli appuntamenti concordati con l'Utente, secondo le seguenti modalità: - la data è concordata entro un periodo massimo di 15 giorni a partire dal giorno successivo alla data di ricezione della richiesta. Non sono considerate valide le contestazioni per aumenti di tale periodo indotti o provocati dall'Utente; - rispetto all'ora fissata per l'appuntamento, all'Utente è chiesta una disponibilità massima di attesa 30 minuti; - per tenere sotto controllo il rispetto del presente impegno sugli appuntamenti concordati, il Gestore calcola periodicamente l'indicatore Ira e ne divulga l'andamento (Ira = N° reclami per inadempienza / N° appuntamenti fissati 10). ## 20. Tempi di attesa agli sportelli Il numero degli sportelli sarà tale da: - Garantire gli Utenti un tempo accettabile in funzione del numero di utenze da servire; - Contenere i costi di gestione. - Garantire i tempi di attesa di seguito indicati: tempo massimo di attesa 60 minuti. ## 21. Risposta alle richieste scritte degli Utenti Il Gestore si impegna a rispondere alle richieste di informazioni, pervenute per iscritto, entro un tempo massimo di 30 giorni, dalla data di ricevimento, in via definitiva o in via interlocutoria. Nel calcolo del tempo di risposta, è assunta come riferimento la data di protocollo del Gestore. ## 22. Risposta ai reclami Il Gestore prevede procedure di reclamo da parte dell'Utente in ordine alla violazione dei principi sanciti nella presente Carta dando ad esse piena pubblicità. Le procedure di reclamo sono accessibili e di semplice comprensione; garantiscono un'indagine completa ed imparziale circa le irregolarità denunciate e prevedono una risposta esaustiva all'Utente. L'Utente può presentare reclami contro atti e comportamenti che costituiscano impedimento o limitazione alla piena fruibilità dei servizi o al mancato rispetto di standard stabiliti nella presente Carta. Il reclamo può essere presentato personalmente presso gli uffici del Gestore o potrà pervenire anche attraverso un'associazione dei consumatori, secondo le modalità previste dall'art. 64 codice del consumatore dovrà, in ogni caso, essere registrato al protocollo del Gestore. Il Gestore riferisce in ogni caso all'utente entro 30 giorni dal momento della presentazione del reclamo l'esito degli accertamenti compiuti, ancorché provvisori, indicando altresì i termini entro i quali il Gestore provvederà alla rimozione delle irregolarità riscontrate o al ristoro del pregiudizio arrecato. Il Gestore garantisce i tempi di risposta esclusivamente alle comunicazioni di reclamo inoltrate secondo le modalità riportate al successivo paragrafo V.1. Il Gestore informerà comunque l'Utente che, qualora non si ritenesse soddisfatto della risposta, potrà attivare la procedura di riesame del proprio reclamo, attraverso le procedure conciliative previste. ## 23. Riconoscibilità, presentabilità, comportamenti, modi e linguaggi del personale dipendente Tutto il personale del Gestore è munito di apposito tesserino di riconoscimento rilasciato da A.L. S.p.A. sul quale è riportato la foto del dipendente, il nome, il numero di matricola e la sede di lavoro. Il personale in servizio è tenuto ad esporre il proprio cartellino di identificazione e ad esibirlo in caso di richiesta dell'Utente, comunque a presentare le proprie generalità all'Utente. Gli obblighi di cui sopra sono estesi in modo particolare nel caso in cui gli operatori del Gestore, per esigenze aziendale, devono effettuare la propria attività professionale, nella proprietà privata o domicilio dell'Utente. Il personale del Gestore è tenuto a rispettare i principi generali stabiliti nella presente Carta. È fatto assoluto divieto al personale di A.L. o a quello da questo incaricato, di chiedere o ricevere compensi da parte degli Utenti per le prestazioni eseguite per conto del Gestore. Agli stessi obblighi è sottoposto il personale delle imprese appaltatrici di lavori e servizi per conto del Gestore. Ai fini del monitoraggio della corretta osservanza a quanto stabilito il Gestore rileva il seguente indice: Irp = N° reclami utenti (mancata identificazione) / N° dipendenti che interagiscono con gli Utenti ## 24. La Bolletta Il Gestore si impegna a rendere le fatture di più semplice interpretazione. La fatturazione dei consumi è calcolata sulla base delle tariffe che vengono rese pubbliche attraverso i vari strumenti informativi previsti nella presente Carta. Il corrispettivo del servizio, fatturato all'Utente con pagamento di norma trimestralmente anche in acconto o anticipo sui consumi, viene determinato sulla base dei consumi pregressi o sulla scorta di quelli riconducibili mediamente in ragione del tipo di utenza. L'Utente ha l'obbligo di comunicare al Gestore la lettura del proprio contatore nei casi in cui verrà invitato a farlo. In particolare l'utente è tenuto a comunicare la lettura del proprio contatore nei casi in cui il personale addetto al rilevamento della lettura, per ragioni non imputabili al Gestore, non sia potuto accedere al contatore. In caso di mancato ricevimento della lettura in tempo utile per il calcolo della fattura, il Gestore è autorizzato a determinare il consumo ai fini della fatturazione sulla base delle medie registrate dall'utenza nell'ultimo anno o in mancanza, da utenze analoghe; successivamente alla comunicazione della lettura da parte dell'Utente o successivamente alla lettura del contatore da parte del personale addetto, con la prima fattura utile, compatibilmente con i tempi del sistema di fatturazione del Gestore, sarà effettuata una fatturazione a conguaglio. Resta l'obbligo per il Gestore di effettuare il conguaglio almeno una volta l'anno, addebitando o accreditando all'Utente la differenza tra l'effettivo consumo e quello presunto con le fatture di acconto o di anticipo salvo i casi in cui, per cause non dipendenti del Gestore, non è stato possibile effettuare la lettura dei consumi. La fattura non deve essere aggravata di alcun contributo di spese spedizione. ## 25. Rettifiche dei corrispettivi del servizio Qualora nei processi di lettura, e fatturazione vengano commessi errori in eccesso o in difetto, il Gestore provvede d'ufficio o a richiesta alla correzione degli stessi, al ricalcolo dei corrispettivi ed all'emissione dei corrispondenti addebiti o accrediti entro 90 giorni dalla data dell'accertamento dell'errore o dalla acquisizione della richiesta dell'Utente ## 26. Morosità Per il periodo di ritardato pagamento il Gestore applica gli interessi pari al T.U. BCE più tre (3) punti, addebitandoli sulla successiva fattura. Il calcolo degli interessi moratori sarà effettuato dalla data di scadenza della fattura fatto salvo la presentazione di un reclamo. In tal caso gli interessi moratori, ove applicabili, partiranno dal 15 gg dalla data di evasione della pratica di reclamo. Il Gestore procede alla sospensione della fornitura provvedendo alla chiusura della presa stradale qualora risultino non pagate n. 2 (due) fatture consecutive, secondo le modalità previste dall'art. 39 del Regolamento del S.I.I. Il Gestore comunica, con raccomandata a/r, la data di sospensione del servizio 30 giorni prima dalla stessa, nonché le modalità per evitare la sospensione. Qualora l'Utente, successivamente alla sospensione del servizio, richieda la relativa riattivazione dovrà corrispondere, oltre alle fatture non pagate ed ai relativi interessi di mora, le spese di sospensione e quelle per la chiusura e la riapertura della presa stradale, nonché i lavori occorrenti per la riattivazione della fornitura. Il Gestore si riserva 2 giorni per il riavvio della fornitura dalla acquisizione della relativa richiesta, salvo che non occorra eseguire lavori connessi alla riattivazione che richiedano tempi più lunghi. ## 27. Verifica del contatore Qualora l'Utente chieda la verifica del corretto funzionamento del proprio misuratore, in contraddittorio con i tecnici del Gestore, sarà tenuto al pagamento delle spese di verifica nel caso in cui fosse riscontrato il regolare funzionamento dello stesso, e cioè entro i limiti di tolleranza del più o meno 5%; in caso contrario le spese saranno a carico del Gestore. Il tempo massimo di intervento per la verifica del contatore, a partire dalla segnalazione o richiesta dell'utente, il quale ha facoltà di presenziare alla prova di verifica o a delegare a tanto persona di propria fiducia, è fissato al massimo in 30 giorni. Il Gestore comunica i risultati della verifica per iscritto, indicando altresì la ricostruzione dei consumi non correttamente misurati in base alla media dei consumi storici dell'utenza. ## 28. Piano di sostituzione dei contatori Il Gestore procederà, in ogni caso, a proprie spese, alla sostituzione dei misuratori da questi installato da più di 14 anni e se la tolleranza, come definita nel precedente punto IV.27.1, risulti a danno dell'Utente. Relativamente ai contatori già installati da precedenti gestori, il Gestore si impegna a predisporre apposito piano di sostituzione da sottoporre all'attenzione dell'Autorità d'Ambito, in osservanza in ogni caso della normativa di settore. ## 29. Verifica del livello di pressione Qualora l'Utente chieda la verifica del livello di pressione in contraddittorio con i tecnici del Gestore, sarà tenuto al pagamento delle spese di verifica nel caso in cui fosse riscontrato la regolarità del servizio, e cioè una pressione non inferiore a 0,5 bar misurata al punto di consegna, come definito nell'art. 3 del Regolamento del S.I.I. In caso contrario le spese saranno tutte a carico del Gestore. Il tempo massimo di intervento per la verifica del livello di pressione, a partire dalla segnalazione o richiesta dall'Utente, il quale ha facoltà di presenziare alla prova di verifica o a delegare a tanto persona di propria fiducia, è fissato al massimo in giorni 15. ## 30. Strumenti di comunicazione Il Gestore, ove occorra, provvede ad informare, con tempestività, gli Utenti attraverso opportuni ed adeguati strumenti di comunicazione ed informazione anche multimediali, avvalendosi anche del supporto delle Associazioni dei Consumatori. ## 31. Continuità e servizio di emergenza La mancanza del servizio può essere imputabile solo a eventi di forza maggiore, a guasti o a manutenzioni necessarie per il corretto funzionamento degli impianti utilizzati o per garantire la qualità e la sicurezza del servizio, fornendo adeguate e tempestive informazioni all'utenza. Il Gestore indica come standard di qualità per la continuità del servizio il rapporto tra la somma dei tempi di sospensione del servizio ed il numero di interventi con un Tempo medio di intervento pari a Tmed= 5 ore ad intervento. Il Gestore si impegna ad attivare un servizio di emergenza sostitutivo alla distribuzione idrica quando i tempi di interruzione del servizio si stimano superiori alle 8 ore. La distribuzione alternativa avviene tramite servizio di autobotti per acqua potabile. Nel caso di mancanza del servizio di fornitura idrica per più di 48 ore continuative a causa di rotture di reti di distribuzione sarà costituita una ammenda che verrà stabilita tra l'ATO, il Gestore e le Associazioni dei Consumatori da versare in un fondo comune per le finalità del servizio. ## 32. Tempi di preavviso per interventi programmati Il Gestore indica come standard di qualità per il preavviso, secondo le modalità previste nella presente Carta, qualora si tratti di interventi programmati che comportano 23 una sospensione della fornitura, un tempo minimo di 3 giorni prima della interruzione del servizio. ## 33. Durata delle sospensioni programmate Il Gestore assicura che la durata massima delle sospensioni del servizio derivante da interventi programmati non sarà superiore alle 15 ore al giorno salvo l'intervento di imprevisti in corso d'opera dovuti a caso fortuito o forza maggiore. ## 35. Servizio preventivo di ricerca programmata delle perdite Il Gestore si impegna a monitorare capillarmente la risorsa idrica. Il Gestore sottopone le reti gestite ad un controllo di verifica mirato alla ricerca delle perdite, ed assume come indicatore di qualità il rapporto tra la lunghezza di rete verificata rispetto alla lunghezza totale delle reti gestite entro l'anno solare. Pertanto fissa come standard di qualità generale rispettivamente: - Per le reti di acquedotto 20%; - Per le reti fognarie 10%. ## 36. Crisi idrica per scarsità In caso di scarsità della risorsa idrica, prevedibile o in atto, dovuta a fenomeni naturali o a fattori antropici comunque non dipendenti dall'attività di gestione, il Gestore, con adeguato preavviso, (SMS, MAIL, TV, INTERNET, STAMPA) informerà l'utenza, proponendo all'Autorità competente, sentite le Associazioni dei Consumatori, le misure da adottare per coprire il periodo di crisi. Tali misure possono comprendere: - invito al risparmio idrico ed alla limitazione degli usi non essenziali; - utilizzo di risorse destinate ad altri usi; - limitazione dei consumi mediante riduzione della pressione in rete; - turnazione delle utenze. ## 37. Valutazione del Grado di Soddisfazione Il Gestore, al fine di verificare la qualità dei servizi resi, il grado di soddisfazione dell'Utente e gli eventuali interventi sulla qualità, acquisisce i giudizi dell'utenza. A tale scopo effettua, con cadenza periodica annuale e adeguati strumenti, rilevazioni campionarie che consentano di verificare, con la maggiore rispondenza possibile, l'effettivo grado di soddisfazione della utenza. Sulla base delle rilevazioni effettuate, il Gestore pubblica annualmente un rapporto sulla qualità del servizio e sulla valutazione del grado di soddisfazione dell'Utente e si impegna a renderlo disponibile agli Utenti medesimi con opportune forme di comunicazione. Per l'espletamento di tale attività il Gestore potrà avvalersi delle Associazioni dei Consumatori.
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Comune di Missanello (PZ)
2015-12-31
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PROCEDURE DI RECLAMO, MODALITÀ DI RIMBORSO E RISTORO
## 1. Procedure di reclamo L'Utente può esercitare il proprio diritto di reclamo con: - lettera in carta semplice indirizzata o consegnata presso gli Uffici Commerciali presenti sul territorio; - segnalazione a mezzo fax o e- mail; - apposito modello, in dotazione anche delle associazioni dei consumatori firmatarie, da compilare e sottoscrivere presso gli Uffici Commerciali presenti sul territorio; - registro dei reclami presso la sede del Gestore. sottoscritto dall'Utente. I moduli necessari per ogni richiesta, segnalazione e/o reclamo da formulare al Gestore saranno reperibili presso gli Uffici Commerciali presenti sul territorio, nonché sul sito internet aziendale (www.acquedottolucano.it). Nella predisposizione del reclamo, l'Utente deve fornire tutti gli estremi in suo possesso e, in ogni caso, per l'istruttoria di verifica e per le comunicazioni di merito, ha l'obbligo di descrivere i fatti e di allegare in fotocopia gli atti ovvero i documenti che risultassero necessari. Il Gestore riferisce in ogni caso all'utente, entro 30 giorni dal momento della presentazione del reclamo, l'esito degli accertamenti compiuti, indicando altresì i 27 termini entro i quali la stessa provvederà alla rimozione delle eventuali irregolarità riscontrate o al ristoro del pregiudizio arrecato. Per il calcolo dei giorni fa fede la data del protocollo di spedizione aziendale. Se la complessità del reclamo non consente il rispetto del tempo di risposta prefissato, l'Utente viene tempestivamente informato sullo stato di avanzamento della sua pratica e sui tempi ipotizzati di conclusione. ## 2. Rimborsi per mancato rispetto degli impegni Il Gestore prevede un indennizzo agli Utenti in caso di non rispetto degli standard, di seguito specificati, in misura forfettaria giornaliera di €. 2,00 per ogni standard specificato. A seguito della richiesta di rimborso avanzata dall'Utente, nei modi e nelle forme di cui al paragrafo precedente, il Gestore, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, sulla base dell'istruttoria d'ufficio, procederà al relativo indennizzo. È previsto l'indennizzo nel caso in cui, per cause dipendenti dal Gestore, non vengano rispettati i tempi massimi stabiliti per gli standard di seguito specificati: - IV.2.1.1 Preventivazione di € 2,00 - IV.2.1.2 Allacciamento alla rete idrica pubblica di € 2,00 - IV.2.1.3 Attivazione della fornitura di € 2,00 - IV.2.1.4 Riattivazione della fornitura di € 2,00 - IV.2.1.5 Cessazione della fornitura di € 2,00 - IV.2.1.6 Allacciamento alla pubblica fognatura di € 2,00 - IV.2.2.10 Risposta ai reclami di e/o rettifiche dei corrispettivi del servizio di € 2,00 - IV.2.3.4 Verifica del contatore di € 2,00 - IV.2.3.5 Verifica del livello di pressione di € 2,00 - IV.2.2.9 Risposta ad altre richieste scritte non altrove specificate degli utenti di € 2,00 In ottemperanza ai principi di trasparenza e di partecipazione, viene istituito: - Un tavolo permanente con le associazioni dei consumatori che si riunirà almeno due volte all'anno, - La Commissione Paritetica Conciliativa che assolve alle funzioni di favorire la presenza e l'attività delle associazioni dei consumatori con lo specifico obiettivo di tutela del cittadino/utente. Essa è composta da due componenti nominati uno dal Gestore e l'altro dall'Utente e da questi scelto all'interno di un elenco di conciliatori indicati da ciascuna Associazione dei Consumatori firmataria della presente Carta. L'esame dei reclami, afferenti le inadempienze del Gestore, rispetto agli impegni assunti con la presente Carta, viene deferito a questa Commissione solo e soltanto quando l'Utente si dichiari insoddisfatto degli esiti prodotti dalla sua istanza di reclamo e, pertanto, attivi la procedura di riesame del reclamo stesso davanti alla Commissione per il tramite delle Associazioni dei Consumatori firmatarie la presente Carta. Il deferimento alla Commissione non comporta oneri di spesa per l'Utente e per i conciliatori. La Commissione si riunisce presso la Sede del Gestore, o le sedi territorialmente competenti, entro 30 giorni dalla richiesta di deferimento. Le riunioni della Commissione non sono pubbliche. I dati le notizie e le informazioni fornite nel corso delle sedute, devono considerarsi riservate. La Commissione in ogni caso redige un verbale che viene successivamente comunicato all'utente attraverso l'associazione prescelta, il quale dovrà pronunciarsi al massimo entro sette giorni dalla notifica della proposta del verbale, viceversa si intenderà approvato. Con la sottoscrizione della domanda di conciliazione, secondo il modello allegato in Appendice, l'utente ed il Gestore si impegnano ad accettare integralmente le risultanze del verbale di conciliazione. ## 3. Organi di tutela esterni Le associazioni dei consumatori e degli Utenti, inserite nell'elenco di cui all'articolo 137 della Legge n.206/2005 (codice del consumo) e/o riconosciute dalla L.R. Basilicata n.40/2000, sono legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi cosi come disciplinato dalla vigente normativa, in caso di controversie non sanate presso gli organi di tutela interni, queste potranno essere devolute al giudice competente per materia e valore ai fini di una più efficace tutela collettiva ed individuale degli associati.
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Comune di Lavello (PZ)
2018-04-10
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Cos'è la Carta dei Servizi Sociali?
La carta dei servizi sociali è la formalizzazione di un "PATTO CON I CITTADINI" ed uno strumento di promozione della qualità dei servizi erogati dall'Amministrazione Comunale. È un documento nel quale si specificano le modalità di accesso ai servizi ponendo in primo piano le persone e i loro bisogni. Nel dibattito sulla terminologia da usare per definire i soggetti fruitori, si è ritenuto appropriato utilizzare il termine "cittadini" e non utenti o clienti, sottolineando la circolarità dell'azione e la partecipazione. Il contenuto della carta dei servizi sociali è stato condiviso parola per parola da tutti noi, che pertanto sottoscriviamo questo "patto". Il patto che si sottoscrive vuole: - garantire e migliorare la qualità dei servizi erogati; - avvicinare e quindi far partecipare gli utenti all'attività amministrativa; - tutelare i diritti dei cittadini da possibili disservizi. - dare informazioni utili riguardo alle attività del settore socio-assistenziale comunale; - descrivere i servizi forniti ai cittadini; - rendere trasparenti i tempi e le modalità di erogazione dei servizi; La Carta dei Servizi Sociali è suddivisa in 3 parti: - la prima parte è la Carta d'Identità dei Servizi, dove vengono riportati i principi ed i valori cui essa si ispira. - la seconda parte è dedicata alla presentazione dei servizi sociali erogati dal Comune, è impostata in modo discorsivo, per consentirne una più agevole lettura, ed è strutturata in moduli a schede. Ogni scheda è riferita ad un singolo settore di intervento, è contraddistinta da un colore che ne facilita la consultazione e contiene tutte le informazioni utili per l'intervento. - La terza parte è dedicata ad una serie di informazioni di carattere generale utili al cittadino per la comprensione della Carta e dei processi che determinano la risposta ai bisogni.
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Comune di Lavello (PZ)
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Principi Fondamentali
L'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Lavello garantisce una serie articolata di servizi ed interventi, coordinati tra loro, rivolti ai cittadini residenti, di ogni fascia d'età, con particolare riferimento alle persone in stato di bisogno e fragilità. L'Ufficio coordina interventi socio-assistenziali ed educativi che hanno come scopo la promozione, il mantenimento ed il recupero del benessere dei cittadini ed il pieno sviluppo delle persone nell'ambito dei rapporti familiari e sociali. Il funzionamento dell'Ufficio Servizi Sociali è garantito da operatori che lavorano in collaborazione tra loro e che sono operatori dotati delle necessarie competenze professionali, organizzative, gestionali ed amministrative. Tutti gli operatori coinvolti si impegnano affinché il livello qualitativo dei servizi erogati risponda in modo puntuale alle esigenze degli individui e del territorio. L'Ufficio Servizi Sociali si avvale dell'aiuto e della stabile collaborazione di altri soggetti del territorio che compongono la rete dei servizi: sanità, giustizia, terzo settore, ecc. La Carta dei Servizi è uno strumento per operare nel contesto, più ampio, dei Piani di Zona e per l'attuazione delle logiche del Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali. Con il riassetto degli Ambiti disposti dalla Legge Regionale n. 11/2008 il Comune di Lavello, dapprima inserito nell'Ambito di Zona "Alto Bradano", è stato incluso nel nuovo ambito socio territoriale "Vulture Alto Bradano" insieme ad altri diciotto Comuni: Atella, Banzi, Barile, Forenza, Genzano Di Lucania, Ginestra, Maschito, Melfi, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, Rapolla, Rapone, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Fele, Venosa. Nelle more del completamento delle procedure che daranno piena esecutività ai nuovi piani intercomunali, viene garantita la continuità dei servizi assicurati dall'Ambito Alto Bradano. I valori fondamentali, ispirati ai principi della Costituzione Italiana e condivisi da tutti gli operatori, sono: - Eguaglianza: L'erogazione dei servizi è ispirata al principio dell'eguaglianza dei diritti dei cittadini e nel rispetto delle disposizioni che disciplinano i diversi interventi. L'eguaglianza è intesa come divieto di ogni discriminazione di sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche ma non è intesa nel senso di assoluta uniformità delle prestazioni. Queste ultime variano in base alle esigenze personali, sociali ed economiche del cittadino, nel rispetto del progetto sociale che lo riguarda. - Imparzialità: Ogni cittadino deve essere trattato in maniera obiettiva e pertinente alle prestazioni, nel rispetto della legislazione vigente. - Rispetto: Ogni cittadino è assistito e trattato con premura, cortesia e attenzione nel rispetto della persona e della sua dignità. - Partecipazione: La partecipazione del cittadino, quale soggetto attivo alla prestazione del servizio, è garantita al fine di una migliore efficacia dell'intervento e nell'ottica di una stretta collaborazione con gli operatori del Servizio Sociale. - Valorizzazione: Viene riconosciuto al volontariato un ruolo propositivo, come portatore di stimoli e solidarietà sociale, come soggetto collaborativo nelle scelte di politiche sociali. Il Servizio persegue l'obiettivo di offrire al cittadino servizi di qualità con le risorse disponibili adottando soluzioni tecniche, organizzative e procedurali più adeguate allo scopo. Il Servizio si impegna a predisporre al proprio interno un costante aggiornamento della professionalità dei propri dipendenti rispetto ai ruoli ricoperti in modo tale che gli utenti possano trovare negli stessi interlocutori efficaci. Il Servizio si impegna a comunicare con i propri cittadini ponendo la massima attenzione alla semplicità ed alla comprensibilità del linguaggio utilizzato. Il Servizio si impegna, altresì, a curare in modo particolare il rispetto della dignità dei cittadini, tutelando la loro privacy e in particolar modo quella delle persone più svantaggiate. Il Servizio si impegna a fornire ai cittadini prestazioni, garantendo la massima visibilità e disponibilità, e ad informarli, su richiesta e dove la legge lo consente, sui procedimenti amministrativi che lo riguardano. La Carta dei Servizi garantisce ai cittadini adeguati standard di qualità. Attraverso questo documento, il Servizio ed il personale ad esso assegnato, assumono quali fattori di qualità dei servizi resi, la celerità nell'erogazione, il rispetto dei termini fissati, la chiarezza e la completezza delle informazioni, la facilità di accesso alle stesse, la partecipazione da parte dei cittadini al miglioramento dei servizi, la disponibilità e la cortesia degli operatori, la loro professionalità e competenza.
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Indirizzi e modalità di accesso
## Come contattare l'Ufficio servizi Sociali Comunale? L'Ufficio Servizi Sociali si trova a Lavello, in Largo Tuscania presso la sede del Centro Sociale "Michele Di Gilio" al piano terra. Il Servizio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13,30 e il martedì e il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30. ## A chi chiedere Informazioni sui servizi? Gli impiegati possono dare informazioni ed offrire risposte che riguardano questioni amministrative; su richiesta del cittadino, gli addetti forniscono il nominativo e il numero di telefono dell'Assistente Sociale e/o Psicologo ovvero acquisiscono tutti i dati utili affinché venga contattato dagli operatori sociali. Il cittadino può quindi telefonare per concordare un colloquio oppure può essere contattato dagli operatori sociali se ha rilasciato suoi recapiti. Dal momento in cui la persona entra in contatto con gli operatori sociali, l'appuntamento è fissato al massimo entro una settimana. Vi è anche la possibilità di rivolgersi all'Assistente Sociale direttamente e senza appuntamento, negli orari di apertura del servizio sopra indicati. Per particolari situazioni di disagio è possibile, su appuntamento, avvalersi della consulenza specialistica dello psicologo. L'Ufficio Servizi Sociali è raggiungibile anche telefonicamente ai numeri telefonici 0972 80225/80220 o di fax 0972 83755, ovvero all'indirizzo mail: servizisociali@comune.lavello.pz.it
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1. Segretariato Sociale
#### COSA OFFRE Lo scopo del servizio è quello di informare, orientare ed aiutare il cittadino nell'accesso ai servizi sociali. #### Cos'è Il Segretariato Sociale è un luogo di prima accoglienza e consulenza che il Servizio Sociale dei comuni offre al cittadino, con la finalità di: - assicurare: tempestività e immediatezza nell'accoglienza e nell'orientamento della persona; - promuovere: processi di inclusione sociale e di rimozione della cause di disagio; - ricomporre: la frammentarietà delle informazioni sulle risorse territoriali esistenti. Il Segretariato Sociale svolge funzioni di: - informazione generale sui servizi offerti da organismi pubblici e privati del territorio comunale e del Distretto Socio Sanitario; - consulenza e orientamento in ambito sociale, sanitario, educativo, lavorativo, formativo, ecc.; - accesso ai servizi: assume un ruolo di ascolto e di prima analisi della domanda; - raccordo con i settori specifici del servizio Sociale comunale; - monitoraggio della domanda Attraverso un colloquio individuale di Servizio Sociale il Segretariato: - recepisce il problema e individua il settore del Servizio Sociale che assumerà il compito di attivare il processo di aiuto e di formulare con l'utente il progetto globale di intervento; - fornisce tutte le notizie relative al richiesto servizio ed al suo funzionamento, con un ruolo specifico di accompagnamento, orientamento e avvio del processo di aiuto; - facilita l'accesso ai servizi territoriali, fornendo i riferimenti utili, se necessario anche attraverso sostegno e contatti diretti con operatori di altri servizi. #### A CHI È RIVOLTO A tutti i cittadini #### COME FARE Nei giorni feriali telefonando o recandosi presso gli Uffici Comunali, secondo il normale orario di Ufficio. Trattandosi di un servizio informativo, il cittadino presenterà solo i documenti che ritiene necessari per l'esame del suo problema. #### QUANTO COSTA Il Servizio è gratuito #### A CHI RIVOLGERSI - Assistente Sociale dott.ssa Anna Sciarra – tel. 097280225 - Assistente Sociale dott.ssa Michela Triggiani – tel. 097288367 ## 1.1 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE #### COSA OFFRE Lo scopo del servizio è quello di offrire consulenza psico-sociale in situazioni di bisogno, costruendo un percorso di aiuto per il superamento delle difficoltà. Presso il Servizio Sociale del Comune di Lavello è possibile richiedere l'intervento dell'Assistente Sociale per affrontare e risolvere necessità familiari e personali nelle diverse fasi della vita. In particolare, le prestazioni previste sono: - Informazioni complete in materia socio-assistenziale per l'accesso ai servizi; - Consulenza psico-sociale, valutazione del bisogno, definizione di un progetto di aiuto individualizzato, attivando la collaborazione con altri enti e servizi (A.S.P., Aziende Ospedaliere, ecc...) per il superamento del disagio; - Programmazione e monitoraggio di interventi in risposta ai bisogni socio-assistenziali (assistenza economica, assistenza domiciliare agli anziani, ai disabili ed ai minori, ecc.) - Sostegno e consulenza per le procedure di ricovero di anziani nelle Residenze Sanitarie Assistenziali; - Istruttoria delle richieste dei cittadini per l'accesso ai servizi. #### A CHI È RIVOLTO A tutti i cittadini #### COME FARE Telefonando o recandosi presso il Comune, durante il normale orario d'Ufficio. L'elenco dei documenti occorrenti per accedere al servizio è determinato di volta in volta dall'Assistente Sociale all'uopo interpellato. #### QUANTO COSTA Il Servizio è gratuito
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2.Servizio per le persone anziane e per le loro famiglie
## 2.1 Assistenza domiciliare Il servizio di assistenza domiciliare è compreso tra i servizi socio-assistenziali gestiti in forma associata, come in premessa meglio descritto, tra i comuni ricadenti nell'ambito Alto Bradano e precisamente: Lavello, Venosa, Maschito, Forenza, Montemilone, Banzi, Genzano di Lucania, Ginestra e Palazzo San Gervasio. Il Comune di Lavello, fino all'avvio del nuovo ambito di zona Vulture Alto Bradano, è Capo Area dei servizi in favore degli anziani e, come tale, è responsabile della gestione del servizio, curandone gli aspetti amministrativi (gare di appalto con le cooperative sociali, rapporti con la cooperativa affidataria, pagamento corrispettivi, cura delle entrate da quote contributive dai propri utenti e da compartecipazione degli altri comuni per la parte non finanziata dal fondo regionale). Gli interventi di assistenza domiciliare sono diretti a persone o a nuclei familiari in situazioni di disagio o di parziale o totale non autosufficienza che non sono in grado, anche temporaneamente di garantire il soddisfacimento delle esigenze personali, domestiche e relazionali, con lo scopo di salvaguardare l'autonomia degli individui e la loro permanenza nel proprio nucleo familiare o nella propria residenza, nonché per elevare la qualità della vita degli stessi e per evitare il fenomeno dell'isolamento e dell'emarginazione sociale. Le prestazioni socio-assistenziali consistono in attività di aiuto domestico, ed altri interventi connessi alla vita quotidiana, in attività di segretariato sociale, e più in generale in ogni attività diretta al sostegno della personalità e all'integrazione nella vita sociale comunitaria. Gli interventi, di norma, sono di natura temporanea e finalizzati a liberare la persona anziana dalle condizioni soggettive, oggettive che hanno determinato il ricorso al servizio di assistenza domiciliare, in vista di una più completa emancipazione verso percorsi di partecipazione attiva alla vita comunitaria. #### A CHI È RIVOLTO Hanno diritto ad accedere al servizio generalmente i cittadini ultrasessantacinquenni residenti nel Comune di Lavello che vivano da soli o con il coniuge che non può prendersi cura dell'altro e ove la rete parentale sia inesistente o insufficiente. #### COME FARE Gli interessati presentano la richiesta all'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Lavello, ubicato presso il Centro Sociale "M. Di Gilio", presentandosi direttamente o tramite un parente. Gli operatori sociali effettuano il colloquio e la visita domiciliare per predisporre il piano di intervento. In seguito gli operatori del Servizio Sociale redigono il Piano Personalizzato e avviano il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) insieme alla Cooperativa Sociale che gestisce il Servizio. #### QUANTO COSTA Gli utenti compartecipano al costo del servizio in quota percentuale ed in misura diversa in base all'attestazione ISEE in corso di validità. Le fasce di contribuzione al costo sono stabilite annualmente dalla Giunta Comunale. Su segnalazione motivata dei servizi sociali potranno essere concesse dalla Giunta Comunale esenzioni totali o parziali dal pagamento delle tariffe, in presenza di evidenti situazioni di disagio personale, familiare, economico. ## 2.2 STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI #### COSA OFFRE Le persone anziane che, anche temporaneamente, non possono vivere presso la propria abitazione, hanno a disposizione diverse soluzioni residenziali, in base alle specifiche esigenze (Case di Riposo per Anziani, Residenze Socio-Assistenziali) dove è possibile mantenere la propria autonomia pur usufruendo di assistenza continua. #### A CHI È RIVOLTO Persone di età superiore a 64 anni, residenti nel Comune di Lavello, che non possono essere assistite adeguatamente in casa. #### COME FARE Presso l'Ufficio dei Servizi Sociali viene garantita un'immediata informazione sulle diverse opportunità residenziali per capire quale sia la più idonea alla propria situazione. Il progetto individualizzato viene elaborato entro venti giorni. #### QUANTO COSTA Gli utenti versano il costo del servizio secondo le tariffe fissate dalla struttura e/o in quota percentuale in misura diversa in base all'attestazione ISEE in corso di validità ## 2.3 LABORATORIO DI COMUNITÀ PER ANZIANI #### COSA OFFRE Il Laboratorio di Comunità per gli anziani, gestito dalla "Consulta degli Anziani" rappresentativa di tutte le associazioni di anziani presenti sul territorio comunale, si configura come un servizio territoriale a beneficio dell'intera Comunità. Il Laboratorio svolge attività di produzione culturale, educative, di animazione, destinate a tutti i cittadini. #### A CHI È RIVOLTO Persone di età superiore a 64 anni e tutti i cittadini, senza distinzione di età o genere. #### COME FARE Presentando domanda al Centro Sociale Anziani, situato in Largo Tuscania- Lavello Le iscrizioni al Laboratorio di Comunità per gli anziani potranno essere presentate in qualsiasi momento. #### QUANTO COSTA L'iscrizione al Laboratorio è completamente gratuita. ## 2.4 CENTRO DIURNO ANZIANI #### COSA OFFRE Presso il Centro Sociale "Michele Di Gilio" con sede in Lavello in Largo Tuscania è ospitato il Centro Diurno per Anziani, un luogo di aggregazione attraverso il quale l'Amministrazione Comunale si propone di combattere l'isolamento e l'emarginazione delle persone anziane favorendo i rapporti di comunicazione interpersonale #### A CHI È RIVOLTO L'utenza del Centro Sociale Anziani è rappresentata principalmente da anziani autosufficienti di ambo i sessi. Il Centro è gestito da un Comitato di Gestione nominato dal Sindaco che resta in carica per l'intero mandato amministrativo #### COME FARE Le iscrizioni al Centro Sociale Anziani potranno essere presentate in qualsiasi momento. #### QUANTO COSTA L'iscrizione al Centro è completamente gratuita, salvo l'autofinanziamento di attività non coperte da contributi pubblici.
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3.SERVIZI ALLE PERSONE DISABILI
## 3.1 ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI #### COSA OFFRE È un servizio rivolto ad adulti e minori disabili, finalizzato a salvaguardare l'autonomia delle persone e la permanenza nel proprio nucleo familiare, mediante l'erogazione di prestazioni socio-assistenziali, quali: cura della persona, aiuto domestico, preparazione dei pasti, incombenze extradomestiche, interventi socio-educativi. #### A CHI È RIVOLTO Possono accedervi persone in situazione di handicap in possesso di certificazione idonea, ai sensi dell'art. 3 della legge 5 febbraio 1992 n.° 104, residenti nel Comune di Lavello. #### COME FARE Gli interessati inoltrano istanza all'Ufficio Socio-Assistenziale, corredata dei documenti di seguito indicati: - Certificazione ISEE in corso di validità; - Copia del verbale di riconoscimento dell'invalidità; - Copia del verbale di accertamento dello stato di handicap (ai sensi della legge n.° 104/92). Gli Operatori Sociali entro una settimana effettuano il colloquio e la visita domiciliare per predisporre il piano di intervento. La richiesta viene poi inoltrata al Comune Capo-Area dell'Ambito di Zona Alto Bradano, Montemilone, per il rilascio della relativa autorizzazione. In seguito gli Operatori Sociali redigono il Piano Personalizzato e predispongono l'avvio dell'assistenza domiciliare insieme alla Cooperativa Sociale che gestisce il Servizio. #### QUANTO COSTA Per l'anno corrente non è prevista alcuna compartecipazione a carico degli utenti, essendo il servizio finanziato in buona parte dall'Ambito e per la restante parte (10%) con fondi comunali, come stabilito dalla Conferenza dei Sindaci dei Comuni dell'Ambito di Zona Alto Bradano ## 3.2 CONTRIBUTO ECONOMICO NEFROPATICI #### COSA OFFRE È un contributo economico concesso dalla Regione Basilicata (L.R. n. 30/81 e L.R. 23.11.2004, n. 23) ed erogato dal Comune di residenza del cittadino affetto da nefropatia cronica e soggetto ad emodialisi o che è stato sottoposto a trapianto renale. #### A CHI È RIVOLTO Viene riconosciuto ai cittadini, affetti dalle predette patologie, residenti nel Comune di Lavello, che, ai sensi della Legge Regionale n. 47 del 27/10/2015, presentino i requisiti economici per l'accesso ai precitati benefici. È necessario che al richiedente sia stata riconosciuta da una struttura pubblica la nefropatia cronica, che sia soggetto ad emodialisi o che si sia stato sottoposto a trapianto renale. #### COME FARE È necessario inoltrare l'istanza su modulo appositamente predisposto dal Comune di Lavello a cui va allegata la seguente documentazione: - Certificato Medico rilasciato dalla struttura pubblica, attestante la diagnosi; - Attestazione di calcolo ISEE in vigore al momento della presentazione della domanda - Eventuale atto di delega alla riscossione delle spettanze con il relativo codice fiscale del delegato; - Decreto di autorizzazione rilasciato dal giudice tutelare che autorizzi alla riscossione il genitore di un beneficiario che sia minorenne o in tutela. Si può presentare la richiesta in qualsiasi momento, quando ne ricorrano i presupposti. ## 3.3 CONTRIBUTO ECONOMICO TALASSEMICI #### COSA OFFRE È un contributo economico concesso dalla Regione Basilicata (LL.RR. n. 22/82 e 26/89) ed erogato dal Comune di residenza del cittadino affetto da talassemia ed altre malattie del sangue, nonché sottoposti a trapianto del midollo osseo o che necessitano di interventi terapeutici e di controllo in forma continuativa. #### A CHI È RIVOLTO Viene riconosciuto ai cittadini, affetti dalle predette patologie, residenti nel Comune di Lavello, che, ai sensi della Legge Regionale n. 47 del 27/10/2015, presentino i requisiti economici per l'accesso ai precitati benefici. Le patologie per le quali è possibile accedere al contributo sono: Beta Talassemia Maior (Morbo di Coley classico), Beta Talassemia Minor nella forma anemica, AlfaTalassemia Maior. Tra le Emolinfopatie maligne rientrano le seguenti patologie: le sindromi mieloproliferative (leucemie acute e croniche); i linfomi; i mielomi (plasmocitoma); la trombocitemia essenziale; la mielofibrosi; l'aplasia severa; la sindrome di Wallderstromm; la mielodisplasia; le forme preleucemiche (AREB) che richiedono trasfusioni; le immunodeficienze congenite o acquisite gravi; le emofilie. #### COME FARE Inoltrando l'istanza su modulo appositamente predisposto dal Comune di Lavello a cui va allegata la seguente documentazione: - certificato medico rilasciato dalla struttura pubblica, attestante la diagnosi; - Attestazione di calcolo ISEE in vigore al momento della presentazione della domanda - eventuale atto di delega alla riscossione delle spettanze con il relativo codice fiscale del delegato; - decreto di autorizzazione rilasciato dal giudice tutelare che autorizzi alla riscossione il genitore di un beneficiario che sia minorenne o in tutela. La domanda può essere presentata in qualunque periodo dell'anno, quando ne ricorrono i presupposti. ## 3.4 PRESTAZIONI IN FAVORE DI AUDIOLESI E VIDEOLESI #### COSA OFFRE È l'erogazione di contributi economici inerenti il pagamento della retta per il soggiorno presso istituzioni specializzate per il conseguimento di un titolo di studio e/o specialistico (anche universitario o di formazione professionale). Tali contributi economici sono riferiti al pagamento dei servizi di tipo socio-assistenziale, educativo e formativo #### A CHI È RIVOLTO Persone con disabilità - audiolesi e videolesi - beneficiarie di prestazioni socio assistenziali attribuite alle Province, ai sensi dell'art. 5 della legge 18 marzo 1993 n. 67 #### COME FARE Gli interessati inoltrano istanza all'Ufficio Socio-Assistenziale corredata dai documenti di seguito indicati: - Stato di famiglia; - Copia della certificazione sanitaria rilasciata dall'apposita commissione, ai sensi della legge 104/92, attestante lo stato di disabilità; - Attestazione ISEE in vigore al momento della presentazione della domanda; - Dichiarazione sostitutiva, ai sensi di legge, attestante l'eventuale concessione di contributi a qualunque titolo erogati da altri enti pubblici per lo stesso beneficio - Attestazione dell'istituzione ospitante attestante l'iscrizione e la frequenza scolastica o universitaria. Gli Operatori Sociali predispongono, in collaborazione con l'utente e i familiari, un progetto di vita finalizzato al superamento della condizione di bisogno. Il contributo economico concesso sarà corrisposto all'istituzione specializzata ospitante per consentire al beneficiario il conseguimento di un titolo di studio. La domanda va presentata almeno 60 giorni antecedenti la data di scadenza prevista per l'iscrizione al percorso di Studi. ## 3.5 CONTRIBUTO ECONOMICO PER AUTO ADATTATE #### COSA OFFRE È un beneficio economico, previsto dall'art. 27 della Legge 5.2.1992, n. 104 che stabilisce testualmente "a favore dei titolari di patente di guida delle categorie A, B, C speciali, con incapacità motorie permanenti, le unità sanitarie locali contribuiscono alla spesa per la modifica degli strumenti di guida, quale strumento protesico extra-tariffario, nella misura del 20 per cento, a carico del bilancio dello Stato", per l'adattamento di veicoli privati destinati a persone con disabilità motoria. Il contributo viene erogato per un solo autoveicolo o per l'adattamento dello stesso, nel corso di un quadriennio decorrente dalla data di acquisto. Il contributo è finalizzato a favorire la mobilità privata: - delle persone titolari di patente speciale e con incapacità motorie permanenti, attraverso l'adattamento degli strumenti di guida; - delle persone riconosciute nella situazione di handicap con connotazione di gravità, di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge 104/92, attraverso l'adattamento di autoveicoli privati destinati al loro trasporto. - Il contributo può riguardare: - l'adattamento agli strumenti di guida che devono risultare dalla carta di circolazione collegata permanentemente all'autoveicolo; - l'adattamento alla carrozzeria del veicolo destinato abitualmente al trasporto di una persona riconosciuta nella situazione di handicap con connotazione di gravità di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge 104/92; #### A CHI È RIVOLTO Ai cittadini con disabilità motoria e con handicap grave. #### COME FARE Di norma la domanda va presentata alla ASL territorialmente competente che corrisponde al cittadino il contributo pari al 20% della spesa sostenuta e documentata e provvede al inoltrare al Comune di Lavello la richiesta di erogazione dell'ulteriore contributo, corrispondente al 70% delle spese sostenute per l'adattamento del veicolo, che non potrà, in ogni caso, superare l'importo massimo di € 1.033,00. È possibile inoltrare le istanze in qualsiasi momento dell'anno. ## 3.6 ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE #### COSA OFFRE Entro il 1 marzo di ogni anno è possibile presentare, all'Ufficio Sociale Comunale, ai sensi dell'art. 9 della legge 9 gennaio 1989, n. 13 e della L.R. 7/97, le domande per accedere ai contributi statali e regionali a fondo perduto per favorire l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati fino ad un massimo di € 15.493,71 o di € 20.658,28 in caso di ascensore condominiale. Possono presentare le domande, relativamente all'abitazione o al condominio in cui risiedono abitualmente, i cittadini portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti, ivi compresa la cecità, ovvero quelle relative alla deambulazione o alla mobilità. Le domande devono contenere la descrizione delle opere e la spesa prevista e devono essere corredate dalla certificazione medica attestante l'handicap del richiedente o dalla copia del verbale di riconoscimento della invalidità rilasciato dalla competente commissione medica presso la A.S.L. di appartenenza. Devono inoltre contenere la dichiarazione dalla quale risultino l'ubicazione della propria abitazione, l'esistenza delle barriere architettoniche, le difficoltà di accesso e mobilità interna, l'eventuale erogazione di altri contributi concessi a qualsiasi titolo per la realizzazione della stessa opera. Entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base dei criteri stabiliti dalla precitata normativa, sarà redatta la graduatoria delle domande ritenute ammissibili che verranno trasmesse alla Regione Basilicata per il relativo finanziamento. #### A CHI È RIVOLTO La richiesta di contributo viene presentata dal disabile, e/o da chi esercita la patria potestà o la tutela dello stesso, che sia residente a Lavello e la cui abitazione sia qui situata. #### COME FARE Il modello può essere ritirato presso l'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Lavello o scaricato dal sito della Regione Basilicata (www.basilicatanet.it) Dipartimento Infrastrutture e Opere Pubbliche o dal sito del Comune di Lavello servizisociali@comune.lavello.pz.it La richiesta va presentata entro il 1° marzo di ogni anno presso il Comune di residenza; se pervenuta dopo tale data rientrerà nel fabbisogno del Comune per l'anno successivo. ## 3.7 ACQUISTO DI STRUMENTI INFORMATICI #### COSA OFFRE È possibile richiedere un contributo per l'acquisto di strumenti informatici per i disabili residenti in Basilicata. Il contributo concesso, previsto dalla L.R. 7/97, è pari al 50% della spesa effettivamente sostenuta fino ad un massimo di € 600,00. Il contributo è finalizzato all'acquisto di un personal computer (postazione base: unità centrale, monitor, tastiera, mouse, casse, stampante) oltre ad accessori giustificati da specifiche patologie (tastiera braille, ecc.). #### A CHI È RIVOLTO A cittadini residenti nel Comune di Lavello, portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di natura motoria, visiva, uditiva, del linguaggio o disabilità intellettiva, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 74% o, per i minori, con impossibilità a svolgere i compiti della propria età. Gli adulti richiedenti non devono aver compiuto il sessantesimo anno di età alla data della presentazione della domanda. #### COME FARE Il modello può essere scaricato on line dal sito della Regione Basilicata nella sezione Giunta-Dipartimento Infrastrutture e mobilità-Modulistica oppure lo si può richiedere presso l'Ufficio Servizi Sociali. La richiesta va presentata entro il 31 marzo di ogni anno alla Regione Basilicata; se presentata oltre tale data rientrerà nel bando dell'anno successivo. ## 3.8 TRASPORTO PRESSO STRUTTURE RIABILITATIVE #### COSA OFFRE Il Comune di Lavello mette a disposizione un apposito mezzo per il trasporto di persone disabili che necessitano di essere accompagnate presso le strutture locali per i servizi riabilitativi, sia in caso di patologie croniche che di stati di inabilità temporanea (infortuni, incidenti, ecc...) negli orari compatibili con quelli d'ufficio. #### A CHI È RIVOLTO Possono accedervi persone residenti nel Comune di Lavello in situazione di handicap anche temporaneo e di disagio economico, che non abbiano la possibilità di farsi accompagnare da un familiare presso le strutture riabilitative esistenti sul territorio. Per quanto riguarda l'accompagnamento presso le strutture ospedaliere, la CRI assicura il trasporto solo per coloro che vengano segnalati dall'assistente sociale, dopo aver verificato l'effettiva ed indifferibile necessità ed il rispetto delle condizioni previste dall'apposita convenzione tra il Comune di Lavello ed il precitato Comitato. #### COME FARE Gli interessati inoltrano istanza all'Ufficio Socio-Assistenziale, corredata dei documenti di seguito indicati: - Certificazione ISEE in corso di validità; - Dichiarazione che non esistono familiari in grado di provvedere al trasporto del disabile presso la struttura riabilitativa; - Piano orario del trattamento riabilitativo rilasciato dalla struttura. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito ## 3.9 I DIRITTI DELLA PERSONA DISABILE #### COSA OFFRE Al Servizio Sociale ci si può rivolgere per conoscere ed avere chiarimenti riguardo alle norme che tutelano i diritti delle persone disabili e che prevedono facilitazioni oppure possibilità di inserimento e di integrazione sociale.
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4.MINORI E GIOVANI
## 4.1 ASILO NIDO #### COSA OFFRE L'Asilo Nido comunale, ubicato in Via Verdi, è un servizio educativo rivolto ai bambini e alle bambine di età compresa fra tre mesi e tre anni, aperto dal mese di settembre fino a luglio di ogni anno, dalle ore 8,00 alle 16,00 dal lunedì dal venerdì. L'Asilo Nido si propone come supporto per la famiglia, nell'intento di offrire un contributo originale al processo di crescita dei bambini. Questi, nel rapporto continuativo con adulti diversi dai genitori (puericultrici e personale ausiliario) e con i coetanei, possono trovare risorse significative per il loro sviluppo affettivo, cognitivo e sociale. Il numero massimo di iscrizioni consentite viene annualmente stabilito e comunicato tramite apposito avviso che viene pubblicato nel mese di maggio di ogni anno. Un apposito regolamento disciplina il funzionamento, i criteri e le modalità di ammissione al servizio, per la determinazione delle tariffe, ecc... #### A CHI È RIVOLTO Possono usufruire del servizio i bambini in età compresa tra i tre mesi, alla data del 1 settembre, ed i tre anni. La disponibilità effettiva dei posti è vincolata al rispetto del rapporto bambini-puericultrici secondo le vigenti disposizioni normative in materia. #### COME FARE Solitamente nel mese di maggio di ogni anno si provvede a pubblicare un bando per le iscrizioni relative all'anno successivo. Le domande vanno presentate all'Ufficio Servizi Sociali che, alla scadenza del termine, predispone l'atto di ammissione ed, eventualmente, la graduatoria, nel caso di domande superiori alla disponibilità dei posti. La graduatoria avrà validità annuale e potrà essere utilizzata per nuove ammissioni ove, in corso d'anno, si registrino disponibilità di posti. Esaurita la graduatoria, in caso di ulteriori disponibilità, sarà possibile disporre l'ammissione su semplice richiesta, secondo l'ordine di presentazione. #### QUANTO COSTA Le tariffe mensili di frequenza relative all'anno scolastico 2017/2018, differenziate in relazione ai valori dell'ISEE Indicatore della Situazione Economica Equivalente, sono le seguenti: - ISEE > 25.000,01 euro: 260,00 euro mensili - ISEE tra 12.000,01 e 25.000,00: 220,00 euro mensili - ISEE tra 0.00 e 12.000 euro: 200,00 euro mensili È prevista una riduzione delle suddette tariffe nella misura del 30% in caso di più utenti appartenenti allo stesso nucleo familiare. ## 4.2 ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI #### COSA OFFRE Il servizio è un intervento di assistenza socio- educativa domiciliare a sostegno di famiglie in difficoltà con minori. L'intervento si configura come un servizio che ha lo scopo di garantire il diritto del minore ad essere cresciuto ed educato nel proprio ambiente familiare(L 184/83) mirando al rafforzamento delle figure parentali e il recupero delle risorse della famiglia stessa. Il servizio viene erogato a seguito di una valutazione da parte degli operatori del S.S. del reale stato di bisogno del minore e della famiglia, successivamente viene definito il "progetto individualizzato" specificando le modalità di intervento, le azioni e i tempi. Il servizio viene prestato da operatori qualificati presso il domicilio di minori in difficoltà; tale servizio può essere realizzato anche su disposizione del Giudice del Tribunale per i Minorenni con decreto di affidamento al Servizio Sociale. #### A CHI È RIVOLTO Possono richiedere il servizio le famiglie con minori residenti nei Comuni dell'Ambito che si trovano in uno stato di bisogno determinato da difficoltà del nucleo familiare a svolgere la funzione educativa; le famiglie che sono residenti in zone di decentramento cittadino; i minori sotto tutela dell'Autorità Giudiziaria. #### COME FARE Per accedere al servizio basta recarsi presso la sede comunale dell'Ufficio dei Servizi Sociali dell'Ente per avere un primo colloquio con gli operatori sociali. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per i cittadini ## 4.3 ADOZIONE NAZIONALE #### COSA OFFRE L'adozione è un provvedimento che riguarda i minori per i quali il Tribunale per i Minorenni ha dichiarato lo stato di adottabilità in conseguenza della loro condizione di abbandono perché privi di assistenza morale e materiale da parte dei genitori, o dei parenti tenuti per legge ad occuparsene. L'adozione è un atto giuridico permesso ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni che intendono adottare un minore. Si parla di adozione nazionale quando il minore viene dichiarato adottabile da un tribunale per i minorenni del territorio nazionale. Il Tribunale per i Minorenni incarica i servizi sociali di conoscere la coppia e di valutare le potenzialità genitoriali raccogliendo informazioni sull'ambiente familiare, la situazione personale e sociale dei coniugi. La legge 184/83 sull'adozione prevede che le indagini, da parte del Servizio Sociale, sulla coppia siano completate entro 120 giorni dall'invio della documentazione relativa ai coniugi da parte del Tribunale per i Minorenni e a seguito delle quali è richiesto l'invio della relazione. L'indagine consiste in una serie di colloqui da parte dei coniugi con gli operatori psico-sociali e riguarda " la capacità di educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l'ambiente familiare dei richiedenti, i motivi per i quali questi ultimi desiderano adottare minori" (art.22 L. 184/1983). Il Giudice esaminerà la relazione inviata dall'Ente locale e disporrà l'idoneità o meno. #### A CHI È RIVOLTO Possono chiedere l'adozione nazionale coppie unite in matrimonio da almeno tre anni; tra i coniugi non deve sussistere separazione personale neppure di fatto. Il periodo dei tre anni può essere raggiunto computando anche un eventuale periodo di convivenza pre-matrimoniale more uxorio. La differenza di età tra gli adottanti e l'adottato deve essere compresa dai 18 ai 45 anni. #### COME FARE Le coppie di coniugi devono fare domanda di adozione nazionale al Tribunale per i Minorenni, i moduli di domanda possono essere richiesti nella cancelleria adozioni del Tribunale per i Minorenni o presso la sede del Servizio Sociale del Comune. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per i cittadini ## 4.4 ADOZIONE INTERNAZIONALE #### COSA OFFRE Si parla di adozione internazionale quando lo stato di abbandono e di adottabilità di un minore viene dichiarato dall'autorità di un Paese estero. La procedura di adozione internazionale prevede una prima fase da svolgersi in Italia. Come per l'adozione nazionale, anche per quella internazionale, il Servizio Sociale compie un' indagine di natura psico-sociale a seguito della quale invia relazione al Tribunale che valuterà l'idoneità della coppia ad adottare un bambino. Una volta che la coppia ha ricevuto l'idoneità si rivolge ad un Ente autorizzato che la segue per la procedura all'estero. L'ultima tappa prevede che la coppia si rechi nel Paese ad incontrare il bambino a cui è stata abbinata. Se gli incontri tra la coppia e il bambino hanno esito positivo la procedura si conclude con il rientro in Italia della nuova famiglia. La coppia dopo aver ricevuto il decreto d' idoneità ha un anno di tempo per rivolgersi ad un Ente autorizzato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali per attivare il percorso di adozione nel Paese straniero. L'Ente ha il compito di svolgere la pratica all'estero ed in Italia fino al completamento del percorso di adozione, occupandosi anche delle pratiche post-adottive nel caso siano richieste dal Paese di origine del bambino. Quando i genitori rientrano in Italia con il bambino adottato devono occuparsi di alcune pratiche burocratiche che riguardano la permanenza nel territorio italiano del minore affinché l'adozione sia perfezionata. #### A CHI È RIVOLTO Possono richiedere l'adozione internazionale le coppie unite in matrimonio da almeno tre anni; tra i coniugi non deve sussistere separazione personale neppure di fatto. Il periodo dei tre anni può essere raggiunto computando anche un eventuale periodo di convivenza pre-matrimoniale more uxorio. La differenza di età tra gli adottanti e l'adottato deve essere compresa dai 18 ai 45 anni. #### COME FARE Le coppie di coniugi devono fare domanda di adozione nazionale al Tribunale per i Minorenni. I moduli di domanda possono essere richiesti nella cancelleria adozioni del Tribunale per i Minorenni o presso la sede del Servizio Sociale del Comune. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per i cittadini ## 4.5 AFFIDAMENTO FAMILIARE #### COSA OFFRE L'affido familiare, regolamentato dalla legge n. 184/83 è un provvedimento temporaneo adottato dal Tribunale per i Minorenni e dal Servizio Sociale quando il minore è privo di un ambiente familiare idoneo in cui i momenti di disagio e di particolare difficoltà non si concretizzano in una forma esplicita di abbandono morale e materiale dei figli, ma in cui un ulteriore permanenza nella famiglia d'origine potrebbe incidere negativamente sul loro sviluppo psicofisico. É un servizio che mira ad offrire al minore l'opportunità di essere affidato a una famiglia e/o persona singola, in grado di garantire un ambiente idoneo per la sua crescita armonica in attesa di un cambiamento del suo nucleo d'origine. L'affidamento familiare è un intervento di aiuto e sostegno, che si attua per sopperire al disagio e alla difficoltà di un minore e della sua famiglia che non è in grado di occuparsi delle sue necessità affettive ed educative. Tale intervento è disposto dall'Autorità Giudiziaria quando manca il consenso dei genitori, mentre nel caso contrario è disposto dal Servizio Sociale del Comune. È compito del Servizio Sociale verificare l'idoneità delle persone disponibili all'affidamento e offrire loro un percorso formativo ed informativo. #### A CHI È RIVOLTO Possono richiedere il servizio coppie con o senza figli, sposate o conviventi, persone singole presenti nei comuni dell'Ambito, capaci di compiere un gesto di accoglienza e un'opera di solidarietà. #### COME FARE Per accedere al servizio è necessario rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali del comune. Successivamente sarà compito degli operatori attivare la rete d'intervento necessaria a realizzare il progetto d'affido. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per i cittadini ## 4.6 INTERVENTI A TUTELA DEI MINORI #### COSA OFFRE Vi sono situazioni in cui un minorenne (bambino o adolescente) vive uno stato di disagio psicologico e/o sociale, a volte anche grave, tale da mettere in serio pericolo il suo normale percorso di crescita. In questi casi intervengono l'Assistente Sociale e la Psicologa del Servizio Sociale che si adoperano al fine di garantire, nei tempi necessari, condizioni di maggior benessere per il minore e cercano di rimuovere, laddove è possibile, le condizioni che hanno determinato il disagio della persona minorenne all'interno del suo contesto di vita. Nei loro interventi gli operatori sono prima di tutto attenti al bambino o all'adolescente e si impegnano a sostenere ed aiutare il suo nucleo familiare, affinché la situazione di disagio trovi nel tempo una risoluzione ed il minore possa continuare a vivere nella sua famiglia, fuori da una condizione di rischio. Nel caso in cui gli operatori valutino che sia necessario intervenire urgentemente, oppure nel caso in cui non vi sia collaborazione da parte dei familiari al progetto di aiuto al minore e venga valutato un pregiudizio per lo stesso, la situazione viene segnalata all'Autorità Giudiziaria (il Tribunale per i Minorenni), che interverrà con un proprio provvedimento (decreto). Gli operatori sociali dovranno osservare quanto previsto nel decreto del Tribunale. Tra i possibili interventi previsti dal decreto potrà anche essere necessario l'inserimento dei minori in difficoltà in strutture o comunità selezionate, in modo tale da fornire al minore un adeguato ambiente di crescita. #### A CHI È RIVOLTO Minori che vivono in uno stato di disagio anche grave in grado da mettere in serio pericolo il loro normale percorso di crescita e/o sottoposti a provvedimenti del Tribunale per i Minorenni. #### COME FARE Su disposizione del Tribunale per i Minorenni o su segnalazione dei diversi interlocutori del Servizio Sociale territoriale: medico di base, scuola, servizi sanitari, ecc... #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per l'utente. ## 4.7 SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITÀ FAMILIARI #### COSA OFFRE Il servizio è rivolto ai genitori per prevenire e contrastare il disagio e le difficoltà connesse al ruolo educativo. La genitorialità è il risultato di una relazione triadica madre-padre-figlio, essa è condizionata dai modelli culturali, dalla personalità del genitore dalle relazioni e dalla capacità di cogenitorialità, di conseguenza lo sviluppo del bambino è influenzato dalle dinamiche di genitorialità paterna e materna. Il sostegno alla genitorialità, dunque, facilita la formazione di un'identità genitoriale finalizzata ad una scelta consapevole e responsabile della maternità e paternità. Il servizio prevede attività di sostegno alla coppia genitoriale nel rapporto con i figli, all'interno di un contesto relazionale sano, a tutela delle esigenze affettive ed educative dei figli. #### A CHI È RIVOLTO Il servizio si rivolge alle persone che ne fanno richiesta autonomamente e/o alle famiglie in carico presso i servizi sociali per le quali viene richiesto l'intervento dai Tribunali competenti. #### COME FARE Per accedere al servizio è necessario rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali del comune. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito per l'utente. ## 4.8 CENTRO ESTIVO PER L'INFANZIA #### COSA OFFRE Il "Centro estivo per l'infanzia" è un'attività ludico ricreativa che si propone di offrire al minore l'opportunità di usufruire di uno spazio ludico per vivere un'esperienza relazionale significativa con coetanei ed adulti oltre che offrire un sostegno alle famiglie. Le attività vengono svolte durante il mese di luglio dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 13.00. Sono previste attività ludico – educative, di manipolazione, di movimento, di linguaggio, di finzione, di coinvolgimento delle figure significative per i minori. Le attività del Centro Estivo vengono affidate a giovani volontari, appositamente formati, con il coordinamento e la supervisione di personale fornito da cooperative specializzate che si occupano dell'assistenza in favore dei minori. #### A CHI È RIVOLTO Minori di età compresa tra i 3 e i 6 anni, figli, in via prioritaria di mamme lavoratrici, proprio per offrire un sostegno alle famiglie, oltre che allo stesso minore. Per usufruire del servizio i genitori presentano, nel mese di giugno, di ogni anno apposita richiesta sui modelli predisposti dall'ufficio Servizi Sociali. #### COME FARE Per usufruire del servizio i genitori presentano, nel mese di giugno, di ogni anno apposita richiesta sui modelli predisposti dall'ufficio Servizi Sociali #### QUANTO COSTA È prevista generalmente una piccola quota di ammissione (max. € 10,00) per ogni partecipante, finalizzata all'acquisto del materiale da utilizzare per le attività.
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5. SOSTEGNI ECONOMICI
## 5.1 ASSEGNO AI NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO TRE FIGLI MINORI #### COSA OFFRE È un contributo economico rivolto alle famiglie numerose con almeno tre figli minori, introdotto dalla legge 448/1998, art. 65. L'importo dell'assegno viene definito di anno in anno a seguito di adeguamento ISTAT: per l'anno 2017 è pari ad € 141,30 mensili per tredici mensilità. Per avere diritto al beneficio il nucleo familiare del richiedente deve possedere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) che, per l'anno 2017, non superi il valore di € 8.555,99. #### A CHI È RIVOLTO L'assegno può essere richiesto da: - cittadini italiani o stranieri comunitari - cittadini stranieri titolari dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria; - cittadini extracomunitari soggiornanti di lungo periodo (articolo 13 della legge del 6 agosto 2013, n. 97 e circolare INPS n. 5 del 15 gennaio 2014). In particolare: - il genitore naturale e/o adottivo, e/o preadottivo di almeno tre minori; - chi ha nel proprio stato di famiglia e convive effettivamente con almeno tre minori figli del coniuge. #### COME FARE La domanda, completa di dichiarazione sostitutiva unica, deve essere presentata mediante compilazione di apposito modulo ai competenti uffici comunali. A tale domanda deve essere allegata l'attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). La domanda si presenta entro e non oltre il 31 gennaio dell'anno successivo a quello per cui si richiede il beneficio. Per l'anno 2017 le domande devono essere inoltrate entro e non oltre il 31 gennaio 2018. L'assegno spetta dal 1° giorno dell'anno in cui si verificano i requisiti richiesti oppure dal primo giorno del mese in cui si verifica il requisito della presenza dei tre figli minori. Il diritto all'assegno cessa dal primo mese successivo al compimento del diciottesimo anno di età di uno dei tre figli ovvero per mancanza del requisito del reddito documentato dall'attestazione ISEE. ## 5.2 ASSEGNO DI MATERNITÀ #### COSA OFFRE È un contributo economico rivolto al sostegno della maternità introdotto dalla legge 448/1998, art. 66. L'importo dell'assegno viene definito di anno in anno a seguito di adeguamento ISTAT: per l'anno 2017 è pari a annui 1.694,45. Per avere diritto al beneficio in misura intera la richiedente non deve beneficiare di alcuna tutela economica della maternità; diversamente, qualora fosse beneficiaria di una tutela economica della maternità in misura inferiore, potrà richiedere la quota differenziale. Ulteriore requisito è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente che, per il 2017, non deve superare il valore di € 16.954,95. #### A CHI È RIVOLTO Hanno diritto all'assegno le donne, cittadine italiane, comunitarie ovvero extracomunitarie in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), ovvero in possesso del cedolino di richiesta dello stesso alla locale Questura, residenti nel Comune di Lavello, che abbiano partorito, adottato o ricevuto in affidamento preadottivo da non più di sei mesi un bambino e che non siano beneficiarie di alcuna tutela economica della maternità a carico dell'INPS o di altro Ente Previdenziale ovvero ne siano beneficiarie in misura ridotta (in tal caso potranno richiedere la quota differenziale). In casi particolari l'assegno può essere richiesto dal padre. #### COME FARE La domanda deve essere presentata mediante compilazione di apposito modulo ai competenti uffici comunali. A tale domanda deve essere allegata l'attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) dell'anno in cui si è verificata la nascita o l'affidamento. La domanda deve essere presentata entro 6 mesi dalla data del parto o dell'ingresso del minore nella famiglia anagrafica in caso di affidamento preadottivo o adozione. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda viene portata a termine l'istruttoria della pratica e trasmessa all'INPS che, nei 45 giorni successivi alla ricezione, provvederà al pagamento dell'importo. ## 5.3 PROGRAMMA REGIONALE REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO #### COSA OFFRE Si tratta, nel concreto, di contributi economici per soggetti svantaggiati, mediante l'erogazione di assegni mensili dell'importo di circa € 500,00 con l'obiettivo di sostenere l'inserimento e il reinserimento lavorativo dei beneficiari. L'iniziativa prevede due misure: la A, rivolta ai fuoriusciti dalla platea dei lavoratori in mobilità in deroga e la B, rivolta ai disoccupati e inoccupati da almeno 12 o 24 mesi con un reddito familiare inferiore ai 9 mila euro l'anno. Le sovvenzioni economiche, partite nell'ottobre 2017, hanno avuto inizialmente una durata di tre mesi, prorogata di ulteriori sei mesi a fronte però della partecipazione dei beneficiari alle attività di pubblica utilità o ad altre azioni di inserimento socio lavorativo. #### A CHI È RIVOLTO Il Reddito Minimo di Inserimento è rivolto: - ai cittadini italiani residenti in Basilicata; - agli stranieri comunitari ed extracomunitari, residenti in Basilicata, muniti di regolare permesso di soggiorno; - alle persone senza fissa dimora nate in uno dei comuni della Regione Basilicata di cui il Sindaco ne attesti l'abituale dimora. #### COME FARE La presentazione delle domande per la partecipazione al programma è avvenuta nel periodo compreso tra il 29 luglio al 15 settembre 2015. Ognuna delle famiglie beneficiarie ammesse e posizionate utilmente nella graduatoria regionale ha sottoscritto con il Comune di Lavello, soggetto proponente, l'atto unilaterale di impegno di adesione al percorso di inserimento ed accompagnamento. #### QUANTO SPETTA L'indennità monetaria sarà graduata sulla base del valore ISEE del nucleo familiare dichiarato nella domanda di partecipazione, da un minimo di € 450,00 ad un massimo di € 550,00 in rapporto al nucleo familiare ed al valore dell'ISEE. ## 5.4 ASSEGNO DI CURA #### COSA OFFRE L'assegno di cura è un intervento sperimentale mirato ad assicurare un'adeguata assistenza al domicilio della persona non autosufficiente, evitando il ricorso precoce o incongruo al ricovero in strutture residenziali e favorendo il mantenimento della persona non autosufficiente nel proprio ambiente di vita e di relazioni sociali. È un contributo economico destinato alle persone non autosufficienti e alle famiglie che assicurano ai propri familiari non autosufficienti la necessaria assistenza al domicilio. Il bando per l'accesso a tale beneficio è approvato dalla Regione Basilicata che stabilisce i termini e le condizioni e approva la graduatoria sulla base delle domande pervenute nei singoli Comuni. Per il Comune di Lavello tale misura è prevista in favore di un massimo di n. 15 beneficiari. #### A CHI È RIVOLTO L'assegno può essere erogato a tutti i residenti in Basilicata che abbiano i seguenti requisiti: - condizione di non autosufficienza comprovata dalle commissioni mediche per l'accertamento dello stato di invalidità; - condizione economica del nucleo familiare della persona non autosufficiente rilevata dalla certificazione ISEE non superiore a € 10.635,30 euro. Per il Comune di Lavello tale misura è prevista in favore di un massimo di n. 15 beneficiari. #### COME FARE La presentazione delle domande, relativa al bando emanato dalla Regione Basilicata con D.G.R. 287 del 29/03/2016 per una durata biennale, è scaduta il giorno 9 settembre 2016. #### QUANTO SPETTA Sono previste diverse tipologie di assegno di cura: - (assegno di tipo A): di € 240,00 destinato alla famiglia che presta direttamente assistenza al proprio familiare non autosufficiente; - (assegno di tipo B): di € 300,00 destinato alla famiglia che si avvale, a titolo oneroso, di familiari o di assistenti familiari; - (assegno di tipo C): di € 300,00, a sostegno del progetto di vita indipendente della persona non autosufficiente, consentendo all'interessato di provvedere direttamente all'individuazione di un assistente. ## 5.5 ALTRI INTERVENTI REGIONALI IN FAVORE DEI CITTADINI CON DISABILITÀ GRAVE #### COSA OFFRE Altro intervento sperimentale finanziato dalla Regione è il contributo economico mirato ad assicurare un'adeguata assistenza al domicilio della persona affetta da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), evitando il ricorso precoce o incongruo al ricovero in strutture residenziali e favorendo il mantenimento della persona malata di SLA nel proprio ambiente di vita e di relazioni sociali. Il contributo economico viene concesso per interventi: - rivolti alla famiglia che presta direttamente assistenza al proprio familiare malato di SLA (Contributo di tipo A); - rivolti alla persona malata di SLA o alla sua famiglia che si avvale, a titolo oneroso, di familiari o di assistenti familiari, nell'ottica della conciliazione tra lavoro, impegno e attività di cura e realizzazione della vita personale (Contributo di tipo B). #### A CHI È RIVOLTO Possono accedere ai benefici previsti dalla D.G.R. n. 256 del 12/03/2013 le persone malate di SLA che - siano residenti in Basilicata da almeno 6 mesi; - siano in possesso della certificazione medica comprovante la diagnosi di Sclerosi Laterale Amiotrofica e lo stato di fragilità/compromissione dell'autonomia personale; - siano già inserite nel percorso assistenziale per le malattie neuromuscolari di cui alla D.G.R. n. 463 del 24 aprile 2012. È, inoltre, destinataria dei contributi economici la famiglia che assicura al proprio familiare malato di SLA con le caratteristiche sopra descritte la necessaria assistenza al domicilio, sia direttamente che attraverso l'impiego a titolo oneroso di assistenti familiari. Per essere destinatari del contributo economico di tipo A, i familiari devono essere in rapporto di effettiva convivenza con la persona affetta da SLA, ovvero garantire una presenza a casa della stessa in relazione alle sue necessità. La persona malata di SLA è comunque identificata quale beneficiario finale del contributo oggetto del presente avviso. #### COME FARE Le domande, presentate al Comune di Lavello e trasmesse per i successivi adempimenti al Comune Capo Fila dell'Ambito Alto Bradano, vengono presentate entro e non oltre il termine di 30 giorni dalla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata (BUR) dell'apposito bando regionale, che continuerà a rimanere valido anche dopo tale data per la durata biennale del programma. #### QUANTO SPETTA L'entità del contributo economico è stabilita in base a due variabili: - la stadiazione della malattia; - il ricorso o meno ad un aiuto a titolo oneroso; e va da un minimo di € 500,00 ad un massimo di € 2.000,00 mensili ## 5.6 CONTRIBUTO ECONOMICO PER MINORI DI FILIAZIONE NATURALE #### COSA OFFRE È un contributo economico a favore dei minori riconosciuti da un solo genitore. Viene erogato dalla nascita del figlio fino al compimento del diciottesimo anno di età. Gli importi complessivi trimestrali corrisposti agli aventi diritto sono: - € 615,10 (per un figlio), - € 717,36 (per due figli), - € 819,62 (per tre figli). ## 5.7 TITOLI DI VIAGGIO GRATUITI #### COSA OFFRE È il rimborso dei titoli (ticket) di viaggio per l'utilizzo dei trasporti pubblici di linea urbana, provinciale e regionale previsto dalla Legge Regionale n. 22/1998, art. 24. L'entità del sostegno è rapportata alle somme rese disponibili dalla Regione Basilicata. #### A CHI È RIVOLTO Possono richiedere il rimborso dei titoli di viaggio i cittadini in situazione di grave e conclamato disagio economico e sociale che: - siano residenti nel Comune di Lavello; - presentino un reddito annuo non superiore all'importo della pensione minima INPS per un solo componente, maggiorato del 20% per ogni altro componente dello stesso nucleo familiare. La sussistenza del grave e conclamato stato di disagio economico sarà accertata dai Servizi Sociali competenti per territorio. #### COME FARE Gli interessati possono presentare istanza, utilizzando il modello predisposto dall'Ufficio Servizi Sociali, nel periodo di pubblicazione dell'Avviso (che solitamente scade il 31 dicembre di ogni anno) corredata di certificazione del reddito dell'intero nucleo familiare, autocertificazione comprovante lo stato di disagio economico e la documentazione (biglietti di viaggio) delle spese sostenute riferite al periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Le domande dovranno pervenire presso l'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Lavello nei termini previsti dall'Avviso pubblicato in merito che solitamente prevede come scadenza il 31 dicembre di ogni anno. ## 5.8 CONTRIBUTO PER LA FORNITURA GRATUITA DEI LIBRI DI TESTO #### COSA OFFRE L'art. 27 della Legge 448/98 prevede che i Comuni provvedano a garantire la gratuità, totale o parziale, dei libri di testo degli alunni che adempiono l'obbligo scolastico estesa agli alunni della scuola secondaria superiore, anche in forma di comodato. #### A CHI È RIVOLTO Il contributo può essere concesso per l'acquisto di libri di testo e strumenti didattici alternativi indicati dalle Istituzioni Scolastiche nell'ambito dei programmi di studio da svolgere presso le medesime, che il richiedente ha già sostenuto in relazione all'anno scolastico 2017/2018. Il richiedente può essere: - genitore dello studente iscritto, - tutore dello studente, - studente se maggiorenne. Inoltre, il richiedente deve appartenere ad un nucleo familiare con ISEE in corso di validità: - da 0 a 11.305,72 euro (fascia A), - da 11.305,73 euro a 15.493,71 (fascia B) #### COME FARE È possibile partecipare all'Avviso Pubblico che il Settore II predispone, previa autorizzazione della Regione Basilicata, utilizzando l'apposito modello entro la data di scadenza. Entro il termine di scadenza bisognerà allegare la documentazione dimostrativa dell'avvenuto acquisto dei libri. Il contributo è concesso in funzione delle somme assegnate dalla Regione Basilicata. #### QUANDO La data di scadenza della presentazione delle domande dipende da quella dell'autorizzazione della Regione a pubblicare l'Avviso relativo. Generalmente, l'avviso viene pubblicato entro il 31 dicembre dell'anno scolastico che ha avuto inizio a settembre. ## 5.9 CONTRIBUTO PER BORSE DI STUDIO #### COSA OFFRE Il contributo è diretto alla copertura parziale delle spese per la frequenza, il trasporto, la mensa ed i sussidi didattici, in relazione ad ogni anno scolastico e può essere richiesto dai soggetti con reddito ISEE fino a € 11.305,72 come stabilito dal Piano Comunale per il diritto allo studio per l'anno 2017/2018. #### A CHI È RIVOLTO Considerata l'esiguità dei fondi disponibili e la conseguente necessità di valorizzare il merito conseguito dagli studenti, anche per l'anno scolastico 2017/18 tali contributi sono riservati agli studenti frequentanti il 3° anno della scuola secondaria di 1° grado che abbiano conseguito, al termine dell'anno scolastico, un voto medio finale non inferiore a 9/10. #### COME FARE Gli Istituti Comprensivi statali 1 e 2, alla fine dell'anno scolastico, comunicheranno all'ufficio scolastico l'elenco degli alunni che avranno conseguito la votazione innanzi indicata. I genitori degli alunni così individuati saranno invitati a presentare il certificato ISEE il cui valore non dovrà superare € 11.305,72. La Giunta Comunale determinerà i criteri e le modalità per l'assegnazione del contributo nonché la scala di graduazione proporzionale per fasce di ISEE. ## 5.10 BUONI MENSA SCOLASTICA #### COSA OFFRE La refezione scolastica, oltre a rappresentare un importante momento educativo e di socializzazione, è finalizzata a garantire agli alunni la partecipazione alle attività scolastiche per l'intera giornata consentendo la permanenza a scuola di coloro che frequentano percorsi scolastici con rientri pomeridiani. #### A CHI È RIVOLTO Possono richiedere il servizio i genitori di alunni iscritti e frequentanti le scuole dell'obbligo presso le quali è presente il servizio di mensa scolastica (scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado) che frequentano la scuola e usufruiscono della mensa. #### COME FARE Per la fruizione del servizio di refezione scolastica ogni genitore presenta, all'ufficio scolastico comunale, la domanda di ammissione utilizzando il modello predisposto dal medesimo ufficio, con le modalità e termini resi noti nell'avviso pubblicato, ogni anno, nel mese di settembre. La domanda, di norma, viene presentata entro la data di scadenza prevista dall'apposito avviso. È possibile presentare la domanda nel corso dell'anno scolastico, qualora si rendesse necessario. #### QUANTO COSTA Il servizio, essendo elencato tra quelli definiti a domanda individuale, comporta l'obbligo della contribuzione da parte degli utenti nella misura indicata annualmente dalla Giunta Comunale. Detta contribuzione tiene conto dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) delle famiglie. Nel caso in cui nello stesso nucleo familiare il quarto figlio richieda il servizio mensa, ove già gli altri tre ne usufruiscano, per quest'ultimo è prevista la completa gratuità a prescindere dal valore dell'ISEE. Qualora il genitore intenda avversi della tariffa ridotta, dovrà presentare, unitamente all'istanza, copia dell'attestazione ISEE in corso di validità. Per le situazioni di grave e comprovato disagio economico, è previsto l'esonero totale o parziale dal pagamento delle tariffe, previo incontro e colloquio con l'Assistente Sociale. ## 5.11 SERVIZIO TRASPORTO SCOLASTICO #### COSA OFFRE Il servizio di trasporto scolastico risponde all'esigenza di consentire ed alla volontà di agevolare l'assolvimento dell'obbligo scolastico per coloro ai quali il raggiungimento della sede scolastica presenta difficoltà di ordine oggettivo. #### A CHI È RIVOLTO Il servizio di trasporto scolastico è diretto in via prioritaria agli alunni delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado residenti nel territorio comunale, anche al di fuori del centro abitato e non servite da mezzi di trasporto pubblico, con possibilità di estensione anche agli alunni delle scuole superiori. #### COME FARE Per la fruizione del servizio di trasporto scolastico ogni genitore presenta, all'ufficio scolastico comunale, la domanda di ammissione utilizzando il modello predisposto dal medesimo ufficio, con le modalità e termini resi noti nell'avviso pubblicato, ogni anno, nel mese di settembre onde predisporre percorsi e fermate più efficaci. È possibile presentare la domanda anche nel corso dell'anno scolastico, qualora si rendesse necessario. #### QUANTO COSTA Il servizio, essendo elencato tra quelli definiti a domanda individuale, comporta l'obbligo della contribuzione da parte degli utenti nella misura indicata annualmente dalla Giunta Comunale. La tariffa mensile, per l'anno scolastico 2017/18, ammonta ad Euro 15,00 pro-capite con le seguenti agevolazioni per le famiglie con più utenti: - riduzione del 50% per il 2° utente - esenzione totale a partire dal 3° utente. Agli alunni delle scuole secondarie di 2° grado che utilizzeranno i mezzi ordinari di linea saranno applicate le stesse agevolazioni previste per il trasporto scolastico. Per le situazioni di grave e comprovato disagio economico, è previsto l'esonero totale o parziale dal pagamento delle tariffe, previo incontro e colloquio con l'Assistente Sociale. ## 5.12 CONTRIBUTO PER IL SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE #### COSA OFFRE È un contributo economico di sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, erogato dal Comune mediante bando di concorso, in favore delle persone, in particolare stato di disagio economico-sociale che abbiano stipulato un contratto di locazione ed in possesso di specifici requisiti previsti dal vigente regolamento per la concessione di benefici e sussidi economici nonché dal relativo avviso. #### A CHI È RIVOLTO Possono accedere al contributo tutti i cittadini residenti nel Comune di Lavello italiani o appartenenti ad uno stato dell'Unione Europea e stranieri con regolare carta o permesso di soggiorno, e dimoranti da almeno dieci anni nel territorio italiano o da cinque anni nella Regione Basilicata, in possesso di un contratto di locazione registrato presso l'Agenzia delle Entrate e di determinati requisiti stabiliti annualmente dal Responsabile del Settore nel rispetto degli indirizzi della Giunta Comunale. #### COME FARE La domanda per l'anno di riferimento del bando, il cui modulo è predisposto e distribuito dal Comune di Lavello, deve essere presentata all'Ufficio Servizi Sociali entro il termine indicato dal bando. Il bando viene pubblicato entro il 31 gennaio di ogni anno. ## 5.13 BONUS GAS #### COSA OFFRE Il Bonus Gas è un' agevolazione istituita dal Governo per venire incontro alle famiglie più bisognose, ciò significa che i cittadini aventi diritto a ricevere il bonus ottengono una riduzione, uno sconto direttamente sulle bollette del gas. Tale bonus, è però riservato alle famiglie a basso reddito e numerose e vale esclusivamente per il gas metano distribuito a rete e non quindi, per il gas in bombola o per il GPL, per i consumi nell'abitazione di residenza. Il valore del bonus sarà differenziato: - per tipologia di utilizzo del gas (solo cottura cibi e acqua calda; solo riscaldamento; oppure cottura cibi, acqua calda e riscaldamento insieme); - per numero di persone residenti nella stessa abitazione (da 1 a 4 componenti € 117; da 5 in poi € 170 annui) - per zona climatica di residenza D (in modo da tenere conto delle specifiche esigenze di riscaldamento delle diverse località); La compensazione è valida dodici mesi rinnovabili con apposita richiesta. #### A CHI È RIVOLTO I requisiti bonus gas che i cittadini devono possedere per fruire dell'agevolazione sono: - Essere un Cliente domestico titolare di una utenza Gas naturale con un contratto di fornitura diretto o con un impianto condominiale, mentre per la luce il cittadino deve essere titolare dell'utenza solo per l'abitazione di residenza - Avere un ISEE non superiore a 8.107,50 euro (per l'anno 2017) mentre per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico) il limite di reddito non deve superare i 20.000 euro. #### COME FARE Per richiedere il Bonus Gas, i cittadini devono presentarsi presso il Comune di residenza con l'attestazione ISEE e l'apposita modulistica da compilare per la domanda. I Cittadini possono reperire i moduli di domanda sul sito: www.comune.lavello.pz.it oppure recarsi presso l'ufficio servizi sociali per avere assistenza sulla corretta compilazione dei moduli. È possibile presentare la domanda in ogni momento dell'anno ## 5.14 BONUS ENERGIA ELETTRICA #### COSA OFFRE Il "BONUS ENERGIA ELETTRICA" è un'agevolazione introdotta con l'obiettivo di sostenere la spesa energetica le famiglie in condizione di disagio economico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica. Inoltre è rivolto a quelle famiglie presso le quali vive un soggetto in gravi condizioni di salute che è costretto ad utilizzare apparecchiature domestiche elettromedicali necessarie per l'esistenza di vita. Secondo quanto stabilito dal Decreto, ogni nucleo familiare può richiedere l'agevolazione per una sola fornitura energetica. Il bonus a favore delle famiglie in condizione di disagio economico ha validità 12 mesi. Il bonus a favore delle famiglie in condizione di disagio fisico non ha termini di validità e sarà applicato senza interruzioni fino a quando sussisterà la necessità di utilizzare apparecchiature domestiche elettromedicali. Il valore del bonus dipende dal numero di componenti della famiglia anagrafica ed è aggiornato annualmente dall'Autorità. Per l'anno 2017 questi sono i valori: - da 1 a 2 componenti: € 112,00 - da 3 a 4 componenti: € 137,00 - oltre 4 componenti: € 165,00 #### A CHI È RIVOLTO Possono presentare domanda tutti i Cittadini italiani e stranieri residenti nel comune di Lavello, intestatari di una fornitura elettrica nell'abitazione di residenza, in condizioni di: - DISAGIO ECONOMICO, con un valore ISEE (per l'anno 2017) fino a € 8.107,50 (per la generalità degli aventi diritto) e con valore ISEE fino a € 20.000,00 (per i nuclei familiari con 4 e più figli a carico); - e/o DISAGIO FISICO, con uno dei componenti il nucleo familiare in gravi condizioni di salute tali da richiedere l'utilizzo delle apparecchiature elettromedicali necessarie per la loro esistenza in vita. I bonus per disagio economico e disagio fisico sono cumulabili qualora ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità. #### COME FARE Per richiedere il Bonus Energia Elettrica, i cittadini devono presentarsi presso il Comune di residenza con l'attestazione ISEE e l'apposita modulistica da compilare per la domanda. I Cittadini possono reperire i moduli di domanda sul sito: www.comune.lavello.pz.it oppure recarsi presso l'ufficio servizi sociali per avere assistenza sulla corretta compilazione dei moduli. È possibile presentare la domanda in ogni momento dell'anno. ## 5.15 CONTRIBUTI DI ASSISTENZA ECONOMICA #### COSA OFFRE Gli interventi di sostegno economico sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni fondamentali del cittadino residente nel Comune di Lavello in stato di particolare bisogno economico e/o sociale, al fine di promuoverne l'autonomia e superare gli stati di difficoltà. Tali interventi sono disciplinati da apposito regolamento comunale, approvato con D.C.C. n. 28/2005. #### A CHI È RIVOLTO Tali contributi possono essere erogati in favore dei cittadini italiani e stranieri residenti nel comune di Lavello. I destinatari dell'assistenza economica possono essere inseriti nello svolgimento di attività di utilità sociale come da progetti individuali predisposti dagli operatori sociali in una prospettiva di recupero e reintegrazione sociale. #### COME FARE Per accedere al contributo è necessario presentare apposita domanda redatta sul modulo predisposto dall'ufficio Servizi Sociali del Comune di Lavello alla quale va allegato l'ISEE in corso di validità. Alla presentazione della domanda farà seguito un colloquio e/o visita domiciliare da parte degli operatori del Servizio Sociale per la presa in carico della situazione complessiva e la predisposizione di un piano individualizzato che preveda l'assunzione di precisi compiti, impegni e responsabilità da parte della persona e/o dei componenti del nucleo familiare al fine di superare la condizione di bisogno. È possibile presentare la domanda in ogni momento dell'anno. ## 5.16 BUONI SPESA #### COSA OFFRE Il servizio consiste nel rilascio di buoni spesa per la fornitura di generi alimentari di prima necessità da utilizzare presso fornitori locali individuati dall'ufficio dei servizi sociali con regolari procedure di appalto. #### A CHI È RIVOLTO Possono accedere al beneficio tutti i cittadini italiani e stranieri residenti nel comune di Lavello che versano in una situazione di estremo disagio economico. #### COME FARE È possibile presentare la domanda in ogni momento dell'anno. È necessario recarsi presso l'ufficio degli Operatori Sociali del Comune di Lavello i quali, previo colloquio con gli interessati, verificano i requisiti di ammissione ai benefici economici di cui al vigente regolamento e valutano la necessità contingente del rilascio del buono spesa nel quale indicano i prodotti alimentari di prima necessità da fornire al nucleo familiare. Il buono spesa può essere rilasciato anche più volte all'anno senza la necessità di ripresentare i documenti, qualora già consegnati durante il primo colloquio.
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Comune di Lavello (PZ)
2018-04-10
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6 SOSTEGNO ALL'INTEGRAZIONE SOCIALE DEI CITTADINI STRANIERI
## 6.1 SPORTELLO INFORMATIVO PER CITTADINI IMMIGRATI #### COSA OFFRE Per facilitare l'integrazione degli stranieri nella comunità locale è attivo nel Comune di Lavello dal 2006 uno Sportello Informativo in materia di immigrazione. L'operatore addetto allo Sportello fornisce tutte le informazioni riguardanti la normativa in materia di immigrazione e si occupa del disbrigo di pratiche burocratiche, nonché di assistenza economica e di qualsiasi problematica riguardante gli immigrati. #### A CHI È RIVOLTO Possono rivolgersi allo sportello tutti i cittadini immigrati residenti o temporaneamente domiciliati nel Comune di Lavello. #### COME FARE Lo sportello è ubicato presso gli uffici di servizio sociale del Comune di Lavello, presso il Centro Sociale ed è attivo nei giorni di: - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 14,00 e dalle ore 15,300 alle 19:00. #### QUANTO COSTA Il servizio è gratuito. ## 6.2 CORSO DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI #### COSA OFFRE Il corso di lingua italiana è finalizzato ad approfondire le conoscenze e le competenze linguistiche e culturali al fine di favorirne i processi di inclusione e di partecipazione sociale nel tessuto locale. Il corso di lingua italiana è organizzato dallo Sportello Immigrati del Comune in collaborazione con la U.N.L.A. (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo) di Lavello. In base ad un protocollo d'intesa di questa Associazione con l'Università per gli Stranieri di Siena è previsto un esame superato il quale l'utente ottiene un attestato di certificazione CILS-livello A2- integrazione per l'Italia, utile agli extracomunitari per richiedere il permesso di soggiorno di lunga durata CE. Il corso si svolge ogni anno da ottobre a maggio dell'anno successivo e prevede circa due sessioni di esame. È tenuto da docenti di lingua italiana, provvisti di qualifica di somministratori, che gestiscono l'intera attività didattico/formativa e le sessioni di esame. I docenti prestano la loro opera a titolo gratuito e su base volontaria in piena sintonia con le finalità del corso. #### A CHI È RIVOLTO Il corso è rivolto a tutti i cittadini stranieri comunitari ed extra-comunitari, residenti e non, che abbiano la necessità di imparare e/o approfondire la conoscenza della lingua italiana. #### COME FARE Le lezioni del corso di lingua italiana hanno luogo il martedì e il giovedì dalle ore 17,00 alle ore 19.00 presso il Centro Sociale. La frequenza al corso è obbligatoria. Gli stranieri interessati possono iscriversi al corso alla fine di settembre di ogni anno presso lo Sportello Immigrati nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 11,00 alle ore 13,30 e dalle ore 15,30 alle ore 17,30. #### QUANTO COSTA Per sostenere l'esame finale è previsto un costo di circa € 40,00 a carico dell'allievo straniero. Tale importo è destinato in massima parte all'Università di Siena e in misura minore all'U.N.L.A.
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Comune di Catanzaro (CZ)
2023-03-27
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1 PREMESSA GENERALE
La Carta dei Servizi è un documento che individua i principi, le regole, gli standard qualitativi dei servizi, al fine di tutelare le esigenze dei cittadini-utenti nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità. La Carta rappresenta l'impegno dell'Azienda ad assicurare la qualità nei confronti dei clienti e dei fruitori dei servizi in genere, entro gli standard stabiliti nel documento ed agisce sulla chiarezza del rapporto e sulle strategie di miglioramento continuo del prodotto servizio. La Carta è stata predisposta nel rispetto delle seguenti Normative: - D.P.C.M. del 27/01/94, "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici"; - D.L. del 12/05/95, convertito nella Legge 11/07/95 n° 273, che definisce una prima individuazione dei settori di erogazione di servizi pubblici al fine di emanare degli schemi di riferimento; - D.P.C.M. del 19/05/1995 in cui sono emanati schemi generali di riferimento di carte di servizi pubblici; - D.L. 30/07/1999 n°286 (Art. 11), che prevede l'obbligo dell'utilizzo dello strumento della carta dei servizi da parte dei soggetti erogatori, al fine di assicurare la tutela dei cittadini e degli utenti e la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi. Nella Carta il cittadino trova informazioni chiare sulla metodologia di erogazione e standard di qualità dei servizi, sui propri diritti e modalità di tutela, nonché gli indirizzi, i contatti, le procedure, i tempi e tutto ciò che serve per capire il funzionamento del sistema. L'utente ha pertanto l'opportunità di interagire con l'Azienda fornendo indicazioni sulla qualità del servizio e suggerimenti per migliorarlo e renderlo completo.
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Comune di Catanzaro (CZ)
2023-03-27
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2 PROFILO AZIENDALE
La Società Si.eco. S.p.A. è stata costituita nel novembre del 1999 ed è amministrata da un Amministratore Unico, in carica, il sig. Vasienti Marco Giovanni, investito del potere di amministrazione ordinaria e straordinaria. È iscritta dal gennaio 2000 presso la Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Bari al n° 05452940728, ha sede legale in Triggiano (BA) alla Via Cesare Battisti s.n. La Si.eco. S.p.A. opera nel campo dei servizi di igiene urbana ed ambientale, nell'attività di consulenza per la tutela dell'ambiente e recupero energetico, nonché nella raccolta e trasporto di rifiuti speciali e non, pericolosi e non pericolosi, nel pieno rispetto delle autorizzazioni amministrative necessarie allo svolgimento delle suddette attività. Il management dell'azienda è rappresentato da professionisti del settore dell'igiene ambientale che, con le relative specializzazioni, riescono a fornire alla clientela un ventaglio di servizi tali da soddisfare le richieste sia del settore pubblico sia di quello privato. La Si.eco. S.p.A. svolge attività nell'ambito territoriale delle Regioni Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Calabria. ## 2.1 Strutture logistiche: La Si.eco. S.p.A. è dotata delle seguenti strutture logistiche: - sede legale, uffici direzionali, autoparco, magazzino a Triggiano (BA); - Area autorizzata per lo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi ai sensi del d:lgs.152/06 s.m.i. a Triggiano (BA); - uffici gestionali, autoparchi, magazzini nei cantieri dei comune in cui ha attualmente servizi. ## 2.2 Staff amministrativo, commerciale, tecnico ed operativo nel comune di Catanzaro La Si.eco. S.p.A. ha nel tempo posto in essere una struttura organizzativa, interna ed esterna, solida ed efficiente, in particolare nel Comune di Catanzaro dispone di due strutture tecnico-amministrative sul territorio: - Ufficio amministrativo direzionale sito in Viale Magna Grecia 59; - Ufficio Start-up sito in Viale Isonzo 222. L'area amministrativo direzionale è strutturato con le seguenti aree: - AREA AMMINISTRATIVA diretta da: - un Amministratore Unico e Legale Rappresentante della società, investito dei poteri di rappresentanza ordinaria e straordinaria, che, unitamente agli organi tecnici, commerciali ed amministrativi, promuove e coordina tutte le iniziative organizzative, promozionali e gestionali. - AREA TECNICO - OPERATIVA diretta da: - Un Responsabile di cantiere – Coordinatore di servizio, addetto all'organizzazione globale ed alla verifica della corretta esecuzione dei servizi; il Responsabile – Coordinatore, inoltre, funge da referente dell'azienda per il committente pubblico, con il fine di creare i presupposti per la migliore esecuzione dell'intera commessa. Per l'espletamento dei diversi servizi nel Comune di Catanzaro la Si.eco. S.p.A. dispone di una forza lavoro di oltre 190 unità operative, tra tecnici, autisti ed operatori ecologici, regolarmente inquadrati secondo il C.C.N.L. della categoria oltre che del personale addetto alla distribuzione delle attrezzature per la raccolta differenziata spinta. Di seguito l'organigramma dell'area amministrativo direzionale. L'Ufficio Start-up è strutturato con le seguenti aree: - AREA AMMINISTRATIVA diretta da: - Un Amministratore Unico e Legale Rappresentante della società, investito dei poteri di rappresentanza ordinaria e straordinaria, che, unitamente agli organi tecnici, commerciali ed amministrativi, promuove e coordina tutte le iniziative organizzative, promozionali e gestionali; - AREA TECNICA-ORGANIZZATIVA DI START-UP diretta da: - Un ingegnere che coordina le problematiche di carattere tecnico – gestionale dell'appalto e dirige le attività di progettazione, nonché il coordinamento delle squadre di distribuzione nonché la gestione dei dati, con il compito specifico di dirige le attività di start-up; - AREA OPERATIVA DI START-UP diretta da: - Un Coordinatore di servizio start-up, addetto all'organizzazione del magazzino, dei mezzi e delle attrezzature. ## 2.3 Autorizzazioni La Si.eco. S.p.A. è in possesso delle seguenti iscrizioni ed autorizzazioni amministrative: - Albo Nazionale Gestori Ambientali della Regione Puglia n. BA000419/OS, categorie e classi: - Cat. 1 classe B, - Cat. 4 classe C, - Cat. 5 classe D, - Cat. 8 classe F. In base a quanto previsto dal D.M. n. 406/98, la società risulta in possesso dei provvedimenti di accettazione delle garanzie finanziarie prestate a favore dello Stato Italiano. - Albo Nazionale Autotrasportatori di cose per conto terzi n. BA/7460827/H/OO; - Albo Imprese di disinfezione, disinfestazione, derattizzazione presso la C.C.I.A.A. di Bari al n. 05452940728; - Autorizzazione sanitaria al trasporto di materiali di categoria 1, rilasciata dall'ASL BA-BARI Dipartimento di Prevenzione – Servizi Veterinari del Comune di Triggiano (BA) ## 2.4 Certificazione UNI EN ISO 9001 La Si.eco. S.p.A. è stata giudicata conforme alla norma ISO 9001:2008 per la seguente attività: "progettazione ed erogazione di servizi di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati e di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e servizi di igiene urbana ed ambientale." rilasciato dall'Ente di certificazione ASACERT. ## 2.5 Certificazione UNI EN ISO 14001 La Si.eco. S.p.A. è stata giudicata conforme alla norma ISO 14001:2004 per la seguente attività: "progettazione ed erogazione di servizi di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati e di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e servizi di igiene urbana ed ambientale." rilasciato dall'Ente di certificazione ASACERT. ## 2.6 Certificazione BS OHSAS 18001:2007 La Si.eco. S.p.A. è stata giudicata conforme alla norma ISO 14001:2004 per la seguente attività: "progettazione ed erogazione di servizi di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati e di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e servizi di igiene urbana ed ambientale." rilasciato dall'Ente di certificazione ASACERT. ## 2.7 Adesione ad associazioni di categoria e consorzi La Si.eco. S.p.A. aderisce all'associazione di categoria ASSOAMBIENTE – Associazione Imprese Servizi Ambientali, facente capo alla FISE – Federazione Imprese di Servizi. Ha inoltre in atto convenzioni con i seguenti Consorzi nazionali aderenti al CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi: - COMIECO – Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero degli imballaggi a base cellulosica; - CO.RE.PLA – Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica; - C.O.N.O.E. – Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti; - RILEGNO – Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero degli imballaggi in legno. ## 2.8 Sicurezza sul lavoro La Si.eco. S.p.A. ha aderito e messo in atto la normativa per la sicurezza sul lavoro in particolare: - nominando il Responsabile aziendale della Sicurezza, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, oltre che un Medico specializzato in Medicina del Lavoro; - predisposto il Documento di Valutazione dei Rischi e Piano delle Misure di Sicurezza; - effettuando per ciascuna categoria di lavoratori periodici incontri formativi ed informativi sui rischi legati a ciascuna attività lavorativa; in occasione degli incontri viene predisposto uno specifico opuscolo contenente istruzioni sulle misure di sicurezza da adottare nell'esecuzione dei lavori; - effettuando le visite mediche periodiche con cadenza annuale, al fine di verificare costantemente lo stato di salute dei lavoratori e la idoneità delle mansioni affidate a ciascuno di essi.
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3 PRINCIPI FONDAMENTALI
## 3.1 Eguaglianza L'erogazione del servizio da parte della Si.eco. S.p.A. si basa sui principi di uguaglianza dei diritti degli utenti e di non discriminazione per gli stessi; garantisce inoltre la parità di trattamento degli utenti stessi, a parità di condizioni del servizio prestato nell'ambito di aree e categorie omogenee di fornitura. ## 3.2 Imparzialità La Si.eco. S.p.A. ispira i propri comportamenti nei confronti dei cittadini ai principi di obiettività, giustizia ed imparzialità. ## 3.3 Continuità Costituisce impegno prioritario per la Si.eco. S.p.A. garantire un servizio continuo e regolare e ridurre la durata di eventuali disservizi. L'eventuale sospensione o riduzione dei servizi sarà imputabile solo a condizioni indipendenti dalla volontà aziendale (impedimenti di terzi, eventi naturali, scioperi). In tal caso la società adotterà tutte le misure e i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i tempi di disservizi e si impegnerà ad attivare servizi sostitutivi di emergenza al fine di arrecare all'utente il minor disagio possibile. In caso di astensione dal lavoro da parte del proprio personale per scioperi, la società garantisce comunque i servizi minimi previsti dall'accordo con le Organizzazioni Sindacali. ## 3.4 Partecipazione L'utente ha il diritto di richiedere alla Si.eco. S.p.A. le informazioni che lo riguardano, a presentare reclami e istanze, a produrre memorie e documenti, a formulare osservazioni e suggerimenti per il miglioramento del servizio. Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla Legge 7 Agosto 1990 n.241. ## 3.5 Efficienza ed efficacia La Si.eco. S.p.A. persegue l'obiettivo del costante miglioramento dei servizi attraverso l'innovazione tecnologica e organizzativa, adottando le soluzioni adeguate per il continuo incremento dell'efficienza e dell'efficacia delle prestazioni erogate a tutela del cittadino e della qualità ambientale. ## 3.6 Tutela dell'ambiente Nell'attuazione dei propri compiti Si.eco. S.p.A. ha come obiettivo primario la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della salute umana. Inoltre assume il principio della tutela delle risorse primarie per attuare strategie ambientali volte a valorizzare e risparmiare le stesse, sia in termini economici che strutturali. L'efficienza dei mezzi e degli impianti quotidianamente usati, nonché il costante controllo delle emissioni e dispersioni sul suolo, nell'aria e nell'acqua sono azioni che l'azienda assume come regola inderogabile nel proprio agire. ## 3.7 Standard di qualità del servizio Nell'ambito degli obiettivi concordati con l'Amministrazione Comunale, la Si.eco. S.p.A. considera determinanti per la qualità dei servizi di igiene ambientale i seguenti fattori: - continuità e regolarità di erogazione delle prestazioni su tutto il territorio servito; - tutela dell'ambiente; - completezza ed accessibilità all'informazione da parte del cliente; - formazione del personale; - rapidità di intervento in caso di disservizio. Sulla base di tali fattori vengono individuati standard di qualità che costituiscono gli strumenti di verifica sia dell'efficacia e dell'efficienza del servizio, sia della soddisfazione dell'utente. Gli indici di qualità vengono monitorati a cadenza fissa al fine di adottare tempestivamente azioni di miglioramento e opportune innovazioni tecniche e gestionali. Gli standard di qualità individuati si dividono in: - standard generali; - standard specifici. Di seguito si illustreranno i diversi standard che caratterizzano il servizio erogato. ## 3.8 Standard generali di qualità del servizio Sono gli standard che misurano la qualità del rapporto con l'utenza ed i livelli di prestazione nelle attività comuni a tutti i servizi erogati. ### 3.8.1 Accessibilità alle informazioni Per facilitare i rapporti tra cittadino e Azienda, sono attivi i seguenti strumenti: - NUMERO VERDE 800 86 29 86, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 e il sabato dalle ore 9 alle 13 che consente all'utente di: - ottenere informazioni relative ai servizi erogati; - avanzare reclami e segnalazioni di disservizi; - richiedere l'erogazione di servizi speciali o il servizio di asporto degli ingombranti. - Indirizzo di POSTA ELETTRONICA CATANZARO@SIECOSPA.IT che consente all'utente di porre quesiti, di prenotare il servizio di raccolta degli ingombranti, di segnalare disservizi e formulare osservazioni. Gli utenti che avranno lasciato il proprio numero telefonico saranno contattati dal personale aziendale entro 24 ore; - La PIATTAFORMA "FILODIRETTO" che consente al cittadino iscritto che vive, studia e/o lavora a Catanzaro di: - aprire un ticket (segnalazioni, proposte e reclami) - ricevere una prima comunicazione per "presa in carico" - ricevere successive comunicazioni aggiuntive fino a chiusura ticket" - Ricevere gratuitamente via e-mail, SMS e direttamente su smartphone, informazioni di tuo interesse sul servizio; - SITO INTERNET WWW.RACCOLTADIFFERENZIATACATANZARO.IT che consente al cittadino di reperire informazioni sul servizio con news, rassegna stampa, dizionario dei rifiuti, orari e giorni del servizio di raccolta. ### 3.8.2 Tempi di risposta alle richieste dell'utente Gli utenti possono presentare richieste di informazione e reclami inerenti al servizio sia in forma scritta che verbale. Alle richieste di informazioni effettuate di persona o per telefono viene data immediata risposta, salvo casi particolari che richiedono verifiche o ricerche di documenti o sopralluoghi mirati. Alle richieste di informazioni ed ai reclami pervenuti per iscritto il tempo massimo di risposta è pari a 48 ore dalla data di ricevimento come risulta dal modulo di segnalazione predisposto nonché da eventuale timbro postale o dal protocollo aziendale nel caso di consegna a mano. Per richieste attinenti problemi che richiedono maggiori approfondimenti e/o la cui soluzione non dipenda unicamente dalla società, il termine suddetto può essere prorogato con apposita comunicazione motivata con la quale l'utente viene informato anche sullo stato di avanzamento della pratica. I reclami pervenuti vengono classificati per tipologia su supporto informatico. I dati vengono elaborati per formare statistiche e monitorare i disservizi al fine di porre le conseguenti azioni correttive. ### 3.8.3 Informazioni e comunicazioni all'utente La società assicura una continua e completa informazione ai cittadini circa le modalità di prestazione di servizi, così come previsto e meglio dettagliato dall'apposito Progetto di Comunicazione. In sintesi gli strumenti di informazione utilizzati sono i seguenti: - campagne informative e promozionali, realizzate per l'avvio o l'estensione di servizi e per la sensibilizzazione dei clienti alla corretta fruizione del servizio; - materiale informativo inviato ai cittadini-utenti e alle utenze turistiche; - comunicati stampa e servizi televisivi e radiotelevisivi; - incontri con i cittadini, turisti, o loro rappresentanti territoriali; - punti di informazione in occasione di eventi particolarmente frequentati; - educazione ambientale nelle scuole. La società si impegna ad assicurare chiarezza e comprensibilità di tutto ciò che viene segnalato all'utente adottando un linguaggio facile e accessibile. L'azienda effettua inoltre periodici sondaggi con cadenza annuale per accertare l'efficacia delle informazioni e delle comunicazioni inoltrate e per recepire eventuali ulteriori esigenze dell'utente. Queste indagini servono a calibrare, di anno in anno, il servizio e renderlo più congruente al bisogno degli utenti. ### 3.8.4 Comportamento del personale Tutto il personale dell'Azienda è impegnato a soddisfare le richieste degli Utenti ed a migliorare il livello qualitativo del servizio. La società cura la formazione del personale affinché adotti verso gli Utenti comportamenti professionali che facilitino la comunicazione. Il personale aziendale è tenuto a rivolgersi ai cittadini con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. I dipendenti sono inoltre tenuti a fornire le proprie generalità sia nei rapporti diretti sia nelle comunicazioni telefoniche. ### 3.8.5 Standard specifici di servizio Sono gli standard che misurano la qualità delle prestazioni che l'utente è in grado di valutare direttamente nel rapporto quotidiano con i singoli servizi resi. L'organizzazione dei servizi è definita dal progetto approvato dal Comune di Catanzaro, nonché dal piano industriale disponibile e consultabile da tutti presso gli Uffici Comunali. Nei suddetti documenti sono indicate: - la tipologia dei rifiuti da raccogliere; - le modalità di organizzazione della raccolta e dello spazzamento; - le caratteristiche dei contenitori; - le modalità e i tempi di conferimento; - le frequenze di raccolta; - gli altri servizi complementari. I rifiuti sono conferiti negli appositi contenitori distinti da colori diversi e da specifiche istruzioni scritte.
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4 RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI
La raccolta dei rifiuti è garantita con frequenze e modalità adeguate ad assicurare la salvaguardia igienico-ambientale ed il decoro pubblico. Il servizio di raccolta dei rifiuti è stato organizzato in maniera da essere il più possibile capillare in modo da invogliare le utenze ad impegnarsi al massimo nella separazione delle diverse frazioni di rifiuti urbani prodotti e al loro conferimento al servizio pubblico in maniera differenziata. Per raccolta differenziata si intende un'attività finalizzata a separare e raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, al fine di incrementare al massimo il quantitativo di rifiuti da avviare al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia e/o energia ovvero di destinare le frazioni più pericolose ad adeguati trattamenti di smaltimento. Pertanto il servizio attivato si basa essenzialmente sulla modalità di raccolta differenziata spinta detta anche "porta a porta" ovvero la raccolta su suolo pubblico nei pressi delle proprie abitazioni mediante l'attrezzatura data in dotazione alle utenze. Di seguito di descrive sommariamente l'architettura generale del servizio di raccolta. ## 4.1 Raccolta differenziata spinta o anche detta porta a porta e di prossimità La raccolta differenziata spinta o anche detta porta a porta è una tecnica di gestione dei rifiuti che prevede il periodico ritiro su suolo pubblico presso il domicilio dell'utenza ove possibile per i mezzi di raccolta o in alternativa mediante punti di conferimento in prossimità del domicilio del rifiuto urbano prodotto dalla stessa. Tale tipologia di raccolta è da effettuarsi nel rispetto di un calendario prefissato per le seguenti tipologie di materiali di scarto sia per le utenze domestiche che per le utenze non domestiche: - Frazione secca residua; - Frazione organica, detta anche "umido"; - Carta e cartoncino; - Cartone; - Vetro; - Plastica e metalli. Per le utenze che ne facessero richiesta è prevista la fornitura di contenitori con sistema di areazione per il conferimento dei tessili sanitari ovvero pannolini e pannoloni. ### 4.1.1 Altri servizi di raccolta #### 4.1.1.1 Raccolta su chiamata o presso le isole ecologiche comunali Per le altre frazioni di rifiuto non previste nell'elenco precedente sono attivi di servizi di ritiro su prenotazione o il conferimento presso i centri comunali di raccolta o presso isole itineranti di raccolta, in particolare per le seguenti tipologie di rifiuti, limitatamente alle quantità previste dal Regolamento Comunale di Assimilazione vigente nel comune di Catanzaro: - Servizi su chiamata o conferibili presso i centri comunali di raccolta o presso isole itineranti di raccolta: - Ingombranti (massimo 5 pezzi di piccole dimensioni o 3 pezzi di grandi dimensioni) - Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche - Apparecchiature fuori uso (piccoli RAEE) - Conferibili presso i centri comunali di raccolta o presso isole itineranti di raccolta: - Sfalci e potature - imballaggi in legno - Inerti da piccole demolizioni purché in piccole quantità - Oli e grassi commestibili - Cartucce e Toner esauriti - Batterie e accumulatori al piombo derivanti dalla manutenzione dei veicoli ad uso privato effettuata in proprio dalle utenze domestiche #### 4.1.1.2 RACCOLTE DIFFERENZIATE STRADALI Saranno dislocati sul territorio comunale idonei contenitori adibiti alla raccolta delle seguenti tipologie di rifiuto: - Oli e grassi commestibili - Abiti e prodotti tessili dismessi - Nel caso dei rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci e contenitori etichettati T e/o F), è prevista l'installazione di contenitori stradali nei punti strategici del comune in modo da consentire all'utenza il conferimento separato di queste frazioni che per le caratteristiche del materiale da smaltire necessitano di trattamenti particolari. Nel centro abitato sono stati individuati alcuni esercizi commerciali (farmacie, tabacchi, etc) dove sono ubicati sia dei contenitori stradali per alcune tipologie di rifiuti urbani pericolosi sia dei contenitori da banco ubicati all'interno degli stessi. ## 4.2 Modalità di raccolta ed organizzazione del servizio Le modalità di raccolta sono state individuate in funzione delle peculiarità di ciascuna zona da servire, dell'utenza e della tipologia di frazione raccolta. Le scelte operative di riferimento per il servizio di raccolta, coerenti con il capitolato di gara e finalizzate essenzialmente al conseguimento di importanti risultati di raccolta differenziata, possono riassumersi come segue: - sistema di raccolta "integrata" domiciliare, del tipo secco-umido; - raccolta domiciliare di carta/cartoncino, imballaggi plastici, barattolame e vetro, per le utenze domestiche residenti su tutto il territorio; - raccolta domiciliare delle frazioni merceologiche valorizzabili (carta, imballaggi in vetro, imballaggi misti in plastica, acciaio e alluminio, imballaggi in cartone ondulato, umido) per tutte le utenze non domestiche presenti sul territorio; - raccolta domiciliare su prenotazione dei rifiuti domestici e non domestici assimilati di grandi dimensioni (RAEE e rifiuti ingombranti); - frequenze di raccolta diversificate per frazione merceologica; - utilizzo di mezzi di raccolta "satellite" di dimensioni e cilindrata contenute, e CARATTERIZZATI DA BASSO IMPATTO AMBIENTALE e notevole agilità nello spostamento; - trasbordo dei rifiuti raccolti dai mezzi satellite in veicoli di grossa portata, per il successivo conferimento agli impianti finali di trattamento/selezione/smaltimento. Una scelta importate fatta dalla Società nella progettazione dei servizi di che trattasi, rispetto alle prescrizioni di gara, riguarda due importanti MIGLIORIE del sistema di raccolta: - Raccolta del rifiuto non differenziato mediante mastelli dotati di trasponder - Raccolta del vetro porta a porta La scelta di utilizzare i mastelli per la raccolta del rifiuto non differenziato è stata perseguita, considerando il decoro urbano, soprattutto nelle zone centrali, e inoltre allo scopo di effettuare la tariffazione puntuale delle utenze nonché un controllo dei conferimenti. Tali calendari potranno essere soggetti a variazioni in relazioni alle evoluzioni del servizio di raccolta così come previsto dal piano industriale e dal progetto tecnico aggiudicatario. Per tutti i servizi è specificata la tipologia di contenitore impiegato, distinto per utenze domestiche e non domestiche ed è dettagliatamente descritto nel materiale informativo rilasciato al momento della consegna dell'attrezzatura all'utenza nonché sul sito internet www.raccoltadifferenziatacatanzaro.it. Le attrezzature di conferimento, tutte nuove di fabbrica, sono distinte per tipologia di raccolta da attuare, hanno come caratteristica comune il certificato "plastica seconda vita" e sono realizzate con una percentuale di plastica riciclata all'80%. Inoltre i contenitori forniti alle utenze domestiche per la separazione del secco residuo sono dotati di un sistema di rilevazione dell'utenza come di seguito meglio descritto. ## 4.3 Sistemi di conferimento e raccolta finalizzati alla tariffazione puntuale Il sistema di misurazione degli svuotamenti utilizzato è sinteticamente composto da: - TAG Passivo: dispositivo di memorizzazione delle informazioni relative al contenitore (n. di identificazione univoco, Matricola) a lettura passiva e senza necessità di contatto; - Contenitore Mono - utenza su cui è installato il tag-passivo; - Antenna: sistema di lettura dei TAG, senza contatto fisico, tramite emissione di frequenze radio che attivano i TAG passivi e permettono di registrare i dati in esso contenuti (Frequenza funzionamento: 865.6/928.6 MHz); - Controller : strumento di interpretazione e memorizzazione dei dati letti dai TAG. La controller riceve il segnale radio di ritorno dal TAG, lo interpreta e lo memorizza rendendolo disponibile per le successive elaborazioni. La Controller è il cuore del sistema di rilevazione degli svuotamenti - Sistema di Rilevazione satellitare degli automezzi (GPS) Gli automezzi dedicati ai servizi di igiene urbana sono muniti di sistema GPS per la localizzazione satellitare degli stessi. Il sistema permette di monitorare, in tempo reale, la posizione degli automezzi e ricostruire i percorsi di raccolta effettuati. Nel sistema di raccolta si è sfruttata la localizzazione satellitare al fine di rendere certo ed inconfutabile lo svuotamento dei contenitori dedicati alla raccolta RSU-residua; infatti il lettore RF-id identifica il contenitore grazie ad un codice univoco (impresso nel TAG) ed il sistema di rilevazione satellitare identifica, in modo certo, la posizione (latitudine, longitudine ed altezza) in cui tale contenitore è stato vuotato. Con il sistema abbiamo quindi la certezza sia dell'avvenuto svuotamento (data, ora, minuto, secondo), sia della posizione in cui tale svuotamento è stato effettuato (georeferenziazione dello svuotamento tramite coordinate satellitari). Un software dedicato alla gestione del sistema svuotamenti e che, al suo interno, contiene una serie di archivi tra cui: - Archivio delle Utenze: contiene i dati relativi ad ogni singola utenza; - Archivio dei contenitori: per ogni singola utenza (presente in Anagrafica) viene registrata la consegna dei contenitori e quindi per ogni utenza è possibile verificare numero e tipologia di contenitori consegnati; - Archivio Svuotamenti: contiene tutti gli svuotamenti (data, ora, coordinate satellitari) effettuati per ogni singolo utente; Gli automezzi adibiti alla raccolta del rifiuto secco sono muniti di sistema di lettura, ad ogni svuotamento dei contenitori il sistema rileva automaticamente: - Data ed ora lettura; - Coordinate satellitari; - Codice TAG; il dato viene inviato, tramite sistema GPRS, al server aziendale. I dati raccolti sono resi disponibili all'amministrazione che mediante i tecnici preposti possono verificare, in tempo reale, la corretta esecuzione dei servizi tramite accesso WEB.
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5 SPAZZAMENTO STRADALE
L'organizzazione dei servizi è definita dal progetto approvato dal Comune di Catanzaro e dal piano industriale disponibile e consultabile da tutti presso gli Uffici Comunali. Nei suddetti elaborati sono indicati: - le modalità di organizzazione dello spazzamento; - le caratteristiche dei mezzi e delle attrezzature; - la zonizzazione del territorio da servire; - gli altri servizi collaterali all'igiene urbana. Le attività di spazzamento delle zone servite sono state programmate adottando modalità adeguate e frequenze tali da assicurare la salvaguardia igienico-ambientale ed il decoro pubblico del territorio servito. Nelle zone in cui è possibile intervenire agevolmente in maniera meccanica, è stato previsto l'utilizzo di spazzatrici di medio-grandi dimensioni (5 mc) a basso impatto ambientale, mentre nelle zone nelle quali il mezzo non può intervenire in maniera conveniente, è stato previsto di intervenire manualmente. La società attua tutti gli accorgimenti tecnici necessari ad evitare il sollevamento di polveri, e l'ostruzione delle caditoie stradali e dei manufatti, l'emissione di odori sgradevoli, come pure i rumori molesti. Il servizio generale di spazzamento è variabile in relazione alle diverse zone comunali in particolare in relazione alle caratteristiche urbanistiche e viarie.
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6 SERVIZI DI IGIENE URBANA COLLATERALI ALLO SPAZZAMENTO STRADE
La società nell'ambito del servizio di Igiene Urbana, esegue altri servizi che rientrano nella più ampia sfera dell'Igiene Ambientale, quali: - Lavaggio e disinfezione periodica di piazze e strade – Intervento effettuato in orario notturno; - Igienizzazione contenitori con volumetria superiore a 100l; - Spazzamento e raccolta dei rifiuti delle aree mercatali esterne – Raccolta dei rifiuti, spazzamento e lavaggio delle superfici di vendita; - Raccolta degli animali abbattuti – Intervento effettuati all'occorrenza di concerto con gli uffici comunali e l'Ufficiale Sanitario; - Asportazione e raccolta dell'erba – Interventi da effettuare principalmente in autunno ed in primavera; - Servizi in occasione di manifestazioni pubbliche – Raccolta dei rifiuti, spazzamento e lavaggio delle superfici interessate dalle manifestazione da effettuarsi al termine delle stesse.
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7 TUTELA
Qualsiasi violazione ai principi ed agli standard fissati dalla Carta del Servizi, può essere segnalata, anche telefonicamente, dal diretto interessato alla società. Il personale aziendale registrerà la segnalazione del Cliente sull'apposito modulo predisposto dal "Responsabile Qualità Commerciale". Il cliente dovrà fornire tutte le informazioni in suo possesso per permettere che si possa provvedere a ricostruire l'iter seguito. Alle richieste verrà data risposta entro i tempi prestabiliti per i reclami, riferendo l'esito degli accertamenti compiuti e impegnandosi eventualmente anche a fornire tempi e modalità di rimozione delle anomalie riscontrate, fermo restando l'acquisizione da parte della società di tutte le informazioni del caso in possesso del cliente.
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8 VALUTAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DELL'UTENTE
Il grado di soddisfazione degli utenti in merito alla qualità del servizio reso viene rilevato attraverso apposite indagini periodiche, mirate a conoscere le esigenze dell'utente su alcuni aspetti specifici del servizio, e condotte attraverso le modalità seguenti: - interviste telefoniche: - invio di questionari; - incontri pubblici. La società, sulla base delle opinioni raccolte, sviluppa progetti ed iniziative coerenti con i risultati derivati dalle indagini, ed inoltre si impegna a recepire i suggerimenti dei clienti e a valorizzare i reclami, conducendo un'analisi delle loro possibili cause, al fine di migliorare la qualità dei servizi erogati. La società si impegna a dare ampia e completa informazione al Comune di Catanzaro, alle Associazioni dei consumatori, ai mass-media dei risultati delle indagini, nonché dei progetti ed iniziative conseguenti.
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9 PENALITÀ
La società riconosce al Comune di Catanzaro, nelle modalità previste dal Capitolato di Appalto, il diritto di effettuare controlli in qualsiasi momento in ordine a tutte le articolazioni dei servizi svolti, alla qualità degli stessi, alla manutenzione degli automezzi, delle attrezzature e degli impianti affidati. Qualora dai controlli risulti che la società non provveda alla regolare esecuzione dei vari servizi ed obblighi assunti subirà le penalità previste dal Capitolato di Appalto.
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10 VALIDITÀ E DIFFUSIONE DELLA CARTA
La presente Carta dei Servizi è disponibile per tutti i cittadini del Comune di Catanzaro presso gli uffici comunali e sul sito internet della società e del comune. Le successive variazioni verranno portate a conoscenza degli utenti tramite i mezzi di informazione della società. Gli standard e gli impegni della società contenuti nella Carta sono validi esclusivamente nel territorio del Comune di Catanzaro.
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Comune di Cotronei (KR)
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Informazioni Generali
## 1. Cos'è e che finalità ha la Carta La presente Carta dei Servizi è predisposta dal Comune ed è rivolta agli utenti e contribuenti del servizio di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti TARI. Ha la finalità di avvicinare il cittadino/contribuente alla individuazione delle attività di gestione della TARI e, in modo particolare, per conoscere gli strumenti che lo stesso può utilizzare per ricevere informazioni e/o servizi. La Carta fissa principi per l'erogazione del servizio, stabilisce standard generali riferibili alla qualità complessiva delle prestazioni e standard specifici che indicano prestazioni direttamente controllabili dal cittadino. La Carta della Qualità del Servizio TARI è un impegno scritto assunto dal Comune nei confronti dei cittadini, orientato a rendere i pubblici servizi meglio rispondenti alle esigenze effettive degli utenti e a migliorarne la qualità complessiva. Gli standard di livelli minimi di qualità previsti nell'erogazione di servizi, che il Comune s'impegna a garantire ai cittadini, sono derogabili soltanto se più favorevoli. In caso di mancato rispetto degli obiettivi e/o degli standard prefissati, il cittadino/utente può presentare reclamo con le modalità previste. Il riconoscimento della mancata o difettosa erogazione di una singola prestazione, può dare luogo ad azioni correttive e, se espressamente richiesto, ad un eventuale indennizzo/rimborso forfettario automatico, non avente carattere risarcitorio e distinto da questo. La Carta dei Servizi costituisce elemento integrativo della normativa. Pertanto tutte le condizioni più favorevoli per i cittadini/contribuenti contenute nella Carta integrano quelle previste dalla normativa. Per sua stessa natura la Carta è caratterizzata da un linguaggio di facile accesso e comprensibilità e nella stessa trovano spazio sia le indicazioni necessarie al cittadino che l'individuazione di quelli che sono gli standard di qualità con cui deve essere erogato il servizio. La Carta intende guidare il contribuente informandolo sui servizi messi a disposizione e fornendo gli elementi necessari per verificare in che misura vengono rispettati gli impegni che l'amministrazione si assume nei suoi confronti, garantendo i livelli di qualità dichiarati negli standard per rispondere sempre meglio alle aspettative dei contribuenti e perseguire il continuo miglioramento dei servizi resi. La Carta della Qualità del Servizio TARI è parte di un atteggiamento più ampio ed articolato di attenzione ai cittadini/contribuenti al fine di consentire un approccio globale alla qualità del servizio prestato. La Carta è quindi uno strumento nelle mani del cittadino e delle Associazioni di difesa dei cittadini consumatori, per consentire un dialogo continuo tra il Comune e gli utenti del servizio. ## 2. Qual è il quadro legislativo e regolamentare La Carta è ispirata: - alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994, recante i Principi sull'erogazione dei servizi pubblici"; - alla Legge 27 luglio 2000, n. 212 "Statuto dei diritti del contribuente"; - D.P.C.M. 19/05/1995, in cui sono emanati schemi generali di riferimento di Carte di Servizi pubblici; - D.L. 30/07/1999 n. 286, art. 11, che prevede l'obbligo dell'utilizzo dello strumento della Carta dei Servizi da parte dei soggetti erogatori, al fine di assicurare la tutela dei cittadini e degli Utenti e la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute GEST | Carta dei Servizi di gestione dei rifiuti urbani dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi; - L. n. 244/2007, art. 2, c. 461, che prevede l'obbligo per il gestore di emanare una "Carta della Qualità dei Servizi"; - al D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 in materia di ottimizzazione del lavoro pubblico, di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni, come modificato dal D.Lgs. n. 74/2017. Questo Decreto prevede, fra l'altro, la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi, e lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, e in particolare con i destinatari dei servizi; - al D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33 in tema di "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni". ## 3. Cos'è la TARI TARI è l'acronimo di TAssa RIfiuti, la nuova imposta comunale istituita con la legge di stabilità 2014. Essa in pratica prende il posto della vecchia TARES. Il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Quindi la nuova tassa sui rifiuti prevede che la somma da versare al Comune sia dovuta dagli inquilini, indipendentemente se proprietari o affittuari. ## 4. Chi paga la TARI La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria. In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a 6 mesi nel corso dello stesso anno solare, la TARI è dovuta soltanto dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione o superficie. Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commerciali integrati, il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento della TARI dovuta per i locali e le aree scoperte di uso comune e per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo ai singoli possessori o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo. ## 5. Esclusioni e riduzioni della TARI Sono escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali che non sono detenute o occupate in via esclusiva. Il tributo non è dovuto in relazione alla quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero. Il Comune, con regolamento di cui all'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997 n.446, può prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni nel caso di: - abitazioni con unico occupante; - abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo; - locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; - abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero e fabbricati rurali ad uso abitativo. I Comuni possono concedere riduzioni ed esenzioni anche diverse da quelle previste dalla legge. ### AGEVOLAZIONI Ai sensi dell'art. 1, comma 659, della Legge 27/12/2013, n. 147, la tariffa del tributo è ridotta nelle seguenti ipotesi: - abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo: riduzione del 30%; - locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo ma ricorrente: riduzione del 30%; - abitazioni occupate da soggetti che risiedano per più di sei mesi all'anno fuori dal territorio comunale: riduzione del 30%; Per i cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, iscritti all'AIRE, già pensionati nei rispettivi paesi di residenza, nel caso si una ed una sola unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o usufrutto in Italia, a condizione che non sia locata o data in comodato d'uso, la TARI è applicata, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi; Ai sensi dell'art. 1, comma 660, della Legge 27/12/2013, n.147 il tributo è ridotto per le seguenti fattispecie: - Soggetti che abbiano nel proprio nucleo familiare almeno un componente con un grado di invalidità accertato dall'Autorità competente, superiore al 90%: riduzione del 30%; - per i fabbricati di interesse storico o artistico di cui all'articolo 10 del Decreto Legislativo 22/01/2004, n. 42: riduzione del 30%; - per i fabbricati posseduti o detenuti da Associazioni senza fini di lucro, che svolgono attività di utilità sociale: riduzione del 30%. ## 6. Che ruolo ha il Comune Il Comune è titolare della potestà impositiva relativamente alla TARI – Tassa Rifiuti, esercita questa potestà nella persona del Funzionario Responsabile TARI, appositamente nominato dalla Giunta Comunale, che si avvale del personale assegnato all'Ufficio TARI per lo svolgimento delle attività di riscossione. Il Comune opera secondo la disciplina dettata dalla normativa nazionale in materia di TARI e dal Regolamento Comunale, nel rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza del proprio operato nei confronti dei contribuenti, assicurando altresì l'economicità delle attività, la loro efficacia ed efficienza. ## 7. Quali sono i principi di erogazione del servizio Il Comune nell'erogazione del servizio si ispira ai principi di uguaglianza dei diritti degli utenti secondo criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità, senza discriminazione di sesso, etnia o religione, garantendo uguaglianza di trattamento a parità di presupposti nell'ambito di tutto il territorio comunale, con particolare attenzione ai soggetti portatori di handicap, agli anziani ed ai cittadini appartenenti a fasce sociali deboli che non hanno particolare dimestichezza con la materia tributaria. ### Equità Il Comune assicura che il prelievo tributario sia commisurato all'effettiva capacità contributiva garantendo l'emissione di atti di annullamento, sgravi e rimborsi inerenti atti impositivi inesatti o versamenti eccedenti il dovuto. ### Legalità L'erogazione dei servizi e il generale funzionamento dell'Amministrazione comunale s'ispirano al principio di legalità, nel rispetto delle norme, delle leggi e dei regolamenti applicabili. ### Uguaglianza L'erogazione dei servizi pubblici e il loro accesso si conformano al principio di uguaglianza dei diritti degli utenti, secondo regole uguali per tutti a prescindere da sesso, età, nazionalità, etnia, lingua, religione, opinione politica e condizione sociale. L'uguaglianza garantisce la parità di trattamento, escludendo ogni forma di discriminazione ingiustificata. Non va, in ogni caso, intesa come uniformità delle prestazioni (uguaglianza formale), che possono invece variare in funzione delle specifiche situazioni personali e sociali (uguaglianza sostanziale). ### Imparzialità Il Comune di Cotronei eroga i servizi pubblici ai propri utenti secondo criteri di obiettività, giustizia e imparzialità. È assicurata la costante e completa conformità alle norme regolatrici di settore, in ogni fase di erogazione dei relativi servizi. ### Continuità Nell'ambito delle modalità stabilite dalla vigente normativa regolatrice di settore, l'erogazione dei servizi pubblici avviene, salvo conclamati casi di forza maggiore o previsti da specifiche norme di legge, con continuità, regolarità e senza interruzioni. In caso di funzionamento irregolare o d'interruzione del servizio, sono adottate tutte le misure necessarie al fine di limitare al minimo i tempi dell'irregolarità, e di ridurre il più possibile i disagi all'utenza. Il Comune si impegna ad avvisare gli utenti interessati con adeguato anticipo (minimo due giorni - fino ad un massimo di 2 giorni), attraverso l'avviso sul sito internet istituzionale; la durata massima delle interruzioni non può superare i 2 giorni lavorativi. ### Diritto di scelta Laddove non lo impedisca la normativa di settore e, compatibilmente con le esigenze organizzative e funzionali, agli utenti è riconosciuta la facoltà di scegliere fra i diversi soggetti che erogano i servizi, in particolare distribuiti sul territorio. ### Partecipazione Il Comune s'impegna a promuovere la partecipazione dei cittadini alla prestazione del servizio pubblico, sia per tutelare il diritto alla corretta erogazione dei servizi, sia per favorirne il rapporto collaborativo. Il diritto di accesso agli atti amministrativi è consentito, nel rispetto della L. 241/90 a tutti coloro che risultino titolari di un interesse personale e concreto, finalizzato alla tutela di situazioni giuridicamente rilevanti. Per migliorare la prestazione dei servizi pubblici e la partecipazione attiva dei cittadini, questi possono produrre documenti, osservazioni o formulare suggerimenti, nonché presentare reclami per eventuali disservizi rilevati nell'erogazione dei servizi stessi. L'utente, in proprio o attraverso le Associazioni, ha la facoltà di presentare reclami ed istanze, produrre memorie e documenti, avanzare proposte e suggerimenti per il miglioramento del servizio. Per gli aspetti di relazione con l'utente, il Comune garantisce l'identificabilità del personale ed individua i responsabili degli uffici e dei servizi coinvolti. Il Comune promuove periodiche rilevazioni sul grado di soddisfazione degli utenti, circa la qualità dei servizi resi. ### Semplificazione delle procedure Il Comune assume iniziative volte a garantire che la modulistica sia messa a disposizione del contribuente in tempi utili per gli adempimenti e curando che le proprie comunicazioni ed istruzioni siano comprensibili; per quanto concerne i procedimenti disciplinati autonomamente, gli uffici prevedono che il contribuente possa adempiere ai propri obblighi nelle forme più rapide, agevoli e meno onerose, soprattutto mediante il ricorso sempre maggiore all'informatizzazione dei sistemi di accesso ai servizi. ### Efficienza ed efficacia Il Comune pone il massimo impegno affinché i servizi siano erogati in modo da garantire un idoneo grado di efficienza ed efficacia, ponendo in essere le condizioni e le misure idonee al raggiungimento di tali obiettivi, adottando in maniera continuativa soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali al raggiungimento dello scopo, compatibilmente con le risorse disponibili. ### Chiarezza e cortesia Il Comune assicura il proprio impegno per garantire l'esposizione corretta delle informazioni necessarie e la disponibilità degli Uffici ai fini del buon esito della pratica in fase di trattazione, ponendo anche la massima attenzione alla semplicità e alla chiarezza del linguaggio utilizzato. Tutti i rapporti con gli utenti sono improntati alla cortesia, alla disponibilità all'ascolto, al rispetto e all'educazione reciproci. ### Informazione Il Comune considera l'informazione, tempestiva ed efficace, fondamentale per la qualità dei servizi erogati e dei rapporti con gli utenti. In tal senso, l'informazione costituisce il presupposto imprescindibile per una partecipazione piena e consapevole da parte dei cittadini alle modalità di erogazione dei servizi. All'utente è quindi garantita un'informazione comprensibile, semplice, completa e tempestiva riguardo alle procedure, ai tempi e ai criteri di erogazione dei servizi, nonché ai diritti e alle opportunità di cui può godere. ### Riservatezza Il Comune si impegna a garantire che il trattamento dei dati personali degli utenti avvenga nel rispetto delle disposizioni di cui al GDPR. ### Rispetto dell'ambiente Il Comune si impegna a porre in essere ogni accorgimento affinché l'impatto con l'ambiente venga ridotto al minimo (impiego di attrezzature non inquinanti, utilizzo sempre maggiore di sistemi comunicativi non cartacei, raccolta differenziata dei rifiuti, consumo consapevole e responsabile). ## 8. Quali sono i servizi erogati La tabella che segue indica, per ogni singolo tributo, i servizi erogati, le modalità per accedere agli uffici, i referenti a cui rivolgersi, e l'elenco della modulistica che è possibile reperire consultando la home page dal sito http://www.comunecotronei.it ## 9. Che validità ha la Carta La Carta dei Servizi ha validità pluriennale ed è soggetta a revisione del contenuto, sulle modalità di erogazione dei servizi e sui relativi standard di qualità. Alla base di questi aggiornamenti vi sono i risultati dei processi di verifica descritti ai punti successivi, i giudizi espressi dagli utenti coinvolti nelle indagini sulla customer satisfaction e le modifiche normative e organizzative attuate negli uffici interessati.
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Gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate
## 1. Quali sono gli standard di qualità del servizio Sono stati individuati due tipi di standard: - standard generali del servizio, caratteristici della qualità del servizio offerto nella sua globalità; - standard specifici del servizio, che l'utente può percepire in modo immediato e diretto: - tempi di risposta ai reclami e alle richieste formalmente presentate; - tempo di attesa allo sportello. Gli standard individuati costituiscono lo strumento per garantire e verificare l'efficacia e l'efficienza del servizio erogato, nonché la soddisfazione degli utenti. Gli standard, tanto in termini di contenuti che di misura, rimangono fissi sino alla ufficializzazione di nuovi standard migliorativi rispetto ai precedenti, ridefiniti sulla base di indagini periodiche condotte su: - livello della soddisfazione degli utenti; - nuove esigenze emerse e/o emergenti; - possibili miglioramenti dei processi che consentano incrementi di efficacia e/o efficienza. Per garantire che i servizi descritti nella presente Carta vengano erogati in modo ottimale sono state individuate delle prestazioni tipo a cui sono stati associati degli indicatori (standard) che esprimono il termine massimo in cui l'ufficio si impegna a concludere il procedimento nel presupposto che l'istanza sia stata presentata completa. Per alcune prestazioni è stato indicato anche il termine eventualmente previsto dalla legge. Qualora l'utente invii la documentazione incompleta o inesatta, rallentando in tal modo il procedimento, l'ufficio si impegna ad informarlo sullo stato della pratica al fine di trovare una rapida soluzione. A questo proposito, il responsabile del procedimento si impegna, in casi di particolare complessità, a convocare l'utente, anche telefonicamente, per una più rapida risoluzione dei problemi riscontrati. La tabella che segue individua i servizi-tipo erogati dall'ufficio con i relativi standard di legge (ove previsti) e di impegno. Gli utenti possono, in tal modo, verificare se i servizi offerti dagli uffici rispettano la qualità promessa. Nel caso in cui lo standard garantito non venga rispettato, gli utenti possono presentare reclamo con le modalità indicate nella presente Carta. ## 2. Come viene valutato il grado di soddisfazione dell'utente Il grado di soddisfazione degli utenti in merito alla qualità percepita del servizio reso viene rilevato attraverso apposite indagini periodiche, customer care satisfaction, mirate a conoscere le esigenze degli utenti su alcuni aspetti specifici del servizio, e condotte attraverso le modalità seguenti: - telefoniche; - invio di questionari; - incontri pubblici. Il Comune, sulla base delle opinioni raccolte, sviluppa progetti ed iniziative coerenti con i risultati derivati dalle indagini, impegnandosi a recepire i suggerimenti ricevuti e a valorizzare i reclami, attraverso un'analisi delle loro possibili cause, al fine di migliorare la qualità dei servizi erogati. Il Comune si impegna a dare ampia e completa informazione dei risultati delle indagini svolte, nonché dei progetti e delle iniziative conseguenti. Recapiti: - Spazzamento, pulizia e lavaggio strade - Telefono: 096244202 - Indirizzo: Via Iolanda - Mail: protocollo@pec.comunecotronei.it - Raccolta e trasporto rifiuti - Indirizzo: Località Vardaro Mesoraca - Mail: industria.boschiva@pec.it - Tariffe e rapporti con gli utenti - Telefono: 096244202 - Indirizzo: Via Iolanda - Mail: protocollo@pec.comunecotronei.it ## 3. Come è verificato il rispetto degli standard di qualità La presente Carta costituisce il riconoscimento da parte del Comune dei diritti del cittadino quale utente del servizio e, nello stesso momento, rappresenta il formale impegno ad una tutela ampia di questi diritti. Analoghe garanzie sono richieste ai soggetti che, per conto del Comune, provvedono, anche limitatamente a singoli processi, alla gestione di tributi comunali. A tali soggetti è fatto obbligo di redigere e pubblicizzare una Carta dei Servizi, in ottemperanza all'art. 2, comma 461 della Legge n. 244/2007, nella quale siano previste forme di tutela e di partecipazione dell'utente non inferiori a quelle garantite dal Comune con la presente Carta. Tutte le richieste che pervengono all'ufficio devono essere protocollate e quindi avviate all'ufficio competente per l'esecuzione. Periodicamente il dirigente responsabile effettua una ricognizione delle pratiche eseguite con particolare riferimento ai tempi impiegati per l'espletamento delle stesse. Se viene riscontrato in modo rilevante il mancato rispetto degli standard di qualità dichiarati, si individuano le problematicità e le eventuali responsabilità personali che hanno generato la disfunzione rilevata. Successivamente si adottano, di concerto con il responsabile dell'ufficio interessato, le azioni correttive da intraprendere. La segnalazione di problemi che si riflettono negativamente sulla qualità dei servizi può, altresì, provenire dagli utenti stessi secondo le modalità indicate nella presente Carta. Infine, anche gli addetti agli uffici possono contribuire in modo significativo al miglioramento del livello di servizio tramite segnalazioni e rilievi rivolti al dirigente responsabile. ## 4. Come sono aggiornati gli standard La Carta dei Servizi è un documento dinamico e, pertanto, è suscettibile di modificazioni sia per quanto riguarda la parte descrittiva dei servizi erogati sia per gli standard. Alla base di questi aggiornamenti vi sono i risultati dei processi di verifica descritti nel punto precedente, i giudizi espressi dagli utenti coinvolti nelle indagini sulla customer satisfaction e le modifiche normative e organizzative attuate negli uffici interessati.
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Le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie
## 1. Quali sono gli istituti a tutela del contribuente La legge mette a disposizione del contribuente diversi istituti mediante i quali è possibile sanare i propri errori oppure difendersi dagli atti ritenuti illegittimi. I principali sono: - Ravvedimento operoso: il contribuente che, entro la scadenza fissata, abbia omesso, in tutto o in parte, il pagamento di un tributo, o non abbia correttamente adempiuto alla presentazione della dichiarazione, può avvalersi del ravvedimento operoso, a condizione che l'ufficio non abbia ancora contestato la violazione. In tal modo, entro i termini previsti dalla legge o dai Regolamenti dell'Ente, per ciascun tributo, il contribuente potrà sanare spontaneamente la propria posizione versando il tributo maggiorato di sanzioni ridotte e di interessi legali calcolati sui giorni di ritardo; - Autotutela: l'autotutela consiste nel potere dell'Amministrazione Pubblica di correggere o annullare i propri atti che in sede di riesame siano riconosciuti illegittimi o infondati; - Ricorso/mediazione alle Commissioni Tributarie; - Ricorso al Garante del Contribuente. I casi più frequenti di annullamento di un atto si hanno quando l'illegittimità deriva da: - Errore di persona o di soggetto passivo; - Evidente errore logico; - Errore sul presupposto del tributo; - Doppia imposizione; - Mancata considerazione di pagamenti regolarmente eseguiti; - Mancanza di documentazione, successivamente sanata entro i termini di decadenza. La correzione può avvenire a seguito di istanza presentata dal contribuente al Funzionario Responsabile o essere conseguente ad una iniziativa propria dell'ufficio. L'esercizio dell'autotutela è, comunque, una facoltà discrezionale il cui mancato esercizio non può costituire oggetto di impugnazione. L'autotutela può essere esercitata anche se è pendente un giudizio, o se l'atto è divenuto ormai definitivo perché sono decaduti i termini per ricorrere e anche se è stato presentato ricorso ma questo è stato respinto, con sentenza passata in giudicato, per motivi di ordine formale. Tale potere non è invece ammesso quando il ricorso è stato respinto per motivi riguardanti il merito della controversia e la sentenza sia divenuta definitiva. La presentazione dell'istanza di autotutela non sospende il termine per la presentazione del ricorso. ### Ricorso alle commissioni tributarie Nei casi in cui il contribuente ritenga illegittima o infondata la pretesa dell'ufficio ed esperito anche il tentativo di autotutela, può avviare l'iter del processo tributario. Il processo tributario disciplinato dal D.Lgs. n. 546/1992 e successive modificazioni si articola in tre gradi di giudizio: - 1° grado Commissione tributaria Provinciale; - 2° grado Commissione tributaria Regionale; - 3° grado Corte di Cassazione. Gli atti che possono essere impugnati sono: - Avvisi di accertamento e liquidazione; - Ingiunzioni di pagamento; - Provvedimenti che negano la spettanza di agevolazioni e/o rimborsi; - Ogni altro atto che per legge sia autonomamente impugnabile davanti alle Commissioni tributarie. Ai sensi dell'art 7 dello Statuto del Contribuente, per consentire l'esercizio dei propri diritti in modo pieno ed efficace, tutti gli atti sopra indicati devono contenere l'indicazione del termine entro il quale il ricorso deve essere proposto, della Commissione tributaria competente e delle relative forme da osservare. Il ricorso, a pena di inammissibilità, deve rispondere a precise regole e requisiti previsti dall'art. 18 del D.Lgs. 546/1992 e successive modificazioni ed integrazioni. Dal 1 gennaio 2016, il contribuente che voglia contestare l'atto impositivo il cui valore non sia superiore ad € 50.000,00, può avvalersi dell'istituto del reclamo/ricorso. Si può proporre ricorso/reclamo intestato alla Commissione tributaria Provinciale di Crotone nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento dell'atto che si intende impugnare, a pena di inammissibilità, notificandolo secondo una delle modalità appresso indicate: - a mezzo di ufficiale giudiziario, con le modalità previste dall'articolo 137 e seguenti del codice di procedura civile; - direttamente a mezzo del servizio postale, mediante spedizione dell'istanza in plico senza busta raccomandato con avviso di ricevimento (piegare il ricorso e spillarlo e sulla facciata esterna scrivere l'indirizzo del Comune Via Iolanda 18); - mediante invio telematico all'indirizzo di posta elettronica certificata dell'Ente protocollo@pec.comunecotronei.it con le modalità di cui all'art. 10 dal D.M. del 04/08/ (adottato in attuazione Decreto 23 dicembre 2013, n. 163) in cui è previsto che il ricorso inviato in forma di documento informatico deve rispettare alcuni requisiti ed in particolare: - deve essere in formato PDF/A-1a o PDF/A-1b; - deve essere sottoscritto con firma elettronica qualificata o firma digitale, pertanto il file ha la seguente denominazione: nome_file.pdf.p7m. Il ricorso/reclamo può essere proposto personalmente dal contribuente se il valore della lite è inferiore ad € 3.000,00; se supera tale valore vi è l'obbligo di assistenza da parte di un difensore abilitato (per valore della lite si intende l'importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate). ### Termini della notifica A pena di inammissibilità, entro 60 giorni dalla data di notifica dell'atto da impugnare, il ricorso/reclamo intestato alla Commissione tributaria Provinciale di Crotone deve essere notificato al Comune di Cotronei, al seguente indirizzo: Via Iolanda 18; Successivamente, entro 30 giorni dal termine ultimo per la notifica del ricorso al Comune, in caso di tacito rifiuto, il ricorso, redatto in duplice copia, conformemente all'atto di reclamo, può essere proposto alla Commissione tributaria Provinciale di Crotone (novantesimo giorno dalla notifica dell'atto da impugnare). ### Ricorso al garante del contribuente Con l'art. 13 della legge n. 212/2000 (nota come Statuto dei Diritti del Contribuente) è stata istituita la figura del Garante del Contribuente che opera presso la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate. È un organo collegiale che opera in piena autonomia ed è costituito da tre componenti scelti e nominati dal presidente della Commissione tributaria Regionale appartenenti alle categorie dei magistrati, docenti universitari, notai sia in attività che a riposo, dirigenti dell'amministrazione finanziaria ed ufficiali della Guardia di Finanza a riposo, avvocati, dottori commercialisti e ragionieri pensionati. Il garante del contribuente ha il compito di verificare le irregolarità e le disfunzioni dell'amministrazione fiscale, compresi gli enti locali, segnalate dai cittadini. In particolare: - accerta la qualità dei servizi di assistenza ed informazione per il contribuente e l'agibilità dei locali aperti al pubblico; - rivolge raccomandazioni ai dirigenti degli uffici ai fini della tutela del contribuente e della migliore organizzazione dei servizi; - vigila sul corretto svolgimento delle verifiche fiscali; - vigila sul rispetto delle norme dello Statuto da parte degli uffici e dei termini previsti per i rimborsi di imposta; - attiva le procedure di autotutela nei confronti degli atti notificati ai contribuenti. ## 2. Come esercitare il diritto di accesso L'Ente garantisce agli utenti il diritto di accesso alle informazioni relative al servizio nelle forme e secondo le modalità disciplinate dalla L. 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm.ii. Al fine dell'esercizio dei diritti si potrà fare riferimento alle informazioni di seguito riportate. ## 3. Come effettuare reclami, proposte e suggerimenti Ogni utente può presentare reclami relativamente all'erogazione del servizio, con particolare riferimento a quanto disposto dalla presente Carta. Il reclamo dovrà essere presentato, in forma scritta, mediante consegna diretta, per posta, per posta elettronica, contenere le generalità della persona che lo ha redatto, con indirizzo ed eventuale numero di telefono e la sua firma. L'eventuale presentazione informale (verbale, diretta, telefonica o anonima) sarà considerata una semplice segnalazione alla quale non verrà, tuttavia, data risposta scritta. Oltre ai reclami gli utenti possono presentare, con le medesime modalità, proposte di miglioramento dei servizi e suggerimenti in merito agli stessi. In caso di presentazione formale, il Responsabile del Servizio Tributi valuta il reclamo e risponde all'utente con la massima celerità e comunque entro 30 giorni dalla presentazione dello stesso. Se il reclamo è riconosciuto fondato, il Responsabile del Servizio Tributi adotta i provvedimenti opportuni per eliminare il disservizio segnalato. Al fine di agevolare l'utente, presso gli uffici relativi ai servizi sono disponibili gli appositi modelli per la presentazione scritta di reclami e suggerimenti e per la misurazione del grado di soddisfazione dell'utente. I modelli sono altresì disponibili nella home page del sito istituzionale www.comunecotronei.it
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Le modalità di ristoro dell'utenza in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza
## 1. Come ottenere il ristoro Il Comune riconosce, su richiesta dell'utente, un rimborso forfettario di importo pari a € 0,00 a fronte di documentate inadempienze degli impegni relativi ai seguenti standard specifici: tempo massimo di prima risposta alle richieste scritte / tempo massimo di attesa allo sportello. Le richieste di rimborso, corredate di tutte le informazioni e i documenti che possono servire al Comune per ricostruire ed accertare l'accaduto, devono essere trasmesse entro 30 giorni dalla scadenza del termine garantito di cui si lamenta il mancato rispetto (fa fede la data del protocollo in arrivo) tramite i seguenti canali: - Per i possessori di caselle di posta elettronica certificata, via PEC all'indirizzo protocollo@pec.comunecotronei.it (i messaggi provenienti da caselle mail ordinarie vengono scartati in quanto privi di valore legale); - Per posta indirizzandola a Via Iolanda 18. Riconosciuta la validità della richiesta, il Comune liquida l'importo al contribuente secondo le modalità dallo stesso indicate; in caso negativo, si darà un riscontro formale debitamente motivato entro il tempo massimo di 180 giorni. Se la complessità del reclamo non consente il rispetto del tempo di risposta prefissato, l'utente viene informato tempestivamente sullo stato di avanzamento della pratica.
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Le modalità di calcolo e di pagamento
## 1. Come si riscuote la TARI L'importo della TARI viene quantificato dal Comune annualmente sulla base delle tariffe approvate dal Consiglio Comunale ai sensi della normativa vigente; viene comunicato con apposito avviso di pagamento recapitato al domicilio fiscale di ogni singolo contribuente (coincidente con la residenza anagrafica, salvo diversa comunicazione) che ha regolarmente denunciato l'occupazione di un immobile sul territorio comunale mediante la dichiarazione TARI, oppure che è stato accertato d'ufficio. L'importo addebitato può essere versato in un'unica soluzione o in più rate (stabilite dal Consiglio Comunale) presso qualunque ufficio postale o sportello bancario, con le deleghe modello F24 semplificato pre-compilate allegate all'avviso di pagamento, oppure tramite il sistema di home banking (avendo cura di riportare correttamente il codice identificativo operazione stampato nel modello pre compilato recapitato a domicilio unitamente all'avviso di pagamento). ## 2. Quali sono le modalità di calcolo della TARI Per l'applicazione della TARI si considerano le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Ai fini dell'attività di accertamento, il Comune, per le unità immobiliari ordinarie iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI, quella pari all'80% della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n.138. Da notare però che per queste unità a destinazione ordinaria (cui corrispondono le categorie catastali A, B e C) sono previsti un regime transitorio e uno permanente. In via transitoria, si utilizzano le superfici calpestabili, ma non appena sarà completato l'allineamento dei dati catastali e toponomastici, si dovranno utilizzare quelle catastali come suddetto. Secondo l'art. 2 del dl 16/2014 (convertito dalla legge 68/2014) l'obbligo di utilizzare le superfici catastali per il calcolo della TARI relativa alle unità immobiliari a destinazione ordinaria vi sarà solo a decorrere dal 1° gennaio successivo alla data di emanazione del provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate che attesterà il completamento del lavoro di allineamento dei dati catastali con quelli toponomastici. Per le unità immobiliari diverse da quelle a destinazione ordinaria iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano (quindi quelle incluse nelle categorie catastali D ed E) la superficie assoggettabile alla TARI rimane quella calpestabile. Secondo l'Osservatorio del mercato mobiliare la superficie utile calpestabile è: la superficie al netto dei muri interni, dei pilastri e di quelli perimetrali. Sono però esclusi: - i locali con altezza inferiore a 1,5 mt; - le rientranze e sporgenze per motivi estetici, salvo che siano fruibili; - scale, pianerottoli e ballatoi comuni; - le scale all'interno dell'unità immobiliari da considerare solo per la proiezione orizzontale; - i locali tecnici. Nella determinazione della superficie assoggettabile alla TARI non si tiene conto di quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione che ne dimostrino l'avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente. ### Commisurazione della tariffa TARI La TARI è corrisposta in base a tariffa commisurata ad anno solare coincidente con un'autonoma obbligazione tributaria. I Comuni potranno decidere di applicare la TARI commisurando le tariffe o ai criteri determinati con il D.P.R. 158/1999 o, nel rispetto del principio chi inquina paga, alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio dei rifiuti. Il comma 7 dell'articolo 9 del decreto enti locali (convertito con la legge 125/2015) prevede che fra le componenti di costo che formano la TARI debbano essere considerati anche: "gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili con riferimento alla tariffa di igiene ambientale, alla tariffa integrata ambientale, nonché al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES)". Questa disposizione permette ai Comuni di far gravare su tutti i contribuenti il mancato pagamento dell'imposta sui rifiuti e/o di altri tributi evasi negli anni precedenti dai cittadini. La TARI, come in precedenza la TARES, si compone di una parte fissa ed una variabile, oltre il tributo provinciale da dover conteggiare. La parte fissa è determinata considerando le componenti del costo del servizio di igiene urbana (investimenti e relativi ammortamenti, spazzamento strade ecc.). La parte variabile copre i costi del servizio rifiuti integrato (raccolta, trasporto, trattamento, riciclo, smaltimento) ed è rapportata alla quantità di rifiuti presumibilmente prodotti dal componente o dai componenti del nucleo familiare. ## 3. Quali sono i tempi e le modalità di pagamento della TARI Il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della TARI, riportate nel riquadro sottostante. Il versamento della TARI e della tariffa di natura corrispettiva di cui ai commi 667 e 668, è effettuato secondo le disposizioni di cui all'articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997 ovvero tramite le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali (in pratica tramite modello F24, bollettino di conto corrente postale, servizi elettronici di incasso e interbancari). ## 4. Quando e come si presenta la dichiarazione TARI La dichiarazione di inizio, di variazione o di cessazione del possesso, della occupazione o della detenzione dei locali e delle aree scoperte deve essere presentata dal contribuente entro il termine del 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui si è verificato l'evento o al diverso termine stabilito dal Comune. La dichiarazione deve essere compilata e sottoscritta utilizzando l'apposito modello messo a disposizione dal proprio Comune ed ha effetto anche per gli anni successivi finché non si verifichi una modifica dei dati dichiarati cui consegua un diverso ammontare della tassa. La dichiarazione può essere presentata anche da uno solo degli occupanti, detentori o possessori, nel caso di occupazione, detenzione o possesso in Comune di un immobile. ### Codici tributo TARI I codici F24 rinominati che identificano la TARI (o la tariffa) sono: - "3944" – TARI (e TARES) - "3945" – TARI (e TARES), interessi - "3946" – TARI (e TARES), sanzioni - "3950" – tariffa - "3951" – tariffa, interessi - "3952" – tariffa, sanzioni - "365E" – "TARI - tassa sui rifiuti - art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 – TARES - art. 14 DL. n. 201/2011" - "368E" – "tariffa - art. 1, c. 668, L. n. 147/2013 - art. 14, c. 29, DL. n. 201/2011" - "366E" – "TARI - tassa sui rifiuti - art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 - TARES - art. 14 DL. n. 201/2011 INTERESSI" - "367E" – "TARI - tassa sui rifiuti - art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 - TARES - art. 14 DL. n. 201/2011 SANZIONI" - "369E" – "tariffa - art. 1, c. 668, L. n. 147/2013 - art. 14, c. 29 DL. n. 201/2011 - INTERESSI" - "370E" – "tariffa - art. 1, c. 668, L. n. 147/2013 - art. 14, c. 29 DL. n. 201/2011 - SANZIONI" Per ulteriori informazioni sui codici tributi è possibile consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate. ## 5. Come avviene la rettifica dell'avviso di pagamento TARI Laddove nell'avviso di pagamento TARI fossero riscontrati dei dati non corrispondenti alla situazione del contribuente (avuto riguardo alla categoria di tassazione utilizzata per le utenze non domestiche, al numero dei componenti il nucleo familiare, alla superficie tassata o al periodo di occupazione) è possibile attivare la procedura di riesame in autotutela con la presentazione di una istanza tramite la modulistica comunale pubblicata nell'apposita sezione del sito. Nel caso in cui venga attivata la procedura di riesame in autotutela, l'Ufficio TARI esaminerà le osservazioni del contribuente e, qualora riconoscesse un errore nella quantificazione del tributo, provvede alla rettifica dell'avviso di pagamento entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta da parte dell'utente. Il Comune provvederà inoltre alla restituzione degli importi eventualmente pagati in eccesso con conguaglio sull'annualità successiva o con liquidazione del rimborso al contribuente. Secondo l'articolo 1, comma 4, del dl sulla finanza locale (16/2014), nel caso in cui il contribuente abbia effettuato un versamento a un Comune diverso da quello destinatario dell'imposta, il Comune che viene a conoscenza dell'errato versamento, anche a seguito di comunicazione del contribuente, deve attivare le procedure più idonee per il riversamento al Comune competente delle somme indebitamente percepite. Nella comunicazione il contribuente indica gli estremi del versamento, l'importo versato, i dati catastali dell'immobile a cui si riferisce il versamento, il Comune destinatario delle somme e quello che ha ricevuto erroneamente il versamento. Il contribuente non può in nessun caso essere sanzionato. ### Segnalazioni errori importi: Per segnalare errori o fare nuove dichiarazioni, si possono utilizzare i moduli allegati da inviare successivamente all'indirizzo protocollo@pec.comunecotronei.it. ## 6. Cosa succede in caso di morosità Il mancato versamento di parte o dell'intero importo dovuto per la TARI annuale entro le scadenze indicate nell'avviso di pagamento, comporterà la notifica, previo sollecito, di un avviso di accertamento esecutivo e contestuale irrogazione di una sanzione del 30% calcolata sulle somme non versate o versate in ritardo, con l'addebito degli interessi moratori e delle spese di notifica. Il contribuente che è destinatario dell'accertamento può evitare l'applicazione delle sanzioni dimostrando l'avvenuto pagamento delle morosità o la regolarità della posizione, tramite l'apposito modulo di richiesta di riesame del provvedimento da trasmettere con le seguenti modalità: - Per posta indirizzandola a Via Iolanda 18 ### Informazioni per omesso pagamento In caso di mancato o parziale versamento dell'importo richiesto alle prescritte scadenze, il Comune provvede alla notifica di un avviso di accertamento con contestuale irrogazione della sanzione per omesso o parziale pagamento, a norma dei commi 161 e 162 dell'art. 1 della legge n. 296/2006, con l'addebito delle spese di riscossione e con l'avvertenza che la sanzione del 30%, prevista dall'art. 13 del D.Lgs. n. 471/1997, sarà applicata solo per i versamenti effettuati in data successiva al termine per impugnare l'atto davanti alla Commissione Tributaria Provinciale. L'avviso di accertamento avrà immediata efficacia esecutiva ai sensi dell'art. 1, commi da 784 a 804, della legge n. 160/2019. Le procedure di riscossione coattiva verranno, pertanto, attivate senza la preventiva notifica della cartella di pagamento o dell'ingiunzione fiscale.
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1. INTRODUZIONE
La Carta dei Servizi è il documento con il quale ogni soggetto erogatore assume una serie di impegni nei confronti della propria utenza riguardo i propri servizi, le loro modalità di erogazione ed i relativi standard di qualità, e informa inoltre l'utente sulle modalità di tutela previste. In caso di affidamento, la scrivente si impegna a provvedere alla sua redazione nel rispetto delle indicazioni della Committenza (come definite dai documenti di gara) e delle seguenti Normative: - D.P.C.M. del 27/01/94, "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici"; - D.L. del 12/05/95, convertito nella Legge 11/07/95 n° 273 (prima individuazione dei settori di erogazione di servizi pubblici al fine di emanare schemi di riferimento); - D.P.C.M. del 19/05/1995 (schemi generali di riferimento di carte di servizi pubblici); - D.L. 30/07/1999 n°286 - Art. 11 (obbligo dell'utilizzo della carta dei servizi da parte dei soggetti erogatori); - Direttiva PCM - Rilevazione della qualità percepita dai cittadini - Direttiva PCM - Qualità dei servizi on line e misurazione della soddisfazione degli utenti - Legge 04/03/2009, n.15 (Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle P.A. nonché disposizioni integrative) - Legge 11/07/2012 n.273 (Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle P.A.) Nella Carta l'azienda dichiara quali servizi intende erogare, le modalità e gli standard di qualità che si intendono garantire, i criteri di monitoraggio delle prestazioni e l'impegno a migliorare la qualità del servizio offerto, nel rispetto dei seguenti principi fondamentali: - tutti gli utenti hanno gli stessi diritti (principio di uguaglianza); - deve essere garantita la parità di trattamento fra le diverse categorie o fasce di utenti; - i servizi devono essere erogati in maniera continua e regolare; - gli utenti devono essere trattati con obiettività, giustizia ed imparzialità; - il diritto alla partecipazione del cittadino deve essere sempre garantito, come deve essere garantita l'efficienza e l'efficacia dell'ente erogatore. La Carta dei Servizi non è una semplice guida bensì un documento che stabilisce un "patto", un "accordo" fra soggetto erogatore del servizio pubblico e utente basato su: - indicazione e definizione degli standard e della qualità del servizio - semplificazione delle procedure anche tramite l'informatizzazione - costruzione degli elementi che strutturano il pacchetto dei servizi - promozione del servizio e informazioni sul servizio - verifica del rispetto degli standard del servizio - predisposizione di procedure di ascolto e customer satisfaction, di semplice comprensione e di facile utilizzazione - in caso di disservizio, il diritto alla tutela esercitabile mediante lo strumento del reclamo e dell'eventuale ricorso all'istituto del Difensore Civico - coinvolgimento e partecipazione del cittadino-utente alla definizione del progetto. Stanti tali premesse, i paragrafi seguenti riportano l'articolazione dei contenuti della Carta della Qualità dei Servizi. Il documento è disponibile sul sito del Comune di Vibo Valentia in formato pdf (consultabile e scaricabile).
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2. CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI
I contenuti qui illustrati sono focalizzati sui punti salienti; una serie di specifiche e di dettagli verranno via via implementati nelle successive pubblicazioni quando saranno rese ulteriori attività ad oggi non ancora avviate, su tutte la gestione dei centri comunali di raccolta. ## 2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI La presente Carta reca gli standard di qualità e quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinate nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre suggerimenti e presentare reclami e quelle per adire alle vie conciliative. I servizi di Eco.Car srl sono erogati con imparzialità a tutti gli utenti, senza alcuna discriminazione. L'azienda si impegna a fornire prestazioni adeguate in modo da prevenire ed eliminare disuguaglianze per ogni categoria o fascia di utenza, a parità di condizioni e trattamenti. Eco.Car srl si impegna ad erogare i propri servizi con una regolarità costante, senza alcuna interruzione, in conformità alle vigenti disposizioni legislative e amministrative e agli accordi contrattuali. In caso di funzionamento irregolare o in presenza di emergenze particolari, si provvederà ad avvertire tempestivamente i cittadini delle misure adottate per ridurre il disagio e a ripristinare, nel minor tempo possibile, il servizio. L'azienda garantisce al cittadino la più completa informazione sulle attività svolte e sulla partecipazione dell'utente alle modalità di erogazione dei servizi. Il cittadino ha il diritto di conoscere tutte le informazioni sulla gestione e l'erogazione dei servizi, sul contratto di servizio sottoscritto con l'Amministrazione comunale e le informazioni territoriali relative all'ambiente. Eco.Car srl si impegna a rispettare i parametri e le modalità di erogazione del servizio, come presentati da questa Carta. Ogni volta che gli impegni presi non fossero rispettati, si impegnano a fornire servizi straordinari a chi abbia sofferto della mancata prestazione del servizio. Nel rispetto della normativa europea, l'azienda si impegna ad adottare processi e metodi di lavoro che prevedano forme di raccolte separate e di recupero sempre più efficaci, oltre che coadiuvare i soggetti istituzionali preposti a fornire incentivi per la riduzione della produzione dei rifiuti. Eco.Car srl si impegna anche, nella figura di ciascun dipendente e operatore, a fornire informazioni utili e indicazioni sul corretto funzionamento dei servizi offerti, cercando di agevolare il cittadino nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. ## 2.2 PROFILO DELLA PROPONENTE La Eco.Car srl ha sede legale a Latina in via dei Sicani n° 2, C.F. 07229461004, P.I. 07229461004, REA RM-1019108, ha sede operativa in Pomezia (RM) in Via Pontina Vecchia KM 32,900 ed è stata costituita il 26/09/2002. È una società guidata da un Amministratore Unico, con un'esperienza decennale nel campo dei servizi ambientali e con una ulteriore e particolare specializzazione nei mezzi d'opera a supporto dei servizi di igiene urbana. Infatti presso la suddetta sede operativa di Pomezia (RM) si eseguono direttamente costruzione, modifica, trasformazione e riparazione di automezzi, vetture e attrezzature, ivi compresi compattatori, autocarri scarrabili, spazzatrici compatte e stradali, macchine lavastrade, veicoli a vasca semplice e compattante, gru idrauliche, ribaltabili, ecc. La Eco.Car possiede un proprio centro di rimessaggio a Pomezia nella Provincia di Roma e in tale centro, esteso su di una superficie complessiva di oltre 3.500 mq, sono presenti: - gli uffici amministrativi (500 mq), - l'autofficina e carrozzeria della Ecomeccanica S.r.l., appartenente al gruppo societario; - il magazzino parti di ricambio degli automezzi, facente parte dell'autofficina; - il magazzino per i materiali di consumo necessari all'attività; - centro rimessaggio automezzi ed attrezzature; - centro rifornimento carburante con cisterna appositamente omologata da litri 9.000. Attraverso la Divisione Ambiente, la Eco.Car srl opera nell'intero ciclo dei rifiuti, occupandosi di trasporto, smaltimento, stoccaggio temporaneo e definitivo di rifiuti urbani e assimilati, nonché di rifiuti speciali pericolosi e non. Si occupa altresì della gestione di impianti di trattamento e recupero dei rifiuti, anche ai fini della loro valorizzazione energetica. Svolge servizi integrati di igiene urbana con particolare attenzione al ciclo dei rifiuti, ovvero raccolta, trasporto, selezione, trasformazione, stoccaggio, trattamento e riutilizzo di residui derivanti da cicli di produzione e di consumo, rifiuti urbani ed assimilabili, biomasse e rifiuti industriali. Svolge servizi di pulizia delle aree pubbliche, ivi compresi spazzamenti, lavaggi, interventi di mantenimento e ripristino del decoro urbano, interventi di bonifica e ripristino ambientale. La Eco.Car srl è iscritta all'albo degli autotrasportatori della Provincia di Roma dal 07/10/2007 col numero 453. È iscritta all'Albo Nazionale gestori Ambientali – sezione regionale del Lazio (numero iscrizione 01050, provvedimento di iscrizione prot. 4878/2008 del 13/05/2008) per le categorie 1 classe B, categoria 4 classe C, categoria 5 classe E; categoria 8 classe D, categoria 9 classe E e categoria 10B classe D. A fronte di qualsiasi problematica del settore ecologico–ambientale, gli strumenti di base utilizzati da Eco.Car per individuare le soluzioni ottimali ed economicamente più vantaggiose, sono: - una profonda conoscenza della legislazione del settore ecologico-ambientale; - la capacità di inquadrare il problema nelle sue dimensioni effettive e di individuare immediatamente le necessità più recondite dell'utenza; - un know how tecnico-scientifico, collaudato da una ventennale esperienza nel settore, sia per quanto riguarda le attrezzature mobili che la tecnica degli impianti; - un vasto parco macchine composto da attrezzature di trattamento dei rifiuti - mobili e fisse - e da numerosi automezzi di recente immatricolazione; - operatori opportunamente selezionati per preparazione tecnica e serietà professionale la cui formazione in termini di sicurezza del lavoro viene sistematicamente aggiornata. Settori d'intervento: - progettazione – realizzazione e gestione di impianti di smaltimento rifiuti come: discariche, trattamenti chimico-fisico-biologici, centri di stoccaggio e selezione, inceneritori ecc.; - bonifiche di territori come: discariche e depositi abusivi di rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non; - bonifiche ambientali e strutturali: scoinbentazione amianto, pulizia serbatoi industriali, catalogazione ed alienazione prodotti chimici obsoleti; - trattamento - condizionamento e movimentazione in loco di rifiuti di ogni tipo a mezzo attrezzature speciali mobili: filtropresse a nastro, trituratori industriali, compattatori scarrabili e non, gru con benne a polipo e/o a cucchiaio, pale meccaniche, escavatori; - gestione di isole ecologiche; - operazioni di autospurgo e dragaggio: disostruzioni fognarie, pulizia e svuotamento canali, vasconi e lagune; - raccolta – trasporto e smaltimento finale in impianti propri e/o in disponibilità di rifiuti urbani – speciali – pericolosi e non – sia solidi che liquidi. Eco.Car possiede le certificazioni EURO CERT conformi alle norme: - UNI EN ISO 9001:2015 con Certificato n. 1584ITQS, emissione corrente 02/05/2019 per le attività EA 29-39; - UNI EN ISO 14001:2015 - Certificato n. 532ITES, emissione corrente 03/08/2019, per le attività EA 29-39; - BS OHSAS 18001:2007 – Certificato n. 489ITOH, emissione corrente 05/05/2019, per le attività EA 29-39. - SA 8000:2014 – Certificato n. 288ITSA, emissione corrente 10/04/2020, per le attività EA 31-39. La società si è adeguata ed ottempera con regolarità a tutte le normative vigenti in materia di previdenza ed assicurazione ed ha effettuato tutte le azioni e predisposto tutta la documentazione relative alla sicurezza secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 81 del 09.04.2008. Eco.Car, inoltre, adotta nella normale gestione dei propri servizi, le seguenti misure integrative: - gestione computerizzata dei servizi nelle loro varie fasi, con registrazione in tempo reale di tutti i dati relativi ai trasporti effettuati; - controllo e verifica periodica presso la propria sede, in autofficina specializzata appartenente al gruppo societario, di tutti i mezzi e le attrezzature utilizzate per garantirne l'efficienza; - esecuzione del servizio in ogni sua fase nel pieno rispetto del D. Lgs.22/97 e s.m.i.; - adozione di schede di individuazione e valutazione dei rischi nelle quali gli operatori devono riportare eventuali problemi riscontrati, indicazioni e/o consigli atti a migliorare la qualità del servizio; - fornitura al personale di tutte le attrezzature e materiali antinfortunistici idonei e funzionali all'esecuzione del servizio in atto. Eco.Car dispone di autisti ed operatori specializzati o altamente qualificati, divisi tra la sede centrale ed i singoli cantieri di intervento, per un organico attuale di circa 350 dipendenti tra personale amministrativo ed operativo. All'interno della società è presente uno staff tecnico e dirigenziale altamente qualificato organizzato sulle seguenti figure professionali: - Direttore Generale; - Direttore Tecnico; - Consulente Legale; - Responsabile Tecnico e della Sicurezza; - Responsabile Commerciale; - Responsabile Amministrativo; - Responsabile Qualità. La Eco.Car si avvale inoltre delle seguenti strutture tecniche facenti capo all'impresa: - I.C.Q. S.r.l. - Via Caio Canuleio n. 72, Roma: Laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche - (analisi chimiche e ambientali); - EURO CERT European Ispection And Certification Company S.A.: Istituto di certificazione della qualità; - M.S.P. Italia S.r.l. - Via Pietro Colletta 5, Roma: sicurezza e medicina del lavoro; medico competente Dr.ssa Francesca Romana Proietti, specialista in Medicina e Clinica del lavoro; - E- Consult Srl. – Via G.Matteotti 4 00033 Cave (Rm): Ing. Fabio Scarozza, consulente tecnico del Sistema Qualità Aziendale, UNI EN ISO 9001:2008; UNI EN ISO 14001:2004; BS OHSAS 18001:2007; - B.K.C. S.r.l. - Viale Bruno Buozzi, 58/a, Roma: Consulenza commerciale del lavoro e paghe; - EUROSERVICE S.r.l. - Largo Antonelli n. 28, Roma: Società di servizi per la predisposizione di certificati; - EASY WORK S.r.l. - Via Anastasio II, Roma: Società di servizi per rassegna stampa, bandi di gara. ECO CAR si occupa anche, in collaborazione con società del gruppo, della progettazione, costruzione e gestione di impianti di trattamento di rifiuti. L'esperienza acquisita nel settore è continuamente sottoposta ad aggiornamento e verifica tramite collaudati contatti con il mondo della ricerca scientifica e tecnica. Nelle diverse fasi di realizzazione delle opere ci si prefigge come MISSION AZIENDALE e in piena coerenza con gli obiettivi prefissati dal D.lgs. n. 22 del 25/02/1997: - la riduzione al minimo dell'impatto tra l'opera e l'ambiente di inserimento; - la garanzia di sicurezza e di protezione elevata dell'ambiente; - il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti; - la trasparenza e piena collaborazione sia con le autorità pubbliche che con il privato cittadino. ## 2.3 SERVIZI SVOLTI Eco.Car srl, sulla base del contratto con l'Amministrazione che regola le prestazioni erogate nel Comune di Vibo Valentia, svolge i seguenti servizi: - Raccolta differenziata domiciliare per utenze domestiche e non domestiche - Raccolta di ingombranti, beni durevoli, RAEE e sfalci di potatura - Raccolta dei Rifiuti Urbani Pericolosi - Trasporto ad impianti dei rifiuti raccolti - Spazzamento manuale e servizi accessori (rimozione siringhe, deiezioni e carogne animali) - Spazzamento meccanizzato - Scerbamento con metodi meccanici e regolatori chimici - Lavaggio strade e piazze - Pulizia delle aree interessate da mercati e manifestazioni periodici e aperiodici - Raccolta rifiuti e pulizia delle aree cimiteriali - Rimozione microdiscariche oggetto di abbandono dei rifiuti - Fornitura e manutenzione di contenitori per i rifiuti - Raccolte frazioni specifiche (vetro chiaro, oli vegetali) Eco.Car srl fornisce un servizio regolare e continuo. La sospensione può verificarsi solo per cause di forza maggiore e/o per disposizione del Comune di Vibo Valentia. Nel caso di variazione del servizio programmato, l'azienda avvisa il Comune, con congruo anticipo e con modalità che raggiungano il maggior numero di utenti possibile, della variazione / sospensione e della ripresa del servizio. ## 2.4 DESTINAZIONE DEI RIFIUTI I rifiuti raccolti sul territorio del Comune di Vibo Valentia vengono avviati alle seguenti destinazioni: - Rifiuto Urbano Biodegradabile: impianto ECO CALL - Vazzano - Imballaggi in plastica, carta, cartone, vetro e metalli: impianto GIR di Porto Salvo - VV - RAEE ed ingombranti: impianto Eco Triparni di Vibo Valentia - Farmaci scaduti, toner e batterie ed accumulatori: impianto Eco Triparni di Vibo Valentia - terre di spazzamento: impianto Eco Triparni di Vibo Valentia Rifiuto Urbano indifferenziato: Impianto di ALLI Scarl (CZ) e Calabra Maceri (CS) ## 2.5 SPAZZAMENTO Lo spazzamento meccanizzato e / o manuale viene eseguito nelle aree a seguire secondo specifiche frequenze (ivi indicate) ## 2.6 STANDARD DI QUALITÀ DEI SERVIZI Eco.Car srl, per dare concreta attuazione ai principi fondamentali di efficacia ed efficienza, continuità e regolarità nella gestione del servizio, sottoscrive l'impegno ad erogare i servizi di igiene urbana precedentemente descritti nel rispetto dei seguenti standard di qualità. La Eco.Car srl: - effettua i servizi con continuità e regolarità. - sceglie le modalità di raccolta dei rifiuti che siano finalizzate al recupero dei materiali e che garantiscano la sicurezza del personale, dei cittadini e dell'ambiente in generale. - garantisce un comportamento educato, corretto ed accurato del proprio personale - informa i cittadini/utenti in modo puntuale tramite tutti i canali di comunicazione disponibili - esegue diligentemente i servizi di pulizia sul territorio. Eco.Car srl si impegna inoltre a: - verifica con continuità la soddisfazione dei cittadini/utenti sulla qualità dei servizi forniti attraverso sondaggi di opinione. - registra in apposito database tutti le segnalazioni e i reclami ricevuti e trasmette i risultati all'Amministrazione. - redige statistiche di segnalazioni e reclami. - pianifica incontri periodici con le Associazioni Consumatori per esaminare i risultati ottenuti dalle indagini di soddisfazione svolte e, nel caso, procede nell'ottica del miglioramento continuo. - divulga i risultati delle verifiche compiute, indicando gli accorgimenti adottati per aumentare la soddisfazione dei cittadini. ## 2.7 COMPORTAMENTI CORRETTI La pulizia ed il decoro del territorio sono disciplinati dalle Ordinanze specificamente emanate dalle Amministrazioni Comunali, che regolamentano il servizio di raccolta rifiuti in città. Il mancato rispetto di quanto in esse previsto determina l'erogazione di gravi sanzioni. Perché il sistema di raccolta dei rifiuti possa funzionare in maniera efficace è richiesta l'osservanza delle disposizioni da parte dei cittadini. Il mancato rispetto di poche ma semplici regole vanifica ogni tentativo di offrire un servizio migliore per l'intera comunità. Alcune regole da osservare: - Non depositare i rifiuti per strada o fuori dai contenitori. - Non disfarti da solo dei rifiuti ingombranti: chiama l'apposito servizio, sarai servito al tuo domicilio. - Non introdurre nei contenitori materiali roventi o scorie degli impianti di riscaldamento. - deposita medicinali e farmaci scaduti nei contenitori appositi situati presso le farmacie. Se non differenziati, i farmaci possono dar luogo ad emanazioni tossiche. Inoltre, la presenza di antibiotici nei rifiuti può favorire la selezione di ceppi batterici resistenti. - Le attività commerciali devono tassativamente evitare di introdurre nei contenitori rifiuti speciali regolati da apposite convenzioni. - Lo scarico dei rifiuti, anche non domestici, ed il loro abbandono è vietato nelle aree pubbliche e private. - Utilizza i cestini ed evita di sporcare il suolo. - Collabora con l'azienda erogatrice dei servizi di igiene urbana e con gli uffici comunali preposti, per una migliore vivibilità della città. ## 2.8 QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Gentile utente, le chiediamo di compilare le seguenti tabelle e di trasmettercele in uno dei seguenti modi: - via mail al seguente indirizzo: info@ecocarvibo.it Il modulo può essere compilato online attraverso l'apposito form o scaricato in versione stampabile tramite il sito del Comune di Vibo Valentia Le informazioni personali saranno trattate nel rispetto delle prescrizioni normative in materia di garanzia della privacy, e non saranno utilizzate a fini diversi da quelli legati alla misurazione degli standard qualitativi dei servizi erogati. I risultati aggregati, rilevati attraverso i moduli pervenuti, saranno trasmessi al Comune, e saranno resi pubblici attraverso il sito internet dell'Ente Appaltante. L'azienda, sulla base delle opinioni raccolte, sviluppa progetti ed iniziative coerenti con i risultati derivati dalle indagini, ed inoltre si impegna a recepire i suggerimenti dei cittadini e a valorizzare i reclami, conducendo un'analisi delle loro possibili cause, al fine di migliorare la qualità dei servizi erogati. Eco.Car srl si impegna a dare ampia e completa informazione all'Amministrazione comunale, alle Associazioni locali ed agli altri portatori di interesse dei risultati delle indagini, nonché dei progetti e delle iniziative conseguenti. ## 2.9 TUTELA DEL RAPPORTO CON L'UTENZA L'azienda provvede alla razionalizzazione, riduzione, semplificazione ed informatizzazione delle procedure, impegnandosi a ridurre, per quanto possibile, gli adempimenti richiesti agli utenti ed a fornire gli opportuni chiarimenti su di essi, adottando tutti gli strumenti necessari a questo fine (numero verde, sito Web, App per dispositivi mobili, ecc.). L'azienda si impegna ad informare costantemente gli utenti attraverso mezzi di divulgazione periodici sulle procedure, le iniziative aziendali, le modalità di fornitura del servizio e sulle loro modifiche. Il gestore, al fine di garantire agli utenti la costante informazione sulle modalità di erogazione del servizio: - istituisce un portale internet tramite il quale è possibile acquisire informazioni sui servizi aziendali, scaricare copia dei documenti relativi alla Carta dei Servizi ed ai Regolamenti, e presentare richieste e reclami; - cura i rapporti con la Committenza e gli altri Enti coinvolti nel sistema di gestione dei servizi, in base alle competenze specifiche, fornendo le informazioni ed i chiarimenti richiesti; - svolge attività promozionale ed informativa finalizzata alla cultura dei servizi pubblici, al rispetto dell'ambiente, alla prevenzione e riduzione dell'inquinamento. - pubblica gli esiti delle verifiche compiute sul rispetto degli standard. - promuove tutte le iniziative utili per la trasparenza e la semplificazione nell'accesso ai servizi informa gli utenti delle decisioni che li riguardano, delle loro motivazioni, della possibilità di reclamo e degli strumenti di ricorso avverso ad esse - assicura l'Utente della corrispondenza dei servizi erogati ai vigenti standard. L'Utente, in caso di violazione dei principi e/o di mancato rispetto degli standard definiti nella presente Carta dei Servizi o delle condizioni di fornitura previste nel contratto o nel Regolamento del Servizio Gestione Rifiuti Urbani da parte dell'azienda, può presentare reclamo, sia in forma verbale che scritta, attraverso i consueti canali d'accesso (numero verde, posta elettronica, app per dispositivi mobili), e darne comunicazione, per conoscenza, all'Amministrazione competente. Nel caso di mancato rispetto degli standard previsti nella Carta dei Servizi il reclamo deve essere presentato entro 30 giorni dalla scadenza del termine fissato nello standard, anche utilizzando l'apposito modulo. L'azienda tiene conto dei reclami ricevuti nell'adozione dei piani di miglioramento progressivo degli standard. Al momento della presentazione del reclamo l'Utente deve fornire tutti gli elementi in suo possesso relativamente a quanto verificatosi, in modo da consentire la ricostruzione dello stato della pratica. L'azienda, entro un massimo di 20 giorni lavorativi dalla data di presentazione del reclamo pervenuto in forma scritta, riferisce all'Utente in forma scritta l'esito degli accertamenti compiuti, aggiungendo anche l'indicazione del nominativo e del recapito della persona incaricata a fornire, ove necessario, eventuali chiarimenti. È facoltà dell'Utente, qualora non si ritenga soddisfatto dalle risposte ricevute ai reclami, avvalersi della collaborazione delle Associazioni riconosciute dei Consumatori (ai sensi dell'art. 137 del D.Lgs. n. 2006 del 06/09/2005), ferma restando la facoltà di percorrere ogni altra via giudiziale o extragiudiziale, comprese le procedure di conciliazione extragiudiziale sulla base di eventuali protocolli esistenti o la procedura di conciliazione extragiudiziale presso la Camera di Commercio. Qualora non si verificasse invece una composizione del conflitto, rimane il diritto di procedere per vie giudiziali. L'Utente può inoltre chiedere in forma scritta un incontro di approfondimento della questione oggetto del reclamo. L'azienda si impegna ad attivarsi entro 20 giorni lavorativi per organizzare un ricorso con l'Utente.
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L'AZIENDA
La ECOROSS è una società a responsabilità limitata costituitasi nel 1994 con lo scopo di offrire servizi integrati e coordinati tra loro, a favore di enti pubblici, privati, comunità ed industrie. La direzione aziendale è composta da giovani calabresi, che hanno contribuito alla crescita societaria raggiungendo l'attuale organico complessivo di circa 220 unità lavorative. La sede societaria è situata nella zona industriale del comune di Corigliano-Rossano, Area Urbana Rossano (CS). L'oggetto sociale della Ecoross S.r.l. è la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, ed attualmente dispone delle necessarie autorizzazioni per effettuare servizi di recupero, trasporto, stoccaggio e cernita di rifiuti urbani ed assimilabili agli urbani, speciali industriali pericolosi e non pericolosi. I servizi principali attualmente svolti dalla Ecoross sono i seguenti: - progettazione ed erogazione dei servizi di igiene urbana; - erogazione dei servizi di raccolta differenziata; - bonifica di siti e materiali contenenti amianto; - attività di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti speciali; - attività di stoccaggio provvisorio rifiuti; - noleggio bagni chimici; - manutenzione verde pubblico; - micro raccolta rifiuti presso piccole imprese; - opere e lavori pubblici; - formazione e informazione attraverso campagne di sensibilizzazione, promozione e informazione. Ecoross opera principalmente nel territorio della Sibaritide servendo, con le sue diverse attività, una popolazione complessiva di circa 127.000 abitanti. Nel campo dell'Igiene Ambientale Ecoross effettua la raccolta indifferenziata dei rifiuti, la raccolta differenziata delle principali categorie merceologiche, lo spazzamento della rete stradale, la gestione del verde pubblico ed altri servizi contigui. Ecoross punta ad offrire un servizio sempre più qualificato e capace di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle esigenze dei suoi clienti
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CERTIFICAZIONI E QUALITÀ
Ecoross S.r.l. è costantemente impegnata a rispettare le prescrizioni di legge e a sviluppare procedure e programmi che ne garantiscano il controllo. Nel settore Igiene Ambientale ha ottenuto la certificazione del Sistema Qualità UNI EN ISO 9001:2008 e del sistema Ambientale UNI EN ISO 14001:2004, oltre alla certificazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori OHSAS 18001:2007, tutte rilasciate dall'ente certificatore DNV e risultato importante per il monitoraggio, tramite indicatori definiti, dell'efficacia e dell'efficienza delle modalità operative dell'azienda, assicurando così che le attività vengano svolte secondo standard uniformi, ma comunque suscettibili di modifiche a seconda delle diverse esigenze e preferenze espresse dall'Utenza stessa.
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LA POLITICA AZIENDALE
La soddisfazione del Cliente, il rispetto del personale aziendale e della collettività, la tutela dell'ambiente sono i principi fondamentali sui quali si basa l'attività di Ecoross srl. L'azienda attraverso l'impegno assunto dalla Direzione e da tutto l'organico aziendale si propone di: - Essere conforme alle disposizioni legislative vigenti in materia recependo le evoluzioni normative e le richieste dei clienti; - Controllare in maniera continua e costante i propri servizi con particolare attenzione ai processi interni; - Aderire ad un processo di miglioramento continuo delle proprie prestazioni in termini di soddisfazione del Cliente e tutela dell'Ambiente interno ed esterno; - Verificare periodicamente l'andamento delle pratiche aziendali, attraverso la pianificazione e lo svolgimento di audit e riesami della Direzione, al fine di valutare la conformità agli impegni assunti; - Ridurre le fonti di inquinamento nell'ambiente interno ed esterno, adottando criteri per un corretto uso delle risorse naturali ed energetiche; - Gestire i rifiuti aziendali, limitando la loro generazione ed ottimizzando il riutilizzo degli stessi; - Promuovere la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei propri dipendenti e fornitori, affinché si lavori sempre nel rispetto delle esigenze del cliente e dell'ambiente; - Divulgare all'esterno la politica e le strategie aziendali in materia di Qualità e Ambiente attraverso un aperto dialogo con le autorità, i clienti e la popolazione in generale. Ecoross tiene fede agli impegni presi, attraverso la definizione di obiettivi, misurabili tramite parametri ed indicatori specifici, che previa analisi permettono di determinare lo scostamento e/o il raggiungimento del miglioramento continuo prefissato in termini di qualità e ambiente. Tutti i dipendenti, nell'ambito del proprio settore di competenza, sono chiamati a rispettare il contenuto di tale dichiarazione, partecipando attivamente alla realizzazione di quanto prescritto.
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I PRINCIPI FONDAMENTALI
I principi fondamentali a cui Ecoross si ispira nella gestione dei servizi sono: ## Eguaglianza ed imparzialità di trattamento: L'azienda ispira i propri comportamenti al principio di eguaglianza degli utenti, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica. Viene garantito, per quanto di competenza, il medesimo trattamento, a parità di condizioni del servizio prestato, nell'ambito di aree e categorie omogenee di fornitura. L'azienda si impegna ad agire in modo obiettivo, giusto ed imparziale nei confronti dei Clienti. ## Continuità del servizio: I servizi di igiene ambientale quando sono rivolti alla collettività costituiscono attività di pubblico interesse e come tale non possono essere interrotti se non per cause di forza maggiore. L'azienda si impegna a garantire un servizio il più possibile regolare e continuo e a ridurre al minimo la durata di eventuali disservizi. ## Partecipazione: L'azienda tutela il diritto del Cliente alla corretta prestazione del servizio ed all'accesso alle informazioni che lo riguardano; il Cliente può formulare proposte, suggerimenti per il miglioramento del servizio ed inoltrare reclami. Nel rapporto con il Cliente, l'Azienda garantisce l'identificabilità del proprio personale o del personale di Terzi ad essa affidato mediante l'esposizione di cartellini identificativi. ## Cortesia: L'azienda si impegna affinché i rapporti con i Clienti siano improntati alla massima cortesia, fornendo al proprio personale opportune istruzioni. ## Tutela dei dati personali: L'azienda rispetta, nei confronti dei Clienti, il D.lgs n° 196 del 30/06/03 "Codice in materia di protezione dei dati personali". ## Efficacia ed Efficienza: L'azienda persegue l'obiettivo del progressivo, continuo miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio, adottando le soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali allo scopo. ## Chiarezza e comprensibilità dei messaggi: L'azienda pone la massima attenzione all'efficacia del linguaggio, anche simbolico, utilizzato nel rapporto con il Cliente. ## Caratteristiche principali di fornitura dei servizi: Le condizioni generali per la fornitura dei servizi sono riportate nei contratti di servizio.
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LA CARTA DEL SERVIZIO
## Finalità La Carta del Servizio è lo strumento attraverso cui l'azienda: - comunica al Cliente i principi e le finalità che vengono perseguite nell'erogazione dei servizi; - comunica al Cliente le indicazioni generali sui servizi forniti, complete dei valori tecnici rilevanti; - fornisce tutte le informazioni necessarie a semplificare il contatto tra Cliente e azienda. ## Contenuti Ecoross ha predisposto una Carta del Servizio nel rispetto di quanto previsto dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 concernente "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici" ai sensi dell'art. 2 C. 461 L. 244/07. ## Tutela Qualsiasi violazione ai principi ed agli standard fissati dalla Carta può essere segnalata agli uffici competenti secondo quanto riportato nel successivo capitolo "La comunicazione e l'informazione al Cliente"; alle richieste verrà data risposta entro i tempi indicati, riferendo l'esito degli accertamenti compiuti e impegnandosi eventualmente anche a fornire tempi e modalità di rimozione delle anomalie riscontrate. Ogni variazione significativa apportata alla Carta è portata alla conoscenza del Cliente tramite gli strumenti informativi e le modalità previste al capitolo "La comunicazione e l'informazione al Cliente".
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I LIVELLI DI QUALITÀ DEL SERVIZIO
I livelli di qualità del servizio di igiene ambientale sono definiti negli specifici contratti di servizio che Ecoross ha stipulato con i propri clienti. I livelli di qualità si riferiscono a: - frequenza e modalità del servizio; - sicurezza e continuità del servizio; - facilità di contatto tra l'azienda e il Cliente. Nell'allegato tecnico alla presente carta dei servizi sono descritte le modalità e le tempistiche di esecuzione del servizio per i clienti istituzionali (Comuni).
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LA COMUNICAZIONE E L'INFORMAZIONE AL CLIENTE
Ecoross ha stabilito un rapporto di comunicazione con i propri Clienti improntato ai principi di correttezza e di trasparenza. L'azienda comunica e informa attraverso le seguenti modalità: ## Ufficio Clienti Fornisce informazioni su tutti gli aspetti relativi ai servizi gestiti, garantisce l'assistenza per lo svolgimento di ogni pratica con l'azienda ed accoglie qualsiasi comunicazione o richiesta da parte del Cliente. L'Ufficio Clienti è contattabile di persona o telefonicamente secondo le modalità riportate nel capitolo successivo. Eventuali reclami vanno presentati all'Ufficio Clienti di persona o per posta; ai reclami o a richieste di informazione presentate per iscritto viene data risposta scritta entro venti giorni lavorativi. ## Carta del Servizio di Igiene Ambientale: È messa a disposizione del Cliente al momento dell'avviamento del servizio e, successivamente, a richiesta; ## Rapporto sul grado di soddisfazione del Cliente: Ecoross provvede periodicamente a verificare il grado di soddisfazione dei propri clienti tramite l'invio di questionari o vere e proprie indagini di soddisfazione.
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PREMESSA
La Carta del Servizio di Igiene Ambientale è un documento di garanzia della qualità del servizio fornito al Cittadino, redatto dalla CALABRA MACERI E SERVIZI SPA. La Carta del Servizio Igiene Ambientale è rivolta a tutti i cittadini del Comune di Rende, con l'obiettivo di informarli dei loro diritti e renderli partecipi del processo di miglioramento della qualità del servizio. Nella Carta sono indicati i principi adottati per l'erogazione dei servizi e i livelli di qualità specifici e generali, che la CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna a rispettare e a ridefinire periodicamente. Eventuali livelli di qualità successivamente definiti dagli Organismi competenti, integrativi o sostitutivi dei livelli indicati, saranno automaticamente recepiti da CALABRA MACERI E SERVIZI SPA in attesa dell'aggiornamento periodico della Carta del Servizio, con le relative modalità di indennizzo automatico, ove previsto.
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1. PRINCIPI FONDAMENTALI
## Eguaglianza e imparzialità dei servizi La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA garantisce il rispetto dei principi di eguaglianza fra tutti i cittadini serviti e di imparzialità nell'erogazione dei servizi. Le procedure che disciplinano il rapporto tra la CALABRA MACERI E SERVIZI SPA e il cittadino sono le stesse indipendentemente da razza, sesso, lingua, religione, idee politiche e ceto sociale. È inoltre garantito il servizio per tutti i cittadini di tutto il territorio di competenza. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna ad operare in modo obiettivo ed imparziale. ## Rispetto delle normative La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA è costantemente impegnata a rispettare le prescrizioni di legge in materia di rifiuti e tutela ambientale e a porre in atto procedure che ne garantiscano il continuo controllo. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA è inoltre impegnata a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legislazione vigente. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA, dispone già ad oggi di due sedi operative ubicate nel territorio comunale di Rende (CS), che nel complesso contengono i seguenti spazi: - uffici per la gestione amministrativa e tecnica dei servizi; - area di cantiere in cui eseguire tutte le operazioni connesse alla gestione operativa dell'Appalto; - autorimessa con annessi magazzini per il ricovero di materiali, automezzi ed attrezzature; - autolavaggio e officina; - impianto di stoccaggio/trattamento dei reflui provenienti dal lavaggio dei cassonetti; - impianto di selezione e valorizzazione di tutti i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata; - impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi si da avviare a recupero che smaltimento; - servizi igienici e spogliatoi in numero sufficiente per il personale addetto; Dette unità locali sono già conformi alla normativa sull'inquinamento acustico ed ambientale in genere, alle prescrizioni ed alle norme di prevenzione incendi, alle norme igienicosanitarie imposte dagli organi preposti, oltre alle necessarie concessioni comunali di destinazione d'uso ed agibilità. ## Continuità La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA fornisce un servizio regolare, continuo e senza interruzioni. La mancanza del servizio può avvenire per cause non dipendenti dalla volontà della CALABRA MACERI E SERVIZI SPA; comunque la CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna, qualora ciò dovesse verificarsi, a limitare al minimo necessario i tempi del disservizio, compatibilmente con il tipo di problematica insorta e con la necessità di garantire l'erogazione del servizio. ## Cortesia La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna a far sì che il rapporto tra il proprio personale e il Cittadino/Cliente sia improntato al rispetto e alla cortesia. Il personale della CALABRA MACERI E SERVIZI SPA è tenuto a rispondere ai bisogni del Cittadino/Cliente, ad agevolarlo nell'espletamento dei propri diritti e nell'adempimento dei suoi obblighi. Il personale della CALABRA MACERI E SERVIZI SPA in particolare è munito di un tesserino di riconoscimento sul quale sono riportati la fotografia ed il numero di matricola aziendale. ## Efficacia ed efficienza La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si pone l'obiettivo del continuo miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza del servizio erogato, e adotta a tale scopo tutte le necessarie ed adeguate soluzioni tecnologiche e organizzative. In particolare, gli uffici per la gestione amministrativa e tecnica dei servizi sono già dotati di strutture minime quali: - locale adibito ad ufficio con linea telefonica (anche per il numero verde), una casella di posta elettronica ed un fax per comunicazioni, richieste e segnalazioni da parte dell'utente, dove è sempre reperibile per tutta l'intera giornata (h24), il Responsabile Unico della gestione dei servizi o suo delegato. - sportello informativo/di servizio (info point), facilmente raggiungibile dalle utenze dei servizi. Tale ufficio rimane aperto sei giorni su sette, in orario d'ufficio (dalle ore 9:00 alle ore 18:00, con pausa intermedia, dal lunedì al venerdì, e dalle ore 9:00 alle ore 12:00, il sabato). Per coprire meglio il territorio, è previsto un ulteriore sportello informativo (green point), facilmente raggiungibile dalle utenze dei servizi, aperto due giorni su sette (martedì e giovedì) dalle ore 9:00 alle ore 18:00, con pausa pranzo intermedia. Tale ufficio, posto a piano strada, oltre che ad essere la sede del numero verde rappresenta anche il luogo dove poter distribuire alle utenze non raggiunte presso la loro abitazione/sede, le necessarie attrezzature previste. Il green point è dotato di arredi ecocompatibili, realizzati interamente in cartone. Il design semplice ed elegante coniugato alla comunicazione personalizzata sono la nostra sfida sostenibile agli spazi del consumo. ## Tutela dell'ambiente La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna ad operare nel rispetto e nella salvaguardia dell'ambiente, in conformità con le normative comunitarie, nazionali e regionali che disciplinano la materia. ## Continuità e regolarità del servizio La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna a garantire la continuità e la regolarità del servizio di igiene ambientale, avvalendosi di una struttura organizzativa che le consente di monitorare il regolare svolgimento delle attività ordinarie e programmate. Supporto al conseguimento di tali obiettivi è l'esistenza di un costante collegamento fra gli operatori e i Capi Zona nonché la presenza costante degli stessi Capi Zona sul territorio addetti alla verifica delle modalità di esecuzione del servizio e alla soluzione di eventuali problematiche impreviste.
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2. LE ATTIVITÀ DELLA CALABRA MACERI E SERVIZI SPA
Le principali attività svolte dalla CALABRA MACERI E SERVIZI SPA, azienda leader nel settore della gestione integrata dei rifiuti nel Centro-Sud d'Italia, sono le seguenti: - raccolta rifiuti urbani indifferenziati; - raccolta differenziata frazioni riciclabili; - raccolta differenziata rifiuti urbani pericolosi; - spazzamento stradale; - lavaggio e disinfezione cassonetti; - raccolta materiali ingombranti; - gestione isola ecologica; - abbandoni incontrollati e discariche abusive; - comunicazione e sensibilizzazione ambientale; - gestione di impianti di selezione, trattamento e recupero; - progettazione, realizzazione e gestione di impianti di trattamento della frazione organica; - servizi di raccolta rifiuti speciali a privati e imprese; - bonifica siti contenenti amianto; - smaltimento materiali inerti da costruzione e demolizione; - servizi di sanificazione e disinfestazione; - produzione e vendita compost biologico; - produzione e vendita di biometano per autotrazione proveniente dal recupero della FORSU. ## Servizi oggetto del Piano di gestione dei rifiuti urbani I servizi di raccolta per il Comune di Rende sono gestiti in osservanza a quanto già previsto dalle norme nazionali e regionali, secondo quanto previsto nel Piano dei Servizi e nello specifico, includono: - raccolta differenziata con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (nel caso del Centro residenziale UNICAL), dei rifiuti urbani e assimilabili provenienti dai fabbricati o da altri insediamenti civili in genere o ad essi equiparabili, ivi compresi i rifiuti urbani residuali (c.d. indifferenziati); - conferimento alle le ns. piattaforme di selezione, trattamento e recupero dei rifiuti differenziati di qualsiasi genere e natura, raccolti con i diversi sistemi di cui al precedente punto 1). Trattamento e Recupero degli stessi rifiuti con tracciabilità dei flussi in uscita; - conferimento dei rifiuti urbani indifferenziati raccolti così come descritto al precedente punto, presso gli impianti di trattamento individuati dal Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, con tariffe stabilite dallo stesso dipartimento regionale; - realizzazione, gestione e manutenzione delle postazioni ecologiche zonali (P.E.Z.) previste sul territorio per il conferimento, da parte delle utenze, delle diverse qualità di rifiuti. Raccolta, recupero e trattamento dei rifiuti intercettati in questi presidi, nei ns. impianti. - distribuzione diretta alle utenze delle attrezzature necessarie all'espletamento delle attività di raccolta previste, dotate di idoneo sistema di tracciabilità; e delle successive forniture semestrali di sacchetti, ad utenze domestiche e non domestiche. - lavaggio e igienizzazione dei contenitori (esclusi mastelli) con le frequenze minime previste nella Relazione Tecnica del progetto a gara; - attività di comunicazione ambientale volte a cittadini e studenti, a supporto delle buone pratiche di cittadinanza sul territorio. ## Raccolta differenziata "porta a porta" La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA promuove ed attua sul territorio urbano la raccolta differenziata che si divide tra raccolta di materie seconde, destinate al recupero ed al riuso come materie prime, e la raccolta di rifiuti urbani pericolosi, al fine di ridurre l'impatto sull'ambiente e prevenire situazioni di inquinamento. Tali attività vengono svolte con l'uso e modalità di seguito descritte: La raccolta avviene secondo un calendario unico di raccolta, mediante lo svuotamento degli appositi contenitori in dotazione, in tutte le zone della città. Le utenze domestiche sono state dotate di mastelli in polietilene e di sacchi di adeguata volumetria e specifica colorimetria, da utilizzare per contenere lo specifico rifiuto che posizionerà all'esterno della propria abitazione, secondo il calendario di raccolta. È inoltre possibile conferire direttamente in apposite Postazione Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. La Calabra Maceri prevede prelievi informatizzati presso l'utenza al fine di consentire al Comune l'applicazione della tariffazione puntuale, attraverso la rilevazione e l'identificazione di un apposito Tag RFID (raccolta domiciliare informatizzata). Infatti, il Sistema porta a porta prevede che ad ogni contenitore domestico della frazione residua non riciclabile sia associato un microchip, al quale corrisponde il Codice Utente iscritto nel ruolo della TARI. Esso viene letto dall'operatore ecologico all'atto del prelievo del rifiuto durante la raccolta mediante appositi dispositivi hardware e software per l'individuazione e la registrazione automatica ed univoca dell'utenza ai fini della misurazione puntuale del rifiuto indifferenziato raccolto. ## Frazione secca residua non riciclabile La raccolta della frazione secca residua non riciclabile viene svolta con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (nel caso del Centro residenziale UNICAL). La frequenza di raccolta dei rifiuti indifferenziati avviene 1 giorno su 7 da utenze domestiche e da attività commerciali. È inoltre possibile conferire, per le sole utenze domestiche, direttamente in apposite Postazione Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. ## Carta La raccolta della carta (materiale cartaceo, carta straccia, giornali, etc.) viene svolta con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (vedi Centro residenziale UNICAL). La frequenza di raccolta dei rifiuti indifferenziati avviene 1 giorno su 7 da utenze domestiche e da attività commerciali. È inoltre possibile conferire, per le sole utenze domestiche, direttamente in apposite Postazioni Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. ## Cartone ed imballaggi misti La raccolta del cartone e degli imballaggi viene svolta attraverso il metodo del "porta a porta". La frequenza di raccolta di cartone ed imballaggi avviene 6 giorni su 7 da attività commerciali. ## Vetro Il servizio di raccolta del vetro viene effettuato viene svolta con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (vedi Centro residenziale UNICAL). La frequenza di raccolta dei rifiuti indifferenziati avviene 1 giorno su 7 da utenze domestiche e 2 giorni su 7 per le attività commerciali. È inoltre possibile conferire, per le sole utenze domestiche, direttamente in apposite Postazione Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. ## Plastica e metalli Il servizio di raccolta del multimateriale leggero viene effettuato viene svolta con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (vedi Centro residenziale UNICAL). La frequenza di raccolta dei rifiuti indifferenziati avviene 1 giorno su 7 da utenze domestiche e 2 giorni su 7 da attività commerciali. È inoltre possibile conferire, per le sole utenze domestiche, direttamente in apposite Postazione Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. ## Frazione organica Il servizio di raccolta della frazione organica viene effettuato viene svolta con modalità "porta a porta" e/o di prossimità (vedi Centro residenziale UNICAL). La frequenza di raccolta dei rifiuti indifferenziati avviene 3 giorni su 7 da utenze domestiche e non domestiche. È inoltre possibile conferire, per le sole utenze domestiche, direttamente in apposite Postazione Ecologiche Zonali (P.E.Z.) dislocate sull'intero territorio comunale. Per le utenze domestiche, che vogliano cimentarsi nel compostaggio domestico dei propri rifiuti organici, residenti in aree periferiche e/o rurali, sono disponibili compostiere standard in polipropilene verde, da 300 litri ca, per la produzione autonoma di compost. ## Indumenti dismessi La raccolta degli indumenti dismessi avviene tramite contenitori installati presso vari punti della città. Tale raccolta viene effettuata 1 volta al mese o all'occorrenza. Inoltre è previsto un servizio di raccolta domiciliare tramite sacchi a perdere effettuando n° 3 campagne di raccolta l'anno. ## Medicinali scaduti La raccolta di farmaci scaduti avviene tramite contenitori installati presso le farmacie (comunali e private), e nei vari distretti dell'Azienda Sanitaria. Tale raccolta viene effettuata 2 volte al mese. ## Pile La raccolta di batterie e pile a secco avviene tramite contenitori attualmente distribuiti ai gestori o proprietari di tabaccherie o negozi. Tale raccolta viene effettuata 1 volta al mese o all'occorrenza. ## Cartucce esauste del toner per fotocopiatrici e stampanti Relativamente alla raccolta dei toner usati, la CALABRA MACERI E SERVIZI SPA, attraverso una ditta convenzionata fornisce agli Enti che ne facciano richiesta un servizio di fornitura degli appositi contenitori. Tale raccolta viene effettuata 1 volta al mese o all'occorrenza. Il relativo svuotamento avviene anche su chiamata al numero verde 800973217. ## Oli e grassi vegetali La raccolta dell'olio vegetale viene svolta attraverso la consegna di appositi contenitori in polietilene da 5 lt che sono forniti dalla CALABRA MACERI E SERVIZI SPA e ritirati attraverso un servizio di raccolta porta a porta ogni 3 mesi. ## Raccolta rifiuti ingombranti Il servizio è attualmente svolto 6 giorni su 7 secondo le modalità seguenti: - con l'effettuazione, previo appuntamento telefonico al numero verde 800973217, raggiungibile da rete fissa, o 0984403357, raggiungibile da rete mobile, di un servizio domiciliare gratuito per il ritiro di mobili, suppellettili, elettrodomestici, ecc. (fino a un massimo di 3 pz per chiamata), entro un termine massimo di 5 giorni lavorativi dalla richiesta per gli ingombranti ritirati (in particolari periodi dell'anno maggio/agosto - 10 giorni lavorativi); - il materiale da asportare deve essere portato dal cittadino al piano stradale ed al limite della proprietà privata. ## Realizzazione e gestione Postazioni Ecologiche Zonali Le Postazioni Ecologiche Zonali (PEZ), dislocate sull'intero territorio comunale, consentono alle utenze domestiche di poter conferire i propri rifiuti, correttamente separati e differenziati per tipologia, senza limiti temporali. Le PEZ sono concepite come elementi decorativi stilizzati, perfettamente inserite nel contesto urbano, dotate di apposita cartellonistica informativa. Sono video sorvegliate, dotate di accesso controllato e di una particolare illuminazione comandata dal sistema delle telecamere. L'apertura è attivata attraverso l'inserimento della propria tessera sanitaria, o dei componenti del proprio nucleo familiare (esclusi i minori) in modo di offrire una certa flessibilità nella scelta della persona che si reca alla PEZ per il conferimento. Il meccanismo di apertura è integrato in un più ampio sistema informatico che permette di identificare l'utenza, effettuare le registrazioni di conferimento e attuare meccanismi di sicurezza e di validazione dei rifiuti conferiti. All'interno sono posizionati i contenitori necessari ad accogliere tutte le tipologie differenziate di rifiuti. Il servizio di svuotamento delle PEZ avviene con frequenza giornaliera, e/o in relazione al volume dei rifiuti intercettati (rsu residuale, forsu, multi materiale, carta, vetro, indumenti usati, olio vegetale) per essere conferito ai ns. impianti di c.da Lecco e c.da Cutura del Comune di Rende (CS), per essere recuperati/smaltiti secondo norma. ## Centro di raccolta I rifiuti urbani possono essere conferiti dai cittadini, nei giorni da lunedì a venerdì (escluso i festivi) dalle ore 8.00 alle 15.00, direttamente ai centri di raccolta gestiti dalla Calabra Maceri nelle due piattaforme autorizzate: - Contrada Lecco del Comune di Rende Autorizzazione AIA n° 2173 del 04/03/2009 - Contrada Cutura del Comune di Rende Autorizzazione Regione Calabria n° 2173 del 04/03/2009 I rifiuti consegnati dai cittadini in uno dei centri di raccolta sono sottoposti ad esame visivo effettuato dall'addetto, e quindi saranno collocati in apposite aree del centro. L'addetto, in caso di accettazione del rifiuto compila un'apposita ricevuta del rifiuto consegnato che deve essere fatta firmare al cittadino. ## PROCEDURA DI ACCETTAZIONE DEI RIFIUTI Al fine di evitare l'immissione all'impianto di rifiuti non conformi ai dettami della normativa vigente e della autorizzazione dell'impianto, sono individuate una serie di misure preventive valide per tutte le richieste di conferimento all'impianto di rifiuti. Con tale attività preliminare, da svolgersi ogni qualvolta venga richiesta l'accettazione di un nuovo rifiuto, si effettua una verifica sull'accettabilità tecnica ed amministrativa dello stesso e viene effettuata allo scopo di evitare di accettare rifiuti per cui non si possieda l'autorizzazione. La procedura di accettazione dei rifiuti in ingresso al centro di raccolta è la seguente: - controllare la provenienza dei rifiuti; - compilare il form relativo e farlo firmare al cittadino che porta il rifiuto; - effettuare l'ispezione visiva di ogni carico di rifiuti conferiti prima e dopo lo scarico e verificare la conformità del rifiuto alle caratteristiche indicate.
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3. LE REGISTRAZIONI DEI RECLAMI
## La procedura del reclamo Il Cliente può presentare un reclamo per qualsiasi violazione alle regole fissate dalla presente Carta e ha la possibilità di esprimere le proprie lamentele circa la mancata coerenza tra il servizio atteso e il servizio erogato. Il reclamo può essere inoltrato attraverso i canali seguenti: - telefonicamente; - per iscritto a mezzo fax, posta elettronica, posta tradizionale. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA nei tempi previsti dalla presente Carta, effettua gli accertamenti necessari e ne riferisce l'esito al Cittadino/Cliente. ## Risposte a richieste e a reclami Corrispondenza con i Clienti: - Tempo max di risposta = 30 giorni naturali consecutivi dal ricevimento, salvo casi eccezionali per i quali si provvederà comunque ad una prima comunicazione informativa che, fissando nuove scadenze, ridefinisca i termini del problema. Tutta la comunicazione con il Cliente riporta l'indicazione del referente aziendale per il procedimento in oggetto.
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Comune di Rende (CS)
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4. LA VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE
## La valutazione del grado di soddisfazione del Cliente Al fine di valutare il grado di soddisfazione dei propri Clienti, la CALABRA MACERI E SERVIZI SPA procederà periodicamente ad acquisire le valutazioni sulla qualità del servizio reso utilizzando le seguenti modalità: - indagini periodiche di "customer satisfaction" - Valutazione dei reclami e dei suggerimenti dei Clienti - incontri o assemblee aperte alla Cittadinanza Sulla base degli esiti delle valutazioni eseguite e della comparazione dei risultati con quelli precedentemente ottenuti. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA definisce progetti di miglioramento che concorrono alla formazione di piani annuali di miglioramento della Qualità. Trasferire alle utenze modalità e comportamenti da attuare nel conferimento dei rifiuti significa accompagnarle, prenderle per mano ed introdurle all'interno delle regole non scritte dei nuovi servizi di gestione dei rifiuti. Condurle al rispetto dei dettami previsti con l'introduzione dei nuovi servizi (utilizzo corretto dei contenitori, conferimenti corretti, acquisti consapevoli ecc.) Per tale motivo dopo aver fornito loro tutte le informazioni indispensabili e averli dotati degli strumenti necessari alla partecipazione attiva, riteniamo doveroso seguirli ad una "certa distanza" per valutarli ed eventualmente correggerne le azioni, attraverso Indicatori di Efficacia, che possiamo suddividere in: - sondaggi tra i cittadini che si recano alle Postazioni Ecologiche Zonali, o ai Centri di Raccolta, qui si possono raccogliere le segnalazioni degli abitanti e contemporaneamente ribadire loro l'importanza del corretto conferimento dando esatte informazioni sul sistema di raccolta. In tal modo è possibile individuare gli utenti che si comportano in maniera errata a cui ribadire le regole da rispettare. Nel caso in cui gli stessi si mostrino reticenti saranno gli operatori a segnalarli tramite apposita modulistica, al responsabile del Servizio e in copia all'utente segnalato. Solo nei casi più ostili si dovrà comunicare la situazione alla Polizia Municipale. - Sondaggi presso le famiglie e controlli sul servizio, permettono di individuare eventuali problemi o punti deboli del sistema di raccolta e contemporaneamente contribuiscono a divulgare informazioni presso i cittadini che, soprattutto nel caso dei compostatori, potrebbero aver bisogno di indicazioni specifiche. La raccolta differenziata rappresentando una metodologia di grande efficacia presuppone un impegno e metodo. In queste occasioni è possibile sottoporre delle domande alla cittadinanza riguardanti l'efficacia dei sistemi tramite apposite schede – sondaggio. - Monitoraggio del sistema di raccolta, una verifica periodica sulla funzionalità dei vari contenitori permette di segnalare ed eventualmente agire sulle necessità di: spostamenti, o potenziamento numerico, solleciti per lo svuotamento, tutti fattori che indirettamente incidono sulla partecipazione dei cittadini e sui corretti conferimenti. - Controllo della qualità dei materiali conferiti: Anche i materiali informativi contribuiscono in maniera determinante a favorire i comportamenti corretti, in tale ottica proponiamo dei prodotti originali, che rendono chiari "cosa", "come" e "quando" conferire i rifiuti. In particolare, per incidere positivamente sulla qualità dei materiali da conferire si predisporrà un "dizionario dei rifiuti", ovvero una guida pratica alla raccolta differenziata. Tale strumento sarà completo di informazioni circa i materiali che devono essere separati in casa e conferiti al servizio di raccolta, elencando dalla A alla Z di tutti i materiali con cui quotidianamente veniamo in contatto, con indicato in quale sacco/mastello/ecoborsa deve essere introdotto per poterlo conferire correttamente al servizio di igiene urbana.
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5. L'INFORMAZIONE AL CLIENTE
L'insediamento di due distinti centri di raccolta attrezzati nel territorio Comunale di Rende comporta la necessità di far conoscere l'utilità e gli obiettivi che si pone la realizzazione dello stesso. Il centro di raccolta rappresenta infatti un presidio permanente per: - il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini; - lo stoccaggio temporaneo dei materiali riciclabili; - una base didattica per diffondere la buona pratica della raccolta differenziata. In termini operativi, verrà quindi messa in atto una campagna di comunicazione avente le seguenti peculiarità: - Comunicazione ai cittadini sui servizi che il centro di raccolta fornisce ai cittadini, con orari e giorni di apertura, rifiuti conferibili, modalità di conferimento; - Creazione di un percorso didattico; - Concorso per le scuole di ogni ordine e grado – abbinato alla raccolta dei rifiuti ingombranti; - Cartellonistica user-friendly per l'individuazione dei siti specifici per il deposito dei materiali recuperabili. La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA utilizza una pluralità di strumenti di comunicazione al fine di agevolare il contatto con il Cliente e di garantire che lo stesso sia costantemente informato su tulle le procedure ed iniziative aziendali che possono interessarlo. Tali strumenti sono: - Materiale informativo vario: opuscoli, vademecum, periodici aziendali, ecc.; - Campagne informative ed educative nelle scuole; - Campagne di sensibilizzazione mirate. Per la condivisione con la cittadinanza dei risultati raggiunti verranno prodotti ed utilizzati i seguenti materiali: - Manifesti, Locandine, Opuscoli "Bravi e Grazie". - Mostre e mercatini dell'usato e del baratto per esporre i prodotti realizzati con materiali recuperati e per scambiare oggetti e giochi che non si usano più; - Ideazione di competizioni eco-didattiche nelle scuole per mettere in competizione le singole classi, impegnandole nella raccolta di Carta (progetto "CARTARI'"), tappi in metallo e plastica (progetto "RITAPPO") e raccolta lattine alluminio (progetto "LATTANTE"). Attraverso queste competizioni miriamo a consolidare la pratica della raccolta differenziata attraverso il gioco, ne premiamo l'impegno e soprattutto ci prefiggiamo l'obbiettivo di trasferire se non totalmente almeno in parte la volontà dei ragazzi dalla scuola alla famiglia. - Organizzazione di "Mostre didattiche" territoriali attraverso cui comunicare i temi del riciclo, del riuso e più in generale dell'educazione alla sostenibilità attraverso un supporto didattico, rappresentato dalle mostre, che utilizzando il binomio foto/disegni-testi, stimolino l'apprendimento attivo dei temi oggetto della proposta progettuale. Apprendimento attivo, garantito anche dalla presenza, nello spazio allestito per la mostra, da una "zona interattiva", costituita da una postazione multimediale su cui è possibile fruire, da parte degli studenti, di materiale didattico di educazione ambientale. Tale azione progettuale prevede differenti approcci/attività per due fasce di età individuate tra gli studenti coinvolti (target) una per la Scuola dell'Infanzia e la Scuola primaria ed un'altra per quella Secondaria di I° e II° grado. ## Aggiornamento della carta del Servizio La CALABRA MACERI E SERVIZI SPA si impegna a mantenere aggiornata la presente Carta in funzione delle normative e disposizioni degli Organismi competenti che saranno emanate, delle mutate condizioni di mercato, delle necessità ed esigenze emerse, nonché nell'ottica di perseguire un continuo miglioramento delle proprie prestazioni alla cittadinanza. Ogni modifica e/o variazione agli standard di cui alla presente Carta verrà resa nota utilizzando i canali informativi appositi (comunicati stampa, sito internet, ecc.). ## Deroghe Per il calcolo dei tempi di erogazione dei servizi nei limiti degli standard assunti dalla presente Carta non si tiene conto di tutti gli eventi esterni ed indipendenti dalla volontà e dalle capacità della CALABRA MACERI E SERVIZI SPA che, di fatto, condizionano od impediscono il regolare espletamento dei servizi programmati, quali ad esempio: - Eventi di carattere eccezionale: catastrofi naturali, pandemie, eventi franosi o climatici particolari (neve, gelo) indisponibilità o chiusura dei centri di smaltimento; - Ritardi nel rilascio da parte di terzi di autorizzazioni e/o permessi necessari per l'effettuazione di particolari servizi; - Scioperi, agitazioni del personale; - Difficile rintracciabilità del Cliente e per correlati fattori di ritardo a lui direttamente imputabili. ## Validità della carta La presente Carta è in vigore dal 01/08/2017 ed è valida fino al momento in cui eventuali nuovi standard di servizio non verranno comunicati nelle forme previste ai Clienti.
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Dipartimento Ambiente e Territorio
2020-06-15
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Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
Comunicazione - I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: https://www.regione.calabria.it/website/organizzazione/dipartimento11 - Ulteriori informazioni sono disponibili presso altro indirizzo: - Denominazione ufficiale: rifiuti.ambienteterritorio@pec.regione.calabria.it - Città: Catanzaro - Codice NUTS: ITF63 - Paese: Italia - Persona di contatto: Ing. Margherita TRIPODI - E-mail: margherita.tripodi@regione.calabria.it Indirizzi Internet: - Indirizzo principale: www.regione.calabria.it - Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate in versione elettronica: https://sisgap.regione.calabria.it/fwep/ Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Autorità regionale o locale Principali settori di attività: Servizi generali delle amministrazioni pubbliche